November/December 2003





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Leader nazionale nel settore delle tavole rotanti, con una solida tradizione di meccanica “intelligente”, Autorotor apre nuovi spazi all’elettronica e lancia una linea di tavole dotate di servoazionamenti brushless. E, intanto, consolida i vantaggi acquisiti, sostenuta dai primi risultati di un’interessante politica di riduzione dei costi. Stefano Lavorini

In Italia iniziano - timidamente - ad affacciarsi ora, ma in Europa già conoscono i primi successi ed in Oriente, stanno conquistando quote significative di mercato. Sono le cosiddette tavole elettroniche, costituite da una tavola continua (ovvero senza un numero di stazioni predefinito), comandata da un motore brushless, dotato di relativo azionamento. Assommano i principali vantaggi della classica tavola meccanica (velocità) e dell’elettronica (flessibilità) rispetto a cui rappresentano una “terza via” degna di attenzione. Poteva il primo produttore nazionale di tavole non averle? No, non poteva. E infatti, dopo aver messo a punto, con un lavoro durato due anni, un prototipo all’altezza dei propri standard, Autorotor sta ora industrializzando i primi modelli della linea ET.
Per l’impresa cremasca, capofila di un gruppo comprendente altre realtà significative (descritte nel box ), si tratta dell’ultimo sviluppo di prodotto, accanto a cui, peraltro, vanno citati - nel più classico ambito meccanico - anche il nuovo modello di tavola continua T65, l’ultimo manipolatore da oltre 120 cicli/min (che effettua rotazioni fino a 180° senza usare rapporti di moltiplicazione) e l’unità meccanica UML 300 con slitta, in grado di descrivere cicli diversi con innumerevoli possibilità di impiego.
Ma i prodotti non rappresentano le sole novità che caratterizzano la vita dell’azienda. Autorotor è infatti impegnata in una serie di investimenti che hanno come obiettivo ultimo il più rigoroso controllo dei costi e dunque l’aumento di competitività. Ce ne parla Ferdinando Bertolotti, fondatore e socio dell’azienda. mostrando ancora una volta cosa significa “lungimiranza imprenditoriale” e come si possa andare più veloci navigando controcorrente.

Prodotti intelligenti
Sui punti di forza della meccanica Autorotor ha fondato il successo dei propri prodotti: le tavole rotanti in primo luogo - continue e a stazione, a cui si aggiungono intermittori, oscillatori, manipolatori e altro ancora - proposte con successo come alternativa all’automazione pneumatica ed elettronica. Attiva in tutto il mondo e per tradizione assai vicina al cliente, l’azienda non ha mai trascurato di aggiornarsi in funzione degli sviluppi della domanda e delle ragioni che sostengono l’affermarsi di tecnologie e proposte alternative. È da un mix di questi fattori che sono nati gli ultimi, importanti, sviluppi di prodotto, fra cui spicca la nuova linea di tavole rotanti elettroniche, ET, che ora integrano la gamma classica.
"I vari settori di applicazione - afferma al riguardo Bertolotti - iniziano a considerarle con interesse ed è naturale che gli utilizzatori italiani si rivolgano, in prima istanza, a noi che siamo i leader di mercato. Per la messa a punto delle nuove tavole abbiamo potuto contare sulla collaborazione di un affermato produttore di motori, la cui esperienza in fatto di elettronica ci ha aiutati a correlare e dimensionare correttamente le due “anime” del prodotto, giungendo quindi allo sviluppo definitivo, ora in fase di industrializzazione".
I vantaggi più evidenti delle ET sono una velocità assimilabile a quella delle “cugine” meccaniche e un’inedita polivalenza: la tavola elettronica lavora con il numero di stazioni che di volta in volta si decide di programmare (da PC), definendo di volta in volta la legge di movimento. La tavola può essere collegata con i PLC presenti sul mercato e, infine, le ridotte dimensioni del brushless soddisfano differenti esigenze di ingombro.
È l’inizio della fine per la “vecchia” tavola rotante? "Senz’altro no", risponde Bertolotti, "piuttosto, arricchisce la nostra capacità di risposta a una domanda sempre più precisa e specializzata. In altre parole, le tavole elettroniche possono rispondere alle necessità di settori - l’imballaggio, per esempio - che esprimono esigenze di flessibilità spinta, e dunque richiedono macchine e attrezzature in grado di passare rapidamente da un tipo di prestazione a un altro; viceversa, in caso di lavorazioni “sporche” o pesanti, oppure molto ripetitive, la tavola meccanica resta senza dubbio la soluzione migliore. Tanto che di recente abbiamo ampliato la nostra linea di prodotto con il nuovo modello T65, a metà fra il più piccolo T55 e il più potente T75 da un punto di vista dimensionale, ma più vicina a quest’ultimo da quello prestazionale".

Mercato difficile? Risposta articolata
Da un punto di vista concettuale, dunque, i prodotti sembrano evolversi verso un maggior valore aggiunto in intelligenza (rappresentata, nella tavola elettronica, dal motore, rispetto a cui la tavola in sé svolge compiti più tipicamente “muscolari”). Lo stesso sta accadendo nel mercato che, soprattutto di questi tempi, moltiplica le esigenze e i “paletti”, richiedendo un quid ulteriore di flessibilità e inventiva.
Così, negli ultimi anni Autorotor ha sviluppato in più direzioni la propria capacità di risposta. Sul piano tecnologico e industriale ha messo a punto nuovi prodotti e migliorato quelli già consolidati; su quello commerciale ha aperto a nuove aree di sbocco (le più recenti, con distributori dedicati, sono Repubblica Ceca e Slovenia) e sfruttato il proprio status di Laboratorio di Ricerca per promuovere progetti in nuovi campi, di concerto con le altre realtà del gruppo. Buon ultimo, sul piano gestionale ha avviato da qualche anno una coerente politica di investimenti tesa a ridurre i costi, salvaguardando peraltro gli standard qualitativi di prodotto, su cui l’azienda ha costruito immagine e posizionamento sul mercato.
"Anche se, nel nostro caso, la congiuntura economica sfavorevole non ha generato grandi flessioni nei risultati - spiega l’imprenditore - ridurre i costi è diventato un imperativo, per poter salvaguardare i margini e nel contempo venire incontro ai clienti e agli stessi distributori".
Due le strade maestre seguite in questa fase: l’acquisizione di fornitori significativi (nella fattispecie, la Fratelli Bodini) e la messa in campo di un’impiantistica adeguata. "Stiamo attrezzando un centro di lavoro, che rappresenta l’esempio più eloquente e, in generale, stiamo avviando le unità di produzione necessarie a realizzare direttamente le lavorazioni più consistenti (per numero di pezzi) o su cui stiamo effettuando delle sperimentazioni. I criteri che abbiamo adottato non sono stati, infatti, quelli di ridurre il numero di addetti o limare le singole voci di costo, ma di lavorare meglio e più velocemente, controllando in modo più efficace le variabili che determinano la qualità del prodotto.
Naturalmente gli investimenti sono stati ingenti, ma i risultati conseguiti nei primi due anni e mezzo sono molto incoraggianti e contiamo di migliorare ancora".



Servodrive: a pity not to have it!
Italian leader in the rotary indexing tables sector, with a solid tradition of “intelligent” mechanics, Autorotor opens new spaces to electronics and launches a line of tables with brushless servodrives. And, meanwhile, the concern is consolidating the advantages it has acquired, sustained by the first results and by an interesting cost reduction policy.
Stefano Lavorini

In Italy they are now - timidly - appearing on the scene, but they have already won their first successes in Europe and in the East, where they are conquering important shares of the market. These are the socalled electronic tables, made up of continuous tables (or that is without a number of predefined stations), commanded by a brushless motor, fitted with relative drives. They combine the main advantages of the classic mechanical indexing table - speed - and the electronic one - flexibility - standing as a “third way” worthy of consideration. Could the prime Italian producer be without them? No, this could not be. And in fact, after having devised a prototype up to their standards, the work taking two years, Autorotor is now industrialising the first models of its ET line.
This is latest product development of the Crema based concern, head of a group including other important concerns (see box below heading), aside which what is more one should also cite - in the most classic of engineering environment - the new model continuous table T65, the latest manipulator at over 120 cycles/min (that carries out rotations of up to 180° without using multiplication gears) and the UML 300 mechanical unit with slide, capable of tracing a number of cycles with countless possibilities of use.
But the products are not the only new features in the life of the concern. Autorotor is in fact committed to a series of investments with the objective of the most rigorous cost control and hence increase in competitiveness. Ferdinando Bertolotti - company founder and partner - speaks of the these, showing once again what “entrepreneurial longsightedness” means, and how you might move quicker going against the grain.

Intelligent products
Autorotor has founded the success of its products on the strongpoint of mechanics: rotary indexing tables first and foremost - continuous and station type, to which one should add intermitters, oscillators, manipulators and yet more - proposed with success as an alternative to pneumatic and electronic automation.
Active throughout the world and in terms of tradition very close to the customer, the company has not neglected updating in terms of development in demand and the reasons that support the success of alternative technology and proposals.
It is from a mix of these factors that the latest, important, product developments have come into being, among which the new line of ET electronic rotary indexing tables, that now integrate with the classic range.
As Bertolotti says on this count: “The various sectors of application begin to consider it with interest and it is natural that the Italian users turn, in first place, to us as market leader. For tuning up the new tables we have been able to count on the cooperation of a wellknown producer of motors, whose experience in electronics has helped us correlate and correctly dimension the two “souls” of the product, hence attaining the definitive development, now in the inustrialisation phase”.
The most evident advantages of ETs are a speed comparable with the mechanical “cousins” and a striking polyvalence: the electronic table works with the number of stations that on each occasion are decided by the programmer (via PC), defining the law of movement as the occasion sees fit.
The table can be linked with the PLCs present on the mark and finally, the smaller size of the brushless motors satisfies the various needs for different bulk.
Is it the beginning of the end for the “old” rotary indexing table?
"Without a doubt no - Bertolotti answers - more than that it means the heightening of our capacity to respond to an evermore precise and specialised demand.
In other words, the electronic tables can respond to the sector needs - packaging for example - that express demand for high flexibility, and hence require machines and equipment capable of going from one type of performance to another; against this, in the event of “dirty” and heavy or very repetitive jobs, the mechanical table is without a doubt the best solution.
To the point where recently we broadened our line of products with the new model T65, halfway between the small T55 and the more powerful T75 in terms of size, but close to the latter in terms of performance".

Difficult market? Complex response
From a conceptual point of view hence, the products seem to evolve towards a greater added value in intelligence (represented by the electronic table, the motor, compared to which the table in itself performs tasks that are more typically "muscular").
The same goes for the market that, aboveall in these times, multiplies the requirements and the "limits", demanding that extra amount of flexibility and inventiveness.
Thus, in these last years Autorotor has developed its capacity to respond in several directions.
On the technical and industrial level it has devised new products and improved the already consolidated ones; on the commercial side it has opened new outlet areas (the most recent, with dedicated distributors, are the Czech Republic and Slovenia) and exploited its own status as Research Laboratory for promoting, along with other concerns in the group, projects in new fields.
Last but not least, on the management side of things it has started up a coherent investment policy for reducing costs, safeguarding among other things the qualitative standard of the product, on which the company has built its image and position on the market.
"Even if, in our case, the unfavourable economic situation has not generated great drops in results - the entrepreneur explains - reducing costs has become an imperative, to be able to safeguard margins and at the same time go towards favoring the customer and the selfsame distributor".
Two main approaches in this phase: the buy-up of important suppliers (meaning Fratelli Bodini) and the setting up of an especially suited systems.
"We are fitting out a work centre, which is up to now the most eloquent example, and in general starting up the production units needed to directly do the most sizeable jobs (this in terms of number of pieces) or on which we are experimenting.
The criteria we have adopted have not in fact been those of reducing the number of employed and filing down the single cost listings, but working better and quicker, and thus effectively controlling the variables that determine the product quality. Naturally we have made heavy investments, but the results attained in the first two and a half years are very encouraging and we hope to improve even more".




Un gruppo in crescita
La realtà di riferimento, che dà il nome alla compagine societaria, è Autorotor, fondata nel 1978 da quel Ferdinando Bertolotti che “importò” dagli Usa la tavola rotante meccanica e scommise - scommessa vinta! - sulle sue fortune. Le sono accanto Autcam e Tecmes, entrambe nate come costole della prima e ormai da tempo realtà autonome consolidate , rispettivamente dedicate alla realizzazione di camme e di macchine meccaniche di assemblaggio. Accanto a questo primo nucleo di imprese storiche ora troviamo altre due realtà: la Fratelli Bodini, ex fornitore specializzato nella realizzazione di parti meccaniche, di cui il gruppo cremasco detiene oggi la maggioranza, e la “sister company” tedesca Autorotor Deutschland GmbH.

Ecco, in sintesi, le differenti aree di competenza
• Autorotor produce tavole rotanti meccaniche (dove è di parecchie misure il leader italiano) ed ora anche elettroniche, intermittori e oscillatori ad assi ortogonali e paralleli, manipolatori lineari e rotativi, oltre a un’ampia gamma di prodotti speciali e di accessori come bancali per macchine automatiche e semiautomatiche, dischi, ecc. Le applicazioni coprono tutti i settori industriali e il raggio d’azione commerciale tocca i principali mercati mondiali, serviti da un’estesa rete di agenti (in Italia) e di rappresentanti esclusivi in Europa, Stati Uniti, Brasile, Singapore, Medio Oriente ed Australia. Naturalmente l’Autorotor ha clienti anche al di fuori di queste aree. Certificata ISO 9001, è stata ufficialmente accreditata come Laboratorio di Ricerca.
• Tecmes progetta e produce macchine a funzionamento meccanico, rotative e lineari, impiegate per assemblare pezzi di piccole e medie dimensioni. Originariamente costruite in Autorotor (i legami fra gli uffici tecnici delle due aziende restano tutt’ora strettissimi, per sfruttare le sinergie di intelligenza e abilità), oggi le macchine Tecmes raggiungono cadenze anche di oltre 100 cicli al minuto e la loro eccellenza è riconosciuta su tutti i mercati. Le applicazioni sono potenzialmente infinite: interruttori, valvole per aerosol, mascara, siringhe, valvole per l’irrigazione e quant’altro…
• Autcam, a sua volta, è nata in Autorotor come divisione specializzata nella produzione di camme, per poi aprirsi “al mondo esterno” come impresa autonoma. La sua forza, premiata da un riscontro di mercato molto positivo, risiede in prodotti di qualità indiscussa e in una forte rete commerciale, sempre alla ricerca di nuovi mercati.
• Fratelli Bodini: ex fornitore specializzato in lavorazioni meccaniche - sapienza antica e impiantistica allo stato dell’arte - svolge un ruolo importante nell’attuale politica di razionalizzazione dei costi e apporta un contributo determinante alla qualità di prodotto. • Autorotor GmbH è di recente divenuta un’impresa autonoma, per agevolare il rapporto con il territorio, lasciando più spazio all’iniziativa della dirigenza locale.



A group that is growing
The prime concern that gives its name to the group is Autorotor, founded in 1978 by that Ferdinando Bertolotti that “imported” the mechanical rotary indexing table from the US and wagered on its fortune - wager that has fully paid off! Autcam and Tecmes operate alongside the same, both created as ribs of Autorotor and that have for some time now been consolidated as separate concerns, respectively dedicated to the creation of cams and mechanical assembly machines. Alongside this first nucleus of timehonored concerns we now find two other companies: Fratelli Bodini, ex specialist supplier in the creation of mechanical parts, where the Crema based group now holds the majority share, and the “sister company” Autorotor Deutschland GmbH.

Here summing up one has the different areas of competence
• Autorotor produces mechanical rotary indexing tables (where it is leading Italian concern by a long shot) and now also electronic versions, as well as orthogonal and parallel axis intermitters and oscillators, along with a broad range of special products and accessories such as pallets for automatic and semiautomatic machines, disks etc. The applications cover all the industrial sectors and their commercial activity touches the main world markets, served by an extended network of agents (in Italy) and exclusive representatives in Europe, the US, Brazil, Singapore, Middle East and Australia. Naturally, Autorotor also has customers outside these areas. ISO 9001 certified, it has been officially accredited as a Research Laboratory.
• Tecmes designs and produces mechanical, rotary and line indexing machines, used for assembling small-to-medium-sized pieces. Originally built at Autorotor (the links between the technical offices of the two concerns are still very close, this to exploit synergies of knowhow and skills), today the Tecmes machines attain rates of 100 cycles a minute and their excellence is recognised on all markets. The applications are potentially infinite: intermitters, valves for aerosols, mascara, syringes, irrigation valves and other items…
• Autcam in turn came into being in Autorotor as a division specialised in the production of cams, to then open up to the “outside world” as an autonomous concern. Its strongpoint, rewarded by great success on the market, lies in products of undisputed quality and a strong commercial network that is always seeking new markets.
• Fratelli Bodini: ex specialised supplier in mechanical workings - timehonored knowhow and state-of-the-art systems - the concern plays an important role in the current policy of rationalising costs and contributes decisively to product quality.
• Autorotor GmbH has recently become an independent concern to ease relations with the area in which it is located, leaving more space to the initiative of local management.





Assemblare con Tecmes
Tecmes progetta e realizza macchine di assemblaggio di concezione rigorosamente meccanica. Progettate per garantire produttività elevate - si arriva anche oltre 100 cpm di media - con importanti risparmi energetici (70-80 cicli/min con 1.5 - 2 kW), presentano una struttura semplice, che ha permesso di ridurre drasticamente l’impiantistica. Altro aspetto di rilievo, le camme sono racchiuse in scatole di ghisa e lavorano a bagno d’olio (sono poi i prodotti Autorotor), risolvendo così a priori le problematiche di usura, lubrificazione e manutenzione generalmente associate alle macchine pneumatiche.
Le applicazioni riguardano i campi più disparati, laddove si richiedano poche operazioni ad altissima velocità e precisione. Le applicazioni tipiche riguardano le funzioni di montaggio o saldatura, con sbocchi reali e potenziali innumerevoli. Nessun limite? Tutti nelle dimensioni dell’oggetto da assemblare, che deve poter essere contenuto in un cubo da 80 mm di lato.



Assembling with Tecmes
Tecmes designs and creates assembly machines of rigorously mechanical conception. Designed for guaranteeing high productivity - up to over 100 cpm on average - with important energy saving (70-80 cycles/min with 1.5 - 2 kW) the machines are simply structured, allowing them to drastically reduce their systems. Another important feature, the cams are closed in cast iron jackets and are oil-washed (these being Autorotor products) thus solving straight out the problems of wear, lubrication and maintenance that generally arise with pneumatic machines.
Applications regard the most varied fields: everywhere few operations at high speed and precision are demanded. The typical applications concern the functions of assembly and welding, outlets are real and potentially solid. No limits? Everything lies in the size of the object to be assembled, that has to be within a cube measuring 80 mm laterally.