italiaimballaggio
November/December 2004




Uomo, merce, emozioni
People, products, emotions

Vita difficile per i “soliti ignoti”?
A taugh time for retail thieves?

Beverage all’italiana
Italian beverage

Il nuovo senso del mondo
The new sense of the world

Chiudere in bellezza
Closing on a positive note

M&D News







Imballaggi poliaccoppiati flessibili
Flexible polylaminate packaging

Rapporto sullo stato dell’imballaggio (3)
Report on the state of packaging (3)

F&F News






Crescita e sviluppo industriale senza confini
Industrial growth and development without borders

Un buon bilancio di numeri e idee
A good balance in numbers and ideas

I&D News







Preparati pericolosi
Dangerous substances

Nuovo Regolamento (CE) sui detergenti
New (EU) rules for detergents

Sostanze allergeniche nei prodotti alimentari
Allergens in food products

E&L News







Il coraggio di guardare avanti…
The courage to look ahead…

Packaging Links
Packaging Links

M&M News










… e la soddisfazione, più che motivata, per quanto realizzato sino ad oggi: questo si “respira” a Pianoro, sede di Marchesini Group, che si è reso protagonista di una crescita straordinaria, coniugando eccellenza tecnologica, piani industriali di ampio respiro, coordinamento e integrazione di realtà specializzate, oltre a un approccio “problem solving” degno di un raffinato artigiano. A.S., L.G.

Open House in grande stile, quella che si è svolta a Pianoro tra il 18 e il 22 ottobre scorsi, in linea con la tradizione di Marchesini Group che, ogni quattro anni, apre le porte della propria sede offrendo agli ospiti l’opportunità di vedere dal vivo le macchine (come di consueto, molte e in funzione), ma soprattutto di condividere informazioni ed esperienze, per confrontarsi sull’evoluzione dei sistemi di confezionamento destinati al settore farmaceutico in primis, ma anche cosmetico e, in qualche misura, alimentare e chimico.
A compendio di un lungo lavoro e investimenti importanti nella ricerca e nello sviluppo tecnologico, quest’anno, sotto i riflettori, di macchine ce n’erano più di 80, di cui venti presentate in anteprima assoluta e quattro linee complete “chiavi in mano” (ma di questo parleremo più avanti). Considerata un lusso da alcuni, strumento ragionato di comunicazione da altri, secondo Maurizio Marchesini (Consigliere Delegato del gruppo emiliano), l’impegno profuso nell’organizzare un’Open House continua a essere ampiamente ripagato sul piano dello scambio culturale e dell’arricchimento reciproco, dato che una simile manifestazione: «può essere vista e vissuta, da un lato, come punto di arrivo, occasione “alla luce del sole” in cui Marchesini non teme di mettere al vaglio degli utilizzatori il frutto del proprio impegno.
Ma, dall’altro, è anche un interessante punto di partenza, visto che gli oltre 1.300 operatori giunti in visita a Pianoro diventano una preziosa fonte di informazioni: come in un circolo virtuoso, le impressioni e i suggerimenti di un pubblico competente ci aiuteranno a migliorare ulteriormente la nostra offerta, per soddisfare il mercato con sempre maggiore efficacia».
L’Open House diventa il banco di prova di accresciuta consapevolezza e di intuizioni industriali, dunque, ma anche momento di genuina convivialità, grazie alla cortesia di un padrone di casa, capace di far sentire “unico” ogni ospite.

Veloci, ma senza fretta
Camminiamo assieme a Maurizio Marchesini fra gli ampi spazi della mostra tecnologica, attraversiamo le sale di rappresentanza, gli uffici di progettazione, le linee d’assemblaggio e collaudo e i magazzini, estesi su diverse migliaia di metri quadrati. L’azienda mostra così i “suoi” luoghi della produzione, a dimostrazione di come le “buone” macchine siano, alla fine, il frutto di una gestione equilibrata, dove convivono conoscenze, curiosità e consapevolezza del valore e del ruolo sociale giocato dall’impresa.
Un’impresa che, in epoca di globalizzazione, vive peraltro ancora con orgoglio il senso di appartenenza al territorio e alle tradizioni del distretto bolognese delle macchine automatiche.
Lo testimonia una storia di crescita vigorosa, che in trent’anni ha trasformato la piccola azienda (voluta da Massimo Marchesini) specializzata nella costruzione di astucciatrici, in un gruppo indipendente, capace di garantire un’offerta integrata. Oggi, infatti, Marchesini, grazie alle acquisizioni di realtà specializzate, si è andata affermando sui mercati internazionali come fornitore di linee complete per il farmaceutico (che rappresenta l’80% del fatturato) e per il cosmetico, un settore che cresce sia dal punto di vista degli ordini, sia della complessità e del livello tecnologico delle richieste. «In effetti abbiamo corso parecchio - afferma con soddisfazione Maurizio Marchesini - e l’auspicio è che si possa continuare così anche nei prossimi anni. Certo, l’attuale congiuntura economica non favorisce l’entusiasmo, e fra i tanti periodi di crisi che ho avuto modo di osservare nel corso del tempo, questo è davvero singolare: i progetti anche ambiziosi non mancano, gli operatori hanno idee e voglia di fare cose nuove, eppure si preferisce procrastinare tutto ciò che non è strettamente necessario.
E così come i consumi in senso lato hanno subito forti contrazioni, anche le aziende scontano i contraccolpi di una diffusa incertezza, e l’industria farmaceutica non fa certo eccezione. In Italia, per di più, gli operatori del comparto sono ancora lontani dalla saturazione delle proprie capacità produttive e, a maggior ragione, i grandi investimenti non sono all’ordine del giorno. Nonostante questi motivi trasversali, che inducono alla riflessione, guardiamo al domani con serenità: grazie al lavoro svolto fin qui e alla bontà del nostro modello di sviluppo, possiamo infatti contare su una solida presenza a livello mondiale, su un’ampia offerta di soluzioni complete e su misura, sull’indiscussa affidabilità del nostro servizio».

Strategia = Ricerca + Servizio + Branding
Su come si possa vincere (ma soprattutto “convincere”) in un mercato complesso, Maurizio Marchesini ha le idee chiare. «Alla base - spiega con l’entusiasmo dell’imprenditore che crede nella propria vision - vi deve essere un impegno sostanzioso ed effettivo nelle attività di R&S. Si tratta del punto di partenza, direi quasi la condizione preliminare, tuttavia sarebbe sbagliato ritenere che la ricerca, da sola, possa sostenere la competitività e la crescita delle nostre aziende. Il secondo motore di sviluppo, altrettanto necessario, è infatti l’investimento nelle reti di distribuzione, con l’obiettivo di essere ancora più vicini ai clienti, riducendo i tempi di risposta e favorendo lo scambio delle informazioni. Strettamente legata a quest’aspetto - prosegue Marchesini - è la maggiore efficacia del servizio di assistenza, parametro in base al quale siamo giudicati dai nostri clienti, indispensabile per trasformare “una macchina innovativa” e che sulla carta promette miracoli, in una “soluzione utile” che risolva davvero i problemi. L’ultima leva è forse quella più ostica, anche perché tra gli imprenditori italiani non si è ancora affermata una cultura specifica: mi riferisco alla valorizzazione del marchio o, a dirla con gli inglesi, “branding”, un impegno che richiede investimenti in comunicazione e promozione e che, specie nei momenti di difficoltà, viene ritenuto secondario. Che Marchesini non sia d’accordo con quest’assunto lo dimostra, fra l’altro, la stessa Open House, un evento che ben riassume quanto abbiamo detto sino ad ora: vetrina tecnologica, momento di effettiva vicinanza al cliente, occasione per uno scambio proficuo di idee, ma anche di affermazione del nostro marchio e del nostro mondo di valori».

L’intelligenza degli uomini (e delle macchine)
Concentrarsi sulle operazioni ad alto valore aggiunto, favorendo i momenti della progettazione e dell’assemblaggio, è un tratto comune alle tante aziende del distretto del packaging emiliano (un’area che esprime globalmente un fatturato di 1.931.000 Euro, pari al 70% di quello italiano del comparto, Ndr). Una caratteristica, questa, che Marchesini certo condivide con altre realtà della zona. Tuttavia, anche in questo caso, stupiscono i numeri.
«Nell’ambito della progettazione meccanica - racconta il nostro interlocutore - lavorano 130 persone, e altre 60 (ma sono destinate ad aumentare) sono impegnate nei comparti di disegno elettronico ed elettrotecnico: in totale ci affidiamo dunque a 190 progettisti, pari a circa il 25% del totale dei dipendenti complessivi.
Un altro dato ricco di significato è il rapporto impiegati/operai, che negli ultimi tempi si è addirittura spostato a favore dei “colletti bianchi” (1,2:1). Di fatto, Marchesini si è trasformata in una società d’engineering, che cura le fasi iniziali del progetto dal punto di vista elettrico, elettronico e meccanico, e quelle conclusive, con l’assemblaggio finale e il collaudo definitivo, oltre ovviamente al servizio al cliente. E proprio per poterci focalizzare al meglio sulle operazioni che fanno la differenza sul mercato, abbiamo deciso di affidare in outsourcing tanto la fabbricazione dei pezzi quanto il montaggio di base. A questo proposito è stato fondamentale, fin dagli inizi, puntare a una corretta gestione dei fornitori, alla condivisione responsabile degli obiettivi e soprattutto all’intelligente integrazione di realtà molto specializzate, sfruttando le sinergie rese possibili dalla tradizione del nostro distretto industriale».
Ricerca, progettazione e servizio sono, insomma, i termini che meglio definiscono l’operato di quest’azienda, «ma non dimentichiamo che ci piace anche esplorare soluzioni e processi particolari che, in prospettiva, potrebbero rivoluzionare l’organizzazione interna o il rapporto con i clienti». Maurizio Marchesini cita a questo proposito un’esperienza curiosa. «Abbiamo acquistato negli Stati Uniti un “prototipatore” - racconta - ossia un modellatore automatico che consente di produrre in tempi brevi prototipi di parti di ricambio. Nato per applicazioni in campo militare oltre Atlantico e, dopo, impiegato nel settore automotive, questo dispositivo dall’aspetto assolutamente elementare ma di raffinata tecnologia, ci consente di ridurre gli oneri di produzione dei prototipi, visto l’elevato costo degli stampi».
È solo un esempio, ma istruttivo, della voglia di percorrere strade nuove che caratterizza il vertice di Marchesini: idee chiare, investimenti coerenti e soprattutto, ancora curiosità ed entusiasmo. Quale migliore biglietto da visita!




The courage to look ahead…
… and more than motivated satisfaction for what has been done up to now: this is what you could breathe at Pianoro, headquarters of the Marchesini Group, subject to extraordinary growth, marrying technological excellence, longterm industrial planning, coordination and integration of specialised concerns, as well as a “problem solving approach” worthy of a skilled craft concern. A.S., L.G.

Open House in great style held at Pianoro from 18th to 22nd October last, in line with the tradition of the Marchesini Group, that every four years opens its doors, offering guests the opportunity of seeing their machines directly (as usual in great numbers and up-and-running), but aboveall to share information and experience, to compare notes on the evolution of packaging systems destined for the pharmaceutical sector first and foremost, but also for cosmetics and to a certain extent, for the food and chemical sectors.
Compendium to extensive work and considerable investments in technological R&D, more than 80 machines were in the limelight this year, twenty of which previewed for the first time and four turnkey lines (mentioned followingly).
Considered a luxury by some, a valid communication tool by others, according to Maurizio Marchesini (Managing Director of the Emilian group), their broad, longstanding commitment in organizing their Open House continues to be broadly repaid on the level of cultural exchanges and reciprocal increase in knowledge, given that the event “can on the one hand be seen and experienced as an end in itself, an experience where Marchesini has no fears of subjecting its commitment to the users’ judgement. But on the other hand it is also an interesting starting point, given that the over 1,300 operators that came to visit Pianoro turn into a precious source of information: like in a virtuous circle, the impressions and the suggestions of a skilled public, helping us to further improve our offer, to satisfy the market ever more effectively”. The Open House has hence both become a test-bed for increased industrial knowledge and intuition and an event to be enjoyed together, thanks to the courtesy of the host, capable of making each and every guest feel “unique”.

Speed without rushing
Maurizio Marchesini accompanies us amongst the broad spaces of their technological show, we pass through their general offices, their design section, the assembly and testing lines and the storehouses, stretching over several thousand square metres. Thus we see the company’s areas of production, demonstrating how in the end “good” machines are the fruit of a well-balanced management, where knowledge, curiosity and awareness of the value of the social role played by the concern abide. An enterprise that, in an era of globalisation, is what is more still proud of its attachment to the area and traditions of Bologna’s automatic machine zone.
This is borne witness to by a history of vigorous growth, that in thirty years has turned a small firm (set up by Massimo Marchesini) specialised in the construction of casing machines, into an independent group, capable of guaranteeing an integrated product offer. Today in fact Marchesini, thanks to its buy-up of specialised concerns, has gradually won a name for itself on the international markets as a supplier of complete lines for pharmaceuticals (that account for 80% of its turnover) and for cosmetics, a sector that is growing both in terms of orders, as well as in the complexity of the technological level of demand.
As Maurizio Marchesini states with satisfaction, “we have gone a great distance, and we hope things will continue so in the coming years. Truth to say, the current economic situation does not engender enthusiasm, and among the many periods of crisis that I have been able to observe in time, this is a truly peculiar one: the ambitious projects are there, the operators have ideas and the will to get on with new things, all the same people prefer to procrastinate with all that is strictly unnecessary. And in the same way as consumption in the broad sense has dropped considerably, the concerns are also suffering from a widespread uncertainty, the pharmaceutical industry being no exception to this. In Italy what is more, the operators in the segment are still far off from saturating their own production capacity, and all the more so because broadscale investments are currently short in coming. Despite these underlying motives, that force us all to reflect, we confidently look to the future: thanks to the work carried out up to now and the excellence of our development model, we can in fact count on a solid presence at world level, this covering a broad offer of complete and made-to-measure solutions, and on the unquestionable reliability of our service”.

Strategy = Research
+ Service + Branding

“Vincere ma soprattuto convincere “ - how to win, but aboveall how to be convincing in a complex market. Maurizio Marchesini has clear ideas on this count, as he explains with the verve of the entrepreneur who believes in his own vision. “At the basis of everything there must be a substantial and effective commitment to R&D activities. This is the starting-off point, I would say almost the preliminary condition, all the same it would be wrong to retain that our concerns can thrive and become more competitive on research alone. Investment in the distribution networks is the second, equally important factor in fostering development, this with the objective of being ever closer to the customer, reducing response times and favouring the exchange of information. Strictly linked to this aspect - Marchesini goes on to say - one has the greater effectiveness of the assistance service, parameter by which our customers judge us, indispensable for converting an “innovatory machine” that on paper promises the earth, into a “useful solution” that really gets down to solving the problems at hand.
The last feature and perhaps the trickiest, this also because Italian entrepreneurs still haven’t really got to grips with it, is branding - I mean brand exploitation - a commitment that requires investments in communication and promotion and that tends to be overlooked when the going gets tough. The fact that Marchesini does not agree with this assumption is what is more demonstrated among other things by the selfsame Open House, an event that well sums up the approach stated up to now: a technological showcase, an opportunity of getting close to the customer, an occasion for an effective exchange of ideas, but also one for highlighting our brand and our world of values”.

The intelligence of men (and machines)
Concentrate on high added values operations, favoring the design and assembly phases, is a feature common to many concerns operating in the Emilian packaging district (an area that overall chalks up a turnover of 1,931,000 Euros, accounting for 70% of the Italian segment, E.n.).
A feature this that Marchesini shares with the other concerns in the area. All the same, here too their figures are astounding.
“We have 130 people working in our mechanical design field - Marchesini explains - and another 60 (but the figure is on the increase) committed to the electronic and electrotechnical design segment: all in all we have some 190 design engineers, standing at 25% of our total overall employees. Another figure full of meaning is the employee/worker ratio, that has lately even tipped the balance in favour of the white-collar worker (1,2:1). In fact Marchesini has turned itself into an engineering company, that looks after the initial phases of the project from the electrical, electronic and mechanical points of view, as well as the conclusive part, including final assembly and definitive testing, as well as obviously customer service. And to be able to better focus on the operations that make the difference on the market, we decided to outsource the manufacture of the pieces as well as basic assembly.
On this count, right from the starting aiming at the correct handling of the supplier, the sharing of responsibilities of the objectives and aboveall the intelligent integration of highly specialised concerns, exploiting the synergies made possible by the tradition of our industrial district has been fundamental”. Research, engineering design and service are the terms that best define the work of this concern, “but let’s not forget that we like to explore special processes and solutions that, in perspective, would revolutionize our organization or customer relations”. On this point Maurizio Marchesini cites a curious experience. “We bought a “prototyper” in the US - he tells us - or that is an automatic modeling machine that allows us to quickly produce prototypes and spare parts. Having been created for the US military use and after that applied to automotive industry, this device, absolutely elementary in appearance but a technological marvel, enabled us to reduce costs as regards production of prototypes, given the high cost of moulds”.
This is only an example but instructive of the will to pursue new ways that features in the Marchesini management: clear ideas, coherent investments and aboveall even more curiosity and enthusiasm. There couldn’t be a better calling card!




Trent’anni, un nuovo inizio
L’Open House è stata preceduta, sabato 16 ottobre, dall’inaugurazione ufficiale del nuovo stabilimento di Pianoro (BO). Costato oltre 9 milioni di Euro, il sito di 8.200 m2 è destinato a ospitare la direzione tecnica, amministrativa e commerciale, oltre alla “storica” divisione astucciatrici, una lavorazione in cui l’azienda è attiva sin dalla sua fondazione, avvenuta nel 1974 per iniziativa di Massimo Marchesini. Al taglio del nastro erano presenti il Presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, il Vescovo ausiliario di Bologna Mons. Ernesto Vecchi, gli Assessori regionali e provinciali alle Attività Produttive Duccio Campagnoli e Pamela Meier, il Sindaco di Pianoro Simonetta Saliera, i Presidenti regionali e provinciali dell’Api Silvia Noè e Paolo Mascagni.
Investimenti per crescere - «Il nuovo stabilimento - ha dichiarato Maurizio Marchesini - è una tappa importante nel nostro percorso di espansione.
Entro due anni prevediamo un aumento del 15% del personale attualmente impiegato nella sede di Pianoro, mentre nei prossimi tre/quattro anni l’investimento in infrastruttura, ricerca e innovazione raggiungerà i 30 milioni di Euro». Ricordiamo intanto che tra il 2000 e il 2003 gli investimenti complessivi sono balzati da 5 a 27 milioni di Euro, gli ordinativi da 92 a 106 milioni, il fatturato consolidato da 82 a 120 milioni, di cui l’80% dovuto all’export. In trent’anni di storia, inoltre, Marchesini ha realizzato oltre 5.000 macchine e installato 1.050 linee nel mondo, ha aperto 8 filiali all’estero (in Belgio, Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Svezia, Svizzera e USA), opera in 68 Paesi, conta oltre 1.000 dipendenti (di cui 750 in Italia), ha stretto rapporti di partnership con due aziende e ne ha acquisite altre 12.
La struttura del gruppo - Gli ultimi ingressi nel gruppo, a questo proposito, sono avvenuti nel corso di quest’anno: si tratta della bolognese CBS Engineering, specializzata nel disegno tecnico (con un fatturato 2003 di 1,5 milioni) e "destinata a diventare l’anello di collegamento tecnico fra la Marchesini e le altre aziende del gruppo", e della milanese Vasquali, produttrice di macchine contatrici per confetti, compresse e capsule. Oggi, in seguito a una coerente politica di merging industriali che ne ha scandito la storia, il gruppo comprende anche CNC (progettazione e produzione di stampi e trancianti), Corima (infialatrici e riempitrici di siringhe), Farcon (termoformatrici per il contenimento di fiale, flaconi, siringhe e aghi), Omac (lavorazioni meccaniche conto terzi), Packservice (macchine automatiche per strip e per incartonatrici), Teamac (confezionatrici di the in bustine) e Tonazzi (riempitrici di tubetti e altri contenitori per il cosmetico); con Marchesini collaborano infine Multipack (fine linea) e Neri (applicazione di etichette autoadesive).




Thirty years, a new beginning
The Open House was preceded Saturday 16th October by the official inauguration of the new works at Pianoro (BO). Costing over 9 million Euros, the 8,200 m2 site is destined to host Marchesini’s technical, administrative and commercial head offices, as well as the timehonored casing division, a process where the company has been active right from the outset in 1974, when the concern was set up at the behest of Massimo Marchesini. Present at the ribbon cutting ceremony Italian Parliamentary Chamber President Pier Ferdinando Casini, the auxiliary archbishop of Bologna Mons. Ernesto Vecchi, the regional and provincial Councillors for Productive Activities Duccio Campagnoli and Pamela Meier, the mayoress of Pianoro Simonetta Saliera, Api regional and provincial Presidents Silvia Noè and Paolo Mascagni.
Investments for growth - “The new works - Maurizio Marchesini declared - is an important stage in our path to expansion. Within two years we predict we will increase the personnel currently employed in our Pianoro site by 15%, while in the coming three/four years our investment in infrastructure, research and innovation will reach 30 million Euros”.
We meanwhile reiterate that between 2000 and 2003 overall investments have leapt ahead from 5 to 27 million Euros, orders from 92 to 106 millions, consolidated turnover from 82 to 120 millions, 80% of which accounted for by exports. What is more in thirty years of history, Marchesini has made over 5,000 machines and installed 1,050 lines the world over, has opened 8 branches outside Italy (in Belgium, France, Germany, Spain, Sweden, Switzerland, the UK and the US) operating in 68 countries, and counting over 1,000 employees (750 in Italy). Marchesini has set up relations with two concerns and has bought up another 12.
The structure of the group - The latest entries into the group on this count occurred this year: the Bolognese concern CBS Engineering, specialised in technical design (with a turnover for 2003 of 1.5 millions) and “destined to become the technical link between Marchesini and the other concerns in the group”, and the Milanese enterprise Vasquali, producers of pill, tablet and capsule counting machines. Today, following on from a coherent policy of industrial merging that has marked its history, the group also includes CNC (design and production of moulds and shearing elements), Corima (phial setting and syringe filling machines), Farcon (heatforming machines for containing phials, flacons, syringes and needles), Omac (mechanical processes in outsourcing), Packservice (automatic machines for strips and casepacking machines), Teamac (machines for teabag filling) and Tonazzi (tube fillers, and fillers of other cosmetic containers); Marchesini works with Multipack (end of line) and Neri (pressure sensitive label application).





Ospitata nella nuova sede di Pianoro, inaugurata lo scorso 16 ottobre, l’Open House di Marchesini è stata allestita come una vera e propria “fiera” curata nei dettagli, con tanto di stand (12 per la precisione) organizzati per aree di applicazione.

Così, in 3500 m2 di spazio, Marchesini ha messo in mostra le proprie novità, dedicate soprattutto al settore farmaceutico.
Questo l’elenco completo: macchine per il riempimento sterile, per il riempimento di prodotti liquidi e cremosi, etichettatrici, blisteratrici, macchine per la realizzazione di strip, stick, sachet, termoformatrici. E ancora, macchine per il fine linea, robotica, linee integrate (blister line, liquid sterile line, strip line, syringe line), contatrici.
Non potendo citare, per ovvie ragioni, tutte le novità presentate, puntiamo l’attenzione su alcune delle soluzioni protagoniste all’Open House, iniziando dalle quattro linee integrate per l’industria farmaceutica, oggetto di dimostrazioni quotidiane molto affollate.

Le linee complete
• Linea per blister - La nuova linea, in grado di realizzare fino a 600 blister/min, si distingue per alcuni elementi innovativi, che interessano sia la termoformatrice che l’incartonatrice. Equipaggiata con ben 11 motori brushless, la termoformatrice MB460 è caratterizzata dalla formatura verticale con piastre a temperatura progressiva: quando la macchina è ferma, le piastre, oltre ad allontanarsi dal materiale, scendono anche verticalmente, evitando che il materiale e la stazione di formatura si surriscaldino. Inoltre, le operazioni di raffreddamento si avvalgono di piastre sagomate sulla forma del blister, a garanzia di un riequilibrio uniforme della temperatura. Il sistema di collegamento tra la blister e l’astucciatrice (mod. MA352) Robocombi preleva 10 blister alla volta da due nastri alternativamente. Dell’incartonatrice MC820, invece, va segnalata la nuova funzionalità dei motori brushless, in grado di lavorare simulando i movimenti delle camme meccaniche. Grazie a questo e ad altre innovazioni meccaniche, la macchina realizza fino a 10 cartoni/min.
• Linea sterile per liquidi - A monte opera una lavatrice rotativa, con bagno ultrasonico, azionata da motori brushless; il cambio formato è agevolato dal fatto che tutte le parti “a formato” si trovano all'ingresso e all'uscita macchina. Il tunnel, progettato per compensare la sovrapressione della camera sterile, riduce al minimo il flusso d'aria tra la camera sterile e quella di lavaggio. Segue Steril 400, macchina di riempimento/tappatura per applicazioni sterili, articolata in 3 moduli e protetta dal riciclo a flusso laminare. La macchina (400 flaconi/min con volumi di riempimento fino a 30 ml e diametro fino a 36 mm) può essere equipaggiata con un sistema di controllo peso statistico. La ML670 è invece una capsulatrice per applicazioni sterili, con regolazione in altezza automatica e cambio formato rapido. L'etichettatrice a balcone Neri BL500, infine, garantisce l'uscita solo ai prodotti conformi.
• Linea per strip - È costituita dalla nuova confezionatrice strip MST450 e da Robocombi, sistema pick&place di ultima generazione che consente il collegamento a valle con l’astucciatrice (mod. MA255). La confezionatrice, in particolare, consente di trattare film fino a 450 mm di larghezza, a una velocità di 200 compresse per canale e 100 tagli orizzontali/min. Il primo dei due moduli che la compongono è dedicato ad alimentazione e saldatura, il secondo a taglio e codifica. I moduli possono essere combinati sia in linea diretta sia a 90°. Ogni operazione è comandata da motori brushless. Il Robocombi a valle preleva 16 strip alla volta, e con i suoi 50 cicli consente una produzione di ben 800 pezzi/min da due compresse; deposita poi gli strip su un nastro a cassetti intermedio, per ottimizzare la sincronizzazione con il nastro dell’astucciatrice.
• Linea per siringhe - Si tratta di una linea ad alta velocità per il confezionamento di siringhe capace di raggiungere i 18.000 pz/h. Corima AEC218, a monte, inserisce le astine sulle siringhe monouso e vi applica un’etichetta; tutti i movimenti sono controllati da motori brushless. A valle troviamo FBZ320, termoformatrice meccanica a balcone della Farcon, anch’essa equipaggiata con motorizzazione brushless.
La stazione di trancia veloce consente di realizzare confezioni a “sfrido zero” sul passo. Di costruzione modulare, si divide in tre segmenti base: stazioni di svolgimento materiale formatura-preriscaldo-termoformatura-primo traino materiale; svolgimento materiale copertura-saldatura-raffreddamento-perforazione; secondo traino-trancia-recupero sfridi. L’area di formatura misura 254x220 mm con una profondità fino a 42 mm; la velocità di taglio raggiunge le 300 confezioni/min. Alimentata da Robocombi, la successiva astucciatrice MA357 opera con una velocità reale di 300 astucci per un passo macchina di 127 mm. Chiude la linea l’etichettatrice a balcone Neri BL400V.

Le macchine singole
• Robovision - Si tratta di un robot a 4 assi con arti di carbonio e sistema di visione integrato. Sviluppato per prelevare oggetti provenienti alla rinfusa da un nastro (fino a 100 prelievi/min), e alimentarli in continuo nell’astucciatrice, è dotato di telecamera e software (sviluppato da Marchesini) per riconoscere l’immagine del prodotto e orientare correttamente gli oggetti, scartando, al contempo, quelli non conformi. Grazie alla struttura a ponte, può essere asservito sia a un nastro parallelo sia a uno trasversale. La sua flessibilità ne fa uno strumento ideale per applicazioni nei settori farmaceutico e cosmetico.
• Intubettatrici Tonazzi - Tra le caratteristiche più apprezzate delle intubettatrici “Millenium” vi è la possibilità di prelevare il gruppo di dosaggio, per il lavaggio e la sterilizzazione, senza doverlo smontare nelle singole parti, riducendo i tempi di pulizia e cambio formato. Una volta smontato, il cliente può lavare il gruppo di dosaggio in un’apposita cabina che simula il movimento dell’intubettatrice, in modo che il detergente raggiunga ogni parte interna. Le valvole di apertura e chiusura del flusso sono controllate tramite PC, e ogni singolo ciclo può essere personalizzato con display touch screen. La cabina è disponibile in due versioni: Airone CIP (semplice lavaggio) e Airone CIP-SIP (lavaggio e sterilizzazione tramite vapore e aria sterile).
• Packservice PS510 - Incartonatrice automatica, dal design compatto e moderno, in grado di lavorare con una vasta gamma di formati. Progettata prestando una cura particolare alle esigenze di funzionalità, praticità e semplicità dell’industria farmaceutica, può essere utilizzata anche nel settore alimentare, chimico e cosmetico. Grazie alla struttura cabinata, soddisfa le norme di sicurezza previste a livello comunitario. Il sovraccarico di coppia sui motori, il carico minimo e l’avvenuta formatura dei cartoni, la rottura e la fine della bobina del nastro adesivo, tutto questo è sottoposto ad accurati controlli. Semplice e rapido, infine, il cambio formato.



Solutions on show
Held on its new premises at Pianoro, inaugurated 16th October last, Marchesini’s Open House was set up like a “fair” true and proper with all the accompanying care for detail, products were even presented in stands (12 to be precise) organized in terms of area of application.

Thus over 3500 m2 of space, Marchesini placed its new features on show, these aboveall dedicated to the pharmaceutical sector.
Here is the complete list: machines for sterile filling, for filling creamy and liquid products, labelers, blistering machines, machines for creating strips, sticks, sachets, heatformers. And again, machines for the end of line, robotics, integrated lines (blister lines, sterile liquid lines, strip lines, syringe lines), counters. For obvious reasons not being able to cite all the new features present, we highlight some of the solutions that featured in the Open House, starting from the four integrated lines for the pharmaceutical industry, the object of crowded daily demonstrations.

The complete lines
• Blister line - The new line, capable of creating up to 600 blisters/min, stands out for several innovative elements, involving both the heatformer and the casepacking machine. Fitted with no less than 11 brushless motors, the MB460 features vertical forming with progressive temperature plates: when the machine stops, the plates, as well as retreating from the material, also descend vertically, avoiding the overheating of material and the forming station. As well as that, the cooling operations use plates shaped to the blister, thus guaranteeing an even cooling down temperature. The system connecting the blistering device and the cartoning machine Robocombi picks up 10 blisters from the two belts alternatively at each stroke. Taking a look at the MC820, worthy of mention the new functionality of the brushless motors, capable of simulating the movements of the mechanical cams.
Thanks to these and other mechanical innovations, the machine can create up to 10 cartons/min.
• Sterile line for liquids - A roto washing machine operates upstream, with ultransonic bath, driven by brushless motors; format change is facilitated by the fact that all the “format” parts are to be found at machine infeed and outfeed. The tunnel, designed to compensate the overpressure of the sterile chamber, reduces the air flow between the sterile and the washing chamber.
In turn Steril 400 is a filling/capping machine for sterile applications designed in 3 modules and protected from laminar flow recycle. The machine (400 flacons/min with filling volume up to 30 ml and diameter up to 36 mm) can be fitted with a statistic checkweigh system. The ML670 in turn is a capsuling machine for sterile applications, with automatic height regulation and rapid format change. Lastly, the cantilevered Neri BL500 labeling machine only feeds out conforming products.
• Strip line - This is constituted by the new strip MST450 packaging machine and by the Robocombi latest generation pick&place system that enables downstream link-up with the cartoning machine (mod. MA255). The packaging machine in particular enables 450 mm wide film to be handled at a speed of 200 tablets per channel and 100 horizontal cuts/min. The first of the two modules that constitutes the same is dedicated to feed and sealing operations, the second for cutting and coding. The modules can be connected up in a straight line or at 90°. Each operation is commanded by brushless motors. The Robocombi downstream picks up 16 strips a time, and with its 50 cycles enables the production of as many as 800 pieces/min (twin tablet pieces); it then deposits the strips on an interlying box-belt, this to optimize synchronisation with the cartoning machine.
• Syringe line - This is a hi-speed line for packaging syringes capable of reaching speeds of 18,000 pcs/h. The Corima AEC218, located upstream, inserts the stems on the disposable syringes and applies a label; all movements are controlled by brushless motors. Downstream one finds the FBZ320, mechanical cantilevered heatformer made by Farcon, this too with brushless motor. The speed shearing station enables the one-stroke creation of “zero offcut” packs. Of modular construction, it has a three segment design; station for carrying out forming-preheating-heatforming -material drawing; carrying out of covering-sealing-cooling-perforation material; second drawing-shearing station with recovery of offcuts. The forming area measures 254x220 mm with a depth of 42 mm; the shearing speed can reach 300 packs/min. Fed by Robocombi, the MA357 cartoning machine works at speeds of 300 cases per 127 mm machine stroke. The line is completed by the cantlevered Neri BL400V labeler.

The single machines
• Robovision - A quadriaxial robot with carbide arms and integrated viewing system. Devised for picking up loose objects from a belt (up to 100 pick-ups/min), and feeding them continuously to the cartoning machine, it has product image camera and software (developed by Marchesini) to recognize and correctly orientate the object, while rejecting non conforming objects. Thanks to its bridge structure it can be served by both parallel and crossways running belts.
Its flexibility makes it an ideal tool for applications in the cosmetics and pharmaceutical sector.
• Tonazzi tubefilling machine - Among the features most appreciated by the “Millenium” tube filling machine the dosing system can be detached for washing and sterilisation without having to disassemble the single parts, reducing cleaning and format change times. Once the dosing unit has been removed it can be washed in a special chamber that simulates the movements of the tube filler, so that the detergent reaches all the internal parts.
The opening and closing valves are controlled via PC, and each single cycle can be personalised with a touchscreen display. The chamber can come in two versions: Airone CIP (simple washing) and Airone CIP-SIP (washing and sterilisation through steam and sterile air).
• Packservice PS510 - Automatic casepacking machine, compact and modern design, capable of working with a vast range of formats. Designed to be functional, practical and simple to suit the demands of the pharmaceutical industry, it can also be used in the food, chemical and cosmetics sector. Thanks to its chambered structure, it satisfies the safety standards laid down at EC level. Torque overcharging of the motors, minimum load and successful carton forming, adhesive roll breakage or finishing of the same are all carefully controlled. Lastly, the machine enables a simple and rapid format change.