In unItalia che (ahimè) invecchia e dove (per fortuna) la prevenzione e i controlli sulla salute si intensificano, il packaging della salute sta cambiando, adeguandosi alle esigenze di maggior servizio e sicurezza. Buono il 2001 per lItalia, sulla scia di un periodo positivo.
Plinio Iascone
In questa sede vengono presi in esame i farmaci a uso umano venduti in farmacia (etici + OTC) che rappresentano l'85% circa del consumo totale; il restante 15% è rappresentato dai prodotti ad uso ospedaliero, comprensivi anche degli infusionali.
Uno sguardo al mercato
L'industria farmaceutica italiana presenta un trend evolutivo decisamente positivo: nell'ultimo quadriennio il tasso medio annuo si è assestato intorno al 5-6%. Il 2001, nonostante la flessione dell'economia mondiale e nazionale, si è infatti concluso con una crescita della produzione, calcolata a prezzi costanti del 6,1% (fonte: Prometeia).
Il 35,7% della produzione italiana è stato esportato, mentre le importazioni hanno rappresentato il 34,1% della domanda interna (fonte Prometeia).
Il commercio estero è fortemente condizionato dalla presenza sul mercato italiano di grosse multinazionali e la parte maggiore degli scambi commerciali deriva dai flussi nell'ambito dei grossi gruppi multinazionali.
Negli ultimi tempi si è notevolmente diffuso il concetto organizzativo di specializzare i centri produttivi concentrandone l'attività: un unico o pochi centri specializzati servono vaste aree territoriali anche sovra nazionali.
La domanda interna presenta, per il 2001, una crescita del 4,4% e un ulteriore 3% è ipotizzato per il 2002.
La positiva evoluzione dei consumi va oltre le motivazioni strutturali, e dipende sia dal processo di invecchiamento della popolazione, sia dalla maggiore attenzione per i problemi della salute nonché dalla politica governativa in materia di assistenza sanitaria (ticket, ricoveri ospedalieri ecc...). Anche la componente estera della domanda (le esportazioni hanno segnato un +14,3%) ha contribuito allo sviluppo del settore.
Nel 2001 il settore farmaceutico ha espresso un fatturato di circa 9.890 milioni di Euro, per un totale di 1.680 milioni di confezioni commercializzate.
Considerando che le importazioni e le esportazioni presentano valori simili in quantità, il consumo italiano ha sostanziali analogie con la produzione.
Secondo l'ultimo censimento le imprese farmaceutiche in Italia) sono circa 290. Le prime 100 imprese totalizzano il 90% del fatturato, mentre le restanti hanno un peso marginale in termini di quote di mercato.
Unulteriore segmentazione dell'offerta porta a individuare in soli 15 gruppi la quota del 50% del fatturato nazionale.
Numeri e tendenze di consumo
Le confezioni commercializzate nel 2001 (1.680 milioni di unità) sono così ripartite: 86% circa di prodotti etici delle classi A, B e C (secondo la ripartizione del Ministero della Sanità), 4,5% circa di altri prodotti etici venduti senza prescrizione medica e 9,5% di farmaci da banco (O.T.C.)
Con riferimento alle varie forme farmaceutiche, il numero di confezioni vendute nel 2001, presenta il seguente mix:
forme farmaceutiche liquide (iniettabili, orali, oftalmici, ecc.) 32%;
forme farmaceutiche solide (compresse, capsule, polveri, ecc.) 61%;
altre forme (pomate, gel, spray, ecc.) 7%.
Nel corso degli anni novanta si è verificato un declino delle forme liquide a beneficio di quelle solide ma negli ultimi anni il rapporto tra le diverse forme farmaceutiche si è sostanzialmente stabilizzato (tabella 1).
Nell'ambito delle forme farmaceutiche liquide si riscontra un lieve aumento dei prodotti iniettabili, mentre è in lieve diminuzione lo share dei prodotti bevibili. La crescita degli iniettabili si ritiene derivi dall'aumento di richieste di vaccinazioni (anti-influenzali, anti-epatite ecc.) (tabella 2).
Per quanto riguarda le forme solide, gli share di mercato dei prodotti orali, di quelli per uso esterno e dei prodotti per uso rettale e vaginale, risultano, negli ultimi anni, sostanzialmente stabili.
In passato si era verificato un aumento dei farmaci utilizzati per via orale a scapito sia di quelli per uso rettale (supposte) che dei preparati per uso esterno (tabella 3).
Infine l'evoluzione del mix tra i diversi farmaci che formano la voce "altro" (creme, pomate, gel, prodotti per inalazioni ecc..) evidenzia nel 2001 una lieve flessione degli spray e un lieve aumento dei transdermici (tabella 4).
L'evoluzione delle diverse forme farmaceutiche e in particolare i cambiamenti intervenuti nel loro consumo, portano a inevitabili ripercussioni in termini di packaging primario, poiché la scelta è dettata dalle caratteristiche del farmaco.
I cambiamenti di packaging nell'ambito della singola specialità farmaceutica, per contro, sono molto lenti in quanto ogni modifica deve essere autorizzata dal ministero della sanità. Negli anni settanta e ottanta le maggiori innovazioni riguardarono l'introduzione dei prodotti blisterati. Negli anni novanta, nell'ambito della flaconeria, si è evidenziato l'orientamento a un maggior utilizzo della plastica (che persiste).
Le forme del confezionamento
Per l'industria farmaceutica la funzione primaria dell'imballaggio resta principalmente quella di proteggere il prodotto e renderne facile e funzionale l'uso. Tendono però a farsi strada anche le valenze di marketing e in futuro forma, colori, contenuto di servizio, saranno sempre più oggetto di attenzione da parte delle case farmaceutiche.
Per meglio evidenziare le tendenze relative alle varie famiglie di imballaggi utilizzati è utile fare riferimento alle varie forme di prodotti farmaceutici (tabella 5).
Forme farmaceutiche liquide
Larea dei medicinali in forma liquida comprende bevibili, iniettabili, prodotti oftalmici e otologici. Gli imballaggi utilizzati sono quindi fiale, flaconcini, boccette e bottiglie. I prodotti liquidi orali risultano confezionati per il 30,7% circa in flaconcini o flaconi di plastica, per il 27,4% in flaconcini di vetro cavo o vetro tubo e per il 41,9% in flaconi di vetro.
Le tendenze in atto vedono una progressiva crescita della plastica per quanto riguarda i flaconi (ad esempio per sciroppi), mentre nell'ambito dei flaconcini di vetro si riscontra una tendenza ad utilizzare maggiormente il vetro cavo a scapito del vetro tubo.
Nell'ambito degli iniettabili, il packaging resta costituito da fiale in vetro tubo e da flaconcini (in vetro tubo e cavo). Si conferma l'orientamento del mercato verso gli iniettabili liofilizzati, con conseguente aumento del ricorso al flaconcino, che ovviamente comporta anche la presenza della fiala per l'acqua sterile. Il 47% circa del mercato è costituito da confezioni composte soltanto da fiale mentre il 53% circa da confezioni che comprendono fiale e flaconcino. Le fiale sono di vetro tubo, mentre per i flaconcini, accanto al vetro tubo troviamo anche il vetro cavo.
Per quanto riguarda le forme farmaceutiche liquide non bevibili (prodotti oftalmici, otologici ecc.), la tendenza è nettamente a favore del flaconcino di plastica, che detiene il 94,4% del mercato. Il flaconcino di vetro rappresenta il 5,6%.
Forme farmaceutiche solide
Il confezionamento dei farmaci solidi assumibili per via orale (compresse, granuli, polveri solubili ecc.) avviene per il 93% circa in blister e se ne prevede unulteriore crescita. Le altre più importanti tipologie di confezionamento sono: flaconeria, tubetti in plastica e bustine di poliaccoppiato (CA-ALL-PE) che, nel complesso, mostrano uno share del 4%. Il restante 3% è riconducibile a tubetti rigidi in allumnio, flaconcini di vetro e strip in poliaccoppiato (CA-ALL-PE).
Per quanto riguarda i prodotti in polvere per uso esterno gli imballaggi usati per il confezionamento sono costituiti per il 56,2% da tubetti rigidi di alluminio e per il restante 43,8% da tubetti rigidi di plastica (orientamento, questultimo, in crescita).
I prodotti per uso rettale e vaginale prevedono un confezionamento, a seconda delle specialità farmaceutiche, in alveoli o microclismi. Materiali plastici e foglio sottile in alluminio sono presenti in queste famiglie di imballaggi.
Prodotti farmaceutici vari
I farmaci transdermici (per esempio destinati alla prevenzione dell'abitudine al fumo o del mal di mare tramite l'applicazione di un cerotto) sono essenzialmente confezionati in strip di poliaccoppiato (CA-ALL-PE).
Per creme, gel, ecc.., il confezionamento avviene per il 92,5% circa in tubetti flessibili (in particolare per il 68,5% in alluminio e il 24% in poliaccoppiato plastica-alluminio). La tendenza sembra lentamente privilegiare la soluzione plastica-alluminio. Il restante 7,5% di queste tipologie di farmaci è confezionato in bustine di poliaccoppiato (CA-ALL-PE).
Per quanto riguarda i prodotti spray, gli imballaggi utilizzati sono il flacone di plastica munito di erogatore meccanico (share 21,7%) o la classica bomboletta metallica (share 78,3%). La tendenza vede la crescita della bomboletta metallica che può essere in alluminio o in banda stagnata (l'alluminio rappresenta il 95% mentre la banda stagnata il restante 5%).
I prodotti spray, dopo un periodo di progressiva flessione sull'onda del problema del buco nell'ozono, hanno ripreso quota, sia a seguito della sostituzione del gas accusato del danno ambientale, che dalla insostituibilità dello spray per alcune cure.
Una tendenza in atto negli ultimi anni che interessa essenzialmente i prodotti da assumere per via orale (solidi o liquidi) e le specialità oftalmiche, è l'aumento delle confezioni monodose. Questa tendenza porterà a una crescita del numero di confezioni a parità di quantità di farmaco confezionato. Analoga tendenza si evidenzia anche per le quantità di imballaggio utilizzato espresso in peso.
Tutti i prodotti farmaceutici sono contenuti in astucci pieghevoli di cartoncino. La presenza dell'astuccio è essenziale per le prescrizioni per l'uso del farmaco, ma anche per proteggere l'imballaggio primario, nonché per motivi di marketing.
Il trasporto dei medicinali avviene mediante scatole in cartone ondulato, movimentate in colli avvolti in film plastico su pallet in legno o in plastica.
Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio
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Pharma: the packaging
In an Italy which is (sadly) getting older and where (happily) preventative measures and health checks are on the increase, the packaging of health is changing, adapting to the requirements of greater service and safety. 2001 was a good year for Italy, in the wake of a positive period.
Plinio Iascone
This article examines pharmaceuticals for human consumption on sale in chemists (on prescription or over the counter), which represent about 85% of all consumption; the remaining 15% is accounted for by products for use in hospitals, including infusions.
A look at the market
The Italian pharmaceuticals industry has shown a decidedly positive trend in development: in the last four-year period. The average annual growth has been around 5-6%. In spite of a downturn in the domestic and world economies, 2001 ended with growth in production, calculated on fixed prices of 6.1% (source: Prometeia).
35.7% of domestic production was exported, while imports accounted for 34.1% of domestic demand (Source: Prometeia).
Foreign trade is strongly influenced by the presence in the Italian market of large multinationals, and the majority of trade derives from the flow between the large multinational groups.
There has recently been a substantial expansion of the organisational concept of specialisation of centres of production, focusing their activities: a single, or a few, centres specialising in serving vast areas, including overseas.
For 2001, domestic demand showed an increase of 4.4% and a further 3% is forecast for 2002.
The positive development in consumption goes beyond structural considerations, and depends on both the ageing process within the population and greater attention to health problems as well as government policy towards medical aid (prescription charges, hospital admissions, etc.). The foreign element in demand (exports showed an increase of 14.3%) contributed to the development of the sector.
In 2001 the pharmaceutical sector had a turnover of about 9,890 million Euro for a total of 1,680 million items marketed.
Considering that imports and exports were similar in quantity, domestic consumption was substantially similar to production.
According to the latest census, there are around 290 pharmaceutical companies in Italy. The top 100 of these account for about 90% of turnover, while the rest are of only marginal importance in terms of market share.
A further division of the statistics shows that only 15 groups account for 50% of domestic turnover.
Consumption figures and trends
The packs sold in 2001 (1,680 million units) are split as follows: about 86% for prescription drugs belonging to classes A, B and C (according to the classification by the Italian Ministry of Health); about 4.5% other prescription drugs sold without prescription and 9.5% over the counter (O.T.C.) drugs.
In terms of the various forms of pharmaceutical, the relevant percentages of packaging in 2001 are:
32% (liquid pharmaceuticals: injected, oral, ophthalmic, etc.);
61% (solid pharmaceuticals: tablets, capsules, powder, etc.);
7% (other forms: ointments, gels, sprays, etc.).
During the 1990s, there was a decline in liquid medicines and an increase in solids, but over the last few years this balance has largely stabilised (table 1).
Where liquid pharmaceutical products are concerned, there has been a slight increase in products intended for injection, but a slight decrease in those taken orally. The growth in injectable products is due to the increase in requests for vaccinations (anti-influenza, anti-hepatitis, etc.) (table 2).
Regarding medicines in solid form, the market shares of oral products, those for external use and products for rectal and vaginal use have been more or less stable over the last few years.
In the past, there was an increase in medicines for oral use to the detriment of both those for rectal use (suppositories) and those for external use (table 3).
Finally, the development of the mix of other types of product (creams, lotions, gels, inhalants, etc.) saw a slight downturn in sprays and a slight increase in transdermal medicines (table 4). The development of the different types of pharmaceuticals, and especially the changes arising in their consumption, has inevitable repercussions in terms of primary packaging, because the choice is dictated by the characteristics of the product. Changes in the packaging of individual pharmaceutical specialities, on the other hand, are very slow, in that every modification must be authorised by the Ministry of Health. In the 1970s and 80s, the major innovation was the introduction of blister packs. In the 90s, where bottles were concerned, there was a definite move towards a greater use of plastic (which is continuing).
The types of packaging
For the pharmaceutical industry, the primary function of packaging remains mainly that of protecting the product and making it easy and functional to use. However, there is an increasing trend towards marketing considerations, and in the future shape, color and service contents will increasingly become objects for the attention of the pharmaceutical companies. To give a clearer picture of the trends regarding the various types of packaging used, it is useful to refer to the different types of pharmaceutical products (table 5).
Pharmaceuticals in liquid form
The area of medicines in liquid form includes those taken orally, by injection, ophthalmic and otological products. The packaging used, therefore, comprises vials and bottles of various sizes. Of oral liquid products, 30.7% are packed in small or large plastic bottles, 27.4% in glass bottles of container glassware or glass tube and 41.9% in glass bottles.
Current trends are towards a growth in the use of plastics for bottles (for example for syrups), while where small glass bottles are concerned, more container glass is being used, to the detriment of glass tube.
Where injectable medicines are concerned, the packaging still consists of vials in glass tube or small bottles in glass tube or container glass. There is a trend in the market towards freeze-dried products, with a consequent increase in the number of small bottles used, which obviously creates a need for vials for sterile water. About 47% of the market is made up of packaging using vials only, while about 53% of packaging consists of vials and small bottles. The vials are made from glass tube, while the small bottles are made from both container glass and glass tube.
Regarding liquid pharmaceuticals not taken orally (ophthalmic and otological products, etc.) there is a marked trend towards plastic bottles, accounting for 94.4% of the market. Small glass bottles account for 5.6%.
Pharmaceuticals in solid form
About 93% of the packaging for solid medicines to be taken orally (tablets, capsules and soluble powder) is in the form of blister packs, and a further increase is expected. Other important types of packaging are: small bottles, plastic tubes and bags in bonded materials (paper-aluminium-PE) which have a 4% share of the total market. The remaining 3% is made up of rigid aluminium tubes, small glass bottles and strips of bonded material (card-aluminium-PE).
As regards powder products for external use, 56.2% of the packaging used is rigid aluminium tubes and the remaining 43.8% rigid plastic tubes (this area is on the increase).
Products for rectal or vaginal use, depending on their pharmaceutical speciality, are usually in cell-packs or push-through packs. Plastic materials and thin aluminium foil are also found in this type of packaging.
Various pharmaceutical products
Transdermal medicines (for example for the prevention of nicotine craving or sea-sickness by the application of a patch) are mainly packed in strips of bonded material (card-aluminium-PE).
For creams, gels, etc., about 92.5% are packed in flexible tubes (specifically, 68.5% in aluminium and 24% in bonded material (plastic-aluminium). There seems to be a slight trend towards the plastic-aluminium option. The remaining 7.5% of this type of pharmaceutical product is packed in sachets of bonded material (card-aluminium-PE).
The packaging used for spray products is plastic bottles fitted with mechanical dispensers (21.7%) or the classic metal aerosol (78.3%). The trend towards aerosols, in aluminium or tinned strip, is on the increase (aluminium accounts for 95% and tinned strip the remaining 5%).
After a progressive downturn in the wake of the problem of damage to the ozone layer, spray products are making a comeback, both following the substitution of the gas blamed for environmental damage and the irreplaceable nature of the spray for certain treatments.
A trend seen in recent years, mainly concerning products to be taken orally (solids and liquids) and ophthalmic specialities, is the increase in single-dose packaging. This trend will lead to a rise in the quantity of packages in relation to the quantity of medicine packed. A similar trend has been noted in the quantity of packaging used, calculated by weight.
All pharmaceutical products are contained in packets or boxes of folded card. This type of container is essential for the instructions for the use of the medicine, but also to protect the primary packaging, as well as for marketing considerations.
The transport of medicines is effected in cartons of corrugated cardboard, moved in stacks wrapped in plastic film on wooden or plastic pallets.
Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio
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