November/December 2002





Mixx, ovvero…
Mixx, in other words…
Un premio al cartoncino creativo
A prize to creative cardboard

Notizie dalla Russia
News from Russia

Confezionare per la chimica
Packaging for chemicals

Sensory Science per l'imballaggio
Sensory Science for packaging

M&D News







Farma al bivio
Pharma at the crossroads

Quando l'imballaggio è di plastica
When the packaging is plastic

Chiusure d'acciaio
Steel closures

Il 2003 inizia dalla frutta
2003 begins with fruit

F&F News







Furti nel retail
Retail theft

Cosmo-farma all'italiana
Italian cosmetics and pharmaceuticals

I&M News






E&L News

IE&L News







Le PAA non sono più un problema
PAAs are no longer a problem

L’offset nella stampa di etichette
Offset in label printing technology

La qualità si fa linea
The quality is in line

Segnali per l’automazione
Automation signals

M&M News









Buono l’andamento generale per gli imballaggi di plastica, anche se rispetto al passato i tassi di sviluppo tendono a ridimensionarsi. Dati su domanda e offerta in Italia.
Plinio Iascone

Caratterizzato da un trend di crescita soddisfacente, il comparto degli imballaggi di plastica ha fatto registrare nell’ultimo triennio un tasso di sviluppo medio/annuo del 5,8% e, nel 2001, la produzione globale ha raggiunto le 3.350.000 tonnellate (tabelle 1 e 2).
Oggetto di questa analisi sono, essenzialmente, bottiglie, flaconi, secchielli, vaschette, bins, blister, alveoli, pallet, tubetti flessibili e chiusure, ovvero tutti i prodotti che afferiscono alla grande famiglia degli imballaggi rigidi, e che coprono il 44% circa della produzione globale.

Considerazioni di mercato
Nel 2001, questa vasta area di mercato ha espresso una produzione pari a 1.467.000 t, evidenziando un tasso tendenziale, nell’ultimo triennio, del 6% medio annuo.
Punto di forza dello sviluppo sono le bottiglie per liquidi alimentari, i contenitori a pareti sottili (vaschette, vassoi, bicchieri) e i blister per prodotti farmaceutici e non.
L’85% della produzione dell’area degli imballaggi plastici rigidi è destinata al mercato italiano, mentre le esportazioni sono rappresentate essenzialmente da preforme per bottiglie e dalle chiusure. L’offerta è molto diversificata in termini di tipologia di imballaggi prodotti e, in molti casi, anche molto frazionata in termini di numero di operatori presenti sul mercato.
Per questa ragione è piuttosto difficile stilare una classifica di aziende leader per l’intera area degli imballaggi rigidi in plastica.
La diffusione dell’imballaggio rigido avviene in molti casi a scapito di altre tipologie di packaging.
Negli ultimi anni si è manifestata, in quest’area, una tendenza alla riduzione del peso medio e quindi, se si analizza il trend con riferimento al numero di confezioni, lo sviluppo è senz’altro superiore a quello prima evidenziato (che invece si riferiva al peso).
Nel corso del 2002 anche gli imballaggi in plastica hanno risentito della mancata ripresa dell’economia nazionale e internazionale, ma si ritiene che possano ancora concludere l’anno con una seppur limitata crescita in quantità.

Aree di utilizzo
Gli imballaggi di plastica rigidi trovano innumerevoli applicazioni settoriali: alimenti (freschi e conservati), bevande, prodotti tecnici, ecc. (tabelle 3 e 4)
Bevande - La principale area di impiego delle bottiglie di plastica è quella delle bevande (alcoliche e analcoliche ), che assorbe una quota di oltre il 50%. Questi imballaggi sono principalmente impiegati per
l’acqua minerale e le bevande analcoliche in genere (gassate e non).
In questi ultimi anni lo sviluppo è stato fortmente influenzato sia dal favorevole andamento del comparto beverage, sia dall’affermazione costante della bottiglia di PET rispetto ad altre tipologie di contenitori.
Detergenza, cosmesi, pharma - Nel settore della detergenza domestica, la flaconeria cresce progressivamente, anche in funzione di una sempre maggiore richiesta di prodotti liquidi.
Altri grandi utilizzatori di flaconi di plastica sono il comparto cosmesi/profumeria e farmaceutico. In questi ambiti, le caratteristiche richieste all’imballaggio sono molto particolari, sia in termini di design sia di prestazioni tecniche (ad esempio la non interazione con il prodotto).
Distribuzione - La famiglia dei contenitori a pareti sottili (vaschette, vassoi, coppette, ecc.) presenta senza dubbio i tassi di crescita migliori. L’affermazione di questa tipologia di imballaggio trae origine essenzialmente dall’affermazione del porzionamento e del preconfezionamento presso la grande distribuzione (carni, salumi, formaggi, ortofrutta). Va notato che, ultimamente, questa pratica risulta in aumento anche presso la distribuzione tradizionale, in particolare per i prodotti ortofrutticoli e per i prodotti di salumeria e rosticceria.
Food e non food - Si valuta che, globalmente, il 45% di contenitori rigidi (precisamente secchielli, pallet, cassette, tubetti flessibili) venga assorbito dal “macro aggregato” food e il 55% dal non food.
Lo sviluppo di queste tipologie di imballaggi è sostanzialmente legato all’andamento dei settori finali di utilizzo; non mancano, però, casi in cui l’imballaggio di plastica erode quote di mercato ai competitor. L’esempio più eclatante è offerto dal trasporto dei prodotti ortofrutticoli, dove la cassetta di plastica, e in particolare quella a rendere, sta progressivamente soppiantando la cassetta di legno e, in alcuni casi, anche quella di cartone.
Chiusure - La produzione di tappi a vite, cappucci, eccetera si aggira intorno alle 85.000 t, di cui ben oltre il 45% viene esportata. La crescita di questo settore, che si aggira intorno al 3-4% medio annuo, è legata all’andamento dei settori di utilizzo e al crescente impiego di bottiglie e flaconi di plastica che, in alcuni casi, erodono spazi ad altre tipologie di imballaggi.

Materie prime impiegate
Imballaggi di plastica con la stessa destinazione d’uso possono avere caratteristiche chimico-fisiche differenti, che dipendono dalla natura delle materie prime impiegate. La capacità di adattarsi alla tipologia di prodotto con cui entra in contatto, rappresenta uno dei maggiori punti di forza di questi tipi di imballaggi, che ne ha consentito la penetrazione nella quasi totalità dei settori industriali utilizzatori. Anche se, in pratica, vengono impiegati tutti i principali tipi di polimeri, sulle oltre 1.500.000 t di materie prime plastiche utilizzate per produrre imballaggi rigidi, i polimeri più utilizzati risultano HDPE (26%) e PET (25%).
HDPE - Impiegato fondamentalmente per contenitori di grande capacità (fusti e taniche) e per flaconi destinati a prodotti tecnici liquidi.
PET - Utilizzato principalmente nella fabbricazione delle bottiglie per bevande e liquidi alimentari. A questo proposito, si segnala la tendenza in atto dell’impiego delle bottiglie di PET nel packaging di prodotti quali olio di semi e latte fresco pastorizzato.
PP e EPS - Altri materiali significativi per il settore: in progressiva e sensibile crescita il PP, grazie soprattutto all’affermazione, presso la grande distribuzione, delle vaschette rigide per prodotti freschi porzionati. L’EPS viene invece utilizzato, espanso e non, per produrre vaschette, cestelli, alveoli, bicchierini e materiale di protezione.

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio



When the packaging is plastic

The general trend for plastic packaging is positive even though, compared to the past, the growth rate is tending to slow. Figures concern supply and demand in Italy. Plinio Iascone

Characterised by a satisfactory growthtrend, in the last three years the plastic packaging sector has registered an average/annual growth rate annual mean of 5.8% and, in 2001, global production reached 3,350,000 t (tables 1 and 2).
The target of this analysis is essentially bottles, flacons, tubs, small trays, bins, blisters, honeycombs, pallets, flexible tubes and closures, or rather all products which regard the extended family of rigid packaging and which cover approximately 44% of global production.

Market considerations
In 2001 production in this vast area of the market equalled 1,467,000 t, tending towards a 6% annual mean in the last three years.
Its strengths are bottles for liquid food, thin walled containers (small and large trays, glasses) and blisters for pharmaceutical and other products.
85% of production in the rigid plastic packaging area is destined for the Italian market while exports are essentially represented by parisons for bottles and closures.
The area is highly diversified in terms of the typology of packaging produced and, in many cases, also very fragmented in terms of the number of operators present in the market. Due to this it is rather difficult to draw up a league table of leading companies for the entire area of rigid plastic packaging.
The spread of rigid packaging happens in many cases at the expense of other packaging typologies. In the last few years there has been a tendency in this area to reduce the mean weight and therefore, analysing the trend with reference to the number of packs, growth is certainly higher than it was before (when reference was made to weight).
During 2002 plastic packaging too has felt the effect of the failure of the domestic and international economy to pick up, but it is believed that it may close the year showing an, albeit limited, growth in terms of quantity.

Areas of use
Rigid plastic packaging has infinite uses in different sectors: foods (fresh and preserved), beverages, technical products, etc. (tables 3 and 4).
Beverages - The main area of use of plastic bottles is beverages (alcoholic and non) which absorb a share of over 50%.
These forms of packaging are principally used for mineral water and non-alcoholic drinks in general (fizzy and non). In the last few years growth has been strongly influenced by both the favourable trend of the beverages sector and the constant success of PET bottles compared to other types of containers.
Detergents, cosmetics, pharmaceuticals - In the domestic detergent sector, flacons are progressively expanding in the wake of an increasing demand for liquid products.
Other great users of plastic flacons are the cosmetics/perfumes and pharmaceutical sectors. In these environments special features are required of packaging, both in terms of design and technical characteristics (for example their non-interaction with the product).
Distribution - The thin walled container family (small and large trays, goblets etc.) certainly demonstrates the best growth rates.
The origins of the success of this typology of packaging are essentially its performance in portioning and pre-packing in large scale distribution (meats, cold meats, cheeses, fruit and vegetables). It should be noted that recently this practice has been increasing in traditional distribution too, particularly for fruit and vegetables, cold meats and deli products.
Food and non food - It is calculated that, globally, 45% of rigid containers (small buckets, pallets, crates, flexible tubes to be precise) are absorbed by “macro aggregate” food and 55% by non food. The growth of these packaging typologies is substantially linked to the trend of the end sectors of use: there are cases however where plastic packaging erodes competitors’ market shares. The most startling example is given by methods of transporting fruit and vegetable produce where plastic crates and especially returnable ones, are progressively supplanting wooden crates and, in some cases, even cardboard boxes.
Closures - The production of screw tops, caps etc is about 85,000 t and a great deal more than 45% of this is exported. The growth of this sector, whose annual mean is approximately 3.4%, is linked to the performance of end sectors of use and the increasing use of plastic bottles and flagons which, in some cases, take over from other types of packaging.

Raw materials used
Plastic packaging destined for the same use may have different chemical- physical characteristics which depend on the nature of the raw materials used.
The ability to adapt to the product types with which they enter into contact represents one of the greatest strengths of this typology and has allowed it to penetrate almost every industrial sector where packaging is used.
Even though in practice almost all the principal types of polymers are used, out of over 1,500,000 t of plastic raw materials used to produce rigid packaging, the most commonly found polymers are HDPE (26%) and PET (25%).
HDPE - Used fundamentally for large capacity containers (drums and canisters) and for flagons destined for liquid technical products.
PET - Used principally in the manufacture of bottles for beverages and liquid foods. We point out the current tendency to use PET bottles for packaging products like vegetable oils and fresh pasteurised milk.
PP and EPS - Other materials significant for this sector: PP is constantly and significantly growing thanks above all to the success of small rigid trays for portions of fresh products in large scale distribution.
EPS , expanded and otherwise, is instead used to produce small trays, buckets, honeycombs, small beakers and protective materials.

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio