March 2002





Bellezza effetto nido
Beauty products: the “nest effect”

Sotto l’astuccio... il profumo
Inside the box... the perfume

Olfatto: uno scienziato nel limbo
The sense of smell: a scientist in limbo

Cartoncino: punti di vista
Carton: points of view

Dopo il bio arriva l’eco
After organic comes ecological

Ecologia e distribuzione
Ecology and distribution

M&D News







Aspettando Interpack
Waiting for Interpack...

Ecco alcune ricette italiane
Here Italian recipes

Macchine Italia: bene, benissimo
Italian machines: on the up

Materiali Italia: bene, con prudenza
Italian materials: good, but with caution

F&F News







Obiettivo cliente
Target customer

Crescere nel cosmetico
Growth in cosmetics

Offrire il prodotto “giusto”
How to offer the “right” product

I&M News







Bar: acqua con sorpresa
Bar: water with a surprise

Big bag: buona fine, buon inizio
Big bags: a good end, a good start

Trattare bene il metallo
Treat metals well

Laws and Decrees

IE&L News








Bottling & Beverage


Enologia e imbottigliamento in fiera
The art of wine-making and bottling on show

Igiene e sicurezza di alluminio
Hygiene and safety with aluminium (Ecobags)

Un sigillo che vuol dire sicurezza
A seal that means security (Pe.di)

Nuove per il laser
New for lasers (Ciesse)

Fare gruppo a fine linea
Forming a group at an end-of-line (Tosa)

Inventiva a fine linea
Inventiveness at end of line (Mondo & Scaglione)

B& News



Fare barriera, con intelligenza
Make a barrier, with intelligence


M&M News









Cartotecnica: Cortepack ha costruito il proprio sviluppo su una concezione di servizio “globale”, basata in primo luogo su una gamma completa e innovativa di prodotti. Che presuppone continui investimenti in tecnologia, per migliorare la stampa, ottimizzare i costi, garantire qualità e flessibilità.

S.L.


Q
uando Cortepack è nata nel ‘64, sul lago d’Iseo, era una cartotecnica “come le altre”, ovvero strettamente integrata nel territorio, con sbocchi perlopiù nel campo delle calzature e della camiceria. Poi il mercato è cambiato, le camicie si fabbricano altrove e dagli anni ‘70 la domanda è sostenuta dalle imprese alimentari, degli elettrodomestici e casalinghi, nonché dei prodotti per la persona. Cortepack, in un contesto settoriale segnato da una forte frammentarietà, rappresenta per certi versi un’eccezione: nonostante la conduzione famigliare, peraltro “corretta” dalla divisione di compiti e responsabilità, l’azienda ha infatti operato quel salto culturale, dimensionale e organizzativo (fra l’altro ha integrato una cartiera, è diventata SpA e si è certificata ISO 9001), grazie a cui oggi può vantare un’offerta completa di contenitori e display, oltre a un’adeguata concezione di servizio. I risultati sono concreti. L’impresa bresciana ha chiuso lo scorso esercizio con un fatturato consolidato di 100 miliardi e 280 dipendenti. E, soprattutto, con ulteriori prospettive di crescita, basate sui continui investimenti in tecnologia e sulla fiducia nelle prospettive di una ben attrezzata “PMI” all’italiana.

Prodotti: una gamma aperta
«La nostra strategia - afferma il vice presidente e responsabile commerciale del gruppo Cortepack, Camillo Ribola - è di fornire al potenziale cliente un range di prodotti in cui trovare ciò che meglio si confà alle sue precise esigenze di tipo funzionale, di immagine e di budget.
Per raggiungere questo obiettivo occorre innanzitutto - ovvio ma vero - un’offerta completa, che nel nostro caso comprende tutti i tipi e dimensioni di scatola e display, da banco e da terra, stampati in offset o in flexo. Ma non basta: occorre anche essere propositivi, innanzitutto per soddisfare l’esigenza di innovazione, alimentata in primo luogo dal “rischio anonimato” che tanto preoccupa i produttori di beni di largo consumo e la GD. Per questo, da un lato abbiamo disinvestito risorse e aspettative dalle grandi commesse di astucci in cartoncino teso, su cui è più accesa la competizione e minori sono i margini di redditività, e dall’altro abbiamo “spinto” sulle tecnologie che permettono di realizzare nuove tipologie di contenitore, con il miglior rapporto qualità-prezzo».
Emblematico di questo nuovo approccio è il recente acquisto di una modernissima Bobst Masterflex a 6 colori, «che ci permette innanzitutto di superare i limiti di formato dell’offset, e di semplificare il ciclo di lavorazione, conseguendo sensibili risparmi». Oltre alla messa in catalogo di una innovativa linea di scatole con “etichetta”, frutto della collaborazione con l’americana Phoenix Display, che negli Usa rappresentano la tipologia dominante di contenitore ma che in Europa è ancora poco diffusa. «Anche in questo caso - spiega Ribola - i principali vantaggi di processo e di prezzo derivano dalla possibilità di accoppiare una struttura di cartone ondulato (prima o dopo la fustellatura, o anche già trasformato in scatole dalla consociata Simon Imballaggi) con un foglio di cartoncino stampato ad alta definizione, della misura e della forma desiderate (l’etichetta, appunto).
In questo modo si ottiene una nuova tipologia di contenitore, con caratteristiche funzionali e di immagine peculiari, oltre a un nuovo punto di equilibrio fra costo e qualità del prodotto».

Controllare il processo
Completezza e “apertura” della gamma di per sé non esauriscono le prerogative di Cortepack, che ha puntato molto anche sulla capacità di personalizzare il prodotto e il servizio, mettendo in campo adeguate risorse finanziarie e umane.
Ne è un esempio la progettazione di display che, nel tempo, è andata assumendo una rilevanza sempre maggiore, alimentata dal duplice fatto che ciascuna tipologia di prodotto richiede un espositore ad hoc e che la distribuzione moderna esige soluzioni di presentazione personalizzate. Significativo di questa filosofia anche il servizio interno di prototipazione, tramite stazione CAD e plotter, che permette al cliente di toccare con mano il risultato delle tecnologie alternative e di scegliere a ragion veduta. In effetti, in controtendenza rispetto a molti altri operatori, Cortepack si è attrezzata per poter eseguire direttamente al proprio interno tutti i tipi di lavorazione, fino alla produzione delle lastre offset e flexo. «In questo modo - dichiara Ribola - ci siamo assicurati la possibilità di controllare la qualità e i costi di ciascuna realizzazione, nonché una grande libertà di azione in fatto di tempi di consegna. Ed è proprio guardando a quest’ultimo aspetto del servizio che abbiamo scelto di riservare una parte della nostra capacità produttiva alle commesse urgenti che costituiscono ormai, insieme alle tirature brevi, un’eccezione sempre più frequente».

L’aggiornamento tecnologico: un must
L’approccio e il risultati di Cortepack sono il portato di una strategia di sviluppo coerente, che presuppone adeguati investimenti in macchinari. «L’aggiornamento tecnologico è un must - dichiara l’industriale bresciano - e per noi costituisce anche un obiettivo permanente. Infatti, dopo la Masterflex abbiamo acquistato un’incollatrice di nuova generazione, sempre della Bobst, caratterizzata da una luce di 2,30 m e da una velocità che raggiunge i 20.000 pezzi all’ora, grazie a cui abbiamo aumentato la produttività e soprattutto ridotto la difettosità anche in questa fase. E non finisce qui perché, anche se attualmente la tecnologia non è del tutto matura, il futuro della stampa è nel digitale (noi abbiamo già una macchina, che impieghiamo in prevalenza per le campionature e le tirature brevissime). Che richiederà ulteriori investimenti e qualche problema in più sul fronte, già “bollente”, delle maestranze, dove si registrano costi di formazione proibitivi e le note difficoltà a trovare manodopera qualificata». L’attenzione al nuovo si riconosce guardando anche ad altri aspetti della gestione, come l’attribuzione di responsabilità per funzioni, o la stessa evoluzione della strategia commerciale, che ha progressivamente ampliato il raggio d’azione del gruppo cartotecnico a tutto il Norditalia. E che ora punta all’estero: «Anche se in genere - sottolinea Ribola - il costo di trasporto incide in misura rilevante sul prezzo dei nostri prodotti, per alcune linee a valore aggiunto (per esempio di espositori) esportare può essere interessante. Grazie alle partnership in Grecia e Ungheria, per esempio, stiamo consolidando sui mercati emergenti, e secondo noi strategici, dell’Est europeo. Negli Stati Uniti, invece, la collaborazione “creativa” con Phoenix Display ci permette di servire un mercato sempre più esigente in fatto di novità e di soluzioni funzionali alle tecniche di vendita». In movimento anche sul piano promozionale, oltre che sul sito web strutturato per informare e per vendere, la cartotecnica bresciana ha investito in comunicazione (dove si segnalano iniziative come il concorso internazionale di design World Wine Competition by Cortepack) e, da poco, ha aperto alle fiere. E va sempre più forte, grazie a un propellente di qualità superiore (e non inquinante): la fiducia nella piccola impresa che «se adeguatamente condotta, presenta i noti vantaggi di flessibilità, velocità e affidabilità di rapporto. Oltre all’inestimabile abitudine a lavorare in staff».


How to offer the “right” product

Paper converting: Cortepack has built its development on a concept of “global” service, based firstly on a complete, innovative range of products. One that presupposes on-going investments in technology, to improve the print quality, optimise costs, guarantee quality and flexibility.

When Cortepack was set up in 1964, on the shores of Lake Iseo, it was a paper converter “like many others”, i.e. closely dependent on the local territory, with outlets mostly in the fields of shoes and shirting. Then the market changed, shirts were produced elsewhere and from the 1970s onwards the demand for its products came mostly from the food industry and producers of household appliances, household items and personal care products. Serving a highly fragmented sector, Cortepack is, in some senses, an exception: despite being a family-run business, “corrected” by the division of tasks and responsibilities, this company has managed to change its way of doing business in terms of culture, size and organisation (among other things, it’s integrated a paper mill, become a public listed company and has ISO 9001 certification), thanks to which it can today boast a full offer of containers and display units, as well as an adequate concept of service.
The results are clear to see. This Brescia-based company ended the last financial year with consolidated turnover of 100 billion Lira and 280 employees. And, above all, further prospects for growth based on continuous investments in technology and trusting in the prospects for a well-equipped Italian “SME”.

Products: an open range
“Our strategy - says the Vice-President and Commercial Manager of the Cortepack Group, Camillo Ribola - is to provide potential customers with a range of products where he can find the one that best suits his exact needs with regard to function, image and budget.
To meet this objective, we have to start with a complete offer - obvious, but true - and in our case this means all types and sizes of boxes of display units, whether counter-top or stand-alone, printed using the offset or flexo process. But that’s not enough: we also have to be full of new ideas, firstly to satisfy the need for innovation, especially fed by the “risk of anonymity” that causes so much concern for producers of commodities and broadscale distribution. For this reason, we’ve disinvested resources and put aside expectations of large orders for flat cardboard cases, where the competition’s fiercest and profit margins are minuscule, and at the same time we’ve “pushed” those technologies that let us create new types of container, offering the best value for money”.
Typical of this new approach is the recent acquisition of the ultra-modern 6-color Bobst Masterflex, “that, to begin with, lets us go beyond the limits of the offset format and also simplifies the work cycle, making for significant savings”. As well as the introduction of a new line of boxes with “label”, the fruit of a joint project with Phoenix Display of America, that now represents the dominant type of container in the USA, but is still scarcely used in Europe. “Once again - explains Ribola - the main process and price advantages come from the possibility of laminating a corrugated cardboard structure (before or after die-cutting, or even after converting into boxes by the associated company Simon Imballaggi) with a sheet of high-definition printed card, in the required shape and size (the “label”). This creates a new form of container, with particular functions and image, as well as a new balance between product cost and quality”.

Controlling the process
Completeness and “openness” of the range in themselves are not the entirety of Cortepack’s special qualities, as the company has also focussed greatly on its skill to personalise the product and service, investing the necessary financial and human resources to this end.
A good example of this is the design of the display units that, over the years, has gained ever greater importance, for two basic reasons: each type of product requires an ad hoc display stand and the modern distribution channel demands personalised presentation solutions. A notable aspect of this philosophy is the in-house prototype service, using CAD stations and plotters that give the customer the chance to touch and feel for himself the result of the alternative technologies and so make an informed choice.
In fact, unlike many other operators, Cortepack has fitted itself out so that it can carry out all the various processes in-house, right up to the production of the offset and flexo plates. “That way - states Ribola - we’ve got the guarantee that we can control the quality and cost of each creation, as well as having great freedom in action in terms of delivery times. And it’s precisely because of this last aspect of service that we’ve chosen to reserve a part of our production capacity to urgent orders that, nowadays, are becoming an increasingly more common exception, together with short production runs”.

Technological updating:
a must
Cortepack’s approach and results are the outcome of a coherent development strategy that presupposes suitable investments in machinery. “Technological updating is a must - says the Brescain industrialist - and is, for us, a permanent goal.
In fact, since the Masterflex we’ve also bought a new generation gluing machine (always from Bobst) with a span of 2.30 m and speeds of up to 20,000 items per hour, thanks to which we’ve increased our output and, especially, cut defect levels during this stage.
And that’s not all, the future of printing lies in digital technology, even if not completely mature yet, and so we’ve already got a digital machine that we mostly use for samples and short runs. This will demand further investment and a few extra problems in terms of the work force - already a “hot potato” - as there are prohibitive training costs and great difficulties in finding skilled labour”.
The Group’s attention to what’s new can be seen in any aspects of management too, such as the attribution of responsibility by function and the very evolution of the commercial strategy, that’s progressively extended the range of action of this paper converting group to the whole of north Italy. And the Group now has its sights on the export market: “Even if, generally speaking, - stresses Ribola - transport costs have a considerable influence on the price of our products, in the case of certain added value lines (e.g. the display units) it can be worthwhile to export.
Thanks to our partnerships in Greece and Hungary, for instance, we’re consolidating our presence on the emerging and, according to us, strategic markets of East Europe. In the USA, meanwhile, our “creative” cooperation with Phoenix Display lets us serve an ever more demanding market in terms of novelty and functional solutions to sales techniques”.
There are moves afoot in the field of promotion too: as well as having a web site structured to inform and sell, this Brescia-based paper converter has invested in communication (with initiatives such as the international design competition: World Wine Competition by Cortepack) and, most recently, it’s started showing in trade exhibitions.
And things are getting better all the time, thanks to the driving force of superior (and non-polluting) quality: trust in this small enterprise that “is suitably run, presents the known advantages of flexibility, speed and reliability.
Not to mention the inestimable habit of teamwork”.