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Tre convegni a Ipack-Ima, un nuovo corso universitario, più sportelli on line, una sede ampliata e rinnovata per corsi e seminari
Il presidente dellIstituto Italiano Imballaggio, Cesare Gussoni, rilancia il ruolo culturale dellente e comunica i progetti per lanno in corso.
E.P.
Se cè una cosa che a Cesare Gussoni proprio non va giù è che, allalba del 2003, la gente sa poco o niente dellimballaggio.
Detto altrimenti, per il grande pubblico, il packaging è ancora e solo qualcosa che genera rifiuti da smaltire, ma pochi hanno coscienza della sua fondamentale funzione di protezione e promozione dei prodotti.
E, non a caso, fra le poche iniziative mirate a riempire la lacuna, spicca una mostra organizzata proprio dallIstituto Italiano Imballaggio insieme al Conai (Pack-Age, Napoli 2002).
Gussoni (medico igienista, oltre che imprenditore e titolare di unimpresa leader nel suo segmento, una passione per il calcio e unaltra, mai sopita, per le associazioni) ne fa una questione sostanziale, tanto che, a parer suo, oggi il primo compito dell'Istituto è stimolare la consapevolezza sul ruolo del confezionamento nella nostra società. "Qualche dato?", esemplifica Gussoni. "Un recente studio del Censis stima in circa 420.000 le aziende manifatturiere italiane, con un fatturato di 800 miliardi di Euro, di cui il 2,5% speso in imballaggi. Sono ormai 50 anni che lIstituto lavora al servizio di questa realtà, e il suo compito è ben lungi dallessere esaurito, anche perché si tratta di un universo in continuo mutamento, in relazione agli sviluppi tecnologici, economici e culturali della società". Proseguendo idealmente la politica del suo predecessore, Cesare Gussoni assegna dunque allIstituto Italiano Imballaggio una missione anzitutto formativa e informativa, sicuramente rivolta alle imprese ma senza trascurare i cittadini.
"E se posso confidare un sogno, penso a una campagna di educazione al packaging che parta dalla scuola dellobbligo, per raggiungere le persone nella fase di vita più aperta alla realtà e ai valori".
Atenei: si riparte nel 2003
Se, dunque, i più piccoli sono destinati ancora per un po a ignorare che il cartoccio della merenda si è trasformato in packaging flessibile multistrato, i giovani adulti che frequentano luniversità hanno qualche chance in più. Infatti, anche grazie al coinvolgimento di un gruppo di aziende (che hanno dato vita e sostenuto "L'associazione per lo sviluppo della cultura del Packaging"), anni fa lIstituto è riuscito a far decollare presso lUniversità di Parma il primo corso di "Tecnologo dellImballaggio".
"Si è trattato di un grande successo - commenta Gussoni - che finalmente colma una lacuna a livello di formazione tecnico-professionale anche se per ora, purtroppo, resta limitata allateneo emiliano. Guardando però alla formazione in generale, vediamo che in nessun piano di studi universitario figura la materia packaging: con una sola eccezione alla facoltà di Agraria di Milano, oggi in Italia chi impara a formulare prodotti chimici, cosmetici, farmaceutici o alimentari, non acquisisce alcuna nozione sulle modalità e problematiche del relativo confezionamento. In questo contesto, mi è molto gradito anticipare che il prossimo anno accademico attiveremo a Parma un corso interdisciplinare di 30 ore, comune a Preparazioni Alimentari e Farmaceutiche: un importante passo avanti, che può rappresentare un paradigma valido anche per altri atenei".
Il rapporto dellIstituto con le Università non si limita a promuovere corsi specialistici, ma è teso a valorizzare il lavoro di ricerca, a stimolare le sinergie fra i poli accademici, e fra questi e lindustria. Significativa, al riguardo, la collaborazione con il Gruppo Scientifico Italiano Confezionamento Alimentare (GSICA, alias Jessica), con cui lIstituto anima un forum telematico e sta preparando un convegno per il prossimo giugno.
Vengono inoltre proposti periodici aggiornamenti a beneficio degli operatori, sui lavori in corso nei vari atenei.
Nuovi spazi e nuovi servizi
LIstituto Italiano Imballaggio è un ente senza fini di lucro, nato come associazione di servizio per iniziativa di aziende appartenenti alla filiera del packaging.
Oggi laggiornamento professionale è diventato il fulcro delle sue attività, che si traducono in un intenso calendario di corsi e seminari. Per agevolarne la gestione e rendere la frequenza sinergica con gli altri servizi dellIstituto, è stata avviata (e ormai pressoché ultimata) la ristrutturazione della storica sede milanese.
"Il progetto dell'architetto Dubini - anticipa Gussoni - prevede lallestimento di due sale, da 20 posti e 50 posti, appositamente attrezzate per le conferenze e integrate con spazi accoglienti per poter ospitare in modo adeguato le diverse iniziative dell'associazione".
Iniziative che, in effetti, sono sempre più numerose, e spaziano dalla raccolta e sistematizzazione dei dati sul settore, che fanno dellIstituto una fonte riconosciuta e attendibile, alla gestione di un sito web in progress, destinato ad arricchirsi di nuove informazioni e momenti di aggiornamento (per esempio sulle leggi che stanno per diventare operative), fino alla messa a punti di ulteriori servizi mirati su esigenze specifiche. I più recenti riguardano la consulenza legale su questioni di etichettatura, stimolata dalla generale tendenza alla terziarizzazione, e lattivazione di sportelli telefonici, dedicati alle problematiche specifiche dellambiente e della normazione nei suoi aspetti tecnici.
Linternazionale e lOscar
Il 6 marzo, nellambito di Ipack-Ima, lIstituto organizza un convegno, sponsorizzato dagli stessi organizzatori della manifestazione, che vedrà riuniti diversi Istituti dellImballaggio europei. È il primo, importante, risultato di unintensa attività di contatti, mirata a verificare la possibilità di collaborazione a vari livelli.
"Dopo vari tentativi mancati di coordinamento e il conseguente periodo di autarchia istituzionale, sono maturati i tempi per un dialogo più strutturato e duraturo", afferma al riguardo Cesare Gussoni. "Infatti, nellultimo decennio le normative comunitarie sullambiente hanno creato un contesto comune ai vari Paesi europei, che ha reso le istituzioni più disposte allapertura. Per questo, oggi si sta cercando di individuare un minimo comune denominatore, partendo dal quale armonizzare gli Statuti e coordinare le iniziative di maggior peso e risonanza. Il convegno di Ipack-Ima ha già raccolto ladesione attiva degli Istituti di Francia, Germania, Belgio, Regno Unito e Olanda e costituirà unimportante occasione per fare il punto".
Ma liniziativa dellIstituto che a tuttoggi gode della maggiore risonanza, resta lOscar dellimballaggio, grazie allefficace campagna stampa e al felice connubio fra premio e spettacolo (Ndr. tanto che sono al vaglio richieste di sponsorizzazione dell'evento da parte di alcune aziende).
"In effetti - sostiene la responsabile Relazioni Esterne dellIstituto, Alessandra Alessi - aver creato un evento mediatico attorno allOscar ha aiutato a capire meglio limballaggio, facendo emergere il valore innovativo e di servizio del packaging. La recente ridefinizione degli obiettivi e delle modalità di partecipazione al concorso (tema conduttore del 2003 sarà la comunicazione), hanno poi contribuito a fare chiarezza presso le stesse aziende che producono packaging e che ora intervengono con maggiore consapevolezza e convinzione".
A questo proposito, tiene a sottolineare Gussoni che "ben lungi dallessere unoccasione di business, lOscar non ha mai tradito lo spirito di servizio delle origini: è e rimarrà una validissima occasione di promozione, per valorizzare la carica innovativa delle nostre aziende e, in ultima analisi, per fare cultura sullimballaggio".
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More packaging culture
Three conventions at Ipack-Ima, a new university course, more on line desks, a more ample and renewed venue for courses and seminars
Istituto Italiano Imballaggio president Cesare Gussoni relaunches the cultural role of the body and communicates the projects for the year underway.
E.P.
If there is one thing that irks Cesare Gussoni it is that fact that at the dawning of 2003, people still dont know that much about packaging.
Said in another way, for the general public, packaging is something that generates waste to be disposed of, but few people are aware of its fundamental protective/preservative function. And, not by chance, amidst the few undertakings aimed at bridging the gap, there is an exhibition organized by the Istituto Italiano Imballaggio itself along with the Conai (Pack-Age, Naples 2002).
Gussoni (also a doctor, expert in hygiene as well as entrepreneur and head of a leading company in its segment, a passion for football as well as an ongoing one for fostering associations) makes an important issue out of it, to the point where, in his opinion, today the first task of the Institute is to stimulate awareness as to the role of packaging in our society. "Some figures?" Gussoni states "A recent study made by Censis estimates there are 420,000 Italian manufacturing concerns, with a turnover of 800 million Euro of which 2.5% spent on packaging. The institute has now been working on tending this area for as many as 50 years now, and its task is far from being completed, also because we are dealing with a universe continuously on the move, this in terms of technological, economic and cultural development of our society".
Ideally carrying on with the policies of his predecessor, Cesare Gussoni hence assigns the Istituto Italiano Imballaggio a mission that is aboveall one of training and information, undoubtedly aimed at enterprises but without neglecting the general public. "If I can confide a dream I have, I think of a campaign of packaging education that starts off during compulsory schooling, in order to reach persons in the part of their life when they are most open to reality and to values".
Universities: things start off again in 2003
If hence, the younger ones still wont know for a bit that their snack wrapper has now become multilayer flexible packaging, the young adults that attend university are a bit more likely to be in the know. In fact, also thanks to the involvement of a group of companies (that have created and supported the Association for developing the packaging culture) years back the institute was able to start up the first Packaging Technologist course at the University of Parma.
"It has been a great success - Gussoni comments -finally bridging the gap at the level of technical-professional training even if for now it is unfortunately only limited to one Italian university. Looking though at training in general, we can see that packaging does not feature in any university study plan, with the sole exception of the faculty of agriculture of Milan University, today in Italy those who learn how to formulate chemical, cosmetic, pharmaceuticals or food products, do not acquire any notion as to the modes and the problems of the relative packaging. Here though I am very pleased to anticipate that in the next academic year at Parma we will start up an interdisciplinary course of 30 hours, common to Food and Pharmaceutical Preparations; an important step forward, that could stand as a valid paradigm for other universities".
Relations with the Institute with the Universities is not limited to promoting specialised courses, but intend enhancing and uprating research work and stimulating synergies between academic poles and between these and industry. Significant on this count the cooperation with the Italian Scientific Food Packaging Group (GSICA, alias Jessica), with which the Institute animates a telematic forum and is preparing a convention for the coming June. Furthermore, periodical udpates for the operators, on work underway in the various universities, will be proposed.
New spaces and new services
The Istituto Italiano Imballaggio is a non profitmaking concern, set up as a service association for undertaking for companies belonging to the packaging sector. Today professional updating has become the fulcrum of its activities, that entail an intense calendar or courses and seminars. To make their management easer and to carry on with the synergic regularity of the other services of the Institute, the restructuring of the historic Milanese headquarters has been started up and is now virtually finished.
"The project of the architect Dubini - Gussoni goes on to say - establishes the fitting out of two halls, to seat 20 and 50 people, especially equipped for conferences and integrated with spaces suited for hosting the various undertakings of the association". Undertakings that to all effect are increasing in number, and that range from the collection and processing of data for the sector, the institute constituting a recognized and reliable source, to the running of a website, destined to be filled with new information and events giving updates (for example on the laws that are now becoming operative), up to the devising of other services aimed at specific needs.
The most recent regard legal consultancy on questions of labeling, stimulated by the general trends towards outsourcing, and the activation of phone desks - dedicated to the specific problems of the environment and the creation of standards with all their technical aspects.
The international and the Oscar
On 6th March, during Ipack-Ima, the Institute is organizing a convention, sponsored by the selfsame show organizers, that will see various European Packaging Institutes together. This is the first important result of intense activity of contacts, aimed at verifying the possibility of cooperating at various levels.
"After various failed attempts of coordination and a consequent period of institutional autarchy, the times are now ripe for a more structured and longlasting dialogue" Ceasare Gussoni states on this count. "In fact in the last ten years the community standards governing the environment have created a common context in the various European countries, that have made the institutions more prepared to open up. This is why today one is trying to find a minimum common denominator, starting from which Statutes could be harmonized and from which to coordinate the undertakings of greatest weight and resonance.
France, Germany, Belgium, the UK and Holland have already agreed to take part at the Ipack-Ima convention that will constitute an important occasion for reviewing the situation".
But the undertaking of the Institute that to date enjoys the most resonance, is still the Packaging Oscar, thanks to the effective press campaign and the happy marriage between the award and show (E.n. to the point that requests by some firms to sponsor the event are being examined).
"In actual fact - Alessandra Alessi, Head of external relations for the Institute states - having created a media event around the Oscar has helped understand packaging better, making the innovative and service value of packaging emerge. The recent redefinition of the objectives and the modes of taking part at the show (lead theme for 2003 will be communication), have then contributed to clearing things up among the very companies that produce packaging and that now intervene with greater awareness and conviction".
On this count, Gussoni strives to highlight that "far from being an occasion for business, the Oscar has never betrayed the service spirit under which it originated: and will remain a highly valid occasion for promotion, for enhancing and uprating the innovative charge in our enterprises and, last but not least, spreading the culture of packaging".
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Incontrarsi a Ipack-Ima
Tra le iniziative targate Istituto, in occasione dell'evento fieristico Ipack-Ima, si segnala una rinnovata sinergia con l'organizzazione della mostra tecnologica, volta a offrire a espositori e visitatori un programma di convegni e incontri. Le iniziative curate dall'Istituto avranno le seguenti cadenze:
- il 5 marzo, al pomeriggio, si terrà un incontro volto ad illustrare le figure professionali emergenti nel settore del packaging. Si parlerà della figura del tecnico commerciale dell'azienda produttrice di packaging, analizzandone mansioni, formazione e prospettive. Il quadro sarà completato descrivendo lo sviluppo del reparto progettazione packaging in aziende multinazionali;
- il 6 marzo è previsto il Primo Congresso Internazionale EPIC (consorzio
degli Istituti del packaging europei), che verrà presentato ufficialmente in quest'occasione, e di cui si renderanno chiari scopi e obiettivi. Sul tavolo, inoltre, i temi legati a legislazione e normazione, alle problematiche ambientali, senza trascurare i trend e l'innovazione in Europa.
- Il 7 marzo, al pomeriggio, si discuterà della "ricerca di mercato" come
strumento di sviluppo per il packaging. Una curiosa demo, che coinvolge i consumatori della scelta del pack, concluderà gli interventi.
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Meeting at Ipack-Ima
Among the Institutes initiatives, with the Ipack-Ima trade fair there is a renewed synergy with the organisation of a technological exhibition, aimed at offering exhibitors and visitors a programme of conferences and meetings. The initiatives, supervised by the Institute will adopt the following timetable:
- on the 5th March in the afternoon there will be a meeting aimed at illustrating emerging professional figures in the packaging sector. The role of the packaging manufacturer commercial technician will be described, analysing functions, training and prospects. The picture will be completed with a description of the development of the packaging design department in multinational companies;
- on the 6th of March the first International EPIC (European Packaging Institutes Consortium) Congress is planned. It will be officially presented on this occasion and its purposes and aims will be explained. On the agenda there are also themes linked to legislation, regulation and environmental issues not to mention European trends and innovations.
- on the 7th of March in the afternoon the subject of debate will be market research as a tool of development for packaging. A curious demo, involving consumers in choice of pack, will end the programme.
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