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Inprint ha promosso l'impiego degli autoadesivi multipagina per l'etichettatura di farmaci e preparati per l'agricoltura. Oggi prefigura interessanti sviluppi di mercato e presenta gli ultimi due prodotti dalla concezione originale, oltre al nuovo servizio di stampa digitale.
Elena Piccinelli
Vi immaginate di entrare in farmacia e ordinare due blister di antipiretico, o venti pastiglie di vitamina C? Da noi sembra fantascienza, ma in altri paesi molti preparati medicinali vengono messi in commercio senza l'astuccio o, addirittura, in compresse singole, che il farmacista "pesca" dal vaso sullo scaffale e consegna al paziente in un apposito barattolino riempito come da prescrizione. Oggi, però, anche nella rigida filiera nazionale stanno maturando le condizioni per un diverso atteggiamento dell'industria, più creativo e pronto a rispondere alle esigenze di servizio espresse con chiarezza crescente dall'utenza.
Ecco come le interpreta Roberto Brembilla, fonte degli esempi citati e rappresentante legale della Inprint Italia. Sussidiaria dell'omonimo gruppo leader nella progettazione e produzione di etichette multipagina, oggi presenta le ultime due novità messe a punto dal dinamico reparto di R&S (ad oggi sono oltre 600 i brevetti registrati), pronto a scommettere tanto sulla propensione del farmaceutico a innovare, quanto sulla centralità di questo particolare strumento di comunicazione come ausilio al marketing avanzato.
Meno materiale, più comunicazione
Quando abbiamo iniziato, una quindicina di anni fa - spiega Brembilla - per "etichette multipagina" si intendevano perlopiù i pieghevoli da aprire lacerando il lato perforato, utilizzati nelle promozioni dei beni di consumo. In questo contesto, ci siamo mossi fuori dagli schemi: innanzitutto rivolgendoci ai comparti industriali (il primo è stato quello dei fitofarmaci); quindi proponendo un nuovo tipo di prodotto, che si apre e si richiude a piacere e non presenta il "gradino" dallo spessore eccessivo, agevolando la manipolazione e l'imballaggio dei contenitori.
Questa etichetta multipla - brevettata col marchio Extended Text e articolata in diversi formati, forme e tipologie di piegatura - si applica in automatico su diversi tipi di contenitore. Inoltre presenta un altro genere di vantaggi, forse anche più interessanti, se non altro perché meno scontati nonché direttamente fruiti dall'utilizzatore del prodotto etichettato. Il più eclatante consiste nella possibilità di impiegare le etichette multipagina della Inprint per eliminare l'astuccio di cartoncino - in questo caso considerato come supporto di informazioni - generando importanti economie di materiale anche in fase di recupero e smaltimento dell'imballaggio usato. In modo meno radicale ma altrettanto efficace, l'Extended Text può essere inoltre adottato come alternativa al foglietto delle istruzioni, spesso troppo ingombrante, difficile da piegare e ancor più da ricomporre dopo la lettura, oltre che da inscatolare. Ma non solo; l'Extended Text offre al marketing uno strumento in più per rinnovare il rapporto con l'utente, assecondandone la propensione ad assumere i farmaci in modo più consapevole. Questo tipo di etichetta si presta infatti a essere usata secondo il bisogno e l'estro, magari conservando solo le pagine che interessano, o annotando su spazi ad hoc la posologia personalizzata, il calendario di assunzione o altri tipi di informazione utili alla propria cura...
Nuovi problemi, nuove soluzioni
A livello mondiale il farmaceutico sta vivendo un momento di espansione, e l'Italia non fa eccezione, anche se all'inizio dell'anno si è registrata una "pausa di riflessione" che si è tradotta nella sospensione dei budget di spesa, generata da alcune difficoltà legate all'introduzione della moneta unica europea (i prezzi dei farmaci, ora troppo palesemente diversi da un paese all'altro, andranno uniformati).
Ma non è la sola novità che interessa il settore. Dopo la grande corsa alle acquisizioni, cambia l'organizzazione delle aziende, che tendono a produrre in uno stesso polo i farmaci destinati a mercati diversi per lingua e legislazioni specifiche.
Cambia anche - magari più lentamente - la cultura del medico, che prescrive sostanze e dosaggi sempre più "personalizzati"; inoltre migliora il livello di informazione media dei "pazienti", più preparati e critici sull'offerta e più consapevoli del proprio diritto ad essere informati e serviti come si deve.
È in questo contesto - sottolinea Brembilla - che le proposte di Inprint trovano il loro impiego più adeguato, come mostrano i sofisticati Extended Text multilingua, ed è guardando ai nuovi scenari che sono stati sviluppati i due nuovi prodotti presentati all'ultimo Interpack. Il primo è un'etichetta composta di due parti: una da incollare sul contenitore e l'altra, opportunamente codificata, sull'apposito registro, per garantire fin dalle origini la "tracciabilità" dei preparati da laboratorio. Raccogliendo esigenze espresse dal mercato britannico e svedese, abbiamo poi messo a punto un secondo prodotto, specifico per i farmaci generici venduti sfusi. Si tratta di una striscia di carta, trattata con una tecnica particolare che ne permette la stampa, la foratura e la piegatura in automatico in un unico passaggio e su cui vengono stampate serialmente tutte le informazioni da veicolare al paziente. Da questa grande etichetta multipla, per il contenitore "magnum" destinato alla farmacia, il farmacista stacca man mano le sotto-sezioni informative per i singoli barattolini che riempie e consegna al consumatore finale.
La grande carta del digitale
Dalle telecomunicazioni per videoconferenza alle varie applicazioni dell'informatica, Inprint Italia è stata fin dalle origini pronta a sfruttare per sé e per i clienti i vantaggi offerti dalle nuove tecnologie. Oggi ha fatto un ulteriore, importante, passo avanti con l'acquisto di una macchina da stampa digitale Xeikon DCP 320 "Simplex", che affianca le offset già in dotazione.
In questo modo - sottolinea Brembilla - possiamo realizzare piccoli lotti di prodotto, in tempi dimezzati, con una qualità di stampa che non teme confronti e senza errori durante il passaggio dalla pre-stampa alla stampa.
Il nuovo servizio della Inprint Italia è sostenuto dalle competenze specifiche maturate presso la casa madre inglese, dove la stampa digitale è stata introdotta nel 1995. Vi sono direttamente coinvolti i due giovani Brembilla - Massimiliano sul versante più generale della gestione e Luca in qualità di esperto di software - che ad Ashford si sono fatti le ossa sulle varie problematiche di prodotto e di mercato, e si aggiornano periodicamente sugli sviluppi delle tecnologie.
Il coinvolgimento del management nazionale tanto nelle attività di ricerca e sviluppo, quanto nelle grandi scelte che condizionano la vita dell'azienda, costituisce una costante della vita del gruppo, che è in grado così di condividere le competenze maturate nei vari paesi e di garantire, al contempo, un livello globale di competenza ai clienti di tutto il mondo.
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"Plus" labels for pharma
Inprint has promoted the use of multipage labels for the labeling of drugs and agricultural preparations. Today it forecasts interesting market developments and presents the latest couple of new-concept products, as well as its new digital printing service.
Elena Piccinelli
Can you imagine going into the chemist's and asking for two blisters of antipyretic or twenty Vitamin C tablets? Sounds like sci-fi to us, but in other countries, many medicines are sold without the box or even as single tablets that the chemist "fishes out" from a jar on the shelf and hands to the patient in a special little container, filled to suit the prescription. Today, however, the conditions for a different approach are appearing even the rigid Italian sector. An approach that's more creative and ready to meet the needs for service being clearly demanded by an ever growing number. This is how Roberto Brembilla - source of the examples given here and legal representative of Inprint Italia - interprets the trend. A subsidiary of the Group of the same name, leader in the design and production of multipage labels, today it presents the latest two novelties to come from its dynamic R&D department (with more than 600 registered patents to date), ready to wager on the pharmaceutical sector's ability to innovate and on the centrality of this particular communication tool as an advanced marketing aid.
Less material, more communication
When we started out about fifteen years ago - explains Brembilla - the term "multipage label" mean basically those leaflets that are opened by tearing along the perforated side used to promote commodities. In this context we broke all the rules: firstly, by addressing the industrial sectors (the first was that of plant protection product); then by proposing a new type of product, that opens and closes at will and has no "step" formed by excessive thickness, making it easier to handle and pack the containers.
This multiple label - patented under the Extended Text brand and coming in a variety of sizes, shapes and folds - is automatically applied to different types of container. It also offers some different, and perhaps more interesting, advantages, if only because they're less commonplace and directly exploited by the user of the labeled product.
The most striking of these is the possibility to use the Inprint mutlipage labels to eliminate the carton box - in this case, seen as a support for the information - and so obtain some great savings in material even in the recovery and disposal of the waste packaging. Less radical, but equally effective is the fact that Extended Text can be adopted as an alternative to the instruction sheet that's often too big and difficult to fold, especially after reading, and insert in the box.
But that's not all: Extended Text offers an extra marketing tool to renew a firm's relations with the user, satisfying the trend to use drugs in a more aware manner. In fact, this type of label can easily be adapted to meet specific needs and inspiration, perhaps by keeping just those pages of interest or noting down ad hoc doses in the blank spaces, the frequency and other information useful for ones course of treatment...
New problems, new solutions
On a global scale, the pharmaceutical industry is currently enjoying a period of expansion and Italy's no exception, even if there was a "pause for reflection" at the beginning of the year when purchasing budgets were put on hold, due to a few problems linked to the introduction of the European single currency (the prices of drugs will have to be standardised, now that the differences country to country are obvious). But that's not the only novelty in this sector. After the mad dash to buy, companies are now restructuring, to produce in one site all the drugs for a variety of markets in terms of language and specific legislation.
The culture of the doctor is also changing - albeit more slowly - as he now prescribes more "personalised" substances and dosage. Then the average level of "patient" information is on the up, as people are now more prepared and critical about what's on offer and more aware of their rights to be informed and served properly.
This is the context - stresses Brembilla - where Inprint proposals find their best use, as the sophisticated multi-lingual Extended Text labels show. The two new products presented at the recent Interpack were developed precisely to suit the new scenarios. The first is a two-part label: one part is glued to the container and the other, suitably coded, to the register to guarantee "traceability" of the lab preparations right from the start. Then, having listened to the market in the UK and Sweden, we've developed a second product specifically for generic drugs sold loose. This is a strip of paper, treated with a special technique for automatic printing, punching and folding in a single passage, so it can be printed with all the information needed by the patient. The chemist then tears off one sub-section at a time from a large multiple label (for the "magnum" container used by the chemist) and sticks this on the individual pill bottles that he fills and hands to the end consumer.
The great digital card
From telecommunications via videoconference to the various applications of IT, Inprint Italia has been ready to exploit the advantages of the new technologies right from the start, to its own benefit and that of its customers. Today it's made a further important step forward with the acquisition of a Xeikon DCP 320 "Simplex" digital printer to flank its existing offset machines.
This way - stresses Brembilla - we can produce small lots in half the time and with incomparable print quality, free of errors during the passage from pre-printing to actual printing.
The new Inprint Italia service is backed by the specific expertise built up by the UK parent company, where digital printing was first introduced in 1995. The two young Brembilla brothers are directly involved - Massimiliano, general management, and Luca, a software expert - who studied all about product and market problems and regularly learn about the latest developments in technology in Ashford. Involvement of the Italian management in both R&D and the major decisions that condition the existence of the company is a constant feature of Group life, thus making it possible to share the expertise gained in the various countries and to guarantee at the same time a global level of competence for our customers throughout the world.
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L'unione fa la forza
Nel nostro paese Inprint nasce nel 1987 dalla collaborazione fra un imprenditore italiano - Roberto Brembilla, già manager di una multinazionale del settore - e un imprenditore inglese di nome David J. Instance che, dopo aver fondato la Inprint ad Ashford (Kent, UK) aspirava ad entrare nel mercato italiano del multipagina dalla porta principale. Con grande intelligenza, ha scelto un partner "indigeno" per un obiettivo ambizioso: creare in Italia un centro di eccellenza per la produzione di etichette multipagina su brevetti Inprint, che rivestisse nel Mediterraneo l'analogo ruolo propulsivo giocato dall'Inghilterra nel Centro-Nord Europa.
In realtà - ricorda Brembilla - quando siamo partiti, io e i miei due figli, lavoravamo soprattutto per clienti francesi e inglesi, perché in Italia le etichette pieghevoli erano conosciute solo nei piccoli formati utilizzati per le promozioni di beni consumer. I nostri primi clienti sono stati i grandi produttori di fitofarmaci, che non solo hanno compreso rapidamente come avvantaggiarsi con gli Extended Text, ma hanno anche saputo sfruttare la nostra organizzazione e la capacità di garantire consegne puntuali, tanto più vitale in un comparto a forte stagionalità e rapido turnover di prodotto.
Dopo i primi anni di assestamento e l'inaugurazione nel '96 del nuovo stabilimento di Concorezzo (2.300 m2), la crescita di Inprint Italia è stata scandita da altri cambiamenti di rilievo. Certificata ISO 9002, l'azienda oggi è gestita oltre che da Roberto Brembilla, anche dai figli Massimiliano e Luca, che coordinano le varie attività di R&S, aggiornamento tecnologico, commercializzazione e servizio ai clienti. Nel frattempo sono mutati anche il contesto societario e di mercato: Inprint Italia è divenuta sussidiaria del Gruppo Inprint con stabilimenti in Europa, Asia e Stati Uniti, e serve nuovi mercati (oltre al chimico, anche il farmaceutico e l'alimentare) con una capacità produttiva quantificabile in oltre 40 milioni di etichette all'anno per turno.
Ma, soprattutto, ora è in grado di proporre un portafoglio prodotti molto più ampio e di rapportarsi al cliente come consulente e partner, forte di un'organizzazione "orizzontale", efficiente e resa più flessibile dalle ultime tecnologie di stampa.
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United we stand
Inprint was set up in Italy in 1987 by the joint efforts of an Italian businessman - Roberto Brembilla, already manager of a multinational in this sector - and a British businessman called David J. Instance who, after founding Inprint in Ashford (Kent, UK), wanted to enter the Italian multipage market through the front door. Very cleverly, he chose a "native" partner for such an ambitious project: to create a centre of excellence in Italy for the production of multipage labels using Inprint patents, so that this would have the same dynamic role in the Mediterranean area as the British centre has in Central-North Europe.
In practice - recalls Brembilla - when we started, I and my two sons, worked mostly for French and British customers, as the only folded labels known in Italy were the small ones used to promote consumer goods. Our first customers were the major producers of plant protection product.
Not only were they quick to see the advantages of the Extended Text labels, but also knew how to exploit our organisation and ability to guarantee punctual deliveries, so important in a sector marked by the changing seasons and fast product turnover. After the first few years of establishing the business and the inauguration in 1996 of the new site in Concorezzo (2,300 m2), Inprint Italia's growth is marked by other important milestones. ISO 9002 certified, today the company is run by Roberto Brembilla plus his two sons, Massimiliano and Luca, who coordinate the various activities of R&D, technological upgrading, commercialisation and customer service. Meantime, the company has changed shape and market: Inprint Italia is now a subsidiary of the Inprint Group with sites throughout Europe, Asia and the US and serves new markets (chemicals, plus pharmaceuticals and food) with output capacity of more than 40 million labels per year per shift. But, most importantly of all, the company can now propose a far wider product portfolio and offer its services to the customer as advisor and partner, benefiting from an efficient "horizontal" organisation, made even more flexible by the very latest printing technologies.
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