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Storia a lieto fine di una collaborazione fra Accademia e Industria. Frutto di passione creativa e impegno professionale, proponiamo alcuni progetti nati tra Firenze e Milano, sulla base di un concept complesso relativo a un profumo, proposto da uno dei grandi nomi della bellezza, LOréal.
Il progetto di collaborazione tra due corsi universitari e unazienda di calibro internazionale come LOréal è arrivato a conclusione.
Lo sforzo organizzativo per giungere alla stesura dei progetti è stato davvero rilevante, se si pensa che Alessandro Ubertazzi (con numerosi assistenti) ha coordinato due gruppi di lavoro distinti, ovvero gli studenti del corso di Disegno Industriale della Facoltà di Architettura di Firenze - dove è titolare della cattedra - e del Corso di Progettazione Ambientale, della Facoltà di Design del Politecnico di Milano, presso il quale prosegue, per supplenza, la sua precedente attività politecnica. Oltre alla presentazione dei progetti, lesercitazione in ambito accademico offre loccasione per ribadire allindustria che luniversità può fare molto, preparando al meglio i futuri operatori dellimmagine, creando professionalità complete e competenti. E che lindustria, in senso lato, può trarre vantaggio da un serbatoio di idee nuove, tutto da esplorare.
Comè nata lipotesi di collaborazione tra Università e LOréal?
Tutto è partito da un incontro informale con lamico Aldo Sortino, direttore della filiale italiana del produttore mondiale di cosmetici e profumi LOréal; discutendo a ruota libera delle molte opportunità che possono derivare da unintelligente interazione fra università e industria, abbiamo immaginato di coinvolgere i miei studenti di Firenze e di Milano in un progetto di design specifico. Il tema su cui i due gruppi si sono poi trovati, nella pratica, a lavorare in concorrenza era la progettazione del flacone e del packaging per un nuovo profumo, di cui LOréal stava già peraltro preparando il lancio. Di fatto, per rendere più verosimile la nostra progettazione, Sortino e i suoi più stretti collaboratori avevano addirittura spinto affinché il lavoro degli studenti si svolgesse in parallelo con quello che alcuni consulenti esterni stavano svolgendo per il packaging del profumo ideato dai due stilisti olandesi Viktor&Rolf (con i quali LOréal aveva formalizzato in precedenza un accordo di collaborazione per il settore cosmetico).
Va detto che quando questa opportunità ebbe a concretizzarsi, allinizio dello scorso anno accademico, la sigla V&R era in pratica conosciuta solo da alcuni addetti ai lavori della moda. Da qui la necessità di presentare gli stilisti ai due gruppi di studenti, con lausilio di filmati e di una letteratura selezionata, relativa alla loro storia e soprattutto alle logiche che ne avevano scandito la presenza nel mondo dellhaute couture, oggi consolidata in una storia di successo.
I giovani designer avrebbero così potuto percepirne la filosofia, distillandola attraverso le proprie inclinazioni, per arrivare a concepire e formulare una sorta di target ideale, al quale riferire la progettazione vera e propria del flacone di profumo e del suo packaging.
Può essere più preciso sulle fonti messe a disposizione degli studenti, per conoscere gli stilisti ed elaborare i progetti?
Gli studenti di Disegno Industriale del III anno del Nuovo Ordinamento (alla fine del percorso didattico della cosiddetta laurea breve) hanno visionato i filmati sulle sfilate di V&R messi a disposizione da LOréal, ma anche ritagli di articoli, interviste e altro vario materiale documentario; alcuni di loro hanno inoltre scelto di assistere ad alcune loro passerelle parigine.Identificati gli spunti di originalità e la ricchezza implicita nelle proposte di V&R, hanno poi lavorato per identificare gli elementi che sarebbero serviti, in primo luogo, a concepire un profumo destinato al target ideale di consumatori, che avrebbe riconosciuto V&R come loro stilisti di riferimento. Ma, soprattutto, sono stati spronati a progettare attorno a quel profumo tutto ciò che normalmente occorre per immetterlo sul mercato: una fase, questa, risultata molto stimolante, dato che ha implicato la messa in campo di competenze lontane dalla pratica della progettazione industriale in senso stretto, offrendo al contempo forti motivazioni alla creatività individuale.
Trattandosi di un progetto vero o, quantomeno, indirizzato a un cliente reale, le scelte progettuali sono state veramente il frutto di una libera interpretazione dei dati raccolti, oppure lazienda ha tracciato un binario concettuale predefinito?
Gli studenti sono stati lasciati assolutamente liberi di inventare il prodotto, facendo le debite scelte per arrivare alla fascia di potenziali clienti.
Interessante, però a questo proposito, precisare quale ruolo abbia sostenuto LOréal nei confronti degli studenti. Premetto che è non facile coinvolgere le aziende in operazioni didattiche che non portano risultati economici espliciti o diretti e che, anzi, rappresentano un costo reale; in generale, è difficile convincerle a intervenire nei processi didattici, immedesimandosi nella parte del cliente al quale gli studenti sottopongono a più riprese un progetto e, quindi, come figura ufficiale esterna alla docenza, esprimere chiaramente le logiche di mercato più stringenti. Nel caso de LOréal, invece, per alimentare il progetto degli studenti, lazienda ha tenuto direttamente o fatto svolgere molte lezioni propedeutiche, parlando della propria storia e della propria dimensione industriale, ma anche della natura dei profumi e della loro percezione, della formulazione di diverse tipologie di prodotti profumieri
Un percorso didattico serio, dunque, che ha consentito a tutti, docenti e studenti, di lavorare attorno alla parte più squisitamente progettuale, senza incorrere nelle ingenuità di chi non conosce le problematiche concrete di un dato settore industriale. Insomma, mi sembra che questesperienza abbia confermato che non esista miglior progetto possibile di quello realistico e verosimile di un prodotto utile allindustria.
La convinzione diffusa che basti introdurre delle informazioni in un elaboratore e schiacciare un pulsante per ottenere un prodotto già confezionato viene quindi apertamente smentita dalla realtà dei fatti
Emerge anzi quanto, anche per un piccolo flacone di profumo, liter progettuale sia complesso e faticoso
Ho nutrito io stesso qualche iniziale preoccupazione circa la pregnanza didattica dellesercitazione progettuale finalizzata al design di un flacone e alla creazione della sua immagine commerciale (alcuni colleghi avevano addirittura espresso scetticismo). Di tutti i beni di consumo che conosciamo, il profumo è essenzialmente quello più virtuale, ma è tuttavia capace di affascinare, toccando i nostri sensi e le nostre percezioni più intime; per questo sintetizza in modo esemplare le caratteristiche di prodotto industriale dalle forti valenze commerciali e di immagine, sedimentandosi nellimmaginario dei singoli. Per articolare i progetti, gli studenti hanno quindi dovuto imparare a conoscere i segreti del mondo della moda, approfondire tematiche tecnologiche e di stile, fino a esprimere in modo appropriato valori estetici e di mercato, svolgendo un ruolo attivo dopo aver seguito un iter formativo lungo e articolato.
Il lavoro di laurea degli studenti e, in generale, le loro esercitazioni formative sono sempre il risultato di molteplici sforzi e della loro interazione; sottolineo che, incitandoli e spronandoli, spesso il docente e gli assistenti forniscono indirizzi espliciti, che coinvolgono gli studenti in una dialettica proficua senza la quale, peraltro, non cè insegnamento. Tutto sommato, la progettualità si apprende e si perfeziona proprio andando a bottega. Del resto, lesperienza che proponiamo nei nostri corsi, si rifà proprio a uno spirito artigianale, dove il confronto seminariale e la discussione col corpo docente (prima e dopo il progetto) fa parte integrante di un processo di apprendimento più efficace della semplice lettura di un libro, dello studio di un testo o dellattività progettuale di fronte al tavolo da disegno. In ultima analisi, quello che noi cerchiamo di ottenere, è il coinvolgimento di tutti gli operatori di un determinato settore, allinterno e soprattutto allesterno (come ad esempio lindustria) della grande macchina universitaria che, solo così, è garanzia di crescita.
Qual è il livello di definizione dei prototipi e il livello qualitativo dei progetti finali scaturiti da questa esercitazione accademica?
I progetti sviluppati dai singoli studenti sono molto maturi, realizzabili e concreti tanto che, probabilmente, LOréal li avrebbe volentieri presi in considerazione (i consulenti ufficiali, nel frattempo, hanno proseguito nella loro prestazione professionale); molte idee sono risultate davvero adatte agli scopi aziendali, ipotizzati nel corso dalla nostra esercitazione progettuale.
Le espressioni che scaturiscono da unesperienza come quella vissuta con LOréal sono molteplici e diversificate. Alcune idee proposte dagli studenti per questo ennesimo marchio de LOréal sono ardite, altre sono più tradizionali; tutte comunque hanno i tratti delloriginalità, sono libere, pure e non ancora viste; tecnologia e materia sono state ampiamente indagate, per arrivare alla definizione di soluzioni, che denotano in generale una professionalità spiccata; senza esagerare, penso di poter dire che la rosa di queste proposte sia persino più fresca rispetto ai prodotti che escono dalla fantasia artistoide del settore, troppo spesso ovvi e ammiccanti.
Chi vuole cogliere il senso profondo di certe esperienze che si compiono presso le nostre istituzioni universitarie, deve riconoscere che esistono capacità progettuali, delle quali troppo frequentemente la stessa industria non si accorge, preferendo rifarsi a consulenze non più immaginative ma, appunto, tradizionali; in verità, le forze capaci di introdurre impulsi creativi nuovi nelle varie produzioni esistono davvero e sono proprio nelle scuole dove si prepara il futuro.
Unindustria maggiormente informata potrebbe attingere con intelligenza alle possibilità che luniversità offre e potrebbe trarre innumerevoli vantaggi da progetti seri oltreché di nuove forze operative. In altre parole, lesercitazione per LOréal (gradevole, simpatica e avvincente) che ha visto due squadre di studenti confrontarsi a distanza su un progetto solo in apparenza semplice, ha fornito la dimostrazione dellesistenza di opportunità che vanno meglio indagate e conosciute.
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The fragrance
of University
A story with a happy ending for a joint project between the academic world and industry. The result of creative passion and professional commitment, here are a few projects from Florence and Milan based on a complex concept for a perfume, as proposed by one of the leading names in beauty, LOréal.
This joint project between two university degree courses and a company of an international standing such as LOréal has now come to an end. Immense efforts have been made by the organisers to run the projects, especially when one considers that Alessandro Ubertazzi (with numerous assistants) has coordinated two distinct workgroups, i.e. the students on the Industrial Design course at the Florence Faculty of Architecture - where Ubertazzi has the chair - and those on the Environmental Design Course at the Faculty of Design, Milan Politecnico, where he is a supply teacher.
In addition to the presentation of the projects, the academic setting offers the perfect opportunity to remind industry of just what universities are capable of, as they prepare the future image gurus, turning out complete and competent professional figures. Not to mention the chance for industry to benefit widely from such depository of new ideas, just waiting to be explored.
How did the idea of collaboration between the universities and LOréal come about?
It all started with an informal meeting with my friend Aldo Sortino, Director of the Italian branch of the cosmetics and perfumes multinational, LOréal; as we spoke generally about the many opportunities that could come from wise interaction between university and industry, we thought about involving my students in Florence and Milan in a specific design project. The theme that both the groups later found themselves working on in, as it were, competition with each other was the design of the flacon and packaging for a new perfume whose launch LOréal was already in the process of preparing. In fact, to make our design project as close to the real thing as possible, Sortino and his closest collaborators managed to get the students to work in parallel with the external consultants working on the packaging for the perfume conceived by the two Dutch designers, Viktor&Rolf (with whom LOréal had already signed a business agreement in the cosmetics sector).
It should be mentioned that when this opportunity came up, at the beginning of the last academic year, the name V&R was virtually unknown to all but a few insiders in the fashion trade. Hence the need to present the designers to the two groups of students with the aid of films and selected reading covering their story and, especially, their way of thinking that distinguishes them in the world of haute couture, where today they are a true success story. The young designers could therefore get an idea of their philosophy and build on it as each thought fit, to conceive and formulate a sort of ideal target for the real design of the perfume flacon and its packaging.
Could you give more details about the sources the students were provided with in order to learn about the designers and develop the projects?
The students of Industrial Design in their 3rd year of the New Order (i.e., at the end of the so-called short degree studies) watched the films provided by LOréal showing the V&R fashion shows and read many newspaper cuttings, interviews and various other documentary material; some of them also decided to attend some of their shows in Paris.
Having identified the original ideas and the richness implicit in the V&R proposals, the students then worked on identifying the elements that would, initially, be needed to conceive a perfume for the ideal consumer target, which would view V&R as their designer. However, the students were also urged to design around the perfume all that would normally be needed to market it: this proved to be a very stimulating phase, as it involved the use of skills not normally called for in industrial design in its strictest sense, while at the same time providing a lot of scope for personal creativity.
Given that this was a real project, or at least for a real client, were the design choices truly the result of free interpretation of the collected data or had the company provided a conceptual brief?
The students were left absolutely free to invent the product, making all the necessary choices to reach the range of potential clients.
However, here its worth explaining the role played by LOréal in dealings with the students. Obviously, its not easy to involve companies in teaching activities that do not lead to explicit or direct economic results and that actually end up being a real cost for them; generally speaking, its difficult to convince them to take part in the teaching process, getting them to play the role of the client to whom the students submit a project at various stages and thus, as an official non-teaching figure, to clearly express the most stringent market logic. However, in the case of LOréal, the company actually held lessons directly or organised many propedeutic lessons in order to help the students project, talking about its own history and industrial standing, but also the nature of perfumes and how they are perceived, the formulation of the various different types of fragrance products
A serious approach, therefore, that allowed all, students and teachers alike, to work on the more essential design part, without making the mistakes typical of one who doesnt fully understand the real problems of an industrial sector. In other words, I feel that this experience is confirmation that there is no better project than a real practical one aimed at a useful product for the industry.
So do you feel that the real world disproves the widespread conviction that all you need do is enter the data in a computer and press a button to get a pre-packed product?
Instead, we get an idea of just how complex and hard it is to design even a small perfume bottle
I myself was somewhat worried about the teaching worth of this project for the design of a flacon and the creation of its commercial image (some of my colleagues were even quite sceptical). Of all consumer goods, perfume is essentially the most virtual, but its capable of fascinating people, exciting our senses and our most intimate perceptions. For this reason it best sums up the characteristics of an industrial product with strong commercial worth and image values, becoming part of peoples imagination. So, in order to organise their projects, the students have had to learn how to recognise the secrets of the fashion world, to get an insight into technological matters and style and, finally, to produce appropriate aesthetic and market values, playing an active role after a long and wide-ranging period of study.
The students work towards their degrees and, more generally, their learning through experience and exercises are always the result of a lot of effort and interaction; I must stress that by encouraging and inciting them, the teachers and their assistants provide explicit guidance, involving the students in great discussions without which there can be no teaching.
In other words, its precisely by on the shop floor that design skills are learnt and perfected. Then again, the experience we offer in our courses definitely has a crafts feel to it, where seminars and discussions with the teachers (before and after the project) are an integral part of a learning process thats far more effective than simply reading a book, studying a text or designing something on a draughtsmans table. When it comes down to it, what were trying to achieve is involvement of all the operators in a given sector, both within and especially beyond (industry, for example) the big university machine, and this is the only true guarantee of growth.
What is the final degree of prototype precision and the quality of the end products resulting from this academic exercise?
The projects developed by the various students are all very mature, practical and concrete, so much so that LOréal would mostly likely have been glad to consider them (the official consultants have delivered their own project in the meantime). Indeed, many of the ideas developed during the exercise in design have been found very adapt for company purposes. There have been many different outcomes from such an experience as that with LOréal. Some of the ideas proposed by the students for this, yet another brand from LOréal are quite unusual, others more traditional; though all have the signs of originality, are free, pure and not seen yet. The technology and materials have been carefully looked into to come up with solutions that generally denote great professionalism. Without exaggerating, I believe I can say that our proposals are fresher than the products that generally come from the sarty imagination of the sector, often too obvious and appealing.
Those who wish to understand the real value of certain experiences within our universities must realise that there are design skills all too often ignored by industry, as it prefers to use experts who have lost the knack of imagination, being traditional.
In effect, the forces capable of introducing new creative impulse in various areas of production really exist and belong to the schools where the future designers are being formed.
A better informed industry could cleverly exploit the opportunities offered by universities and could gain innumerable advantages from serious projects as well as a new workforce.
In other words, this exercise for LOréal (fun, enjoyable and a great success), where two teams of students far apart have worked in competition on a project thats simple only in appearance, has provided proof of the existence of opportunities that should be looked into and appreciated much more.
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Note
Hanno lavorato sui concept LOréal:
- Corso di Disegno Industriale 3, Orientamento Product Design, Dipartimento di Tecnologia dellArchitettura e Design Pierluigi Spadolini, Facoltà di Architettura, Università degli Studi di Firenze.
Prof. arch. Alessandro Ubertazzi (titolare della cattedra), arch. prof. Massimo Facchinetti.
- Corso di Progettazione Ambientale, Dipartimento Indaco, Facoltà del Design - III Facoltà di Architettura, Politecnico di Milano. Prof. arch. Alessandro Ubertazzi (supplente).
Lintervista al professor Alessandro Ubertazzi sul progetto svolto dagli studenti di Design con il sostegno della multinazionale LOréal è stata raccolta dallarchitetto Marco Panzeri (curatore del Comitato Editoriale "Il Plotino") e successivamamente rielaborata dalla redazione di ItaliaImballaggio.
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Notes
The following have worked on the LOréal concepts:
- Industrial Design Course 3 - Product Design, the Pierluigi Spadolini Department of Architectural Technology and Design, the Faculty of Architecture at the University of Florence.
Prof. Arch. Alessandro Ubertazzi (chair), Prof. Arch. Massimo Facchinetti.
- Environmental Design Course, Indaco Department, the Faculty of Design - 3rd Faculty of Architecture at Milan Politecnico.
Prof. Arch. Alessandro Ubertazzi (supply teacher).
The interview with Professor Alessandro Ubertazzi on the project carried out by Design students and supported by the multinational LOréal was recorded by the architect Marco Panzeri (editor of Il Plotino) and then edited by the editorial staff at ItaliaImballaggio.
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Le fasi (e le idealità) del progetto
Le tappe che hanno scandito lavanzare del lavoro, svolto dagli studenti
di Firenze e Milano con lobiettivo di creare il packaging ideale
(flacone e imballaggio di presentazione) ma anche di immaginare un target di consumatori, creare lessenza e il sistema di segni della comunicazione per il nuovo profumo (reale) LOréal, firmato dai due stilisti olandesi Viktor&Rolf. A seguire, una selezione dei progetti.
Gli studenti hanno avuto a disposizione i dati necessari per approfondire la conoscenza del mercato del profumo affrontando così una progettazione consapevole, completa e verosimile: dalla storia dellazienda LOréal e dei suoi concorrenti, a quella dei flaconi e dei contenitori, dei marchi
Ciascun gruppo di studenti ha dovuto identificare il target di consumatori che, per affinità, avrebbe preso Viktor&Rolf a riferimento, dopo avere individuato i principi ispiratori della proposta culturale di questi nuovi stilisti.
È stata dunque ipotizzata lessenza più appropriata al consumatore tipo, unoperazione affrontata con sorprendente competenza; dopo aver ascoltato gli esperti del settore (i nasi che concepiscono le fragranze e i chimici), gli studenti hanno formulato le caratteristiche dellessenza desiderata: più o meno speziata, asciutta o fresca, in base al risultato commerciale da raggiungere con il target assunto e alle modalità ipotizzate per ottenerlo.
È stato dunque stabilito il colore e perfino il nome del profumo; ogni studente ha dovuto prevedere, quanto e se, il fattore cromatico avrebbe potuto interagire visivamente con il contenitore trasparente e se la tonalità scelta avrebbe potuto influire sul gradimento del prodotto.
Basandosi quindi sugli spunti di ordine creativo e sui riferimenti culturali desunti dalle creazioni di V&R, gli studenti hanno poi abbozzato e modellato la forma del flacone ritenuta più coerente con le loro intuizioni.
Molti progetti hanno ripreso il marchio che V&R hanno creato per se stessi, una sorta di sigillo di ceralacca che contiene riferimenti alla classicità, con una punta di trasgressiva ironia (uno dei progetti lo ripropone addirittura come contenitore del profumo).
Ciascuno studente, attingendo ai materiali concettuali elaborati durante lanalisi, ha sintetizzato anche le caratteristiche ipotizzate della relazione tra cliente e stilista, nella fattispecie LOréal e V&R.
Gli aspetti tecnologici, in particolare quelli relativi ai materiali impiegati nel settore profumiero, sono stati oggetto di lezioni propedeutiche e di visite alle industrie; unesperienza risultata molto utile, per poter elaborare proposte efficaci sulla base di un sapere preciso. Inoltre, il confronto diretto con lindustria (e con le sue esigenze) è stato determinante per coinvolgere gli studenti in un lavoro approfondito di ricerca e creazione.
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The stages of (and ideas behind) the projects
The stages marking progress made by the students in Florence and Milan in their projects involving the creation of the ideal packaging (flacons and presentation packs) and imagining the consumer target, create the essence and sign system in the communication used for the new LOréal perfume (real), the work of two Dutch designers, Viktor&Rolf.
Below is a selection of the projects.
The students had all the data they needed to get a proper understanding of the perfume market, so they could approach the project fully informed, aware and in touch with reality: from the LOréal company history and that of its competitors to the background to the flacons and containers, the brands
Each group of students had to identify the consumer target that, by affinity, would turn to Viktor&Rolf, after having first established the main sources of inspiration behind the cultural proposal of these new designers.
Then the most appropriate essence for the typical consumer was found, something that the students did with surprising competence; after having listened to the industry experts (the noses that conceive fragrances and the chemists), the students then formulated the characteristics of the required essence: spicy, dry or fresh in varying degrees, to suit the commercial result required for the target in question and the methods needed to achieve this.
Then they decided upon the color and even the name of the perfume; each student had to predict how much (if at all) the color factor would interact visually with the transparent container and whether the chosen hues would influence product enjoyment.
Then, based on the creative input and cultural references seen in previous V&R creations, the students created sketches and mock-ups of the shape of the flacon believed to be the most coherent with their ideas and intuition.
Many projects picked up on the brand that V&R has created for itself - a sort of wax seal containing references to classic styles - with just a hint of transgressive irony (one of the projects re-proposes it as a container for the perfume).
Each student then used the concept materials decided upon at the analysis stage to sum up the envisaged nature of the relationship between the client and the designer, in this case LOréal and V&R.
The technological aspects, especially those concerning the materials used in the perfume business, were the subject of teaching sessions and visits to actual companies; this proved to be a very valuable experience, enabling the students to come up with effective proposals based on accurate knowledge. Moreover, direct comparison with the industry (and its needs) turned out to be all important in involving the students in an in-depth work of research and creativity.
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Alhambra
Studente/Student:
Alice Forasassi
Assistente/Assistant:
Marco Calenzo
Destinato a donne e uomini, di età compresa tra i venticinque e i cinquanta anni, che non sentono il bisogno di ostentare orpelli superflui e di moda, e che esprimano invece uno stile molto personale. La scelta del nome dellessenza (Alhambra, appunto) così come quella della forma e della presentazione del prodotto, è stata orientata da una ricerca su Escher e sulle sue geometrie, basate su illusione ottiche in cui le prospettive si confondono.
Ispirato ai flaconi gemelli per profumi e sali dellEtà Vittoriana, il progetto di design prevede due scomparti di diversa capienza, luno per uneau de parfum femminile, laltro per quella maschile.
Il flacone, di dimensioni ridotte, è stato studiato per essere tenuto in mano come fosse una penna e per essere appoggiato sul piano. Il contenuto, prezioso, non prevede luso di vaporizzatore e il profumo infatti viene tamponato direttamente sulla pelle, con lapposito tappo.
Poiché il progetto è incentrato sul tema del doppio, non come segno dellambiguità ma della compensazione di due unità distinte, importanza particolare è stata posta nella scelta cromatica delle fragranze (uomo-donna) e nella possibilità di azzardare accostamenti netti. Il tappo non prevede filettatura ma un semplice O-ring di gomma, che lo blocca nella sede. La confezione esterna è costituita da una scatola di legno con coperchio scorrevole, da conservare e riutilizzare.
Il logo dei due stilisti, riportato in un angolo del contenitore, risulta discreto e non invasivo.
Nella pubblicità e nella presentazione campeggia limmagine di due increspature sui riflessi dellacqua, che rimandano al nome del profumo e alla duplicità misteriosa dellindefinito.
For both men and women from twenty-five to fifty years of age, who do not feel the need to show off by sporting superfluous fashion frills, and that express a very personal style. The choice of name of the essence (Alhambra) as well as the shape and the presentation of the product was guided by a study on Escher and his geometries, based on optical illusions where the perspectives contradict each other.
Inspired by twin flacons for perfumes and salts of the Victorian Era, the design project provides for two sections of different capacities, one for the womens, the other for the mens perfume. The flacon, small in size, has been devised to be held in the hand as if it were a pen and for being set down on a surface. Its precious content does not require the use of sprays and the perfume is in fact directly dabbed onto the skin using the special top.
In that the project hinges on the double theme, not as a sign of ambiguity but of compensation between two distinct units, special importance has been vested in the color choice of the fragrances (mens-womens) and in the possibility of devising clear matches. The top is unthreaded and has a simple rubber O-ring that keeps it in its housing.
The outer pack is made up of a wooden box with sliding lid, to be preserved and reused. Discreet the logo of the two designers in a corner of the container. The advertising and presentation is dominated by the image of two ripples on reflections of water, that allude to the name of the perfume and to the mysterious duplicity of the undefined.
Cove
Studenti/Students:
Gaia Mugnai e Alice Rosignoli
Assistente/ Assistant:
Marco Calenzo
Sicuri ed estroversi, interessati allarte e creativi, in grado di scegliere lo stile più consono alla propria natura: sono la donna e luomo (tra i 25 e i 50 anni) per cui Cove è stato pensato e che li accompagnerà in un percorso di affermazione sociale e professionale.
Il flacone è proposto in una forma ovoidale, a sottolineare gli elementi della sorpresa e della curiosità, risvegliando così il desiderio di scoprire il prodotto.
Le linee sinuose e tondeggianti della boccia richiamano apertamente le sensazioni di morbidezza, protezione e sogno.
Il materiale prescelto è un classico vetro trasparente soffiato, al contempo rigido e resistente.
Per il tappo del flacone per uomo, e per il rivestimento del flacone per donna, è stato proposto un materiale termoplastico, trattato superficialmente così da essere assimilato al vetro trattato con la foglia doro.
Un involucro dalla forma e dagli effetti tattili e visivi piacevoli e originali (non usuali per questo tipo di packaging) non esclude la tradizione, che può essere ritrovata proprio nel tipo di materiali usati.
Sure of themselves and extrovert, interested in art and creative, capable of choosing the style most suited to their own nature: these are the man and the woman (between 25 and 50 years of age) for whom Cove has been devised and that will accompany them in a path of social and professional success.
The flacon is egg-shaped, to underline the surprise, curiosity element, thus reawakening the desire to discover the product.
The sinuous and round lines of the bowl openly conjure up the sensation of soft, dreamy protection.
The material chosen is classic blown glass, at the same time stiff and sturdy.
A thermoplastic material has been proposed for the flacon top for the mens, and for the covering of the womens flacon, surface treated so as to resemble glass worked with gold leaf. This outer cladding with pleasant tactile and visual effects (unusual for this type of packaging) does not exclude tradition, that can be found in the very type of material used.
Life
Studente/Student:
Giacomo Tanganelli
Assistente/Assistant:
Marco Calenzo
Il primo flacone, realizzato con le tecniche più antiche della tradizione vetraria, è destinato a una persona aristocratica che ama concedersi il giusto tempo per fare le cose, assaporando dolcemente e lentamente tutti i sapori che la vita offre; sensibile allarte e alla letteratura, mette la propria volontà e coscienza al di sopra di ogni pregiudizio etico e religioso ed è dotata del coraggio di fare e dire quello che pensa senza paura di censura. Il contenitore (che si ispira alle pitture onirico-simboliche di Hieronymus Bosch) è una sfera contenuta allinterno di due monoliti di cristallo, tenuti insieme da un elastomero di colore nero.
Nel contenitore, sarà presente un cilindro in cristallo che avrà la funzione di tiragocce.
Il progetto prevede anche la versione nomadica del contenitore, pensato per persone minimaliste e sofisticate: in questo caso sarà presente soltanto la sfera per il profumo, ricavata allinterno di un unico monolite di cristallo, e il flacone sarà dotato di vaporizzatore. In questo caso, il flacone sarà ottenuto da cristallo ottico lavorato secondo le tecniche della Laser Art, che permette di incidere, scolpire e ricavare volumi vuoti allinterno del monolite.
Dedicata infine a coloro che non mostrano incertezze nella ricerca del benessere (cura del corpo tramite lo sport, la pulizia e il sesso) è la terza versione del flacone per Life. Ritornano le suggestioni di Bosch (in particolare della sua cavalcata della libidine attorno alla fonte della giovinezza dove si bagnano uomini e donne). Così, lacqua che dona giovinezza, è il motivo ispiratore della fontana da cui fuoriesce profumo, collocata allinterno del cristallo, realizzata ancora una volta mediante Laser Art.
Lessenza avrà le note di patchouli, sandalo e muschio bianco.
The first flacon, made using the oldest techniques of the glassmaking tradition, is for an aristocratic person who loves to do things in the right time, gently and slowly savouring all the flavours that life offers; sensitive to art and literature, a person who places will and conscience above all ethical or religious prejudices and having the courage to do and say what they think without fear of censure.
The container (inspired by the oneiric-symbolic painting of Hieronymus Bosch) is a sphere contained within two glass monoliths, held together by a black colored elastomer. The container will hold a glass crystal cylinder that will act as a drop puller.
The project also includes the nomadic version of the container, devised for minimalist and sophisticated persons: in this case only the sphere for the perfume will be present, placed inside a single glass crystal monolith, and the flacon will have a spray. Here the flacon will be made of optical glass crystal worked using Laser Art techniques, that allows one to engrave, sculpt and obtain empty volumes inside the monolith.
Finally, the third version of the flacon for Life is dedicated to those who know no uncertainty in the search for wellbeing (looking after their body through sport, cleanliness and sex). Once again the design harks back to Bosch (in particular his charge of libidinousness around the fountain of youth where men and women bathe). Thus water that gives youthfulness is the motif inspiring the fountain from which the perfume is released, placed within the crystal. Here too Laser Art techniques are used. The essence will have the notes of patchouli, sandalwood and white moss.
Now
Studenti/Students:
Alberto Ancarola e Daniele Botta
Assistenti/Assistants:
Riccardo Nava, Daniela Frascolli, Marco Rossi, Michela Vassena e Paolo Zorzoli
Dedicato a coloro che abbandonano le convenzioni, alla ricerca di nuovi significati anche nelle situazioni più classiche. Il nome Now ha un doppio significato: quello più comune di ora, adesso (unesortazione a vivere la propria vita nel presente, cercando di farla diventare un sogno) e quello più intrigante di no double u (che collega la forma della lettera ai modi di vivere e di vedere la vita).
Da una fase tradizionale, si passa quindi a quella più dirompente e rivelatrice, fino a ad arrivare a un finale, dove i due momenti si fondono in una fragranza unica, in cui noti audaci aleggiano su quelle classiche, fini e leggere. Now vuole essere un profumo da utilizzarsi durante la giornata, pertanto non sarà né troppo impegnativo né eccessivamente seducente.
Le caratteristiche del profumo vengono richiamate dalla boccetta: dinamica, classica e stabile, grazie alla forma allungata e scavata esalta lo slancio energico. Il dinamismo è sottolineato dal contenitore di vetro dal colore blu intenso (che infonde tranquillità e serenità) unito al grigio dellacciaio (che trasmette una sensazione di velocità, come se lintera boccetta fosse pronta a scattare). La confezione esterna è una scatola a forma di parallelepipedo triangolare con lo spigolo superiore rastremato, e ripropone i temi in versione bidimensionale. Sulla faccia principale, viene ripreso graficamente landamento della forma laterale della boccetta e viene posto il sigillo degli stilisti. Tirando i lacci posti sulla confezione, saltano sia il sigillo della confezione sia gli spigoli della faccia principale, scoprendo così il flacone. Nellimmagine proposta per la pubblicità, una persona si allontana dalla via principale, inseguendo i propri sogni.
Dedicated to those that flout convention, in search of new meanings even in the most classic of situations. The name Now has a double meaning: the obvious one exhorts us to live our lives in the present, trying to turn them into a dream; the more intriguing one of no double u associates the shape of the letters to our way of livings and approach to life. From a traditional phase one then goes on to a more explosive and revealing one, up to reaching the finale, where the two moments unite in a single fragrance, where audacious notes float above the more classic, finer, lighter ones. Now is a scent to be used during the day, thus it is neither over committal nor excessively seductive.
The characteristics of the perfume are evoked by the bottle: dynamic, classical and stable, thanks to its elongated and hollowed shape it exalts energetic verve. Its dynamism is underlined by the intensely blue-colored glass container (that instils peace and serenity) combined with the grey steel (that gives a sensation of speed, as if the entire bottle was ready to shoot off).
The outer pack is a triangularly shaped parallelepid with a tapered upper edge, and reproposes the main themes in a two dimensional version.
The main face graphically echoes the flow of the side shape of the bottle and bears the designer brand. Pulling the strings on the pack, both the pack seal and the corners of the main face are broken, thus revealing the flacon. In the advertising image, a person leaves the main thoroughfare, in pursuit of his own dreams.
Utopia
Studente/Student:
Alice Intreccialagli
Assistente/Assistant:
Marco Calenzo
Rivolto a una giovane imprenditrice di se stessa, che punta allindipendenza e acquista man mano coscienza del proprio valore, volendo esprimersi e affermarsi al meglio, sicura ed estroversa.
Libera, curiosa della vita, al contempo pratica e colta, è una donna che vive lottimismo e la femminilità delle nuove generazioni con grinta e fantasia.
Il bouquet della fragranza nasce da note fruttate, fiorite e ambrate; un accordo di mandarino, iris, vaniglia la rende estremamente femminile. La composizione è sfaccettata, particolare, nuova, proprio come il prototipo di donna delineata nel target.
Utopia nasce dunque dallidea di concepire un nuovo modo di contenere il profumo. Lo testimonia il flacone ultrapiatto di vetro, che ospita allinterno un tubo a spirale di gomma. È proprio questo tubolare a contenere il profumo che, alle estremità, viene rispettivamente chiuso dalla pompa e dallerogatore.
Dato che forma e dimensioni del flacone ricordano un CD, linvolucro esterno, una custodia di plastica trasparente quadrata, rispetta queste analogie. Un piccolo dépliant, delle stesse misure della confezione, crea una copertina.
Targeting a young self-made entrepreneuress, who aims at independence and who is gradually gaining awareness of her own worth, wishing to express herself and succeed to the utmost, self-assured and extrovert. Free, curious of life, at the same time practical and cultured, she is a woman who lives the optimism and the femininity of the new generations with grit and imagination.
The bouquet of the fragrance is born of fruity, flowery and amber-scented notes; a chord of mandarin, iris, vanilla makes it extremely feminine. The composition is multifaceted, special, new, just like the prototype of woman delineated in the target.
Utopia is born of the idea of conceiving a new way of containing perfume. This is borne witness to by the ultraflat glass flacon that hosts a spiral rubber tube. It is this very tube that contains the perfume, and it is respectively closed by the pump and the dispenser at the other end. Given that the shape and the size of the flacon resembles a CD, the outer wrapping, a squared transparent plastic case, is in line with the same. A small brochure, the same shape as the pack, provides a cover.
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Am Pm
Studenti/Students:
Simone Dovigo, Mariella Facchin e Massimiliano Vezzoli
Assistenti/ Assistants:
Riccardo Nava, Daniela Frascolli, Nerina Seligardi, Michela Vassena e Paolo Zorzoli
Rivolto a coloro che amano leleganza e che desiderano stupire con particolari che distinguono, Am Pm è stato pensato per uomini e donne rampanti tra i 25 e i 35 anni che stanno cercando di farsi strada nel mondo, giovani che amano la vita e le emozioni che essa sa offrire, in equilibrio tra serietà ed evasione. Il progetto prevede due contenitori distinti, separabili ma identici e complementari nella forma (in analogia a Viktor&Rolf che, al di là di somiglianze e differenze, cercano comunque di apparire come ununica persona): messi luno a fianco dellaltro, disegnano una linea geometrica e classica, a formare un parallelepipedo. Il contenitore di vetro satinato contiene unessenza unisex agrumata (ideale per la prima parte della giornata), quello di vetro trasparente può essere destinato a contenere unessenza decisa, muschiata e legnosa per luomo, oppure fiorita e sensuale per la donna. Le essenze saranno comunque trasparenti, così che limpatto visivo sia determinato solo da una fascia colorata, che segna la linea di contatto fra i due contenitori. Una lastra metallica perimetrale e una fascia orizzontale centrale di ABS (color alluminio), ospita il marchio e il richiamo grafico al movimento sinuoso della curva.
Aimed at those who love elegance and who love to startle with details that make them stand out, Am Pm has been devised for up-and-coming 25 to 35 year-olds who are making their way in the world, young people that love life and the emotions that the same offers, balanced between seriousness and funloving. The project lays down two distinct containers, separable but all the same identical and complementary in their shape (like Viktor&Rolf who, beyond similarities and differences, try at any rate to appear as a single person). Placed one beside the other, they form a classical, geometric parallelepid shaped outline. The satined glass container holds a unisex citrus essence (ideal for the first part of the day), the transparent glass container can be used for containing a sharp essence, mossy and woody for men, flowery and sensual for women.
The essences are all the same transparent, thus the visual impact is only determined by a colored strip, that marks the line of contact between the two containers. A bordering metal plate and central horizontal strip in ABS (aluminium colored) bears the brand and graphically echoes the sinuous movement of the curve.
Embrace
Studenti/Students:
Miguel Corral Martinez, David Del Olmo Gines, Teresa Graziano, Enrico Pianigiani e Fabrizio Pierozzi
Assistente/Assistant:
Marco Calenzo
Questo prodotto vuole lasciare una traccia, vuole rimanere impresso nella mente dellosservatore per la sua caratteristica composizione. Il progetto mette laccento sullesuberanza dello stile Viktor&Rolf, che indugia su particolari seduttivi, di grande femminilità ed eleganza.
La scelta del nome Embrace rievoca il ritmo magnetico di un abbraccio delicato e sensuale. Ispirandosi allimmagine di una calla bianca, il flacone suggerisce lintensità di un gesto avvolgente, leleganza di una linea femminile. Una base in materiale termoplastico trasparente, con tendenze tonali sul bianco e dalla forma sottile, slanciata e lineare, guida locchio nella costruzione armoniosa di uneffusione intensa. Unico preziosismo: le piccole scaglie dorate a forma di lettere V, & ed R.
Il contenitore è composto da una base dappoggio, dal flacone vero e proprio e da un diffusore incluso nella chiusura. Il vetro è stato sostituito dal termoplastico Surlyn. La grafica del flacone prevede il duplice orientamento della scritta Embrace (riprodotta in caratteri minuscoli) e la presenza del marchio V&R.
This product wishes to leave a trace, it wants to stay impressed on the mind of the observer by way of its characteristic composition. The project places the onus on the exuberance of the Viktor&Rolf style, that pauses on seductive details of great femininity and elegance. The choice of name conjures up the magnetic rhythm of a delicate and sensual embrace.
Inspired by the image of a white calla, the flacon suggests a clasping intensity, the elegance of a female form. A base in thermoplastic transparent material tonally tending towards white; its thin, streamlined and linear shape, guides the eye in the harmonious build-up of intense effusion. The only embellishment: the small gilded scales in the shape of the letters V, & and R. The container is made of a supporting base, of its own flacon and by a diffuser included in the closure. The glass has been replaced by thermoplastic Surlyn.
The flacon graphics includes the double orientation of the wording Embrace (reproduced in minute characters) and the presence of the V&R brand.
Mon Rêve
Studenti/Students:
Gaia Bovini, Margherita de Martino, Ilaria Longinetti e Lavinia Tribiani
Assistente/Assistant:
Marco Calenzo
Lemozione delle bolle di vetro, la vitalità di unessenza fresca: questi gli ingredienti di Mon Rêve, dedicato a una donna giovane, che vive però in piena consapevolezza la transizione verso letà matura e la propria femminilità.
La donna Mon Rêve non ama apparire, lei sa di esserci. Forme classiche e pure, le bolle suscitano emozioni, incantano, facendo rivivere la bambina che è in ciascuna donna. A partire da queste ipotesi è nato il contenitore a forma di bolla, che ricrea il gioco e la dimensione onirica espressi dalle creazioni di Viktor&Rolf.
La stabilità della boccia (formata da tre sfere) è garantita dalla base leggermente appiattita, e lerogazione avviene tramite uno spruzzino a pressione in resina trasparente.
Il marchio degli stilisti è inciso sulla sfera più grande, in modo da essere chiaramente visibile senza compromettere la purezza del design. Piacevole al tatto e dal costo contenuto, lo scrigno di polipropilene bianco, semitrasparente e satinato che funge da confezione esterna è riutilizzabile. Oltre a una frase a effetto stampata, riporta il marchio degli stilisti, realizzato in ABS rosso lacca; applicato in rilievo, funge da sigillo di garanzia.
The emotion of the glass bubble, the vitality of a fresh essence: these the ingredients of Mon Rêve, dedicated to a young woman, who though is fully aware of her transition towards maturity and her own femininity. The Mon Rêve woman does not like appearing, she knows she is. Classic and pure forms, bubbles arouse emotions, they are spellbinding, bringing out the child that is in every woman. Starting from this idea the bubble shaped container was created, that recreates the playful, dreamlike dimension expressed by the Viktor&Rolf creations. The stability of the bowl (made up of three spheres) is guaranteed by the slightly flattened base, and dispensing is by way of a pressure pump in transparent resin. The designer brand symbol is engraved on the larger sphere, so as to be clearly visible without compromising the purity of the design. Pleasurable to the touch and of limited cost, the white polypropylene casket, semitransparent and satined, acts as a reusable outer pack. As well as striking wording, it also bears the designer brand, made in red lacquered ABS; applied in relief, it acts as a guarantee seal.
Remember Me
Studenti/Students:
Francesco Barbieri, Alessandro Bicci, Matteo Krzanowski, Gherardo Masini e Niccolò Moroni
Assistente/Assistant:
Marco Calenzo
Esplicito e provocante, Remember Me vuole rimanere impresso nella memoria e, allo stesso tempo, vuole far ricordare. In questo gioco di memoria, la forma del contenitore riprende volutamente il logo di Viktor&Rolf.
Conteporaneamente, grazie allutilizzo sapiente del vetro antico, riconduce a sensazioni piacevoli, rimandando a una carezza ricevuta o a un momento indimenticabile trascorso con la persona amata.
Lessenza del profumo inebria e conduce per mano in un viaggio, sospeso tra nostalgie del passato e speranze.
Durante lutilizzo, il contenitore si illumina dallinterno, lasciando trasparire la serigrafia sul vetro, e regala nuovi stimoli e nuovi spunti allimmaginazione, per ricreare altre successioni di ricordi.
Explicit and provocative, Remember Me wishes to stay impressed in the mind, and at the same time it wants to jog ones memory.
In this play on memory, the shape of the container intentionally alludes to the Viktor&Rolf logo. At the same time, thanks to the skilful use of old style glass, it conjures up pleasant sensations, a caress or an unforgettable moment spent with a loved one.
The perfumes essence inebriates and leads one by hand in a journey, suspended between nostalgia for the past and hope. the container lights up from within during use, showing the silkscreened mark on the glass, presenting new stimuli and new food for the imagination, to lead to the recreation of yet further strings of memories.
Vik&Rol
Studenti/Students:
Marco Del Grande e Davide Fagiani
Assistenti/Assistants:
Riccardo Nava, Daniela Frascolli, Nerina Seligardi, Michela Vassena e Paolo Zorzoli
Due essenze e due confezioni distinte, eppure accomunate da forti analogie, per un profumo che non passa inosservato e destinato a quanti sanno imporsi e farsi notare. Si tratta di una linea uomo/donna, formalmente simile ma naturalmente diversa, che ripropone il gioco degli opposti.
Alla donna sono dedicate note di testa tendenzialmente agrumate e fiorite, per garantire freschezza, leggerezza e un tocco di femminilità e sofisticazione; quelle di cuore sono speziate, vivaci e sensuali; quelle di coda sono principalmente verdi e penetranti.
La fragranza per lui punta sempre alla freschezza, con note di testa balsamiche, forti e pungenti (che attirano lattenzione solo per qualche istante), lasciando poi spazio a note legnose e muschiate, comunque intense ed energetiche; acquatiche e frizzanti le note di coda. I flaconi si differenziano sia nel colore del profumo sia nella percezione tattile delle confezioni, che sottolineano comunque lo stile eccentrico di Viktor&Rolf con linee semplici ma azzardate e con un tocco di barocco minimalista. Identici nella forma, i flaconi di vetro si differenziano per i trattamenti superficiali; loggetto uomo ha una superficie satinata con il marchio frontale degli stilisti lucido; al tatto ricorda qualcosa di rude, mascolino.
Loggetto donna sarà invece perfettamente liscio e levigato, delicato e trasparente, e il marchio frontale sarà satinato. Levidente taglio frontale è una sorta di canale di uscita del profumo, che esalta la ritualità di un atto legato al benessere.
Infine, ancora un opposto: in netto contrasto con la raffinatezza dei profumi alto di gamma, sarà una cassa di legno a contenere le confezioni.
Two distinct essences and packs, all the same with strong features in common, for a perfume that does not go unnoticed and is for all those who are know how to impose themselves and be noticed. It is a mens/womens line, formally similar but naturally different, that once again proposes the play of opposites.
The womens perfume has essentially citrus-fruited and flowery head notes to guarantee freshness, lightness and a touch of femininity and sophistication; the heart notes are spicy, vivacious and sensual; the tail notes are mainly green and penetrating. The mens perfume still aims at freshness, with strong and sharp balsamic head notes (that only draw attention for an instant), giving way to woody, mossy notes, all the same intense and energetic; closed by fizzy and watery end notes.
The flacons differ both in terms of color of the perfume and the tactile perception of the packaging, that at any rate underlines the eccentric and unusual style of Viktor & Rolf with simple yet daring outlines and with a touch of minimalist baroque. Identical in shape, the glass flacons stand out for surface treatment; the mens object has a satined surface with a glossy brand symbol on the front; it is rough, masculine to the touch. The womens flacon is to be perfectly smooth, delicate and transparent, and the frontally placed brand symbol satined.
The clear frontal cut is a sort of outlet for the perfume, that exalts the ritual associated with a gesture bringing wellbeing.
Lastly, once again a counter note: in clear contrast to the refinement of top grade perfumes, the packs will come in a wooden crate.
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