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Nel gennaio scorso il Tribunal de Commerce di Parigi ha dato il nulla osta allacquisizione della Verreries Brosse da parte di Zignago Vetro. Genesi e storia di unoperazione con cui il gruppo italiano intende ridare lustro alla vetreria, che ha vestito il mitico Chanel n° 5.
L.G.
L'ingresso del Gruppo Zignago nella proprietà di Verreries Brosse ha il sapore delle grandi opportunità, che vanno ben oltre le aride cifre di bilancio. Franco Grisan, amministratore delegato di Zignago Vetro, tiene a sottolineare infatti il portato culturale delloperazione "che non ha significato semplicemente rilevare unazienda in difficoltà, ma acquisire un patrimonio di grande tradizione vetraria, valorizzando sia le conoscenze specifiche maturate in circa duecento anni di attività sia le raffinate capacità di effettuare lavorazioni particolari. A tutti gli effetti, poi, lintegrazione consentirà a Zignago di presidiare il mercato cosmetico con un ventaglio di proposte differenziate, completando in maniera ottimale la sua presenza a livello europeo e mondiale. Ciò che abbiamo ritenuto interessante e, soprattutto, in linea con la filosofia Zignago, è stata inoltre la possibilità di lavorare in una nicchia di mercato (in fondo, anche la flaconeria alto di gamma per profumi è un mercato élitario) facendo leva su competenze di primordine".
Oltre il mercato - Verreries Brosse è giunta alla notorietà intorno al 1920, quando per conto di Chanel aveva sviluppato il contenitore del profumo più famoso al mondo (il n° 5). Oltre alla prestigiosa produzione di vetri per il cosmetico di charme, si dedicava da tempo alla distribuzione conto terzi di flaconnage farmaceutico. "In passato - spiega Grisan - lattività ha generato margini interessanti, sostenuti fondamentalmente dalla richiesta di contenitori per i preparati galenici da parte delle farmacie. Trovava inoltre una collocazione ideale nella finalità data fin dallinizio dalla famiglia Scobart che, intorno alla metà del XIX secolo, aveva fondato la vetreria proprio per produrre contenitori per medicinali. Con il passare degli anni, tuttavia, questo servizio di commercializzazione aveva cessato di essere remunerativo, a causa del processo di globalizzazione che ha interessato il comparto nel suo complesso: la competizione con i grandi gruppi, in grado di offrire servizi e prodotti ad ampio spettro, ha di fatto stravolto il quadro di riferimento della vetreria francese, a cui è mancato forse il coraggio di dismettere il business della distribuzione. E le difficoltà di carattere gestionale, a cascata, hanno inciso sul buon andamento delle altre attività".
Al momento dellacquisizione, i numeri espressi da Verreries Brosse erano comunque interessanti, ci conferma Grisan. "17 milioni di Euro di fatturato, realizzati grazie allapporto di oltre 270 persone. Per questa ragione, abbiamo concordato con il Tribunale francese di rilevare esclusivamente lattività di produzione, garantendo così ai dipendenti il proseguimento del rapporto. Al contempo ci siamo impegnati a non alterare quel savoir-faire (nellaccezione del saper fare) che costituisce lessenza più profonda di questa realtà, e che ben rappresenta il genie francese, come ha tenuto a sottolineare il giudice allatto della formalizzazione della vendita": un lasciapassare di non poco conto per chi è intenzionato a estendere il proprio campo dazione alla profumeria di alta gamma.
Il coraggio del rispetto - Il Gruppo Zignago è da sempre orientato alla ricerca e alla cura di mercati particolari, che riesce a seguire con la massima flessibilità e con unattitudine fuori dagli schemi. "Siamo abituati al dinamismo dei nostri settori di riferimento, a cui offriamo lefficienza del servizio, la qualità creativa e, non dimentichiamolo, una molteplicità di prodotti standard di ottimo livello. Zignago Vetro, in particolare, fornisce clienti prestigiosi e le sinergie con Verreries Brosse consentiranno di fornire al mercato una più ampia gamma di prodotti e servizi".
Fautore, dunque, di una diversificazione che consenta maggiore libertà di azione, Zignago esclude energicamente lintenzione di fare della vetreria francese una copia dOltralpe dellazienda veneta. "È il nostro cammino aziendale - tiene a precisare Grisan - a testimoniare un atteggiamento alieno da pretese di conquista. Siamo consapevoli che, al contrario, la nostra linea di condotta sia segnata dal rispetto dei rapporti che legano unimpresa con il proprio territorio, come racconta in maniera coerente tutta la nostra storia".
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Glass: Italians abroad
Last January, the Paris Tribunal de Commerce gave the all-clear for the acquisition of Verreries Brosse by Zignago Vetro. The roots and story of a deal that the Italian group hopes will bring back the shine to the glassworks that has dressed the legendary Chanel n° 5.
L.G.
The Zignago Group's ownership of Verreries Brosse makes for great opportunities, well beyond the dry figures in the balance sheet. Franco Grisan, managing Director of Zignago Vetro, stresses the cultural side to the transaction, "that isn't just a case of taking over a company in crisis, but also of acquiring a heritage of great glass-making tradition, thus exploiting the Group's specific know-how, built up over the space of about two hundred years, and its refined skills in special tooling. This operation, therefore, will allow Zignago to stay in the cosmetics market with a range of different proposals, optimising its presence in Europe and in the world. What we found to be of special interest and, especially, in line with the Zignago philosophy, was the chance to work in a niche market (top range bottles for perfumes is after all an elite market) drawing on their first class expertise in the field".
Beyond the market - Verreries Brosse first became famous around about 1920, when it developed the container for the world's most famous perfume (Chanel n° 5). In addition to its prestigious production of glass for the cosmetics industry, it was also involved in distributing pharmaceutical flacons for third parties. "In the past - explains Grisan - this activity produced some interesting margins, mainly due to the demand from chemist's shops for containers for galenical preparations. Plus this fitted in perfectly with the aims of the Scobart family that had set up the glassworks in roughly the middle of the 19th Century precisely in order to produce containers for medicines. As the years went by, however, this trading activity ceased to be profitable owing to the process of globalisation seen in the sector as a whole: competition from major groups able to offer a wide range of services and products ruined this outlet for the French glass-maker, perhaps because it didn't have the courage to shed the distribution side of its business. Managerial problems, coming in droves, also had a great impact on the success of its other activities".
At the time of being bought, Verreries Brosse's figures were still quite interesting, confirms Grisan. "17 million Euro in turnover, thanks to the efforts of more than 270 employees. For this reason, we agreed with the French Tribunal to buy just the production business, thus guaranteeing the employees their jobs. At the same time, we undertook not to alter that savoir-faire (in the sense of ability to make) that is the real essence of this company, representing the French genius, as the judge himself stressed when formalising the sale": this is a passport of no small importance for anyone wanting to extending his field of action to include top range perfumery.
The courage of respect - The Zignago Group has always been interested in seeking out and developing special markets, with the max flexibility and an unusual attitude. "We're used to the dynamism of our sectors, offering them efficiency of service, creative quality and, let's not forget it, a multitude of excellent standard products. Zignago Vetro, especially, deals with prestigious customers and the sinergies with Verreries Brosse will give us far more room to offer the market a wider range of products and services". The champion, therefore, of diversification for greater freedom of action, Zignago strongly denies any intention to make the French glassworks a French copy of this Veneto based company. "Our corporate track-record - points out Grisan - bears witness to our approach that has nothing to do with making conquests. We're fully aware that, on the contrary, our behaviour is marked by respect for the relations that tie a business to its territory, as can be seen throughout our history".
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Dalla terra al vetro
Zignago Vetro è stata fondata dallindustriale Gaetano Marzotto negli anni 40, a complemento delle attività agricole sulle proprietà terriere intorno a Portogruaro e delle relative attività di trasformazione alimentare. Nelle autarchiche intenzioni di Marzotto, la vetreria doveva infatti produrre i contenitori per limbottigliamento del latte e la conservazione dei succhi di frutta. Le esigenze del mercato hanno nel tempo determinato un cambiamento di rotta, indirizzando la produzione verso lavorazioni più sofisticate, destinate ai segmenti del farmaceutico e del cosmetico, ma anche - e ancora - dellalimentare, sebbene circoscritto a un ambito molto delicato: oggi, per esempio, Zignano Vetro è fornitore leader del mercato nazionale dei vasi per baby food.
Nell87 ha ampliato le proprie capacità produttive grazie allacquisizione di una vetreria in Toscana. Anche in quelloccasione, le qualità e le caratteristiche pregresse della realtà industriale sono state rispettate, così da garantire i rapporti con lindotto e preservare i preziosi legami culturali con il territorio. Da qui, per esempio, è nata la presa di posizione a difesa del fiasco, contenitore per certi versi difficile da gestire ma dallimmagine unica e fortemente connotata.
Oggi, con lapporto delle competenze di Verreries Brosse, il gruppo si rafforza nel mercato della bellezza alto di gamma, puntando a dare un nuovo futuro allarte vetraria.
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From the land to glass
Zignago Vetro was set up by the industrialist Gaetano Marzotto in the 1940s, to complement his farming activities on his estate around Portogruaro and the relevant food processing businesses. In fact, Marzotto's intentions of self-sufficiency required that the glassworks would produce the containers needed to bottle his milk and fruit juices. Over time, market demand led to a change in course and the factory started producing more sophisticated items for the pharmaceuticals and cosmetics industries, but also - and even today - the food industry, although in a very "delicate" field: for instance, Zignano Vetro is now almost the leading national supplier of jars for baby food.
In 1987 it increased its output thanks to the acquisition of a glassworks in Tuscany. Here too the previous qualities and features of the glassworks were respected to guarantee relations with the local market and to keep the precious cultural links with the territory. Hence, for instance, the decision to defend the flask, a somewhat "difficult" container, but one that has a unique highly recognisable image. Today, with the new skills of Verreries Brosse, the Group strengthens its position on the top range beauty market, aiming to give new life to the art of glass.
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