March 2002





Bellezza effetto nido
Beauty products: the “nest effect”

Sotto l’astuccio... il profumo
Inside the box... the perfume

Olfatto: uno scienziato nel limbo
The sense of smell: a scientist in limbo

Cartoncino: punti di vista
Carton: points of view

Dopo il bio arriva l’eco
After organic comes ecological

Ecologia e distribuzione
Ecology and distribution

M&D News







Aspettando Interpack
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Ecco alcune ricette italiane
Here Italian recipes

Macchine Italia: bene, benissimo
Italian machines: on the up

Materiali Italia: bene, con prudenza
Italian materials: good, but with caution

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Crescere nel cosmetico
Growth in cosmetics

Offrire il prodotto “giusto”
How to offer the “right” product

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Bar: acqua con sorpresa
Bar: water with a surprise

Big bag: buona fine, buon inizio
Big bags: a good end, a good start

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Enologia e imbottigliamento in fiera
The art of wine-making and bottling on show

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Fare barriera, con intelligenza
Make a barrier, with intelligence


M&M News









Montello: l’impianto piu’ grande d’Europa
Certificata ISO 9000, la Montello SpA è in grado di trasformare fino a 60.000 t/anno di rifiuti, impiega 35 addetti con un indotto di circa 150 persone e produce scaglie di PET trasformate in fiocco o filo per i diversi impieghi nel packaging, arredamento, abbigliamento, edilizia, auto, ecc. In fase di selezione si arrivano a separare, secondo le specifiche Corepla e con una velocità di 8.500 kg/h (pari a circa 250mila pezzi) contenitori per liquidi di PET incolore, azzurrato, colorato, nonché contenitori per liquidi di PE e PVC, teli e sacchetti di PE e “altri imballaggi misti di plastica”. Il trattamento di riciclo, invece, comprende un primo lavaggio con eliminazione delle impurità e degli eventuali corpi estranei; una prima riduzione dimensionale; un secondo lavaggio; centrifugazione ed essiccazione; l’ulteriore riduzione dimensionale fino alla pezzatura desiderata; lo stoccaggio in silos omogeneizzatori, il controllo qualità secondo le norme UNI 10667-10668; l’insaccamento e la spedizione agli utilizzatori. Gli scarti delle attività di selezione e trattamento vengono trasformati in CDR, ovvero combustibile da rifiuto, da avviare dunque a recupero energetico.





In un’algida mattinata invernale siamo stati invitati dalla Minini Imballaggi a Montello, a visitare la piattaforma Corepla di raccolta e riciclo imballaggi di plastica. Ci abbiamo trovato... i sacconi in PP di Isbir Sentetik, idee innovative e un business promettente.

l.g.


Q
uesta storia è ambientata in Lombardia ma parte dalla Turchia, dove ha sede Isbir Sentetik, uno dei più significativi produttori di big bag a livello mondiale, certificato ISO 9002 e rappresentato in Italia dalla Minini Imballaggi di Verolanuova (BS). Sarebbe stata una storia di normale sviluppo - grazie a Minini oggi in Italia circolano un milione di sacconi della Isbir, corrispondenti a circa il 20-25% del mercato nazionale - se non fosse che alla fine (a fine vita del prodotto) ha ripreso slancio, preludio di un nuovo inizio. L’articolo parte perciò dalla fine, ovvero dall’attività di recupero e riciclo di sacconi usati inaugurata poco più di un anno fa sul sito della Minini, e oggi aperta anche agli altri big bag sul mercato, con un output di 4.000 t di PP in granuli di ottima qualità. Ma non solo: alla piattaforma Corepla di Montello, dove sono riciclati gli scarti di imballaggio plastico provenienti dalla raccolta differenziata, i sacconi della Isbir forniti da Minini vengono efficacemente impiegati come imballaggio per il materiale recuperato.

Il recupero? Una vocazione
In Minini la valorizzazione dei rifiuti è iscritta nella storia di famiglia visto che si deve a Bruno, figlio del fondatore della prima azienda e già chiaramente “environmental-oriented”, il varo di un piano di recupero di imballaggi a base cellulosica. Negli anni ‘80 vennero messi in produzione gli imballaggi industriali di legno e, negli anni ‘90 - con l’ulteriore passaggio generazionale e la fondazione dell’attuale società - il core business si è focalizzato sui sacconi di PP. Oggi i punti di forza della Minini Imballaggi sono la qualità e la varietà dei prodotti commercializzati (Isbir Sentetik è certificata ISO 9002, vanta un processo efficace e moderno e si qualifica come uno dei leader mondiali di settore), e una capacità di servizio che si traduce anzitutto nella consegna rapida dei lotti (lo standard viene messo a disposizione in 24-48 ore). A ciò si aggiunge la razionale gestione dei prodotti “speciali”, per i quali viene organizzato uno stoccaggio personalizzato, che consente di effettuare consegne just in time secondo una scaletta di quantità e scadenze predefinita con il cliente. È proprio seguendo questo filone di attività che Minini è arrivata a sviluppare varie iniziative di recupero dei sacconi usati, che possono essere destinati al reimpiego oppure - appunto - riciclati.

Genesi e maturazione di un’idea
I big bag per usi industriali sono, in prevalenza, prodotti monouso. Con l’affermarsi di una cultura ecologica e con gli sviluppi della legislazione, la praticità che ne deriva viene parzialmente “compensata” dal fatto che produttore/distributore e utilizzatore sono sempre più direttamente coinvolti nelle fasi di recupero e smaltimento dei contenitori usati. Così, per evitare ai clienti di organizzare in proprio la gestione dei sacconi a fine vita, Minini Imballaggi ha avviato un’attività di riciclo, subito aperta ai prodotti delle altre aziende sul mercato, in modo da raggiungere la massa critica necessaria a sostenere il processo dal punto di vista economico. Il progetto è andato in porto innanzitutto perché questi sacconi sono monomateriale - più precisamente di PP - e inoltre perché Minini, basandosi sulle competenze specifiche della consociata BDM Riflex, ha sviluppato un know how innovativo, che ha consentito l’avvio di un impianto particolarmente efficiente.
Oggi questa attività è andata assumendo un rilievo di tutto rispetto, sostenuta dalla domanda di materiali riciclati (a sua volta condizionata dal costo delle materie prime) e dal fatto che, a livello europeo, l’utilizzo di sacconi è molto diffuso ma esistono pochissimi riciclatori dedicati.

Le sinergie con Montello
Ma il “feeling” coi rifiuti ha assunto di recente nuove e ulteriori forme, trovando nell’impianto di riciclo della plastica a Montello (afferente al circuito di conferimento Corepla e dislocato a pochi chilometri da Bergamo) altre occasioni di business. La “vicinanza” fra le due aziende si coglie anche nelle “apparenze”. Tramontata l’era del rifiuto come emblema di disordine e sciatteria, oggi chi se ne occupa a livello professionale deve innanzitutto trasmettere un’immagine di efficienza e precisione. Così, sui grandi spiazzi aperti della società che ospita il più grande impianto automatico europeo per la raccolta e il riciclo di rifiuti plastici (l’area si estende su 100.000 m2, di cui la metà coperti), passiamo in rassegna mucchi di materiali suddivisi per colore e tipologia, nonché impianti all’avanguardia di pulizia e trattamento, che rimandano a una gestione precisa ed efficiente. È nell’ultima fase, di imballaggio e spedizione del materiale riciclato agli utilizzatori, che interviene Minini fornendo a Montello i sacconi, anche destinati all’export. I big bag commercializzati dalla società bresciana sono stati scelti per le loro doti di resistenza e isomodularità, ma anche per il costo commisurato al valore del materiale da imballare. Inoltre, Minini è in grado di fornire una gamma di contenitori differenziata per capacità e applicazioni, comprendente modelli studiati in modo da massimizzare il rapporto fra volume esterno e capienza, come i sacconi antispanciamento, dotati di pannelli interni, che evitano possibili svantaggiose deformazioni.


Big bags: a good end, a good start

On an icy winter morning we were invited by Minini Imballaggi to visit the Corepla plastic packaging recovery and recycling centre in Montello. There we found... the PP bags by Isbir Sentetik, innovative ideas and a promising business.

This story is set in Lombardy, but starts in Turkey, the location of Isbir Sentetik, one of the world’s most important producers of big bags, ISO 9002 certified and represented in Italy by Minini Imballaggi of Verolanuova (Brescia). It would be just another story of normal growth - thanks to Minini’s efforts, a million Isbir big bags currently circulate in Italy, about 20-25% the Italian market - were it not for the fact that the end (at the end of the product life) has changed direction, becoming the beginning of a new start.
This article therefore starts at the end, i.e. from the recovery and recycling of used big bags introduced just over a year ago at the Minini site and today open to the other big bags on the market, with an output of 4,000 t top quality PP granulate. And that’s not all: the Isbir big bags are effectively used as packaging for recovered material at the Corepla centre in Montello, where plastic packaging waste coming from separate waste collection schemes is recovered.

Recovery? A vocation
At Minini valorisation of waste is part of the family’s history, given that Bruno, son of the founder of the first company and clearly an “environmental-oriented” person, was responsible for introducing a plan to recover cellulose packaging. In the 1980s production of wooden industrial packaging started and then, in the 1990s - with the next generation and the setting-up of the current company - the core business focused on PP big bags.
Today, Minini Imballaggi’s strong points are quality and the variety of products sold (Isbir Sentetik has ISO 9002 certification, boasts an effective and modern process and is qualified as one of the world leaders in its field), plus a capacity for service that one first experiences in the fast delivery of lots (standard bags are available within 24-48 hours). Then there’s the rationalised management of “special” products, including the organisation of personalised storage allowing for just-in-time deliveries according to a scale of quantity and deadlines agreed beforehand with the customer.
Thanks to this approach, Minini has developed various initiatives for the recovery of used bags, for reuse or - indeed - recycling.

The genesis and maturing of an idea
Big bags for industrial use are mainly disposable products. With the spread of the ecology culture and developments in the law, the practicality of such bags is partially “compensated for” by the fact that the producer/distributor is becoming increasingly more involved in the stages of recovery and disposal of used containers. Thus, to avoid customers having to organise how to dispose of big bags at the end of their useful life, Minini Imballaggi has set up a recycling business, immediately opened up to products from other companies on the market in order to reach the critical weight needed to make the process financially sustainable.
This project has been a success firstly because these big bags are made from a single material - PP - and also because Minini, drawing on the specific competence of its associated company BDM Riflex, has developed innovative know how, allowing it to run a particularly efficient plant.
This business is today highly successful, sustained by the demand for recycled materials (in turn influenced by the cost of raw materials) and by the fact that although big bags are widely used in Europe, there are very few dedicated recyclers.

Synergy with Montello
But this “affair” with waste has recently assumed a new, extra dimension, since new business opportunities have arisen in the plastics recycling plant in Montello (belonging to the Corepla circuit of conferment centres, just a few kilometres from Bergamo). The “closeness” of these two companies can also be seen in “appearances”. Now that the era of waste seen as a symbol of disorder and slovenliness is a thing of the past, professional dealers in waste must have an image of efficiency and precision, first and foremost. Therefore, in the large open yards of the company that has Europe’s largest automatic plant for the collection and recycling of plastic waste (the area measures 100,000 m2, with buildings on half of this), we inspect heaps of material split by colour and type, as well as cutting-edge cleaning and treatment plant, indicating precise and efficient management.
It’s in the last stage, that of packaging and delivery of the recycled materials to users, that Minini steps in, supplying Montello with the big bags, even for export. The big bags sold by the Brescia-based company have been chosen for their strength and isomodularity, but also for their right cost in proportion to the value of the material to be packed. Moreover, Minini can supply a range of different containers to suit the capacity and application required of them, including models designed to maximise the ratio between external volume and capacity, such as the no-spread big bags, fitted with internal panels that avoid the risk of unwanted deformation.



Montello: Europe’s largest plant
ISO 9000 certified, Montello SpA can convert up to 60,000 t/year of waste, directly employs 35, provides employment for about another 150 and produces PET chip turned into flakes or threads for different uses in the packaging, furniture, clothing, building and car industries, to name but a few. During the sorting stage, the plastic is separated in accordance with Corepla specifications at speeds of 8,500 kg/h (equal to about 250,000 items): colourless, blue and coloured PET containers for liquids, as well as PE and PVC containers for liquids, PE cloth and bags and “other mixed plastic packaging”. The recycling process includes initial washing with elimination of the impurities and any foreign bodies; initial cutting; secondary washing; spinning and drying; further cutting to get the required chip size; storage in homogenising silos, quality control in compliance with UNI 10667-10668; packing in bags and shipping to users.
Waste from the sorting and treatment activities are converted into CDR, i.e. waste fuel, to be sent for energy regeneration.





I sacconi secondo Minini
Il FIBC (saccone, o big bag) è un contenitore flessibile per il trasporto alla rinfusa di materiali in polvere, scaglie o granuli, con un volume che può raggiungere i 3 m3 e una portata variabile fra 500 kg e 2 t. Questa tipologia di imballaggio può essere sollevata dall’alto con attrezzature convenzionali, come carrelli elevatori o gru, senza l’ausilio di pallet o altri sistemi di confezionamento secondari. La principale prerogativa è di svolgere contemporaneamente funzioni di carico, movimentazione, stoccaggio, trasporto e scarico, sopportando sollecitazioni superiori fino a mille volte il proprio peso. Riutilizzabile e/o riciclabile, è sicuro, si può ripiegare e personalizzare efficacemente. Ma, soprattutto, può essere declinato in una quantità di modelli, che presentano caratteristiche differenti a seconda delle esigenze d’impiego. Isbir Sentetik produce quattro principali linee di big bag, di cui Minini Imballaggi cura la distribuzione in Italia.
• La linea U-Body è costituita di modelli con corpo a “U” di tessuto piano, a cui vengono uniti, tramite cuciture verticali, altri due pannelli e asole di sollevamento.
• Il saccone Tubolare è realizzato con telai circolari ed è quindi privo di cuciture verticali. Disponibile in versioni differenziate per numero di punti di sollevamento, è stato progettato per offrire una maggiore protezione dall’umidità e un più efficace contenimento di materiali in polvere o granuli.
• Il saccone Cubico o Antispanciamento è dotato di fasce interne di rinforzo, posizionate in prossimità degli angoli. In questo modo mantiene la forma originale (quadrata o rettangolare) anche dopo il riempimento, permettendo di ottimizzare il carico durante il trasporto e in fase di magazzinaggio. In particolare incrementando il volume del 16-23% rispetto a un big bag convenzionale, il modello antispanciamento riduce sensibilmente l’incidenza dei costi di trasporto.
• Infine, Isbir produce una linea di big bag Conduttivi, classificati in 4 tipi principali pensati per affrontare le problematiche derivanti dall’accumulo di cariche elettrostatiche superficiali o nel contenuto. Queste possono trasferirsi agli operatori, oppure dar luogo a scariche con conseguente pericolo di incendio, o addirittura di esplosione in presenza di atmosfera infiammabile. Al tipo A di base, che non può essere utilizzato in quest’ultimo caso, si affiancano il tipo B, con tensione massima delle superfici interne inferiore ai 4 kV, il tipo C dotato di resistenza a terra inferiore a 108 Ohm e composto da una rete di lamelle conduttive inserite nella struttura che, tramite un apposito dispositivo di messa a terra, scaricano l’elettricità statica. Infine, nel tipo D le analoghe lamelle conduttive non sono connesse fra di loro ma si comportano come conduttori isolati.



Big bags according to Minini
The FIBC (big bag) is a flexible container for the transportation of loose materials (powders, flakes or granules) with volumes that can reach 3 m3 and variable load capacity of 500 kg - 2 t. This type of packaging can be lifted using conventional equipment, such as forklift trucks or cranes, without the need for pallets or other systems of secondary packaging. The main prerogative is to allow all the loading, handling, storage, transport and unloading functions to be carried out, as well as withstanding stress greater than one thousand times its own weight. Reusable and/or recyclable, it’s safe, can be folded and personalised effectively. But, most of all, it can be provided in a number of different models with different characteristics to suit specific needs.
Isbir Sentetik produces four main lines of big bag, with Minini Imballaggi responsible for their distribution in Italy.
• The U-Body line consists of models with a U-shaped body in plain weave, plus two side panels with lifting points and vertical seams.
• The Tubolare big bag is produced on circular looms and therefore has no vertical seams. Available in various versions by number of lifting points, it’s designed to offer the max protection against moisture and more effective holding of powder and granulate materials.
• The Cubic or No-spread big bag has internal panels for reinforcement near the corners. These help the bag keep its original shape (square or rectangular) even after filling, thus making it possible to optimise loading during transit and storage. In particular, on increasing the volume by 16-23% that of a conventional big bag, the no-spread bag considerably reduces the incidence on shipping costs.
• Finally, Isbir produces a line of Conductive big bags, coming in 4 main types and developed to face the problems arising from the build-up of static electricity on surfaces or in the contents. This electrical charge can then be transferred to the operators or give rise to discharges with the corresponding risk of fire or even explosion in an inflammable atmosphere.
In addition to the basic type A, which can’t be used in the last case, there are three more: type B, with max inside surface voltage less than 4 kV; type C, with earth resistance of less than 108 Ohm and consisting of a mesh of conducting sheets inserted in the structure that discharge the static electricity via a special earthing device; and type D, with the same conducting sheets, but not actually interconnected, thus acting as insulated conductors.