Cosa accomuna una cartotecnica e un produttore di cartone ondulato, piuttosto che di macchine da stampa? Ovviamente la filiera di riferimento, caratterizzata da un materiale dominante seppur non unico - la carta - con le relative problematiche di approvvigionamento, trasformazione e mercati di riferimento. Ma, nel caso specifico, di comune oggi emergono soprattutto le caratteristiche "generiche", pertinenti insomma all'impresa italiana "tipo" (medio-piccola, vocata all'export, ecc.) e che, in questo momento, mostrano in prevalenza gli aspetti più problematici.
Oltre alle difficoltà legate alla congiuntura economica internazionale e al peculiare stato delle "infrastrutture" nazionali, dalle associazioni di categoria emerge una preoccupazione costante: da un lato i margini di profitto sono sempre più esigui e dall'altro, oggi più che mai, per sopravvivere è necessario investire, soprattutto in ricerca e sviluppo (né è semplice individuare altre voci di spesa passibili di "tagli" ulteriori). Dovuta a più ordini di motivi e denunciata da tutti gli attori del comparto, questa riduzione dei margini è forse il fattore che più stimola le aziende a migliorare le proprie prestazioni, perfezionando ora la capacità di analisi dei mercati, ora i modelli imprenditoriali o le modalità di penetrazione delle aree di sbocco strategiche. È emerso, fra l'altro, dalle assemblee annuali di Acimga, Assografici e due dei suoi gruppi di specializzazione - Gifasp e Gifco - che prima dell'estate hanno resi pubblici i dati relativi all'ultimo consuntivo, le aspettative per l'anno in corso e le principali iniziative messe in campo per affrontare il futuro prossimo.
Assografici: migliorare la Vision
Spetta al presidente, così vuole l'etichetta, esporre all'assemblea risultati e problemi delle industrie riunite in associazione. Così, lo scorso giugno, per Assografici è stato Emanuele Piovano a tratteggiare lo stato dell'arte delle industrie grafiche, cartotecniche e trasformatrici italiane. La sua relazione ha innanzitutto evidenziato i risultati conseguiti dal comparto durante lo scorso esercizio, segnato dall'accelerazione della crisi economica americana oltre che dalle difficoltà già in atto nel resto del mondo. È stata poi seguita dagli interventi di autorevoli rappresentanti delle istituzioni internazionali di categoria, e degli esperti invitati a esporre il primo scenario elaborato dal neonato Osservatorio Assografici-Centrexpo-Bocconi, con l'intento di offrire agli associati una "vision" utile a orientare le scelte di politica industriale.
Crescita all'1,9% nel 2001
In un contesto dunque poco amichevole, la crescita produttiva dellindustria grafica nel 2001 si è fermata all1,9% (un punto al di sotto del tasso dinflazione), inferiore tanto allanno precedente (+ 3,5%) quanto al dato previsionale (+2,8%). La causa si fa risalire soprattutto alla frenata di ordini dai settori turismo, trasporti e pubblicità, oltre che al rallentamento della coedizione di libri e dellexport.
Questa crescita modesta trova conferma nel tasso di utilizzo degli impianti che, pur essendo diminuito nel corso del quarto trimestre, è salito di 1,6 punti rispetto allanno precedente, collocandosi all80,8%.
Il commercio estero registra invece una diminuzione dell1,3% delle esportazioni e un lieve aumento delle importazioni (+0,2%), con un saldo attivo della bilancia commerciale di 800 milioni di Euro (leggermente in calo rispetto al 2000).
I principali mercati di sbocco sono stati, nellordine, Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti e Svizzera, mentre si sono intensificati i rapporti commerciali con lEuropa dellEst.
Stesso incremento (1,9%) per lindustria cartotecnica e trasformatrice di carta e cartone, in evidente rallentamento rispetto al +4,6% del 2000. Nello specifico si segnala larretramento delle produzioni cartotecniche, degli articoli igienicosanitari e delle carte trattate. La revisione delle aspettative di crescita e il diffondersi del clima dincertezza dall'autunno 2001 in poi hanno penalizzato i prezzi alla produzione, con ricadute negative sui margini delle vendite. Laumento del fatturato si è attestato all1,9% grazie al contributo positivo del primo semestre e il grado di utilizzo degli impianti è rimasto sostanzialmente stabile (78,8%). Un'ultima nota riguarda il commercio estero, dove si segnala un aumento dellexport del 6% e dellimport del 5,2%, con un surplus attivo di 1.300 milioni di Euro. Anche per questo comparto, i principali mercati di sbocco sono stati Germania, Francia e Regno Unito.
Più strumenti per l'export
Orientata a mettere in campo azioni più incisive per promuovere l'export e più in generale la presenza delle aziende italiane all'estero, Assografici ha avviato numerose iniziative sul piano ambientale e della sicurezza, di education, comunicazione e soprattutto lobbying e studi di mercato. Emblematico di questa politica, il fatto che a quest'ultima assemblea fossero ospiti Bernardo Gomez Masana, presidente della pan associazione europea industrie grafiche (Intergraf) e Silvio Sanguinazzi, presidente della confederazione europea dei trasformatori di carta e cartone (Citpa). Tanto più che Sanguinazzi è il primo rappresentante italiano di questa industria in ambito comunitario, membro di spicco di una "task force" costituita per seguire dappresso gli sviluppi della legislazione, ma anche per promuovere una sempre maggior standardizzazione di criteri e misure all'interno della filiera e favorire lo scambio di informazioni.
È in ambito informativo, però, che il progetto di Assografici ha dato forse i risultati più eclatanti. La prima fase del "Progetto Internazionalizzazione" è stata dedicata al mercato russo su cui, in collaborazione con lICE, l'associazione ha condotto un'approfondita ricerca di mercato e ha in calendario un workshop a Mosca in concomitanza con la più grande manifestazione fieristica del settore grafico. Inoltre, insieme a Centrexpo e al Centro di Ricerche Economiche Aziendali dell'Università Bocconi, ha avviato un primo e complesso studio sul settore - i cui risultati verranno resi noti verso la fine di questo mese - con l'obiettivo di elaborare e mettere a disposizione degli associati un modello previsionale elaborato dai migliori competenti ed effettivamente utilizzabile dalle imprese trasformatrici.
Gifasp e Gifco: strategie e modelli
Anche il gruppo di specializzazione che in Assografici è dedicato ai fabbricanti di astucci e scatole pieghevoli (Gifasp), in occasione dell'assemblea annuale - svoltasi a Palermo a fine giugno, e introdotta dal presidente Franco Ghezzi Confalonieri - ha reso pubblici i risultati di un'indagine di mercato. Si tratta di un lavoro condotto da Impresa Sviluppo e SDA Bocconi, teso a evidenziare i fattori di competitività e le strategie dell'industria cartotecnica, derivati da una serie di interviste raccolte presso autorevoli imprenditori del settore e grandi utilizzatori (per una sintesi della ricerca rimandiamo alla sezione News Industry di questo fascicolo). Fra l'altro, ne emergono una serie di tendenze sulla base delle quali gli estensori dello studio formulano alcuni "consigli alle imprese". Gli elementi privilegiati di successo oggi sembrano essere, una volta definito lambito competitivo di riferimento, innanzitutto la capacità di soddisfare i bisogni espressi e latenti del cliente, estendendo lambito di osservazione anche al di là dello "specifico dellimballaggio", e di sviluppare una struttura coerente con lambito definito, orientata al cambiamento in modo da poter cogliere le opportunità emergenti. Rispetto al recente passato, insomma, sembrano perdere - relativamente! - importanza gli atout tecnici (anche se questo varia di molto a seconda del modello di sviluppo perseguito), a favore della capacità di relazione-servizio col mercato-cliente. Gli ultimi due suggerimenti derivano con coerenza da questa premessa: gestire l'impresa in modo da favorire lo sviluppo costante di competenze distintive; arricchire la struttura con la progressiva introduzione di nuovi strumenti di gestione e linvestimento in risorse umane.
Cartone ondulato: fra sovracapacità e ottimismo
Il bilancio 2001 del Gifco, illustrato durante l'ultima assemblea di Verona dal presidente Piero Attoma, si è chiuso con risultati in crescita nonostante l'andamento negativo dell'ultimo trimestre, grazie al "fieno in cascina" accumulato nei mesi precedenti. La produzione in quantità si è attestata a 5.882.724.000 m2 ovvero 3.552.335 t, con aumenti medi del 1,5% in superficie e dell'1,4% in peso rispetto al 2000. Guardando da vicino, la media si scompone in un -0,2% in superficie e -0,4% in peso del cartone in fogli, a fronte del +2,9% (2,7% in peso) delle casse. Parallelamente, diminuisce la grammatura media, seppure di un solo grammo, toccando il minimo storico di 604 g/m2, comunque superiore alla media europea di 552 g/m2. Ciò premesso, Gifco aggiorna la fotografia del comparto, costituito per il 67% dai primi dieci grandi gruppi accanto alla miriade di "altri" che compongono il restante 33%.
Nel 2001 le variazioni proprietarie più rilevanti hanno riguardato l'acquisizione di 3 stabilimenti Assidomän da parte di Kappa Packaging, che entra così in Italia, e la cessazione dell'attività di Grimaldi, Futura e IP di Pedemonte, che costituivano circa il 2% dell'offerta complessiva italiana. La loro uscita dal mercato non ha peraltro inciso sullo stato di cronica sovracapacità produttiva che, commentano gli analisti del Gifco, costituisce un elemento critico rilevante per una corretta remunerazione del capitale impiegato.
Ciononostante, e nonostante il contesto internazionale critico, la relazione di Attoma si conclude con una nota di "cauto ottimismo". Per il 2002 gli analisti si attendono una crescita ulteriore rispetto all'anno scorso, superiore, come sempre a quella del PIL e che le prime rilevazioni sui 2 mesi di inizio anno autorizzano a stimare attorno al 2,7%.
Acimga: radicarsi all'estero
Nel 2001 il fatturato dei produttori di macchine grafiche, cartotecniche e per il converting è cresciuto soprattutto per effetto della domanda interna. Ma secondo Acimga ora la partita si gioca sui mercati esteri, e per vincere bisogna puntare a radicarsi nelle aree strategiche.
Un settore bifronte
Lindustria italiana di settore (circa 150 aziende, prevalentemente piccole e medie, con più o meno 7.500 addetti e una fama di eccellenza a livello mondiale) nel 2001 ha aumentato il fatturato di oltre il 5%, a quota 1 miliardo e 560 milioni di euro.
Nel suo intervento all'assemblea annuale dell'associazione di categoria Acimga, la presidente Silvana Canette ha però sottolineato la natura "bifronte" del 2001.
Se infatti sono andate benissimo le vendite sul mercato interno (+24% rispetto allanno precedente), le esportazioni, che rappresentano il punto di forza tradizionale, hanno segnato il passo, portando addirittura a un calo del saldo attivo della bilancia commerciale (che diventa di 122 milioni di euro).
Dunque, sottolinea Canette, anche se il 2002 è cominciato bene, la sfida ora si giocherà sui mercati esteri (anche perché nel frattempo la domanda interna sta rallentando).
Acimga sollecita una politica di commercio estero più efficace, pur riconoscendo che negli ultimi anni sono stati fatti passi avanti importanti, chiedendo in particolare un impegno della Sace a ridurre i tempi per lanalisi delle pratiche, migliorare linformazione alle aziende, aumentare le coperture a vantaggio delle piccole imprese. Oggi, infatti, ha sottolineato a più riprese la presidente di Acimga, lobiettivo strategico deve oltrepassare il mero sostegno alle esportazioni: bisogna aiutare le aziende a radicarsi sui mercati esteri più importanti.
Meno tasse, più intelligenza
L'altro motivo forte di competitività risiede nella capacità di innovazione.
Le aziende del settore investono in R&S, in media, oltre il 5% del fatturato: livello tra i più elevati della meccanica strumentale italiana e non lontano da quelli dei maggiori concorrenti stranieri.
Il radicamento nei mercati esteri e linnovazione richiedono però investimenti considerevoli e, considera Canette, negli ultimi anni le aziende del settore hanno difeso le quote di mercato aumentando i volumi di vendita, solo a prezzo di sacrificare una parte dei profitti; per uscire dalla strettoia non si può che ridurre le tasse, riportando la pressione fiscale nella media dei Paesi concorrenti.
Oltre a ciò, l'attenzione dell'associazione è puntata sulla formazione di professionalità specifiche, in particolare per cogliere le nuove opportunità che la riforma universitaria ha creato.
Fra l'altro, si stanno stringendo accordi con i centri universitari delle aree dove lindustria delle macchine da stampa e per il converting ha i maggiori insediamenti produttivi, per il tirocinio in azienda degli studenti laureandi e neolaureati.
Il primo è stato concluso con il Politecnico di Milano.
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The paper industry: balances and projects
The annual meetings of the main trade associations for the paper industry were held before the summer break. After presenting their final balances, the associations Assografici (printers, paper manufacturers and converters), Gifasp (folding cases), Gifco (corrugated cardboard) and Acimga (machines for printing and converting) outlined the latest outlooks and problems. All in tune with profit. E.P.
What have a paper converter, a corrugated cardboard or a printing machine manufacturer got in common? The industry in question is characterised by a dominant (though not the only) material - paper - with all the problems of supply, converting and market outlets this entails. But, in this specific case, the "generic" characteristics are very much shared, pertinent to the "typical" Italian business (medium-small sized, export-oriented, etc.) and which currently show the most problematic aspects.
As well as the difficulties linked to the international economic outlook and the peculiar state of the Italian "infrastructures", the relevant trade associations also voice a constant concern: on the one hand, profit margins are getting ever smaller, while it's becoming increasingly necessary to invest in R&D in order to survive (and it's no easy matter to identify other expenses where further "cuts" are possible).
The result of many different reasons all voiced by those in this sector, lower profit margins are perhaps the most important factor when it comes to stimulating the firms to improve their performance, by perfecting their skill in market analysis and the right choice of business models or methods adopted for penetrating strategic outlet areas.
The major trade associations (Acimga, Assografici and the relevant specialist groups Gifasp and Gifco) also expressed their expectations for the rest of this year and the main initiatives undertaken to face the challenges of the near future during their annual meetings held before the summer, together with a presentation of their latest balance sheet data.
Assografici: improve the Vision
It's up to the Chairman, as the name implies, to present the meeting with the results and problems of the companies making up the association. Thus, it was Emanuele Piovano of Assografici who outlined the state of the art of the Italian printing, paper manufacturing and converting industries. He started by highlighting the results for this sector during the last accounting period, marked by an acceleration in the American recession and the difficulties already seen in the rest of the developed world. There followed several speeches by representatives of international trade associations and experts invited to describe the first scenario developed by the newly set-up Assografici-Centrexpo-Bocconi Observatory with the intention of offering members a useful "vision" when choosing industrial policies.
1.9% growth in 2001
In what was a far from friendly context, growth in output in the printing industry stopped at 1.9% in 2001 (one point below the inflation rate), less than both the previous year (+ 3.5%) and the expected figure (+2.8%). The cause for this lies in a sudden halt in orders coming from the tourism, transport and advertising industries, as well as a slow-down in the publishing of books and exports.
This modest growth is reflected in the rate of plant usage that, while dropping during the last quarter of the year, rose by 1.6% compared to the previous year, at 80.8%. Foreign trade saw a drop of 1.3% in exports and a slight increase in imports (+0.2%) with an active balance of trade amounting to 800 million Euro (slightly less than in 2000). The main outlet markets were France, followed by Germany, the UK, the USA and Switzerland, while dealings with Eastern Europe intensified. The paper and cardboard manufacturing and converting industries shared the same increase (1.9%), a significant fall compared to the +4.6% in 2000. More specifically, there was a fall in the production of paper, hygienic and sanitary products and treated paper. A recalculation of growth forecasts and the spread of a general feeling of uncertainty in the Autumn penalised prices for production, with negative repercussions on sales margins. The increase in turnover came to 1.9% thanks to the positive contribution of the first six months of the year, while the usage of plant remained basically stable (78.8%). Mention should also be made of foreign trade, with a 6% increase in exports and 5.2% in imports, making for an active surplus of 1,300 million Euro. The main outlet markets for this sector too were Germany, France and the UK.
More tools for exports
With a policy to implement more incisive actions aimed at promoting exports and, more generally, the presence of Italian firms abroad, Assografici has set up several initiatives covering the environment and safety, education, communication and, above all, lobbying and market studies. Typical of this policy is the fact that Bernardo Gomez Masana, President of the Pan-European association of printers (Intergraf), and Silvio Sanguinazzi, President of the European confederation of paper and carton converters (Citpa), were guests at the recent meeting. So much so that Sanguinazzi is the first Italian representative of this industry at an EU level, a leading member of a "task force" set up to keep a close eye on developments in legislation, to promote an ever greater standardisation in criteria and measures within the industry and to favour the exchange of information.
Perhaps the most noteworthy results from Assografici concern the question of information. The first stage of the "Internationalization Project" was dedicated to the Russian market. Here, in cooperation with ICE, the association has carried out substantial market research and plans a workshop to be held in Moscow at the same time as the largest trade fair for the printing industry. Moreover, together with Centrexpo and the Econimic Research Centre of the Bocconi University, it's started a first, complex study of the sector - the results to be published towards the end of this September - aimed at producing and making available to members a forecasting model with input from experts in the field and one that's truly useful for converters.
Gifasp and Gifco: strategies and models
Also the specialist group with in Assografici dedicated to the producers of folding cases and boxes (Gifasp) published the results of a market study during the annual meeting, held at Palermo at the end of June and opened by President Franco Ghezzi Confalonieri. A project carried out by Impresa Sviluppo and SDA Bocconi, aimed at highlighting the factors of competitiveness and the relevant strategies in the paper converting industry, obtained from a series of interviews with leading figures in the sector and major users (see the News Industry section of this issue for a brief outline). One of the things to emerge from this study is a series of trends used by those responsible for the study to formulate a few "tips for businesses". Having defined the relevant area of competition, the best elements for success today would appear to be an ability to satisfy the expressed and latent needs of the customer, stretching the area of observation to go beyond the "specific area of packaging" and to develop a structure coherent with the defined area, one that's change-oriented in order to seize emerging opportunities. Compared to recent years, the technical aspects appears to have lost importance (relatively, of course!), even if this varies greatly depending on the model of growth adopted by the company, to the benefit of an ability for market/customer relations/service. These two suggestions are coherent with this premise: to manage the business so that a constant development of distinct abilities is encouraged; to enrich the structure with a progressive introduction of new management tools and investment in human resources.
Corrugated cardboard: over-capacity and optimism
The 2001 balance for Gifco was presented by the President, Piero Attoma, during the recent meeting in Verona: growth despite the negative trends seen in the last quarter, thanks to the good results harvested and stored during the earlier months. Production in terms of quantity came to 5,882,724,000 m2, i.e. 3,552,335 t, with an average rise of 1.5% in surface and 1.4% in weight compared to 2000. Seen more closely, the average can be broken down into -0.2% in surface and -0.4% in weight for sheet carton as opposed to +2.9% (2.7% weight) for boxes. At the same time, the average weight has fallen, if only by just one gram, to reach a record minimum of 604 g/m2, though still higher than the European average of 552 g/m2.
Having said this, Gifco updates the picture of the sector, where the top ten groups represent 67%, with a myriad of "others" making up the remaining 33%. The most significant changes in ownership in 2001 concerned the acquisition of 3 Assidomän factories by Kappa Packaging, thus entering the Italian market, and the exit of Grimaldi, Futura and the IP plant in Pedemonte, representing about 2% of total Italian production. Their leaving the market has not, however, affected the chronic state of over-capacity that, as the Gifco analysts point out, is a critical element that needs addressing in order to get a proper return on capital outlay. Nevertheless, and despite the critical international context, Attoma concluded his report with note of "cautious optimism". Analysts can expect better growth in 2002 than in the previous year, greater than the GDP, as always. The initial results for the first 2 months of the year make one estimate growth of about 2.7%.
Machines: taking roots abroad
Turnover in 2001 for producers of printing, paper production and converting machinery grew mainly thanks to domestic demand. However, according to Acimga, foreign markets are now the name of the game and to win, one needs to take root in strategic areas.
A sector with two faces
The Italian industry in question (about 150 companies, mostly small and medium-sized with more or less 7,500 employees in total and a global reputation for excellence) saw its turnover grow in 2001 by more than 5%, amounting to 1 billion, 560 million Euro. In her speech at the annual meeting of the Acimga trade association, the President, Silvana Canette, stressed the "two-faced" nature of 2001. Indeed, while sales on the Italian market were extremely good (+24% on the previous year), exports (traditionally the strength of this sector) remained stable, leading to a fall in the active balance of trade (122 million Euro). However, as Canette stressed, even if 2002 has started well, the challenge is now the foreign markets (also because Italian demand is now slowing down). Acimga calls for a more effective foreign trade policy, while still recognising that important steps forward have been made in past years, and especially a commitment from Sace to cut the time needed to analyse matters, improve information for businesses and increase the cover for small businesses.
In fact, as the Acimga President kept stressing, the strategic goal today must be to go beyond providing mere support for exporting: one must help companies to take root on the most important foreign markets.
Less tax, more intelligence
The other strong factor for competitiveness lies in one's ability to introduce innovation. Companies in this sector invest an average of more than 5% their turnover in R&D activities: one of the highest figures for Italian mechanical tools and not far off the levels invested by the major foreign competitors. Consolidation on foreign markets and innovation require considerable investments and, as Canette points out, in recent years companies in this sector have managed to defend their market shares by increasing their volume of sales, but only at the cost of sacrificing a part of their profits; the only way to get out of this tunnel is to cut taxes, bringing the tax burden on Italian companies to within the average of competing states.
In addition, the association is also concentrating attention on specific professional training, especially to seize the new opportunities that the reform of Italian universities has created.
Among other things, agreements are being signed with universities in areas where the printing and converting machinery industry has most factories, setting up apprenticeships for undergraduates and new graduates. The first has been signed with Milan Polytechnic.
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