September 2002






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Nel corso di Interpack, Cargill Dow ha annunciato l’avvio della produzione su scala industriale del polilattide NatureWorks, il polimero naturale e compostabile brevettato dall’azienda americana.
Un consumo in crescita per il nuovo materiale, come attestano numerose testimonianze da tutto il mondo. Anche in Italia.
A.S.

Cargill Dow ha affiancato all’impianto-pilota del Minnesota uno stabilimento per la produzione di PLA su scala industriale: situato nel Nebraska, ha una capacità di 140.000 t/anno. Una volta attestata, infatti, la qualità del nuovo materiale e portate a maturazione le tecnologie di produzione e trasformazione, al PLA NatureWorks non restava che uscire dalla logica della sperimentazione e competere alla pari, sul mercato, con altre materie prime. Si apre così un nuovo capitolo nella “biografia” del PLA, scritta a più mani anche dagli ormai numerosi utilizzatori. In questo senso, la catena IPER (uno dei grandi player italiani della GDO), ha giocato d’anticipo sui molti competitor ed è diventata protagonista di una storia da raccontare.
Una case history nostrana - Proporre ai consumatori un prodotto di qualità e suggerire nuove modalità di consumo rispettose della natura e dell’ambiente.
Questo, in sintesi, l’obiettivo dichiarato di IPER che, per bocca di Mario Spezia, direttore vendite, precisa: «Ecco perché abbiamo deciso di offrire prodotti genuini protetti da una confezione realizzata con polilattide, raggiungendo tra l’altro un secondo scopo, non meno rilevante, ossia distinguerci dalla concorrenza». L’osservazione di Spezia coglie con efficacia i cinque punti chiave della strategia di marketing attuata da IPER: comunicazione chiara alla clientela, offerta di prodotti di qualità, richiamo a un maggior rispetto della natura, innovazione/razionalizzazione del packaging e differenziazione sul mercato.
E queste scelte sembrano premiare IPER.
Fra gli scaffali - L’utilizzo del PLA NatureWorks per il confezionamento di pasta e altri prodotti alimentari freschi è iniziato lo scorso autunno, in alcune aree test; la buona risposta dei clienti alle confezioni di polilattide, alternative ai contenitori termoformati e alle pellicole di rivestimento saldate a caldo, ha convinto IPER ad adottare stabilmente la soluzione innovativa.
«NatureWorks PLA offre esattamente le caratteristiche che cercavamo, al punto che iniziamo a pensare alla possibilità di utilizzarlo per le confezioni di tutti i prodotti a marchio proprio, venduti presso i nostri 21 supermercati», ha spiegato Spezia. Si tratta di referenze che, in media, coprono il 4% delle vendite annuali di IPER e il gradimento dimostrato dai clienti fa ritenere che una decisione del genere si dimostrerà assai proficua.
L’altro aspetto rilevante riguarda la corretta informazione alla clientela.
Per comunicare al pubblico i molti vantaggi offerti dalle confezioni realizzate in NatureWorks, IPER ha avviato una campagna informativa all’interno dei punti vendita, addestrando i propri dipendenti a rispondere alle domande dei consumatori.
Dietro le quinte, ma in primo piano - Da parte di Cargill Dow si sottolineano la qualità del materiale e i vantaggi ecologici per il confezionamento nel settore dei supermercati.
Stefano Cavallo, manager sviluppo commerciale Cargill Dow BV, non ha dubbi: «Lucentezza e trasparenza, combinate alla barriera per il mantenimento di sapore e di aroma offerta da questo polimero, sono caratteristiche molto apprezzate dai consumatori e garantiscono ai rivenditori una valida alternativa ai materiali da imballaggio che derivano dal petrolio».
In particolare, le confezioni impiegate da IPER sono il frutto della collaborazione fra la catena italiana e l’Autobar Disposables Group del Middlesex (Regno Unito), la cui esperienza nei prodotti a perdere per alimenti è stata fondamentale per lo sviluppo dei contenitori termoformati, realizzati con NatureWorks PLA; per la realizzazione della pellicola che chiude le confezioni, IPER si è avvalsa invece della collaborazione della tedesca Trespaphan.
Non solo GDO - Questa iniziativa commerciale costituisce una delle tappe rilevanti del processo di diffusione del nuovo materiale sul mercato.
Ricordiamo brevemente le applicazioni adottate da Sony Pacific (film di rivestimento delle confezioni di mini-disc), Dunlop Pacific (confezioni per le palline da golf) e Coca Cola Company (bicchieri distribuiti in occasione delle Olimpiadi invernali del 2002). Il materiale è già stato impiegato anche da alcuni converter italiani, che hanno pensato di utilizzare vaschette di PLA per il confezionamento di prodotti freschi e semi freschi, proponendole ai grandi end user per ridurre sprechi e inquinamento.



Field strategies
During Interpack, Cargill Dow announced the start of large-scale production of the NatureWorks polylactide (PLA), a natural polymer that can be turned into compost patented by this American company. Growing consumption for this new material, as many cases show from around the world. Including Italy. A.S.


Cargill Dow has flanked its pilot plant in Minnesota with a factory for production of PLA on an industrial scale: located in Nebraska, this site has a throughput of 140,000 t/years. In fact, having proven the quality of the new material and fully developed the relevant production and conversion technologies, it was a natural step for PLA NatureWorks to abandon its status as an experimental material and start competing on equal terms with other raw materials on the market. Thus opening a new chapter in the “biography” of PLA, the work of many hands and a huge number of users. Here the IPER chain (one of the major Italian players in broadscale distribution) is one step ahead of its many competitors and has become an important figure in a story well worth telling.
An Italian case history - To offer consumers a quality product and suggest new modes of consumption that respect Nature and the environment.
Thus, put very briefly, is IPER’s declared goal. As Mario Spezia, Sales Manager, points out: «That’s why we’ve decided to offer genuine products protected in a pack made from polylactide, thus also achieving a second, no less important goal: to stand out from the competition». This observation cleverly sums up the five key points of the IPER marketing strategy: a clear message for customers, the offer of quality products, a call for greater respect for Nature, innovation/rationalisation of packaging and market differentiation. And it would seem that IPER’s reaping the benefits of these choices.
Among the shelves - The use of PLA NatureWorks to pack pasta and other fresh products started last Autumn in a few test areas; the good response from customers to the polylactide pack as an alternative to thermoformed containers and heat-sealed films convinced IPER to adopt this innovative solution as a standard feature.
«NatureWorks PLA offers exactly the right characteristics we were looking for, to the point that we’re now considering the feasibility of using it to pack all our own-brand products sold in our 21 supermarkets» explains Spezia. These are products that generally represent some 4% of annual sales for IPER and the amount of customer appreciation makes one think that such a decision will turn out to be highly profitable.
The other important aspect concerns correct information for customers.
To make the public aware of the many advantages offered by packs made from NatureWorks, IPER has started an information campaign within its sales outlets, training its staff to respond correctly and fully to consumer queries.
Behind the scenes, but in the spotlight - Cargill Dow, for its part, stresses the quality of the material and the ecological advantages for packaging in the supermarket sector. Stefano Cavallo, Commercial Development Manager at Cargill Dow BV, has no doubts: «Shine and transparency, combined with the barrier to keep the flavour and aroma locked in offered by this polymer are qualities that are highly appreciated by consumers and guarantee dealers a good alternative to oil-based packaging materials».
More specifically, the packs used by IPER are the result of cooperation between the Italian supermarket chain and the Autobar Disposables Group in Middlesex (UK), whose experience in disposable products for food has been fundamental for the development of thermoformed containers made from NatureWorks PLA; meanwhile, to create the film that seals the packs, IPER has worked with Trespaphan of Germany.
Not just supermarkets - This commercial initiative is one of the important landmarks in the process of introducing the new material on the market. Brief mention should be made of the applications adopted by Sony Pacific (wrapper film for mini-disc packs), Dunlop Pacific (golf ball packs) and the Coca Cola Company (glasses distributed during the Winter Olympics of 2002).
This material has also been adopted by several Italian converters, wanting to use PLA trays to pack their fresh and semi-fresh produce, proposing these to the big end users to reduce waste and pollution levels.