November/December 2003





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EU Directive on
mineral waters


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La Commissione UE ha emanato la Direttiva 2003/40/CE, pubblicata sulla GUCE Serie L 126 del 22/5/2003, che determina l'elenco, i limiti di concentrazione e le indicazioni di etichettatura per le sostanze che compongono le acque minerali naturali, chiamate nel testo di legge “componenti”, nonché le condizioni d’utilizzo dell'aria arricchita d'ozono per il trattamento di separazione dei composti del ferro, del manganese, dello zolfo e dell'arsenico presenti nelle acque minerali naturali e nelle acque sorgive.

Alcuni componenti esistenti allo stato naturale in talune acque minerali naturali, se presenti in una certa concentrazione, possono presentare un rischio per la salute pubblica.
Da qui derivano tre tipi di esigenze:
- individuare tali componenti e stabilirne i limiti massimi di presenza nelle acque minerali naturali;
- laddove i valori di alcuni di essi superino i limiti massimi, è necessario fare in modo che non rendano l’acqua che li contiene pericolosa per la salute pubblica;
- è peraltro importante assicurare anche la corretta informazione al consumatore finale.
Per tali componenti presenti nelle acque minerali naturali è dunque necessario stabilire quanto segue:
• limiti di concentrazione di tali componenti nelle acque minerali, di cui già la direttiva 80/777/CEE (articolo 11) prevedeva l’adottabilità previa consultazione del Comitato Scientifico dell’Alimentazione Umana;
• condizioni di utilizzo dell’aria arricchita di ozono come trattamento per separare alcuni di questi componenti (arsenico, ferro, manganese e zolfo) presenti nelle acque minerali naturali e in quelle sorgive;
• indicazioni in etichettatura per evidenziare eventualmente la presenza di alcuni componenti a concentrazioni elevate.

Limiti di concentrazione
Il Comitato Scientifico dell’Alimentazione Umana ha emesso pareri su fluoro, arsenico, bario, boro e manganese e ha validato, per gli altri componenti delle acque minerali naturali, i limiti raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per l’acqua potabile.
La presenza di questi componenti nell’acqua minerale naturale può apportare sicuri benefici al nostro organismo, ma attenzione alle dosi!
È il caso ad esempio del fluoro che, a basse dosi è sicuramente utile per la dentizione; al contrario, un apporto globale troppo elevato, può avere effetti nefasti sulla salute.
Ecco quindi l’esigenza di prevedere, per il fluoro come anche per tutti gli altri componenti, un limite massimo armonizzato che consenta una protezione sufficiente della popolazione nella sua globalità.
Ed è quanto prevede la direttiva 2003/40/CE, la quale sancisce che al più tardi entro il 1 gennaio 2006, le acque minerali naturali devono, al momento del confezionamento, essere conformi ai limiti di concentrazione massimi previsti nell'allegato 1 (tabella 1).
Nei casi dei fluoruri e del nickel, tuttavia, il termine di cui sopra è spostato al 1° gennaio 2008.

Separazione dei componenti
Sempre a difesa della salute pubblica, nel caso in cui le acque minerali contengano tenori di alcuni componenti superiori ai limiti previsti dall’allegato 1, la legge prevede un trattamento di separazione di queste sostanze.
In pratica i composti di ferro, manganese e zolfo nonché dell'arsenico vengono separati dall’acqua minerale naturale mediante trattamento con aria arricchita di ozono.
Questo è consentito dalla legge a condizione che tale trattamento non comporti una modifica della composizione dell'acqua in quei componenti essenziali che conferiscono all'acqua stessa le sue proprietà, sempre che il trattamento rispetti le condizioni di utilizzazione stabilite dalla legge e previa consultazione del Comitato Scientifico dell'Alimentazione Umana e che il trattamento sia notificato alle autorità competenti e da esse specificamente controllato.

Esigenze d’informazione
Date queste premesse è evidente quindi quanto sia importante informare il consumatore finale sul tipo di acqua minerale naturale che sta acquistando, chiarendo, nel modo più completo possibile, il tipo di composizione del prodotto.
Per esempio, nel caso in cui il componente superiore al valore guida indicato nell’allegato 1 alla decisione 200/40CE, presente nell’acqua minerale naturale, sia il fluoro, la presente decisione prevede l’obbligo di un’indicazione in etichetta facilmente visibile per il consumatore, così da proteggere i lattanti e i bambini in tenera età che costituiscono la popolazione più sensibile al rischio fluorosi.
Ed è per questo che la direttiva in esame stabilisce all’articolo 4 che le acque minerali naturali, la cui concentrazione di fluoro è superiore a 1,5 mg/l, devono contenere la seguente indicazione di etichetta "contiene più di 1,5 mg/l di fluoro: non ne è opportuno il consumo regolare da parte dei lattanti e dei bambini di età inferiore a 7 anni". L'indicazione in etichetta deve figurare in prossimità immediata della denominazione di vendita in caratteri nettamente visibili. Inoltre, per tali acque minerali naturali, è necessaria l'indicazione del tenore reale di fluoro a livello della composizione fisico-chimica di componenti caratteristici, prevista all'articolo 7, paragrafo 2, lettera a), della direttiva 80/777/CEE.
Ma non è tutto.
Anche quando le acque minerali naturali sono trattate con aria arricchita di ozono (necessario per separare i composti di ferro, manganese, arsenico e zolfo che superano i limiti massimi previsti), l’etichetta deve prevedere, in prossimità della composizione analitica dei componenti caratteristici, l’indicazione "acqua sottoposta a una tecnica di ossidazione autorizzata all’aria arricchita di ozono".
Infine per completezza si ricorda che le etichette delle acque minerali naturali devono recare sempre le seguenti informazioni obbligatorie:
- composizione analitica, con i componenti caratteristici;
- il luogo di utilizzazione della sorgente e il nome di quest'ultima; - le informazioni circa gli eventuali trattamenti di separazione sopra descritti.

EU Directive on mineral waters

The EU Commission has issued its Directive 2003/40/EC, published on the Official Journal of the European Union Series L 126 dated 22/5/2003, which establishes the list, the concentration limits and the labeling indications for substances making up natural mineral waters, called in the legal text “components”, as well as the conditions for the use of ozone-enriched air for separation treatment (ferrous compounds, manganese, sulphur and arsenic found in natural mineral water and spring water)..

Some components naturally found in certain natural mineral waters can present a public health risk if present in a given concentration. Hence producers are faced with three different needs:
- to identify such components and establish the max limits for these in natural mineral water;
- to ensure that such components do not make the water containing these a public health risk where the actual concentration exceeds the threshold;
- equally important, to guarantee correct information for the final consumer.
The following values need to be established for these components in natural mineral water:
• the concentration limits for such mineral water components, which Directive 80/777/EEC (article 11) already foresees after consultation with the Scientific Committee for Human Nutrition;
• the conditions of use of ozone-enriched air as a treatment to separate some of these components (arsenic, iron, manganese and sulphur) found in natural mineral and spring waters;
• the indications required on the labels needed to highlight any high concentrations of such components.

Concentration limits
The Scientific Committee for Human Nutrition has made known its opinion on fluoride, arsenic, barium, boron and manganese and has confirmed that the limits for the other components recommended by the World Health Organisation (WHO) for drinking water also apply to natural mineral water.
The presence of such components in natural mineral water can lead to definite benefits for our bodies, but only in the right doses!
This is the case of fluoride, for instance, which, at low doses, is definitely good for our teeth; however, if assumed in too high a concentration, it can have a adverse effects on our health.
Hence the need to have a harmonised max limit for fluoride, as for all the other components, that provides sufficient protection for the population as a whole.
This is the purpose of Directive 2003/40/EC, which decrees that all natural mineral waters must comply with the max concentration limits foreseen in Enclosure 1 (table 1) at the time of packaging by January 1st, 2006 at the very latest.
In the case of fluoride and nickel, however, the above deadline has been extended to January 1st, 2008.
Component separation
Again with the aim of protecting public health, if mineral waters are found to contain concentrations of certain components in excess of the max limits in Enclosure 1, the law provides for separation treatment for these substances.
In practice, ferrous compounds, manganese, sulphur and arsenic are separated from the natural mineral water by means of treatment with ozone-enriched air.
This is a legally accepted process, provided that the treatment does not imply a change in the composition of the water in terms of the essential components that give the water its special properties and always provided that the treatment respects the legally accepted conditions of use and then only after consultation with the Scientific Committee for Human Nutrition and after notifying the competent authorities and being controlled by these.

The need for information
Given the above, it's quite clear just how important it is that the final consumer is informed about the type of natural mineral water he/she is buying, stating in as complete a manner possible, the composition type of the product.
For example, if the component in natural mineral water that exceeds the guide value indicated in Enclosure 1 of Decision 200/40/EC happens to be fluoride, this Decision requires that there is an easily visible indication on the label for the consumer to allow him/her to protect babies and infants, the section of the population most sensitive to the risks posed by fluoride.
This is why the Directive establishes in article 4 that natural mineral waters whose concentration of fluoride exceeds 1.5 mg/l must include the following indication on the label: "contains more than 1.5 mg/l of fluoride: not suitable for regular consumption by babies and children under the age of 7". This indication must be placed close to the brand name on the label and must be printed in clearly visible characters. Moreover, the actual level of fluoride in the physical-chemical composition of the characteristic components must be indicated for such natural mineral waters, as required by article 7, paragraph 2, letter a) of Directive 80/777/EEC.
And that's not all.
Even when a natural mineral water has been treated with ozone-enriched air (needed to separate ferrous compounds, manganese, arsenic and sulphur exceeding the max limits allowed), the label must also state this near the physical-chemical composition of the characteristic components with the words "water subjected to an authorised oxidising technique using ozone-enriched air".
Finally, for the sake of completeness, note that the labels for natural mineral water must always contain the following mandatory information:
- analytical composition with its characteristic components;
- the site of the spring used and its name;
- information on any separation treatment, as above.