italiaimballaggio
January/February 2003





Da sprinter a fondisti
From sprinter to long-distance runner

Cosmesi: esportare in Usa
Cosmetics: exporting to the USA

Viaggi di lusso
Luxury travels

Amore & profumo
Love & perfume

M&D News







Materiali: risultati e previsioni
Materials: results and forecasts

F&F News







Intelligenza conto terzi
Outsourcing Intelligence

Termorformare per vocazione
Thermoforming by vocation

Incontro al vertice
Meeting at the top

Grafica e stampa:
una nuova realtà

Graphic and printing: a new reality

Questo è un altro film
This is quite a different film

I&M News







Carte per alimenti
Papers for foodstuffs

E&L News

IE&L News







Perché Ipack-Ima
Why Ipack-Ima

Dedicato agli end user
(e ai trasformatori)

Dedicated to end users (and converters)

Nuove idee per nuove macchine
New ideas for new machines

M&M News







. Le notizie .


Tutto sulla pasta fresca

Everything about fresh pasta


Etichettatura a umido: la voce dell’industria
The voice of the wet glue labeling industry

Annuario della distribuzione alimentare
Yearbook of food distribution

Le cifre dell’imballaggio flessibile
Flexible packaging figures

Meccanica: rallentamento della crescita
Mechanical engineering: slowdown in growth

Quadro economico nazionale
Italian economic outlook


News

Tutto sulla pasta fresca
Pavan (gruppo di Galliera Veneta, PD) specializzato in impiantistica alimentare per la produzione e il confezionamento di pasta secca, fresca, precotta, piatti pronti, snack, cereali da colazione, farine istantanee - è stato tra i protagonisti del primo convegno europeo sulla pasta fresca. L’evento, organizzato dall’Appf (Associazione Produttori Pasta Fresca), il 27 settembre a Verona, è stato sponsorizzato dal gruppo padovano che ha anche fornito il suo contributo in veste di testimone dell’evoluzione delle tecnologie delle paste fresche e dei piatti pronti a base di pasta, con un intervento di Luciano Mondardini, direttore Ricerca & Sviluppo. La tendenza oggi più evidente, considerati i cambiamenti negli stili di vita e nelle abitudini alimentari, è quella di una progressiva affermazione del piatto pronto, anche a base di pasta. “Alle attuali esigenze dei produttori di pasta fresca - commenta Andrea Cavagnis, amministratore delegato di Pavan - l’azienda risponde offrendo linee di produzione complete, dalla gestione delle materie prime al prodotto confezionato, a seguito anche delle acquisizioni di Toresani e Foodmac”.


Everything about fresh pasta
Pavan (Galliera Veneta group, PD) specialised in food equipment for the production and packaging of dry, fresh and precooked pasta, ready meals, snacks, breakfast cereals, instant flours, was one of the leading participants of the first European Congress on Fresh Pasta.
The meeting, organized in Verona (27th September) by Appf (Fresh Pasta Producers Association), was sponsored by the Padua-based group, that also bore witness to the evolution in the fresh and pasta based ready meals technologies with the talk held by Luciano Mondardini, R&D director. The growing trend, considering the modifications in the lifestyle and in the food habits, is the progressive establishment of the ready meal, also made out of pasta. “To meet today’s requirements of the fresh pasta producers - states Andrea Cavagnis, Pavan Chief Executive Officer - the company offers complete production lines, from the management of raw materials to the packaged product, this after the known acquisitions of the concerns Toresani and Foodmac”.


Etichettatura a umido: la voce dell’industria
ELMA (European Association for the wet glue labelling industry) lo scorso settembre ha organizzato a Chantilly, vicino Parigi, il suo primo forum, dedicato al tema “E-business - minaccia contro opportunità e nuove tecnologie nella stampa”, con l’intento di creare una piattaforma per discutere su argomenti di interesse per il settore dell’etichettatura a umido. In particolare, si è parlato delle potenzialità dell’e-business per l’industria dell’etichettatura e del ruolo dell’e-technology nella supply chain.
In un’altra sessione sono state illustrate nuove tecnologie di stampa (Heidelberg) e si è discusso delle opportunità delle etichette di carta e delle nuove tecniche di stampa offset da foglio per il mercato dell’etichettatura a umido (MAN Roland). Altri argomenti trattati: supply chain e ultimi sviluppi nella stampa flexo e rotocalco e verniciatura in linea.


The voice of the wet glue labeling industry
ELMA (the European Label Maker Association for the wet glue labeling industry) hosted its first Forum September last, in Chantilly near Paris, dedicated to "E-business - Threat versus Opportunity and new Technologies in Printing", with the intent to create a platform for the major issues relevant to the wet glue labeling industry.
In particular the potential of e-business for the labeling industry, and the role of e-technology in supply chain integration initiatives was discussed. New printing technologies and the opportunities of paper based labels as well as modern sheetfed offset techniques for the wet-glue label market (MAN Roland) were addressed in the second session (Heidelberg).
Further presentations addressed the supply chain and the latest developments on flexo and gravure configurations and in-line lacquering.



Annuario della distribuzione alimentare
Sopexa, Cfce e Agra hanno pubblicato il nuovo Annuario della Distribuzione alimentare in Italia, contenente riferimenti precisi e aggiornati su aziende distributive, catene, centrali e supercentrali di acquisto e nominativi di oltre 8.000 punti vendita.
L’Annuario si apre con un’introduzione di scenario curata da Manuela Soressi. In questa prima sezione si analizzano lo sviluppo registrato negli ultimi anni nel settore distributivo, le strategie con le quali le singole aziende affrontano il mercato e le azioni di customer satisfaction attivate dai retailer. Segue un commento di Olivier Prothon sul quadro competitivo dei principali retailer operanti sul mercato italiano.
La seconda parte del libro rende una vera e propria fotografia della distribuzione in Italia: caratteristiche del sistema distributivo, struttura, peso e particolarità dei differenti formati, prospettive e fattori di evoluzione del settore. Sono anche inseriti i profili aziendali dei gruppi nazionali e delle supercentrali di acquisto.
Si passa poi alla suddivisione territoriale delle realtà distributive. In questa parte sono riportate le schede di oltre 1.000 aziende e 550 ipermercati, nonché un elenco di oltre 8.000 supermercati.
L’Annuario - arricchito da un utile glossario con le definizioni e i termini più in uso nella distribuzione moderna - comprende anche un'appendice con un repertorio delle principali aziende fornitrici di attrezzature e servizi per la moderna distribuzione. Disponibile anche su CD Rom, il volume può essere richiesto a Agra (di Roma).


Yearbook of food distribution
Sopexa, Cfce and Agra have published their new Yearbook of Food Distribution in Italy, containing precise and updated references on distribution companies, chains, purchasing centres & supercentres and the names of over 8,000 salespoints.
The yearbook opens with an introduction to the scenario by Manuela Soressi. In this first section the development registered over the last years in the distribution sector is analysed, along with the strategies with which the single firms tackle the market and the customer satisfaction moves undertaken by the retailers. This is followed by a comment from Olivier Prothon on the competitive situation of the main retailers operating on the Italian market. The second part of the book photographs distribution in Italy: feature of the distribution system, structure, weight and particular nature of the different formats, prospects and evolution factors of the sector. Also included the company profiles of the national groups and super purchasing centres. One thus goes on to the territorial division of distribution. This section includes information on over 1,000 companies and 550 hypermarkets as well as a list of over 8,000 supermarkets.
The yearbook - that comes with a handy glossary with the definitions and terms most in use in modern distribution - also includes an appendix with a repertoire of the main supplier companies of equipment and services for modern distribution. Available also on CD Rom, the volume can be requested from Agra (Rome).



Le cifre dell’imballaggio flessibile
I membri dell’EMA (European Metallizers Association), in occasione dell’ultimo meeting svoltosi a Istanbul, hanno fornito alcune cifre sul mercato europeo dell’imballaggio flessibile. Dai dati illustrati, riferiti al 2001, la produzione mondiale di film di BOPP ammonta a 2,6 milioni di t, con una media annuale di crescita del 5-6%. L’Italia primeggia in Europa con una produzione di 184.000 t. I film di OPP sono utilizzati per il confezionamento di prodotti dolciari e da forno, merendine e altri prodotti alimentari e non. Solo la pasta e le sigarette occupano un piccolo segmento. La metà dei film di OPP metallizzati sono impiegati per l’imballaggio di snack. Nel mercato europeo dei materiali il primo posto spetta al PE (34%), seguono BOPP (22%), film di alluminio <60 micron (14%), carta (12%), CPP (5%), PA (4%), BOPET (2%), PVC (2%), film coestrusi alta barriera (4%).


Flexible packaging figures
The members of EMA (European Metallizers Association), in occasion of the last meeting held at Istanbul, supplied some figures on the European market of flexible packaging. From the figures illustrated, refering to 2001, the world production of BOPP totals 2.6 million t, with an average annual growth of 5-6%. Italy leads the way in Europe with a production of 184.000 t. The OPP films are used for packing bakery and confectionery products, snacks and other food and non-food products. Pasta and cigarettes alone constitute a small segment. Half of OPP metalized films are used in packaging snacks. In the European material market first place goes to PE (34%) followed by BOPP (22%), aluminium film <60 microns (14%), paper (12%), CPP (5%), PA (4%), BOPET (2%), PVC (2%), coextruded and barrier film (4%).



Meccanica: rallentamento della crescita
Dai dati dell’indagine Anima (Federazione delle associazioni nazionali dell’industria meccanica varia e affine), sull’andamento del settore, rispetto al secondo trimestre del 2002 i risultati della meccanica varia sono stati meno positivi nel terzo trimestre. Il carnet ordini è basso, ma è atteso un recupero per l’ultima parte del 2002.
Secondo Savino Rizzio, presidente dell’Associazione, per superare il momento di stasi, è indispensabile investire in innovazione e nello sviluppo di nuovi prodotti. Se non si andrà verso prodotti tecnologicamente avanzati, i concorrenti dei paesi emergenti potranno facilmente copiare la nostra tecnologia e, grazie al vantaggio della manodopera a basso costo, guadagnare quote di mercato.


Mechanical engineering: slowdown in growth
Figures from the Anima (national Italian association of the mechanical engineering industry and assimilated concerns) on the run of the sector show that compared to the second quarter of 2002 general mechanical engineering results have been less positive in the third quarter. Orders are low, but a recovery at the end of 2002 is expected.
According to Savino Rizzio, president of the Association, in order to get over the stall, investing in innovation and in the development of new products is essential. If one does not head in the direction of technologically advanced products, competitors in the emerging countries will easily copy our technology and, thanks to the advantage of lower labor costs, gain market shares.



Quadro economico nazionale
L’economia italiana, sulla base di un recente report relativo all’attività manifatturiera elaborato da Prometeia, ha continuato a mantenere un profilo basso nel corso di tutto 2002.

Il report ha offerto alla stampa economica specializzata alcuni dati essenziali e chiarificatori. In primo luogo la conferma di un 2002 che, secondo un primo pre consuntivo, si è concluso con un calo dello 0,8%, a valori costanti. Esso segue alla contrazione dello 0,4% verificatasi nel 2001 (si noti che per rintracciare due anni consecutivi di flessione, occorre risalire al biennio ‘92-’93). Le attuali difficoltà nascono essenzialmente dalla debolezza dell’economia internazionale, che sta penalizzando in modo diretto il trend evolutivo del nostro export e, indirettamente, il tenore di vita di imprese e famiglie, a seguito di un clima di sfiducia generalizzato. I consumi familiari, per esempio, secondo un primo bilancio di Confcommercio, hanno limitato la crescita allo 0,2% circa, contro il 2,7% nel 2000 e l’1,1% nel 2001. Nel 2002 le uniche aree dell’industria manifatturiera che hanno goduto di un trend positivo, anche se nella maggioranza dei casi su battenti di sviluppo inferiori a quelli medi dell’ultimo biennio, sono la cosmesi-profumeria, il settore farmaceutico, i prodotti per la casa e la detergenza domestica, l’industria alimentare e il settore degli imballaggi. Sostanzialmente in stasi risultano le industrie legate alle costruzioni (beni per l’edilizia e intermedi per le costruzioni). In grande difficoltà sono risultati i settori automobilistico, dei mezzi per l’industria e l’agricoltura, elettronico, l'industria della moda, l'area meccanica strumentale, le commodity e l’area della chimica.

Comparto imballaggio - L’industria del packaging nazionale, secondo le prime valutazioni dell’Istituto Italiano Imballaggio, dovrebbe avere concluso il 2002 con uno sviluppo dell’1,3-1,5%( +3,6% nel 2001), con un trend che, storicamente, resta influenzato solo parzialmente dall’andamento globale dell’industria manifatturiera (anche se l'impiego di imballaggi è generalizzato). Nel 2002 il settore ha limitato le perdite, sia perché la domanda interna è vivacizzata da molti settori meno toccati dalle attuali difficoltà, sia per un contributo del commercio estero che, pur non rappresentando quote importanti, è risultato sostanzialmente positivo. I principali istituti di ricerca vedono l’economia italiana in ripresa nel 2003 in a partire dalla prossima primavera. La produzione industriale potrà forse aumentare dell’1,3% circa e sarà sostenuta dalle esportazioni, che si prevedono in crescita del 3,9% e dalla domanda interna in sviluppo dell’1,5% circa. In sensibile crescita sono viste le importazioni. L’inversione di tendenza del ciclo negativo dell’economia italiana nel 2003 si salda con la ripresa prevista dall’economia internazionale. In Italia l’unica area che si prevede ancora in difficoltà è quella dell’industria automobilistica. Per concludere le ipotesi evolutive del PIL, secondo i principali istituti di ricerca, sono così orientate: +0,5 (preconsuntivo 2002), +1,5% (2003), +2,7% (2004). Il Governo ha, per contro, ipotizzato una crescita dello 0,6% nel 2002 e del 2,3% nel 2003. Il 2003 sarà quindi l’anno dell’inversione di tendenza, il 2004 l’anno del consolidamento della ripresa stessa. Questa previsione esula, ovviamente, dai problemi che potrebbero derivare dalla crisi in atto con l’Iraq: un’ eventuale guerra, in particolare se lunga, potrebbe modificare lo scenario.


Italian economic outlook
The Italian economy, according to a recent report on manufacturing prepared by Prometeia, has continued to keep a low profile throughout 2002.
(by the editorial staff)

This report gave the specialist economic press a few essential data and clarifications. To start with, confirmation that the year 2002 has ended with a fall of 0.8%, constant values, according to initial interim results.
This follows the 0.4% drop in 2001 (note that the last time there was a drop two years running was back in ‘92-’93).
The current difficulties basically arise from the weakness of the international economy, which is directly penalising the trend for growth in Italian exports and, indirectly, standards of living and business, as a result of a general climate of no-confidence. For example, family spending has limited growth to about 0.2% according to an initial balance from Confcommercio, compared to 2.7% in 2000 and 1.1% in 2001.
The only areas of the manufacturing industry in 2002 to enjoy a positive trend - even if at lower levels of development than the average for the previous two-year period in most cases, are the cosmetics-perfumery sector, the pharmaceuticals industry, the household products and detergents sector, the food industry and the packaging sector. The construction industry and related sectors (building materials and intermediate products for constructions) are essentially stagnant.
The car industry, the industrial and agricultural plant sector, the electronics industry, the fashion industry, the machine tools sector, the commodity sector and the chemicals industry are all in great difficulty.

The packaging sector - The Italian packaging industry is expected to have closed 2002 with growth of 1.3-1.5% (+3.6% in 2001), according to initial results from the Istituto Italiano Imballaggio, reflecting a trend that, in past years, has been only partially influenced by the global trends in the manufacturing industry (even if the use of packaging is wide-spread).
The sector has managed to limit its losses in 2002 both because domestic demand has remained high thanks to many sectors not directly affected by current difficulties and thanks to export figures that, while not a great proportion, have nonetheless been pretty positive.
The main research institutes see the Italian economy picking up again in 2003 as from the Spring.
Industrial output could increase by roughly 1.3% and should be sustained by exports (expected to grow by 3.9%) and domestic demand (up about 1.5%). Imports are expected to rise significantly. This reversal of the recent negative trend forecast for the Italian economy in 2003 will be linked to the predicted upswing in the international economy. The only area in Italy that's still expected to experience difficulties is the car industry.
To end with, here are the predictions for growth in GDP according to the main research institutes: 2002 (interim results) +0.5, 2003 +1.5%, 2004 +2.7%. (the Government, however, foresees growth of just 0.6% in 2002 and 2.3% in 2003). 2003 should, therefore, be the year where one sees a turnaround and 2004 the year of consolidation of this pick-up. Of course, this forecast does not take into account any problems that might arise from the current Iraq crisis: a possible war (especially if drawn out) would change the scenario radically.