Il gruppo Irplast, a Interpack, ha avuto modo di ribadire la propria capacità di innovazione sotto molti punti di vista. Nuovi sistemi di etichettatura, ma anche film di polipropilene sempre più mirati ai bisogni, come daltro canto è richiesto a tutti gli operatori del comparto, chiamati a superare se stessi per trovare la chiave di volta del business e fare utili, inventando integrazioni intelligenti per completare lofferta e consolidare le proprie posizioni sul mercato.
L.G.
Il Gruppo Irplast (Irplast SpA e Bimo SpA), a Interpack, era ben rappresentato: stand dimmagine (e di sostanza), molti contatti qualificati, tanti visitatori e manager soddisfatti dellandamento della manifestazione, soprattutto convinti delle scelte imprenditoriali degli ultimi anni.
E poi ancora, parecchie novità. Sul fronte delle soluzioni dimballaggio per il fine linea, cè stata la presentazione ufficiale di nastri di nuova generazione - derivati dalla collaborazione con Bimo (film speciale realizzato con la nuova tecnologia di stiro simultaneo S.O.L.) e con un produttore di adesivi - prodotti che, per proprietà di removibilità delladesivo e di basso allungamento, possono competere con il PVC a solvente. Ma era visibile anche la Paloma, una print & apply alimentata da bobina senza materiale di supporto, interamente realizzata in Irplast nel suo reparto Officina che costituisce, per concezione e funzionalità, una vera novità per il comparto.
Sul versante politico, invece, Interpack ha offerto loccasione di ribadire la collaborazione con il gruppo nippo-americano Toray, produttore specializzato di film alta barriera e metallizzati, con una competenza tecnica di primordine nella progettazione dei materiali speciali.
In primo piano, dunque, ancora il binomio materiali/macchine, punto di forza di questa realtà italiana che da tempo ha ampliato il proprio campo dazione, puntando anche alla progettazione e alla fornitura di sistemi completi, come già sperimentato attraverso la consolidata collaborazione con Twin Pack (quel vulcanico costruttore di manigliatrici e di raggruppatrici per bevande e il largo consumo: la soluzione di multimballaggio realizzata e in continua evoluzione accompagna molti prodotti familiari, come le bevande di Coca Cola e Zuegg, ma anche le confezioni caffè e pasta).
Punti di vista
Michele Iandolo, direttore commerciale del Gruppo Irplast, ha espresso alcune considerazioni sul mercato del film flessibile, che fanno riflettere sulla necessità di mettere in atto strategie sempre più mirate, per recuperare competitività.
«Come produttori di materiali, abbiamo vissuto nei primi mesi dellanno una situazione poco equilibrata di aumento dei prezzi delle resine, che stiamo faticando a trasferire a valle in maniera appropriata. Stiamo anche affrontando momenti di difficoltà per effetto di una sorta di contingentamento delle resine. È un fenomeno quasi esclusivamente europeo, una continua pressione dei produttori di materie prime: si pensi che le variazioni sono allordine del giorno, mentre in America i prezzi sono più stabili e in Asia addirittura calanti. I consumi di film, invece, non sono tanto brillanti da far pensare a un trend strutturale di crescita della domanda. Anzi il portafoglio ordini dei produttori di film come noi, in questa parte dellanno, sembra derivi maggiormente dalla costituzione di scorte fatte anzitempo dai grandi utilizzatori, per scongiurare le ricadute pesanti di ulteriori e possibili aumenti di prezzo derivanti dalla filiera petrolchimica. Ed è quindi estremamente difficile quantificare la portata del fenomeno».
Come ha risposto il Gruppo Irplast a questa situazione di fatto? Da un lato ha mantenuto fede al progetto iniziale di forte specializzazione, scegliendo di distinguersi sul mercato producendo materiali con una tecnologia innovativa (Bimo dispone, per la produzione di BOPP, di due linee tradizionali in testa piana e di una linea avanzata con tecnologia di stiro simultaneo) e dallaltro ha potenziato la struttura Irplast in grado di fornire sistemi dimballaggio completi, semplici ed efficienti, studiati per lutilizzatore del largo consumo e mirati in primis sul fine linea, dove modifiche tecnologiche e le istanze di miglioramento sono richieste da tutti gli utilizzatori industriali.
Investire per specializzarsi
«Linvestimento Bimo nella tecnologia di stiro simultaneo è stato a tutti gli effetti coraggioso, in linea con la mentalità della famiglia proprietaria del gruppo, che tende a privilegiare linnovazione» continua Iandolo. «La scelta di produrre specialties per limballaggio flessibile, senza avere le spalle coperte da una base significativa di commodities, è stata dettata dalla volontà di presidiare il comparto dellimballaggio flessibile con soluzioni differenziate e originali, capaci addirittura di creare un mercato, suggerendo nuove vie e nuove possibili applicazioni. Non potendo daltronde disporre di elevate capacità produttive, se avessimo scelto la strada della commodity, saremmo risultati uno dei tanti attori di questo comparto. Ecco allora che abbiamo pensato di servire al meglio nicchie globalizzate, ovvero segmenti specifici che, a livello mondiale, esprimono comunque numeri importanti. È il caso, per esempio del mercato del tabacco e delletichettatura o, ancora, dei film metallizzati e barriera il cui impiego sta crescendo a tassi dell8% medio annuo. È chiaro che aver rafforzato il presidio in questultimo settore con le migliori competenze a disposizione (quelle che derivano dallintegrazione con Toray, ndr), ci consente ora di delineare un percorso di relativa tranquillità».
Diretta conseguenza di questa politica è stata, per il Gruppo, una gestione particolare della base clienti, che deve fare i conti con le limitazioni imposte dalla minore disponibilità anche di commodities.
«Di fatto abbiamo deciso di limitare il portafoglio clienti, concentrandoci su quanto sapevamo (e potevamo) fare al meglio: in genere ci rivolgiamo a clienti europei che seguono, a loro volta, un percorso di innovazione fornendo loro (direttamente o indirettamente) un pacchetto completo di materiali, dai più semplici ai più complessi, grazie anche alla collaborazione con altri produttori. Di conseguenza, anche in Italia abbiamo limitato le relazioni di fornitura e collaborazione a un numero ristretto di trasformatori».
Un sistema fatto di idee
Discorso analogo, in fatto di specializzazione, deve essere fatto per i sistemi di imballaggio messi in campo da Irplast, cresciuta in autorevolezza negli ultimi anni.
«Irplast ha trasformato il nastro adesivo da semplice strumento di chiusura a mezzo di identificazione e promozione del contenuto di una scatola, contraddistinto da forti valenze ambientali, grazie al basso impatto che caratterizza le soluzioni proposte», precisa ancora Iandolo. Oggi, sullonda dellinnovazione e della spinta verso nuove tecnologie di produzione e di applicazione, si sta procedendo alla costruzione del nuovo stabilimento Irplast a Empoli, proprio in un momento in cui il mondo del puro nastro adesivo non sembra particolarmente vivace.
«Eppure questo nuovo polo produttivo è stato voluto per continuare, con competenze rafforzate e tecnologie mirate, lampliamento della gamma prodotti con la ricerca e lofferta di nuove ulteriori soluzioni efficaci e di valore. Ancora una volta, la scelta è stata presa nellottica di una decisa differenziazione».
E proprio a Interpack cè stata la presentazione in grande stile di Paloma, un sistema di codifica progettato per stampare e applicare etichette ricavate da bobine di film di PP adesivizzato, prodotte da Irplast, in alternativa a quelle tradizionali di carta con liner.
Il materiale dei nastri (un BOPP di speciale formulazione, adatto per la stampa a trasferimento termico, spalmato con adesivo a base acrilica) è stato sviluppato a quattro mani con Bimo: modificato e trattato per offrire una stampabilità superiore, offre massima resistenza allabrasione e una chiara leggibilità (grazie alle garanzie di ancoraggio degli inchiostri).
Paloma si presenta come un insieme compatto, rispettoso delle dimensioni del fine-linea, realizzato pensando soprattutto agli utilizzatori (non è un caso che il cliente pilota sia stata la Irplast stessa, che lha adottato, in un periodo adeguato alla sperimentazione del prototipo, sulle proprie linee di confezionamento secondario affinché le esigenze dutilizzo fossero pienamente recepite).
Progettata in collaborazione con Sato (grande operatore mondiale specializzato nei moduli e nel software di stampa, che ha operato su progetto Irplast) semplifica tutte le movimentazioni come il trasporto della banda adesivizzata, il taglio ed il trasferimento delletichetta evitando dispersioni nel percorso, riduzioni di velocità e diseconomie generali.
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Producing as specialists
At Interpack the Irplast group was able to underline its capacity for innovation, and this from many points of view. New labeling systems, but also PP film evermore dedicated to suit the userss needs. This what is more has been requested by all the operators of the segment, that are being called upon to surpass themselves in order to find the keystone for business and making profits, inventing intelligent integrations in order to complete their product offer and consolidate their position on the market. L.G.
The Irplast Group (Irplast SpA and Bimo SpA) was well represented at Interpack: a stand offering image (and substance), many qualified contacts, many visitors and managers satisfied by the run of the show, aboveall convinced of the entrepreneurial choices of these last years.
And again, many new features. The end-of-line packaging system front witnessed the official presentation of the new generation tapes - deriving from the cooperation with Bimo (special film created with the new S.O.L. simultaneous stretch technology) and with an adhesives producer - products that for their properties of adhesive removability and low stretch can compete with solvent based PVC. But also on show Paloma, a print&apply fed from a reel without backing material, entirely made by Irplast in its Officina section, that in terms of conception and functionality constitutes a true new feature for the segment.
On the political side in turn, Interpack offered the occasion to further underline the cooperation with the Nippo-American group Toray, specialised producer of high barrier and metallised films, with a first rate technical knowhow in the design of special materials. Hence the material/machine pairing, strongpoint of this Italian concern, has been once again placed to the fore. Indeed the group has extended its field of action, aiming at the design and the supply of complete systems, as already experimented through the consolidated cooperation with Twin Pack (that vulcanic constructor of handle applying and grouping machines for beverages and broadscale consumption: the multipackaging solutions created and under continuous evolution that accompanies many familiar products, from Coca Cola to Zuegg beverages, but also coffee and pasta packs).
Points of view
Michele Iandolo, commercial head of the Irplast Group, has expressed some considerations on the flexible film market, that make one reflect on the need to activate strategies that are evermore targeted in order to recover competitiveness.
«As material producers we have experienced a lop-sided situation of increase in resin prices the first months of the year, that we found difficult to transfer downline in an appropriate manner. We also had to face a sort of quota restrictions on the resins. This is a virtually exclusively European phenomenon, a permanent pression by raw materials producers: variations on prices are everydays story, while the prices in the US are a lot more stable and in Asia they are even dropping. What is more consumption has not been so high as to lead one to think of a growthtrend in demand. The full order books of film producers like our company seem essentially to be derived from large users stocking up, this in order to fight the heavy effects of further possible price increases. And hence it is extremely difficult to quantify the extent of the phenomenon».
How has the Irplast Group responded to this de facto situation? On the one hand it has kept faith in its initial project of strong specialisation, choosing to distinguish itself on the market by producing materials with innovatory technology (for the production of BOPP Bimo has two traditional flat head lines and an advanced line with simultaneous stretch technology) and on the other it has boosted Irplasts structure for supplying complete, simple and efficient packaging systems devised for the broadscale consumption user and aimed in primis at end-of-line, where technological modifications and improvements are being demanded by all industrial users.
Invest in order to specialise
«Bimos investment in simultaneous stretch technology has to all effects been courageous, in line with the mentality of the family that owns the group, that tends to privilege innovation» Iandolo carries on. «The choice of producing specialities for flexible packaging, without being covered by an important base of commodities, was conditioned by the will to preside over the segment with a host of different and original solutions, capable even of creating a market, suggesting new ways and new possible applications. On the other hand not having high production capacities at our disposal, if we had chosen the way of the commodities, we would have ended up as being one of the many actors in this segment. Hence we decided to serve globalised niches, or that is specific segments that, at world level, all the same chalk up important figures. This is the case for example for the tobacco and labeling market, or again that of metalized film in which use is growing at rates of an average of 8% a year. It is clear that having presided over the latter segment right from the beginning with the best knowhow available (that deriving from the integration with Toray, E.n.), allows us to occupy a relatively tranquil position».
Direct consequence of this policy has been the special management of the Group customer base that has had to square up to the limitations imposed by the non availability of commodities.
«In actual fact we decided to limit our customer portfolio, concentrating on what we knew and what we were capable of doing best; generally we turn to European customers that in turn follow a path of innovation and we can (directly or indirectly) provide them with a complete package of materials, from the most simple to the most complex, thanks also to the cooperation with other producers. Consequently, also in Italy we have limited our cooperation to a specific number of converters».
A system made of ideas
The same approach, in terms of specialisation, has to be made for the packaging systems fielded by Irplast, that have grown in authoritiveness over the years.
«Irplast has transformed adhesive tape from a simple tool for closure into a means of identification and promotion of the contents of a box, this also with strong environmental approaches, thanks to a low impact that features in the solutions offered» Iandolo goes on to say. Now, in the wake of innovation and thrust to investment, a new Irplast works is in the finishing stages at Empoli, in a very moment in which the world of pure adhesive tape does not seem to be particularly lively.
«All the same this new productive pole was sought after in order to continue, with reinforced knowhow and aimed technology, the broadening of the range of products with the study and the offer of new, further effective solutions. Once again, the choice was made with an eye to strict differentiation».
And in fact Interpack saw the presentation in grande style of Paloma, a coding system designed for print and apply of labels from rolls of adhesivised PP film produced by Irplast in alternative to the traditional ones with paper and liner.
The roll material (a special formulation BOPP, suited for heat transfer printing, spread with acrylic-based adhesive) has been developed together with Bimo: modified and treated to offer better printability, it offers maximum resistance to abrasion and a clear readability (thanks to the guaranteed anchorage of the inks).
Paloma comes in a compact solution, respecting the dimensions of the end-of-the-line, created aboveall with the user in mind (it is not by chance that the pilot customer was Irplast itself, that adopted it for a period long enough to enable the experimenting of the prototype on its secondary packaging line in order that the user needs were fully understood). Designed in cooperation with Sato (huge world operator specialised in modules and in print software, that has worked on the Irplast project) it simplifies all the handling like the transportation of the adhesivised tape, the cutting and the transfer of the label, to avoid dispersion during the production run, reduction in speed and general diseconomies.
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