italiaimballaggio
October 2004




Profumo … di Università
The fragrance … of University

I nuovi luoghi della bellezza
The new haunts of beauty

L’industria alimentare nella nuova UE
The food industry in the new EU

M&D News







Imballaggi di legno
Wood packaging

Colossi d’acciaio
Giants in steel

F&F News






Inventare la tradizione
Inventing a tradition

I&D News







Tracciabilità, il tempo stringe
Tracking, time’s running out

Attuazione della direttiva 2001/112/CE sui succhi di frutta
Actuation of directive 2001/112/CE on fruit juices

Commercializzazione dell’olio di oliva
Marketing of olive oil

I&L News







Packaging Links
Packaging Links

Determinazione dei solventi residui nei materiali flessibili: il confronto dei metodi
Determination of solvent residues in flexible material: a comparison of methods

Protezione e trasparenza nel flessibile
Protection and transparency in flexible packaging

M&M News








. Le notizie .


Una missione possibile
Mission possible



Innovazione per la cosmesi
Innovation for cosmetics



Il mestiere di fare fiere
The skill of organising exhibitions



Vent’anni dopo
Twenty years on



Misure più sicure
Safer measures



Il futuro secondo Marchesini
The future according to Marchesini



Crescere negli USA
Growing in the USA



Ucima: rimonta all’estero
Ucima: recovery abroad



News

Una missione possibile
Impegnato a promuovere cultura e consapevolezza nel campo dell’imballaggio flessibile, Giflex ha affrontato attivamente le problematiche del settore e gli incerti del mercato, attraverso una serie di iniziative all’insegna dell’approfondimento e della condivisione. S.L., M.P.

Sensibilizzare gli associati alle problematiche di un settore che deve sostenere standard tecnologici e di sicurezza sempre più elevati, mettendo a punto strumenti adeguati per affrontare tali questioni in modo efficace. Questo è il senso che Giflex (il gruppo imballaggio flessibile che fa capo ad Assografici) dà alla propria attività.
Una “missione di cultura” tutt’altro che semplice, se si considera la difformità delle realtà industriali che ne fanno parte, nonché la situazione del mercato, ma che l’associazione ha affrontato con decisione, mettendo in campo azioni concrete finalizzate a dare “peso” al settore.
«Promuovere consapevolezza tra i trasformatori di imballaggi flessibili - ha sottolineato Cesare Salini, direttore Giflex - è un compito che avvertiamo come imprescindibile, soprattutto se si considera il fatto che una parte non trascurabile della produzione nazionale è destinata all’esportazione, in paesi evoluti ed esigenti sia in termini di qualità che di servizio, nei quali l’improvvisazione non è ammessa».
Il confronto con i mercati internazionali non è però l’unico sprone all’approfondimento e alla condivisione del sapere. Un forte stimolo in questo senso è costituito anche dalle problematiche relative al contatto con gli alimenti. Le direttive al riguardo impongono infatti ai produttori di imballaggi flessibili procedure e norme sempre più severe. «Basti pensare - prosegue Salini - alla nuova legge quadro sui materiali a contatto con gli alimenti che sarà varata a breve in sostituzione della direttiva 89/109 EC e che tra i nuovi capitoli introduce la questione della tracciabilità, in base alla quale anche l’imballaggio flessibile sarà chiamato a “testimoniare” l’adeguatezza dell’intero processo produttivo».

Strategie d’azione
Di fronte a tali e tanti stimoli, Giflex ha reagito promuovendo, attraverso specifici gruppi di lavoro, una serie di iniziative e di strumenti sia sul fronte tecnologico che di marketing.
«Un esempio di questa attività - precisa il direttore - è costituito dal modello di dichiarazione di conformità, che è stato realizzato grazie all’impegno di uno specifico gruppo di lavoro Giflex. Questo documento è stato elaborato secondo l’impostazione prevista nella bozza della superdirettiva per i materiali a contatto con gli alimenti presentata dalla Commissione Europea, e mette in condizione tutti gli associati Giflex di effettuare in modo corretto ed univoco tale dichiarazione, riducendo i rischi di eventuali contestazioni». Ma le iniziative Giflex non si esauriscono qui.
«Stiamo stendendo le linee guida per i capitolati d’acquisto delle principali materie prime (film, inchiostri, adesivi), che possano offrire ai soci indicazioni utili per migliorare i rapporti con i propri fornitori.
Per non parlare, poi, degli studi sul residuo solvente (pubblicati su ItaliaImballaggio, Ndr.) e quelli in preparazione su “L’odore dei materiali neutri per imballaggio”, volti a quantificare e definire aspetti da sempre fonte di controversia.
In fatto di marketing e formazione - prosegue Salini - abbiamo in cantiere una ricerca di mercato sulla diversa percezione, e dunque valutazione, del packaging da parte di produttori e utilizzatori finali.
Infine, proprio in questi giorni, si sta svolgendo la quarta sessione del corso di formazione per funzionari di vendita, partito a inizio anno, che ha riscosso finora un buon successo in termini di partecipazione».
Una partecipazione che ha visto, fianco a fianco, persone di grandi aziende dell’imballaggio flessibile e di realtà più piccole e meno strutturate.
«Coinvolgere nelle nostre iniziative una base che fosse la più ampia e la più varia possibile è stato da sempre il nostro obiettivo e, in questo modo, siamo in grado di assicurare le condizioni migliori per quello scambio di conoscenze e quel confronto di esperienze indispensabili a promuovere l’intero settore».

Un quadro incerto, però…
Proprio la frammentazione del comparto imballaggio flessibile rende difficoltoso dare riferimenti sicuri riguardo al numero delle aziende e al fatturato complessivo. «Fare un censimento del settore è impresa ardua, ciò nonostante - puntualizza Salini - stiamo raccogliendo informazioni da diverse fonti per poter effettuare stime più precise. Approssimativamente, il valore della produzione dell’imballaggio flessibile in Italia dovrebbe aggirarsi intorno ai 1,3-1,4 miliardi di euro, pari al 13-14% della produzione totale europea».
E se non è ancora possibile tracciare un quadro esauriente del comparto, difficile sembra anche azzardare analisi e previsioni su un mercato dall’andamento 2004 abbastanza incerto e fluttuante.
«In termini di volumi e ricavi, l’incremento fisiologico che ha sempre caratterizzato il settore dovrebbe essere riconfermato, anche se forse su livelli inferiori al consueto 2-2,5%. Più complicato ancora è prevedere il possibile margine che realizzeranno le imprese».
D’altronde, se l’allargamento dell’UE ha “avvicinato” alcuni mercati, ha anche evidenziato la presenza di competitor particolarmente agguerriti.
«In alcune aree un tempo privilegiate (sto pensando, per esempio, ai paesi dell’Est europeo), le produzioni locali di imballaggi flessibili stanno crescendo, così come anche le importazioni da paesi - uno fra tutti, la Turchia - che hanno costi di trasformazione particolarmente bassi. Il confronto si fa quindi sempre più serrato. Ma l’industria nazionale ha in sé una storia di eccellenza tecnologica e di servizio, che, se ben orientata e organizzata, può essere potente motore di crescita per il futuro».


Mission possible
Committed to promoting the culture and awareness of flexible packaging, Giflex has actively approached the sector’s problems and the uncertainties of the market, through a series of initiatives aimed at sharing the problems and studying them in depth. S.L., M.P.

Raising the awareness of association members to the problems of a sector which must maintain ever higher standards of technology and safety, setting up suitable systems to approach these problems in an effective way. This is the approach taken to its activities by Giflex (the flexible packaging group that comes under Assografici). A “cultural mission” which is by no means easy, given the diversity of the industrial sector involved, as well as the market situation. However, the association has confronted these problems with decisiveness, setting up concrete actions aimed at giving “weight” to the sector.
As Cesare Salini, director of Giflex, emphasises: «Promoting awareness among the converters of flexible packaging is a task which we see as essential, especially bearing in mind that a not insignificant amount of national production is intended for export, to developed countries with needs in terms of both quality and service, where there is no room for improvisation».
However, dealings with international markets are not the only incentive for an in-depth study and sharing of knowhow.
A strong stimulus in this direction is also provided by the problems related to contact with foodstuffs. The relevant directives are imposing ever more severe procedures and regulations on producers of flexible packaging. «Just consider - continues Salini - the new general law on materials in contact with foodstuffs that will change shortly substituting the directive 89/109 EC and among its new chapters introduces the question of tracking, on the basis of which flexible packaging will also be called to “bear witness” to the suitability of the entire production process».

Strategies for action
Confronted with this large number of stimuli, Giflex has reacted by promoting, through specific working groups, a series of initiatives and systems on both the technological and marketing fronts.
The director explains: «An example of this activity is the model for the declaration of conformity, that has been created thanks to the commitment of a specific Giflex work group. This document has been devised according to the outlines laid down in the draught of the super-directive for materials which come into contact with foodstuffs presented by the European Commission, and puts all the Giflex associates in a condition to correctly and clearly compile the declaration, thus reducing the risk of any possible dispute».
But the Giflex initiatives do no end there. «We are extending the guide lines for the specifications relating to the purchase of the main raw materials (films, inks and adhesives), which will provide members with useful information to improve relations with their suppliers. Then there are the studies into solvent residues (published in ItaliaImballaggio, Ed.) and those being prepared on ‘The odour of neutral materials used for packaging’, aimed at quantifying and defining aspects which have always been sources of controversy. When it comes to marketing and training - continues Salini - we are working on a market study of the different perception - and therefore estimation - of packaging by producers and end users. Finally, at this very moment, the fourth session of the training course for sales staff is taking place. It started at the beginning of the year, and has so far enjoyed great success in terms of participation». Participation which has seen, side by side, staff from large flexible packaging companies and smaller, less structured concerns. «It has always been our objective to involve the widest and most varied base in our initiatives, and in this way, we can ensure optimum conditions for that exchange of knowhow and expertise which is indispensable for the promotion of the whole sector».

An uncertain picture, but…
The fragmentation of the flexible packaging sector makes it very difficult to give an accurate estimate of the number of companies and overall turnover. «To take a ‘census’ of the sector is a difficult undertaking - Salini points out - nonetheless we are gathering information from several sources in order to make more accurate estimates.
The approximate value of flexible packaging production in Italy is probably around 1.3-1.4 billion euros, or 13-14% of total European production».
And if it is still impossible to draw a comprehensive picture of the sector, it would also seem to be difficult to make an analysis and forecast of a market which in 2004 has been quite uncertain and fluctuating.
«In terms of volume and revenue, increases which have always characterised the sector may be continuing, although perhaps at a lower level than the usual 2-2.5%. It is even more complicated to predict the possible margins which companies will achieve».
On the other hand, if the enlargement of the EU has brought some markets closer, it has also revealed the presence of some particularly aggressive competitors.
«In some areas which were once advantaged (I’m thinking here, for example, of Eastern European countries), the local production of flexible packaging is on the increase, as are imports from countries - Turkey among others - which have especially low conversion costs. Thus competition is being more and more excluded. But the Italian industry at a national level has a history of technological excellence and service which, if well-directed and organised, can be a powerful engine for growth in the future».



Innovazione per la cosmesi
Pfeiffer (Radolfzell, D) rinnova la presidenza e lancia la nuova “Make-up Pump” da 140 microlitri per creme di bellezza. La vivace azienda tedesca, specializzata nello sviluppo di sistemi di erogazione per l’industria cosmetica e farmaceutica, alimenta così lo slancio che ne ha sostenuto l’affermazione sui mercati internazionali. Il nuovo presidente si chiama Lothar Graf e succede ad Hans-Josef Schuetz, artefice dello sviluppo internazionale della Pfeiffer e ora in pensione. Graf lavora in azienda dal 1973, dove ha svolto soprattutto il ruolo di responsabile sviluppo di nuovi prodotti.
L’ultimo lancio, della nuova Make-up Pump, è emblematico della duplice attenzione alla funzionalità e al design, che caratterizza il design dei prodotti Pfeiffer. L’erogatore, infatti, integra una tecnologia sofisticata al raffinato design, frutto della collaborazione con l’agenzia di design DieterBakic. Progettata per dispensare senza problemi creme e gel ad alta viscosità, anche se contenenti polveri o particelle cerose che rischiano di otturare il foro erogatore, Make-up Pump ha superato severi test di utilizzo anche in condizioni estreme ed è realizzata in diversi tipi di materiale


Innovation for cosmetics
Pfeiffer (Radolfzell, D) has a new chairman and launches its new 140 microlitre ‘Make-up Pump’ for beauty creams. The dynamic German company, which specialises in the development of dispensing systems for the cosmetics and pharmaceuticals industries, thus increases the impetus which has assured its position in international markets. The new chairman is Lothar Graf and he succeeds Hans-Josef Schuetz, architect of Pfeiffer’s international development who has now retired. Graf has worked in the company since 1973, where his role was above all responsibility for the development of new products. The latest launch, that of the new Make-up Pump, is a good example of the dual approach to functionality and design which characterises Pfeiffer products. The dispenser combines sophisticated technology with refined design, and is the result of collaboration with the DieterBakic design agency. Conceived to dispense high viscosity creams and gels without problems, even if they contain powders or waxy particles which could obstruct the hole in the dispenser, the Make-up Pump has passed stringent tests in use, even in extreme conditions, and is manufactured from several different materials.



Il mestiere di fare fiere
Raul Barbieri è il nuovo direttore di Piacenza Expo, un ente che punta sull’esperienza maturata dal dirigente nel comparto fieristico per proseguire il percorso di innovazione intrapreso lo scorso anno. 39 anni, laureato in Economia e Commercio, Barbieri ha esordito nel 1992, come responsabile delle relazioni esterne e comunicazione alla Riello Condizionatori per approdare, nel 1996, all’Ente Fiera di Vicenza. Qui, in qualità di responsabile commerciale e marketing, ha contribuito a sviluppare nuove manifestazioni che, in breve, hanno acquisito rilevanza nazionale e internazionale.


The skill of organising exhibitions
Raul Barbieri is the new director of Piacenza Expo, an organisation which benefits from the experience gained by the director in the area of exhibitions to continue along the route of innovation embarked upon last year. 39 years old, a graduate in Economics and Marketing, Barbieri came into the limelight in 1992 as external relations and communications director of Riello Condizionatori, and in 1996 moved on to the Ente Fiera di Vicenza (Vincenza Exhibitions Association). Here, in his role as commercial and marketing director, he contributed to the development of new events, which quickly acquired national and international importance.



Vent’anni dopo
II 2 luglio 2004 Acmi Srl (Fornovo Taro, PR) specializzata nella progettazione e realizzazione di impianti e linee di imballaggio per il settore alimentare e del beverage, ha aperto ai visitatori il proprio quartier generale: l’elegante sede degli uffici inaugurata nel 2000 e i quattro stabilimenti adiacenti, uno dei quali allestito quest’anno per la produzione di fardellatrici (macchine che completano la gamma della società).
L’evento è stato organizzato per celebrare il ventesimo anniversario di fondazione dell’azienda, ed ha offerto l’occasione per celebrare due decenni di intensa crescita.
«Una crescita - spiega il presidente e socio fondatore di Acmi, Giacomo Magri - che va attribuita alla nostra capacità di guardare al mercato e alle sue esigenze con la massima attenzione; il che, tra l’altro, ci ha spinto a offrire tecnologia efficiente e sempre all’avanguardia, al cui avanzamento lavora il nostro reparto interno di R&D».
In un’ottica di ulteriore specializzazione e miglioramento costante, Acmi ha scelto di delocalizzare una parte della produzione.
Al 1995, infatti, risale la costituzione di Montec, dedicata alla progettazione e realizzazione di sistemi di trasporto e movimentazione, mentre nel 2000 nasce Gt Impianti, che si occupa di produzione di quadri elettrici e della progettazione di sistemi elettronici di automazione. A queste si aggiungono Acmi Messico (1999) e Acmi UK (2002). «Operazioni, queste, condotte con l’intento di presidiare al meglio i nostri settori di sbocco» sottolinea Magri.
Gli fa eco il socio nonché direttore commerciale Giorgio Guasti, che punta l’attenzione sull’affidabilità dimostrata nel tempo e riconosciuta a livello internazionale: «L’azienda, che realizza il 70% del fatturato con clienti “storici”, opera ormai su scala mondiale, con partner internazionali di prestigio (Nestlé, Danone, Coca Cola, San Benedetto, Leche Pascual, Norda, Lete).
Inoltre una rete commerciale capillare e le filiali in quattro continenti (Europa, Russia, America centromeridionale, Australia e Far East) ci permette di fornire servizi tecnici e di assistenza qualificati e tempestivi».
E i numeri sembrano confermare l’efficacia della strategia Acmi: le previsioni di fatturato, per il 2004, parlano di circa 38 milioni di euro, di cui il 65% coperto dall’export.


Twenty years on
On 2 July 2004, Acmi Srl (Fornovo Taro, PR), which specialises in the design and manufacture of packaging equipment and lines for the food and soft drinks sectors, opened the doors of its headquarters to visitors: the elegant office premises inaugurated in 2000 and the four adjacent plants, one of which was laid out this year for the production of bundling machines (which complete the company’s range).
The event was organised to toast the twentieth anniversary of the company’s foundation, and provided the opportunity to celebrate two decades of intensive growth.
“Growth which - explains chairman and founder member of Acmi, Giacomo Magri - is attributable to our ability to observe the market and its requirements with close attention; this, among other things, has driven us to supply efficient technologies which are always at the cutting edge. Our internal R&D department works constantly to push this forward”.
Regarding further specialisation and continual improvement, Acmi chose to decentralise part of its production. In 1995, Montec was built, dedicated to the design and manufacture of conveyor and handling systems, while 2000 saw the emergence of Gt Impianti, dealing with the production of electric panels and the design of electronic automation systems.
To these must be added Acmi Mexico (1999) and Acmi UK (2002). “These operations were carried out with the intention of providing better protection for our outlet sectors, “ stresses Magri.
This is echoed by Marketing director Giorgio Guasti, who emphasises the reliability shown over time and recognised at an international level; “The company, which receives 70% of its turnover from established customers, now operates at a world level, with prestigious international partners (Nestlé, Danone, Coca Cola, San Benedetto, Leche Pascual, Norda and Lete). In addition, an extensive marketing network and subsidiaries in four continents (Europe, Russia, Central and South America, Australia and the Far East) allow us to provide experienced, prompt technical services and assistance”.
The figures would seem to confirm the effectiveness of Acmi’s strategy: forecasts of turnover for 2004 speak of around 38 million Euros, of which 65% is accounted for by exports.



Misure più sicure
Dal 7 all’8 ottobre, presso la Camera di Commercio di Modena, si è svolto il meeting nazionale “Gli strumenti di misura in uso. Controllo e Sorveglianza a tutela del consumatore”, promosso dalla Camera di Commercio di Modena e dal Ministero delle Attività Produttive, e realizzato con il contributo, tra gli altri, di Società Cooperativa Bilanciai arl (Campogalliano, MO) e il supporto di unioni consumatori e associazioni industriali.
Al centro dell’incontro, il complesso tema del controllo metrologico degli strumenti di misura in uso, garanzia imprescindibile della trasparenza nelle transazioni commerciali, della tutela dei consumatori e della pubblica fede in ogni tipo di rapporto economico tra più parti.
Con un approccio semplice e accessibile anche a un pubblico non specializzato, il programma ha consentito di indagare il tema della Metrologia Legale in tutte le sue sfaccettature, con l’obiettivo di sensibilizzare i consumatori sull’importanza di una vigilanza adeguata e sulla necessità che ogni stato, e quindi anche l’Italia, adotti gli standard concordati a livello internazionale per la produzione e l’uso di strumenti di misurazione.
Numerosi gli interventi, tra i quali si segnalano i contributi del Presidente del Comitato Centrale Metrico e del Direttore Generale per l’armonizzazione del mercato e la tutela dei consumatori del Ministero delle Attività Produttive.


Safer measures
From 7th to 8th October, at the Modena Chamber of Commerce, a national conference took place entitled ‘Measuring Instruments in Use. Control and Supervision for Consumer Protection’ promoted by the Modena Chamber of Commerce and the Ministry for Productive Activities, with contributions from, among others, the Società Cooperativa Bilanciai arl (Campogalliano, MO) and the support of consumer organisations and industrial associations. The meeting centred on the complex subject of the metrology checking of measuring instruments in use, the essential guarantee of transparency in commercial transactions, consumer protection and public trust in all types of commercial relations between several parties.
With an approach which was simple and accessible, even to a non-specialist audience, the programme allowed an investigation of the subject of Legal Metrology in all its guises, with the aim of making consumers aware of the importance of adequate vigilance and the need for all countries, and therefore Italy, to adopt the standards agreed at international level for the production and use of measuring instruments.
There were many speeches, notably those of the Chairman of the Central Metric Committee and the Director General for harmonisation of the market and consumer protection of the Ministry for Productive Activities.



Il futuro secondo Marchesini
Dal 18 al 23 ottobre 2004 Marchesini Group apre gli stabilimenti di Pianoro (BO) per presentare su 3.500 m2 gli ultimi sviluppi e tendenze della propria tecnologia, ovvero oltre 60 macchine di cui 15 completamente nuove, e 4 linee complete: una veloce per blister, una sterile per liquidi, una linea strip ad alta velocità e una linea cassonetti. Contestualmente, sarà inaugurato il nuovo stabilimento di Pianoro, che ospiterà la sede direzionale e l’ultimo, modernissimo, reparto produttivo. Durante l’open house verranno presentate per la prima volta le macchine che il gruppo emiliano sta mettendo a punto nel centro di ricerca dedicato alle soluzioni tecnologicamente avanzate. Le novità saranno esposte in funzione, suddivise in aree corrispondenti al prodotto da trattare.
In anteprima - Fra le novità più rilevanti figura Robovision, un robot a 4 assi con arti di carbonio e sistema di visione integrato, che promette di rivoluzionare i tradizionali gruppi di alimentazione nelle linee di confezionamento. Dotato di telecamera, è stato sviluppato per prelevare oggetti provenienti alla rinfusa da un nastro, orientarli e alimentarli all’astucciatrice in continuo. Robovision può essere asservito da nastro parallelo o trasversale, ed è dotato di un software sviluppato “in casa”.
§Verranno inoltre presentati tre nuovi modelli di Robocombi, a 16 prese, a 10 prese e con una stazione intermedia; una nuova blisteratrice di fascia larga che può realizzare fino a 600 blister/min; una termoformatrice di taglia intermedia ad alta profondità prodotta dalla Farcon, che durante l’open house confezionerà siringhe; una nuova macchina a fascia larga che realizza fino a 800 strip/min, da due compresse solubili o effervescenti. Completano la rassegna: riempitrici di flaconcini in ambienti sterili e di siringhe, intubettatrici e astucciatrici.


The future according to Marchesini
From 18th to 23rd October 2004, the Marchesini Group opens its plants in Pianoro (BO) to present, in an area of 3500 sq. m., the latest developments and trends in its technology, that is, more than 60 machines of which 15 are completely new, and 4 complete lines: a fast line for blisters; a sterile line for liquids; a high speed strip line and a wheelie-bin line.At the same time, the new plant at Pianoro will be inaugurated. This will host the management premises and the latest, ultra-modern production department.
Presented for the first time during the open house will be the machines which the Emilia group is developing in its research centre devoted to technologically advanced solutions. The new products will be shown in operation, divided into areas corresponding to the product being handled.
Preview - Among the most important machines is the Robovision, a 4-axis robot with carbon fibre limbs and an integrated vision system, which promises to revolutionise traditional feed assemblies in packaging lines. Equipped with a video camera, it has been developed to pick up objects coming in random fashion from a conveyor, arrange them and feed them continuously to the cartoning machine.
The Robovision can be fed from parallel or transverse conveyors, and is equipped with software developed ‘in house’. Also presented will be three new models of the Robocombi: with 16 pickups, 10 pickups and an intermediate station; a new large strip blister-packaging machine which can manufacture up to 600 blisters/min; a medium-capacity heat moulding machine with added depth produced by Farcon, which during the open house will be packing syringes; a new machine which can produce up to 800 strips/min, of two soluble or effervescent tablets. We will also see filling machines for small bottles in sterile environments and for syringes, tube filling machines and cartoning machines.



Crescere negli USA
Clienti, ma anche partner dell’automazione e rappresentanti della stampa, hanno preso parte il 17 giugno all’inaugurazione ad Atlanta della nuova sede di B&R (quartier generale a Eggelsberg, Austria e sede italiana a Passirana di Rho, MI). Gli ospiti hanno potuto osservare diverse applicazioni con hardware e software di recente sviluppo.
Particolare rilievo è stato dato all’ultima generazione di PC industriali e a una dimostrazione multi-network con Ethernet Powerlink™, X2X e CAN. Dal 1987 (data di creazione della prima filiale negli Stati Uniti) ad oggi, B&R USA è in crescita costante e, grazie all’apertura di uffici di vendita diretta e alle collaborazioni con partner di rilievo nel mondo dell’automazione, può offrire oggi un servizio di vendita e supporto completo.


Growing in the USA
Customers, but also partners in automation and representatives of the press, took part on 17th June in the inauguration in Atlanta of the new premises of B&R (with its headquarters in Eggelsberg, Austria and Italian headquarters in Passirana di Rho, MI). Of the many products on show, particular attention was paid to the latest generation of industrial PCs and a multi-network demonstration with Ethernet Powerlink™, X2X and CAN. From 1987 (the year when the first subsidiary was established in the United States) to today, B&R USA has been continually growing and, thanks to the opening of direct sales offices and collaboration with prestigious partners in the world of automation, it can now provide a complete sales and support service.



Ucima: rimonta all’estero
Dopo un inizio d’anno critico, il settore delle macchine italiane per l’imballaggio registra un netto recupero sia di ordini esteri che di fatturato a consuntivo nel primo semestre 2004.
È quanto divulgato da una nota di Ucima, che parla anche di un miglioramento della situazione sul mercato interno.
Il fatturato, dunque, si confermerebbe stabile in rapporto allo stesso periodo dell’anno precedente, dopo un 2003 chiuso con un aumento del 2,8%. Sul fronte degli ordini esteri, il fine semestre ha evidenziato segnali di ripresa e se le difficoltà nei mercati dell’area dollaro restano, l’esportazione in Europa ha raggiunto un +16,7% nel semestre. Notevole, a questo riguardo, il dato della Polonia, che con +45% diventa il quinto cliente italiano dell’area UE.
Anche l’andamento della domanda interna ha registrato un’inversione di tendenza che, frenando il trend negativo del primo trimestre, ha permesso una chiusura del semestre a -2,6%.
«I dati, analizzati in prospettiva e tenendo presente le tendenze positive registrate nel secondo trimestre - ha commentato il presidente di Ucima, Giovanni Caffarelli - autorizzano un cauto ottimismo per una chiusura d’anno in grado di confermare i buoni risultati del 2003».


Ucima: recovery abroad
After a critical start to the year, the Italian packaging machine sector recorded an appreciable recovery both in foreign orders and in provisional turnover in the first six months of 2004. This is disclosed in a note from Ucima, which also speaks of an improvement in the home market situation.
Turnover is confirmed as unchanged compared with the same period last year, after 2003 ended with an increase of 2.8%.
On the foreign orders front, the wend of the second quarter showed signs of a recovery and although the difficulties in the dollar zone continue, exports in Europe reached +16.7% in the six-month period. There was notable progress in Poland, which with +45% has become Italy’s fifth biggest EU customer.
Domestic demand also showed a reversal of the trend which, by slowing the decline of the first quarter, meant that the six-month period closed only 12.6% down.
“The figures, analysed in perspective and bearing in mind the positive trends recorded in the second quarter,” observed the chairman of Ucima, Giovanni Caffarelli, “permit cautious optimism that the year will end by confirming 2003’s good results”.