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In chiusura danno, si registra unevoluzione economica di debole portata; stando ai commenti espressi dai principali istituti di ricerca nazionali, la svolta positiva, ipotizzata a inizio 2004, non si è dunque realizzata.
Export in leggera ripresa e consumi interni piuttosto contenuti anche se hanno offerto un sostegno alla produzione. Focus sulimpiego di imballaggio, il cui utilizzo risulta un significativo indicatore di tendenza. A cura di Plinio Iascone
Evoluzione economica italiana e analisi per macro aree
Leconomia italiana è stata analizzata, come di consueto, sulla base dei dati e dei commenti espressi a inizio autunno dai principali istituti di ricerca (Prometeia, Confindustria, Uffici studi dei principali Istituti Bancari).
Con riferimento ai due principali indicatori congiunturali, lanalisi evolutiva delleconomia italiana può essere sintetizzata con i dati riportati nella tabella seguente:
Siamo senzaltro in presenza di una ripresa, anche se di debole portata. Le esportazioni, dopo un 2003 nero, si avviano a concludere il 2004 con un recupero, contenuto però al 2% (-3,7% nel 2003). Un sostegno alla produzione è venuto anche dalla domanda interna che, dopo la stagnazione del biennio 2002-2003, dovrebbe chiudere il 2004 con una crescita contenuta all1,3% circa. Lindustria manifatturiera italiana, macro area di sbocco degli imballaggi, registra quindi segnali di ripresa, anche se di diverso tenore allinterno delle singole filiere.
Il mercato alimentare, che rappresenta il 9% dellattività manifatturiera italiana, si avvia a concludere il 2004 con una modesta crescita, oscillante fra 0,5 e +1%. La stagnazione interessa sia alcuni settori del food sia delle bevande e i motivi di tale situazione vanno ricercati in una sensibile riduzione del potere di acquisto dei consumatori. Il settore alimentare assorbe il 70% circa dellutilizzo di imballaggi venduti sul mercato interno.
Per quanto concerne le macro aree dellindustria manifatturiera italiana al di fuori dellalimentare (81% del suo valore complessivo) la situazione appare differenziata sia in positivo che in negativo (il non food utilizza globalmente il 30% degli imballaggi prodotti):
- i beni di largo consumo (cosmesi, prodotti per la casa, abbigliamento, calzature, pelletteria ecc.), dopo la contrazione del 2003, dovrebbero concludere il 2004 con un aumento dello 0,4-0,5%;
- i manufatti per ledilizia e larredo (piastrelle, rubinetti, porte, finestre, mobilio, elettrodomestici, pentole ecc.), dopo un biennio di stagnazione, dovrebbero evidenziare nel 2004 spunti di crescita più dinamici (+1,4/+1,5%);
- lindustria chimica (colori, inchiostri, fertilizzanti, lubrificanti, gas tecnici ecc.) presenta un profilo di ripresa ancora incerto. Dopo avere chiuso il 2003 con una contrazione dello 0,3-0,5% e dopo un primo semestre 2004 ancora cedente, ha manifestato qualche segno di recupero nel corso della seconda parte dellanno, che dovrebbe concludersi con una crescita contenuta allo 0,5-0,8%.
Passando poi in rassegna altre importanti aree dellindustria manifatturiera, con interessanti quantità di imballaggi utilizzati per il confezionamento e il trasporto dei manufatti, si ipotizzano per il 2004 uteriori possibilità evolutive, più precisamente:
- settore farmaceutico (+1,7%);
- elettronico (+0,3%);
- elettrotecnica (+2,2%);
- prodotti intermedi destinati alle costruzioni edili come cemento, laterizi, calce ecc. (+1,4%);
- beni intermedi per larea moda come tessuti, pellame ecc. (+0,6%).
Le tendenze in atto
Il quadro previsionale per il 2005 è moderatamente positivo. Secondo la relazione programmatica governativa, il PIL è dato in crescita del 2,1% nel 2005, ma lufficio studi di Banca Intesa prevede un più modesto +1,5%. Prometeia, in merito allattività dellindustria manifatturiera, ipotizza uno sviluppo del 2,5%. È tuttavia importante tenere presente che, per il prossimo anno, sono previsti alcuni ridimensionamenti delle principali economie mondiali che, tra il 2003 e 2004, hanno guidato la ripresa globale.
In particolare:
- gli USA dopo uno sviluppo 2004 del PIL al 4,2%, prevedono per il 2005 una crescita del 3,3%;
- la Cina, a uno sviluppo pari al 9,1% del PIL nel 2004, prevede una crescita dell8%;
- il PIL del Regno Unito, dopo uno sviluppo del 3,4%, passerà al 2,8%;
- il Giappone dal 4,3% scenderà al 2,4%.
LItalia, al pari degli altri principali paesi dellUE, si affaccia al 2005 in un contesto generale in cui le aree, che hanno guidato la ripresa nel 2003 e 2004, entrano in un ciclo economico di ridimensionamento, a cui vanno aggiunte le tensioni sul prezzo del petrolio. Questo scenario potrebbe influenzare pesantemente la consistenza della ripresa in ambito UE e, in particolare in quella nazionale.
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Report on the state of packaging (3)
A weak upturn was registered at the years closure; going by comments made by the main Italian research institutes, the upswing predicted at the beginning of 2004 has not occurred. Exports recovered somewhat while domestic Italian consumption was fairly contained, even if it has somewhat bolstered production. Focus on the use of packaging, seen to be an important trend indicator. By Plinio Iascone
Italian economic
growth and analysis
by macro areas
As usual the Italian economy has been analysed on the basis of the figures and comments given at the beginning of autumn by the main research institutes (Prometeia, Confindustria, Research Offices of the main banking institutions). Referring to the two main indicators of the current economic situation, the analysis of the Italian economy can be summed up in the figures shown in the following table:
We are certainly experiencing a recovery, even if it is a weak one.
Exports, after a dingy 2003, are set to end 2004 with a recovery, this though limited to 2% (-3.7% in 2003). Production was also bolstered by Italian domestic demand that, after the stall in the two year period 2002-2003, should close 2004 with a limited growth of around 1.3%. The Italian manufacturing industry, macro outlet area for packaging, is hence registering signs of a recovery, even if to a different extent within the various segments.
The food market, that accounts for 9% of Italian manufacturing activity, is set to end 2004 with a modest growth, oscillating between 0.5 and +1%.
The stagnation is affecting some food as well as beverage sectors and the reasons for this are to be found in the considerable drop in the consumers purchasing power. The food sector absorbs around 70% of packaging sold on the Italian domestic market.
As far as the macro areas of Italian industry are concerned, outside food (81% of its overall value) the situation is patchy (the non food area overall accounts for 30% of packaging produced):
- fast moving consumer goods (cosmetics, products for the home, clothing, footwear, leather goods etc.) after the contraction in 2003, should end 2004 with an increase of 0.4-0.5%;
- products for the building trade and interior design (tiles, taps, doors, windows, furniture, household appliances, kitchenware etc.) after a two-year downturn, should pick up in 2004 (+1.4/+1.5%);
- the recovery in the chemical industry (colors, inks, fertilizers, lubricants, technical gases etc.) is still uncertain. After having closed 2003 with a downturn of 0.3-0.5%, the first half of 2004 also showing a drop, some signs of recovery were seen at the end of the second half of the year, that should conclude with a limited growth of 0.5-0.8%.
Reviewing other important areas of the manufacturing industry showing interesting quantities of packaging used for packing and transporting manufactured goods, it is presumed that 2004 will show further growth for:
- the pharmaceutical sector (+1.7%);
- electronics (+0,3%);
- electrotechnics (+2.2%);
- intermediary products for building such as cement, bricks, mortar etc. (+1.4%);
- intermediary goods for the fashion trade such as fabric, leather etc. (+0.6%).
Trends underway
Overall forecasts for 2005 are moderately good. The Italian governments programmed reports set the Italian GNP as growing 2.1% in 2005, but the Banca Intesa research office forecasts a more modest +1.5%. Prometeia assumes that the Italian manufacturing industry will put in a growth of around 2.5%. And all the same it is important to consider that, for the coming year, some slowing down of growth in the main world economies that guided the global recovery between 2003 and 2004 has to be taken into consideration.
In particular:
- The USA, that after a 4.2% growth of its GNP in 2004 forecasts a growth of 3.3% for 2005.
- China, that after a 9.1% growth in its GNP forecasts a growth of 8%.
- Growth in the UKs GNP, after putting in a 3.4%. will be scaled down to 2.8%.
- Japan will go from 4.3% to 2.4%.
Like the other main EU countries, Italy will start 2005 in a general context with the areas that led the recovery in 2003 and 2004 entering into an economic cycle showing lesser growth, where petrol price tensions should also be added. This scenario could heavily influence the consistency of the recovery within the EU, particularly affecting Italian recovery. |
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Al modesto incremento produttivo registrato nel 2003 sul 2002 (+0,2), hanno fatto seguito risultati 2004 attestati su valori livemente migliori (+1,7%). Settore per settore, le ipotesi di chiusura.
Il settore degli imballaggi, come più volte evidenziato nelle rilevazioni pubblicate ogni quattro mesi su ItaliaImballaggio da due anni a questa parte, presenta una significativa correlazione con i due importanti macro indicatori economici, ovvero la produzione industriale (e in particolare la produzione dellindustria manifatturiera) e il PIL.
Il trend evolutivo del comparto - e in questo risiede la sua tipicità - risulta sempre lievemente migliore rispetto allandamento dei due indicatori, siano essi in salita o in discesa.
Globalmente il settore degli imballaggi ha concluso il 2003 con una produzione intorno a 16,2 milioni di t, con un modesto incremento: 0,2% rispetto al 2002.
Considerando che il 2002 si concluse con una contrazione dello 0,4%, lo scorso anno ha fatto registrare dati lievemente migliori, seppur ancora nettamente lontani dai trend del recente passato, quando il settore marciava a tassi di sviluppo del 3,5% medio annuo.
Le non soddisfacenti prestazioni del settore imballaggi sono la conseguenza del rallentamento delleconomia nazionale e internazionale che ha caratterizzato lultimo biennio.
In particolare, il 2003, ha evidenziato una sostanziale stabilità delle esportazioni, dopo alcuni anni di crescita, e un aumento dello 0,1% delle vendite in Italia degli imballaggi prodotti. Il consumo apparente di imballaggi, considerando che le importazioni risultano in calo, evidenzia dunque una contrazione dello 0,1%.
Il 2003 è stato quindi di poco migliore del 2002, ma decisamente non soddisfacente. Secondo una prima valutazione effettuata in base allandamento delle diverse filiere, le ipotesi evolutive per il 2004 fanno ritenere possibile una crescita della produzione pari all1,7% circa: il rapporto rispetto al trend evolutivo dellindustria manifattura (+0,9%) si riconferma quindi più favorevole.
Rispetto alla previsione effettuata in giugno (pubblicata sul fascicolo di settembre di ItaliaImballaggio) le aspettative si sono lievemente ridimensionate, in linea con gli sviluppi più recenti delleconomia globale.
Ecco le ipotesi di chiusura 2004, settore per settore.
Imballaggi di acciaio
Comprensivo degli imballaggi leggeri di banda stagnata e dei fusti di acciaio di 200 litri di capacità, la crescita dellattività del settore degli imballaggi di acciaio potrebbe attestarsi intorno al 3%.
Lincremento trae impulso dallottimo andamento del settore dei derivati dei pomodori, dalla crescita del settore delle capsule twist off e dalla tenuta delle esportazioni (sulla base dellandamento dei primi sei mesi) dei contenitori general line e dei fusti di elevata capacità.
Imballaggi di alluminio
Le valutazioni parlano di uno sviluppo del 2% circa. I comparti di punta risultano essere le scatolette per food (in particolare quelle con spessore sottile e coperchio easy peel) nonché le vaschette per alimenti. Stazionario limportante settore delle lattine per bevande, a seguito di una modesta crescita del settore bevande e di una pressione concorrenziale degli imballaggi alternativi.
Imballaggi di plastica
La previsione di crescita per il settore degli imballaggi di plastica (che comprendono poliaccoppiati flessibili da converter) evidenzia un tasso di sviluppo del 2% circa, sostenuto da consumi interni in aumento. Anche se le esportazioni sono risultate in calo, è importante tenere conto, che a differenza di quanto si evidenzia nella maggior parte delle altre filiere, le esportazioni per questa area sono significative, arrivando al 31%.
In relazione alle vendite in Italia, le aree trainanti del comparto sono state quelle relative agli imballaggi destinati al confezionamento dei prodotti alimentari freschi porzionati, a bottiglie e flaconeria (essenzialmente a seguito del loro aumento di partecipazione al mercato) e ai film estensibili e termoretraibili.
Imballaggi cellulosici
Sulla base dei primi dati a disposizione, si stima una crescita produttiva 2004 del 2,5% circa: in particolare, +1% circa per il cartone ondulato, +6-7% per gli astucci pieghevoli, ma si sono registrati sensibili aumenti dei sacchi di carta e la sostanziale tenuta di altre tipologie di imballaggi cellulosici (contenitori cellulosici poliaccoppiati, scatole di cartoncino teso ecc.).
Imballaggi di vetro
Gli imballaggi di vetro si suddividono in quattro categorie: bottiglie, vasi, flaconeria e vetro tubo per fiale e flaconi.
Le stime di chiusura parlano di un incremento della produzione contenuto allo 0,5%.
In particolare si prospetta una sostanziale stabilità per il comparto bottiglie, un sensibile aumento per i vasi circa il 7-8% e una flessione del 10% circa per la flaconeria, a causa di un andamento poco soddisfacente del settore cosmesi e profumeria.
Imballaggi di legno
Cassette per prodotti ortofrutticoli, pallet e imballaggi industriali chiuderanno il 2004 con una produzione assestata essenzialmente sui valori del 2003, confermando lulteriore contrazione delle cassette, la sostanziale stabilità degli imballaggi industriali e laumento dei pallet.
Plinio Iascone
Iascone Packaging Marketing
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Packaging: the amount produced
The modest increase in production in 2003 seen against 2002 (+0,2), has been followed by results for 2004 that show a slight improvement (+1,7%). Estimated closure sector by sector.
The packaging sector, as highlighted in the reports published every four months in ItaliaImballaggio over these last two years, is significantly related to two important economic macro indicators, these being industrial production (and the output of the manufacturing industry) and the GNP. The sector growthtrend - this being its particular feature - is always slightly better than the run of the two indicators, whether the latter show an upward or a downward trend.
Overall the packaging sector ended 2003 with an output of around 16.2 million t, with a modest increase: 0.2% on 2002. Given that 2002 ended with a contraction of 0.4%, last year showed a slight improvement, though all the same a long way off from trends in the recent past, when the sector strode forward at growthrates showing an annual average of 3.5%.
The non satisfactory performance of the packaging sector is the consequence of the slowdown of the national and international economy that has featured over the last two years. In particular, 2003 showed a substantial stability in exports after some years of growth, and an increase of 0.1% in sales in Italy of the packaging produced there. Apparent packaging consumption, considering that imports are down, hence shows a drop of 0.1%. Hence 2003 is seen as better than 2002, but anything but satisfactory. According to a first rating made on the basis of the run in the various segments, estimated growth for 2004 contemplates a growth in production of around 1.7%: hence yet again above the growthtrend of the manufacturing industry (+0.9%). Compared to forecasts made in June (published in the September issue of ItaliaImballaggio) expectations are down slightly, in line with the most recent developments of the global economy. Here follow the estimated closure figures sector by sector for 2004.
Steel packaging
Including light tinplate packaging and 200 litre steel drums, the growth in the activity of the steel packaging sector could be seen to be around 3%. The increase has been powered by the excellent run of the tomato derivate sector, the growth of the twist-off capsule sector and the holding of exports (seen on the basis of trends covering the first six months) of general line containers and largescale drums.
Aluminium packaging
Ratings show a 2% growth or thereabouts. Food tins (in particular the low thickness ones with easy peel tops) as well as food trays are the leading segments. The important beverage tin sector is stationary, this following a modest growth of the beverage sector and competitive pressure from alternative packaging.
Plastic packaging
The forecasts for growth for the plastic packaging sector (that includes flexible converter polylaminates) shows a growthrate of around 2%, sustained by increased domestic consumption. Here too exports are down, and it should be considered, as opposed to what is seen in most other segments, that exports in this sector are sizeable, accounting for a full 31%.
As far as sales in Italy are concerned, the driving areas of the segment are those of packaging for fresh portioned food products, bottles and flacons (following the increase of their market share) as well as stretch and heatshrink film.
Cellulose packaging
On the basis of the first data available, the growth in production for 2004 is estimated as being at 2.5%: in particular, around +1% for corrugated cardboard, +6-7% for folding cases, but there were considerable increase for paper bags and a substantial holding of other types of cellulose packaging (polylaminate cellulose containers, solid cardboard boxes etc.).
Glass packaging
Glass packaging is divided up into four categories: bottles, jars, flacons and tubular glass for phials and flacons. Closure estimates speak of an increase in production limited to 0.5%. In particular one foresees a substantial stability for the bottle segment, a considerable increase in jars of around 7-8% and a drop in 10% for flacons, due to the poor run of the cosmetics and perfumery sector.
Wood packaging
Crates for fruit and vegetable products, pallets and industrial packaging will close 2004 with an output essentially following that of 2003, confirming the further drop in crates, the substantial stability of industrial packaging and the increase in pallets.
Plinio Iascone
Iascone Packaging Marketing |
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