| | | | News | «Signorina, per cortesia, mi dia dei cazzotti». Arrossisce la giovane commessa, sollevando appena gli occhi dal bancone di legno. Daltronde, le hanno spiegato, il cliente ha sempre ragione ... Esita, e con mano tremante si appresta a compiere linsano gesto. «Cosha capito? - tuona il cliente - voglio quei dolci nuovi, di granella di nocciole e gianduia, con una nocciola intera alla sommità, rivestiti di cioccolato fondente. Incompetente, - rincara lui la dose - si informi!». L.G. Baci, baci, baci ... Per fortuna nostra, e soprattutto della graziosa signorina, la storia è andata diversamente: grazie al savoir faire di Giovanni Buitoni, grande imprenditore perugino dellepoca (si era nel 1922), quei cioccolatini golosi non si chiamarono cazzotti (troppo volgare, deve aver pensato il nostro) ma - con un tocco di malizioso romanticismo, come conveniva alla temperie di quegli anni - Baci. Allanimo sentimentale di Buitoni sembra sia anche da ascrivere la geniale idea di avvolgere i Baci nel leggero cartiglio, latore di messaggi damore: dichiarazioni inconfessabili in pubblico, da conservare però come pegno di un sentimento puro e sincero. Un messaggio sottolineato poi dallimmagine dei due amanti abbracciati, ammantati di stelle, riprodotta fin dalle prime scatole. Questa la simpatica anedottica che fa da contorno alla storia di oggi dei Baci Perugina, un prodotto che ha letteralmente fatto il giro del mondo: ogni anno vengono venduti 300 milioni di Baci Perugina che, messi uno accanto allaltro, coprono una distanza di 7.000 chilometri. Di più: è stato calcolato che, dalla comparsa sul mercato dei Baci Perugina, i chilometri coperti sono stati oltre 200.000, ovvero cinque volte il giro della Terra sulle ali della dolcezza. Ora fra leggende e realtà, Perugina rilancia limmagine dellamato e amabile cioccolatino, chiedendo aiuto allestro (e alle competenze) dei packaging designer. Idee e immagini dal presente Il packaging alimentare più bello Ai Baci Perugina, rivisitati e corretti da Carmi & Ubertis Design è stata assegnata la Targa dOro. La giuria di esperti in comunicazione e marketing chiamati a raccolta dalla rivista Advertiser ha inteso premiare questo emblema del gusto italiano in virtù dellottimo lavoro di restyling e della riuscita ricostruzione dellimmagine coordinata. Come ha avuto modo di sottolineare Alessandro Ubertis «il restyling dei Baci Perugina è frutto di un lavoro complesso, teso ad attualizzare lidentità del prodotto, procedendo poi alla ricostruzione coordinata del brand che, nel corso del tempo, si era disperso in una lunga serie di pack poco rispettosi della personalità del marchio. È stato quindi necessario ricodificare il sistema dimmagine, per ritrovare coerenza con il vissuto della marca da parte del consumatore». Lintervento sul logo e sulle stelline ha comportato la modifica del lettering, ora più dinamico e tridimensionale, ma ha anche condotto a differenziare la texture per le tre linee distributive. C&U è stata anche coinvolta nella creazione di nuovi prodotti legati al mondo del bacio. Così è nata la tavoletta al gusto di bacio che, in un certo senso, continua a sottolineare il piacere di un consumo prezioso ed edonistico. Ma è stato progettato anche un prodotto da forno, del quale era necessario far emergere, al contrario, la valenza di consumo conviviale al pari di un tradizionale panettone. Spiega a questo proposito ancora Ubertis: «Pur rimanendo fedeli allidea di un dolce al Bacio, abbiamo inventato unestensione di linea, per la quale abbiamo deciso di adottare una soluzione cartotecnica diversa, che ci ha permesso di rinnovare lidentità del prodotto attraverso il pack. Rispettando il vincolo imposto dallazienda circa limpiego del cartoncino teso nella confezione, ci siamo però riproposti di ottenere un maggiore effetto morbidezza. A stretto contatto con la produzione, abbiamo quindi definito un sistema di incollaggio, che ha consentito al packaging di svilupparsi in una forma nuova, curvando il cartoncino ma mantendo al contempo le caratteristiche richieste di lavorabilità in linea, robustezza e riciclo totale». Un premio alla fantasia, una scuola per approfondire Baci Perugina e Domus Academy lanciavano, nel 1997, il concorso internazionale di creatività Argento e Blu, con lobiettivo di coinvolgere giovani, promettenti professionisti dellimmagine nello studio di nuovi pack Baci legati alle ricorrenze. Liniziativa si è poi ampliata alla creazione di confezioni rivolte a un pubblico giovane, destinate ai canali del largo consumo e ai punti vendita legati allacquisto dimpulso (bar, autogrill). Questanno, la rosa dei vincitori di Argento e Blu 2000 ha confermato la valenza internazionale del concorso ma, soprattutto, la calda partecipazione a uno dei miti sempreverdi del nostro universo edibile, interpretato ora con rigore, ora con ironia e intuito. Ha vinto Bacio Infinito (1), dello svizzero Philippe Bestenheider, per il contenuto altamente innovativo e la componente di gioco legata allatto dacquisto: da valutare per una rapida industrializzazione e inserimento nei canali della GD e nei bar. Al secondo posto troviamo Packaging consumabile (2), del portoghese Pedro P. E. De Oliveira, che ha puntato su una confezione facilmente porzionabile. Il packaging Smart Start dellisraeliana Racheli Chaba (3) si è aggiudicato il terzo posto; progettato per canali alternativi a quelli tradizionali, fa dei Baci una ricorrenza quotidiana. Ai vincitori è andato il riconoscimento ufficiale di Yves Barbieux, presidente e amministratore delegato di Nestlé Italiana, nonché una borsa di studio in denaro messa in palio da Baci Perugina. Lattenzione alle giovani leve del packaging design da parte dellazienda si è peraltro tradotta in unaltra iniziativa degna di nota che, ancora una volta, ha coinvolto Domus Academy. Lo scorso febbraio è stato infatti inaugurato Baci Lab, un laboratorio di design creativo costituito ad hoc per lo studio e lo sviluppo di progetti di packaging industriale. Sotto la guida di Stefano Giovannoni (padre della storica collezione FFF a marchio Alessi) cinque giovani designer si sono confrontati con la propria immaginazione ma anche con gli stretti vincoli della produzione industriale. Obiettivo dichiarato: la ricerca di una nuova confezione simbolo, in grado di proiettare Baci sugli scaffali della distribuzione ma, soprattutto, nellimmaginario e nel cuore delle nuove generazioni. «Excuse me madam, could I please have a few wallops» The young shop assistant blushes, and barely dares to raise her eyes from the wooden counter. Well, whatever the case, she had been told that the customer is always right... She falters, yet with a trembling hand she prepares to deliver the crazy gesture. «What on earth have you understood? - roars the customer - I want those new sweets, made with crushed hazelnuts and gianduia chocolate, with a full hazelnut perched on the top, and covered with dark chocolate. Incompetent creature, - adding insult to injury - I advise you to acquaint yourself with the terms of the products!» Baci, baci, baci... Fortunately for us, and especially for the young lady, the story turned out differently: thanks to the savoir faire of Giovanni Buitoni, the great Perugian entrepreneur of the era (we are in 1922), those tantalizing chocolates were not to be called cazzotti (wallops) (too vulgar, our Signor Buitoni must have decided) but rather - with a hint of cunning romanticism, in tune with the climate of the times - Baci (kisses). And it appears that it was that same tender Buitoni spirit that conceived the idea of wrapping the Baci in the light cartouche, bearer of love messages: declarations that were unmentionable in public, but were to be kept as a token of a pure and sincere sentiment. This message was then to be highlighted by the image of two lovers arm in arm set against a sky-full of stars, which has continued to adorn Baci boxes since their first production. This is the congenial anecdote behind the modern-day story of Baci Perugina, a product that has literally gone around the world: today, 300 million Baci Perugina are sold every year, and if these were to be placed one beside another in a line they would cover 7,000 km. What ís more: it has been calculated that since the first Baci Perugina appeared on the market, over 200,000 km have been covered, i.e. five times around the world on the wings of sweetness. And now, between legend and reality, Perugina is relaunching the image of the loved and lovable chocolate, asking for help from foreign (and from the skill of) packaging designers. Ideas and images from the present The most attractive food packaging The Targa dOro(golden plaque) was awarded to the Perugina Baci revised and corrected by Carmi & Ubertis Design. The jury of marketing and communication experts drawn up by the magazine Advertiser rewarded this emblem of Italian style for the excellent restyling and the successful reconstruction of the coordinated image. As Alessandro Ubertis pointed out «the Baci restyling is the result of a complex project, aimed at up-dating the product identity, and then reworking the brand coordination, which over time, had become lost within a long series of packs that rendered little to the brand personality. Therefore, it was necessary to recode the image system, so as to regain a coherence in the way the consumer experiences the brand». The intervention on the logo and stars led to a change in the lettering, which is now more dynamic and three-dimensional, and this also led to differentiating the texture for the three distribution lines. C&U was also involved in the creation of new products linked to the world of the Bacio. And so we have the Bacio-flavoured chocolate bar, which in a sense continues to highlight the pleasure of a precious and hedonistic consumption. Meanwhile a baked product was also created, and here it was necessary to highlight the opposite feature of shared consumption, as with a traditional panettone. Ubertis explains this point: «while remaining loyal to the idea of a Bacio desert, we invented and extension of the line, and decided to use a different paper solution for this, which then allowed us to renew the product identity through the package. Although we adhered to the constraint imposed by the company regarding the use of stretched/stiff cardboard, we proposed to obtain a greater softness effect. In close collaboration with production, we established a gluing system that allowed the packaging to develop into a new form, curving the cardboard while maintaining the characteristics required for on-line processing, i.e. strength and 100% recyclability». An award for imagination, a school for further study In 1997, Perugina Baci and Domus Academy launched the international creative competition Argento e Blu (silver and blue), with the aim of involving young, talented image professionals in the project for new Baci packaging to mark the anniversary. The initiative then extended to the creation of packaging targeted at a young public, to be sold in the fast-moving consumer goods channels and the salespoints where impulse purchases are done (cafes, autogrills). This year the shortlist of Argento e Blu 2000 winners confirms the international value of this competition, but more importantly the enthusiastic participation in one of the evergreen legends of our edible universe, at times interpreted with thoroughness and at times with irony and intuition. First prize went to Infinite Bacio (1) by the Swiss Philippe Bestenheider for the highly innovative content and the playful element linked to the act of purchase: worth examining for a rapid industrialisation and insertion in large retail channels and cafes. Second prize was awarded to Consumable Packaging (2) by the Portuguese P. E. De Oliveria, who focused on a packaging that can easily be divided into sections. The Smart Start packaging by Israeli Racheli Chaba (3) came third; this being designed for alternative channels to the traditional ones, rendering Baci a daily celebration. The winners were bestowed with the official acknowledgement of Yves Barbieux, president and managing director of Nestlé Italiana, as well as a cash bursary sponsored by Baci Perugina. The companys focus on the young generation of packaging design translated into another initiative worth mentioning. Last February, under this initiative, which saw the involvement of the Domus Academy again, a Baci Lab was inaugurated - a creative design laboratory established ad hoc for the study and development of industrial packaging projects. Directed by Stefano Giovannoni (father of the historical Alessi brand FFF collection) five young designers tackled their imagination together with the tight restraints imposed by industrial production. The declared objective: the search for a new symbol packaging, capable of projecting Baci on the shelves of retail outlets and, above all, into the imaginary and hearts of the new generations. | Modi di bere Pepsi-Cola affida a una bottiglietta color blu Pepsi la missione di spegnere la grande sete estiva degli italiani. Il formato da 33 cl e la plastica colorata creano una nuova veste, più giovane ed effervescente, ma soprattutto un nuovo modo di bere, alternativo a quello della classica lattina, grazie allapertura richiudibile, alla leggerezza e infrangibilità del contenitore, alla sua igienicità e - insomma - comodità. Ma cè di più. Pepsico si è impegnata sul fronte funzionale, mettendo a punto una tecnologia innovativa che potenzia leffetto barriera del contenitore: sfruttando la minor porosità del materiale, ha ridotto la fuoriuscita di anidride carbonica, esaltando leffervescenza e il gusto della bibita. Linnovazione blu è tutta italiana e sarà distribuita esclusivamente nel nostro Paese.. Ways of drinking Pepsi-Cola has entrusted the mission of quenching the great Italian summer thirst to a Pepsi blue bottle. The 33 cl format and the colored plastic creates a new vestment, younger and more effervescent, but aboveall a new way of drinking that stands as an alternative to the classic can thanks to its reclosable opening, to the lightness and the infrangeability of the container, to its hygiene and to its being so handy. But there is more too: Pepsico has committed itself on the functional front, devising an innovative technology that strengthens the barrier effect of the container, exploiting the reduced porousness of the material. This has reduced carbon dioxide emissions bringing out the effervescence and the flavor of the drink. Entirely Italian in conception the blue innovation will be exclusively distributed in Italy. | Le vesti di Gio Rossi Per ideare la veste più adatta alla sua nuova linea di prodotti biologici, Esselunga si è rivolta alla Coleman Gio Rossi Associati, che ha creato - per le diverse merceologie alimentari - un paesaggio agreste dai toni giallo e verde e un fondo azzurro, su cui risalta il marchio Bio. Alla storica agenzia milanese si è affidata anche Eridania per rinnovare lidentità di marca, con lobiettivo di aumentarne la visibilità e limpatto a scaffale. In questo caso, il system grafico è caratterizzato da uno sfondo rosso e dalla marca garante. Sotto il logo è posizionato il claim lo zucchero a cui fanno seguito, con un ordine gerarchico definito, i diversi brand di prodotto come Zefiro o Leggero, capostipiti di una serie di novità che stanno per essere introdotte sul mercato. The vestment of Gio Rossi For creating the vestment most suited to its new line of biological products, Esselunga has turned to Coleman Gio Rossi Associati, that has created - for its various food products - a countryside scene in yellow and green hues with a blue background that brings out the Bio brand. Eridania has also entrusted the design of its packaging to the historic Milanese agency to renew its brand image, with the objective of increasing both visual and shelf impact. In their case the graphic system features a red background bearing the main brand. The claim lo zucchero is positioned under the logo, followed by the various product brands such as Zefiro or Leggero, progenitors of a series of new features that are about to be introduced onto the market. | Ortofrutta online Worldoffruit.com è una società di servizi online dedicata al settore ortofrutticolo, che offre - sul proprio sito www.worldoffruit.com - la possibilità di effettuare transazioni commerciali in tempo reale, 24 ore al giorno per tutto lanno, supportate dalla disponibilità di prezzi, giacenze, fonti e fornitori, e dalla possibilità di comunicare direttamente con le aziende di riferimento. Oltre al mercato elettronico, gestito tramite il servizio fruitXchange, sono disponibili anche unasta elettronica in tempo reale (fruitAuction), un giornale elettronico e un ambito strutturato per lo scambio di notizie e punti di vista con altri professionisti del settore. Market garden produce on-line Worldoffruit.com is an on-line service company dedicated to the market garden produce sector that offers - on its own www.worldoffruit.com site - the possibility of carrying out transactions in real time, around the clock throughout the entire year. All this is backed up by competitive prices, surplus stock, ready sources and suppliers, and by the possibility of communicating directly with the companies you are dealing with. As well as the e-market, administered by the fruitXchange service, the site offers an e-auction in real time (fruitAuction), an e-journal and a structure for the exchange of news and points of view on other professionals in the sector. | La sei giorni della plastica Plast 2000 (Salone internazionale delle materie plastiche e della gomma - Milano, 9/13 maggio) è cresciuto. Lo provano le statistiche ufficiali diramate dallente organizzatore, Enfiplast che, in rapporto alla precedente edizione del 1997, rileva un maggior numero di espositori (+11%), lincremento della superficie netta espositiva (+14%) così come il numero delle visite (+5%). Positivo e senza riserve anche il giudizio raccolto presso espositori e visitatori. La congiuntura economica settoriale, in Italia e nei principali paesi esteri in cui lindustria delle materie plastiche e della gomma è ben sviluppata, ha certamente influito sul buon andamento della mostra milanese, che ha svelato una vetrina tecnologica ampia, completa e di respiro internazionale. Plast 2000 ha infatti risposto alla limitatezza tematica di alcune manifestazioni europee, ampliando ulteriormente la panoramica delle diverse tecnologie di trasformazione, delle apparecchiature accessorie, degli stampi e della componentistica e presentando oltre 3.000 macchine in funzione nei 17 padiglioni del recinto fieristico di Milano. Secondo gli organizzatori, lunico sotto-settore espositivo a non aver ricevuto un impulso significativo è stato quello delle materie prime, fondamentalmente per due motivi: la mancanza di incisività delle principali imprese multinazionali - che non hanno saputo approfittare delloccasione per presentare le proprie innovazioni al servizio delle imprese trasformatrici - e, in seconda battuta, la quasi totale assenza di unindustria nazionale strategica nella produzione di materiali plastici. Ciononostante, anche da questo comparto di Plast 2000 sono emersi fattori di interesse: a prescindere dalle dimensioni degli stand, DuPont, Elf Atochem, EniChem, Montell, Radicinovacips, Eastman ... hanno presentato novità interessanti in termini di prodotto. Una considerazione a parte merita la presenza dei visitatori italiani, il cui numero è andato via via crescendo, fino allinvasione registrata lultimo giorno. In base ai rilievi fatti alle biglietterie del quartiere di Fiera Milano, è stata confermata una concentrazione regionale che ha spezzato lItalia in modo netto: 49% dalla Lombardia, 12% dal Piemonte, 11% circa dal Veneto e poco meno del 10% dallEmilia Romagna. Praticamente assenti gli operatori dal Centro-Sud, dunque, e questo squilibrio trova una probabile giustificazione sia nella distanza geografica da Milano (logisticamente più vicina ad alcune regioni tedesche o francesi che a qualche città italiana del sud) sia nellimpegno finanziario legato alla visita a una manifestazione come Plast (che per unazienda artigiana può essere eccessivo). Sono state già comunque avanzate alcune ipotesi in grado di ovviare al problema. Per finire, unultima considerazione in merito al quartiere fieristico milanese (Plast si sviluppava nei vecchi padiglioni di FieraMilano, ndr.) che si è dimostrato ancora una volta non del tutto adatto a ospitare mostre pesanti come Plast, tanto che limpegno degli organizzatori ha potuto ovviare solo in parte ad alcune evidenti carenze logistiche. Sperando quindi nella risoluzione dellannosa questione relativa alla costruzione di un moderno polo fieristico, magari esterno alla città di Milano, Enfiplast ha già comunque programmato la prossima edizione di Plast, che avrà luogo a Milano dal 5 al 10 maggio 2003. The six days of plastic Plast 2000 (International plastic and rubber show - Milan, 9/13 May) has grown, something that the official statistics issued by the organizing body Enfiplast go to prove. Figures show that compared to the preceding 1997 edition, exhibitors were up (+11%), as was the overall exhibition floor coverage (+14%) the same going for the number of visitors (+5%). Positive and without reservations also the judgements of the exhibitors and visitors. The economic situation of the sector in Italy and in the main foreign countries where the plastic and rubber industry is well developed certainly influenced the good run of the Milanese show. Plast 2000 has in fact responded to the limited range of subject matter seen in some European shows, further broadening the range of the various converting technologies, accessory equipment, moulds and components on show, presenting over 3000 fully functioning machines in 17 pavilions of the Milan trade fair. According to the organisers, the sole exhibition sub-sector that did not get a significant boost from the show was that of raw material, mainly for two reasons: a lack of incisiveness of the main multinational companies - who did not rise to the occasion to present their new features at the service of the converting industry - and secondly, the virtually total lack of strategic national industries in the production of raw materials. Despite this, Plast 2000 offered some interesting features: DuPont, Elf Atochem, EniChem, Montell, Radicinovacips, Eastman ... presenting interesting new features in terms of products, this independently from the size of their stands. The presence of Italian visitors deserves a special mention, their numbers being on the increase, up to the invasion registered in the last few day. On the basis of studies made at the Milan trade fair ticket office a regional concentration was confirmed that splits Italy in two: 49% from Lombardy, 12% from Piedmont, around 11% from Veneto and just under 10% from Emilia Romagna. Operators from the centre and south of Italy were virtually absent, this obviously due both to the geographical distance from Milan (logistically closer to some German and French regions than to the Italian cities in the south) both due to the cost of visiting a show such as Plast (that could be excessive to a craftsmans concern). Some proposals to redress the situation have already been put forward. To finish up, a last consideration covering the Milan trade fair (Plast was held in the old FieraMilano pavilions) that once again showed itself unsuited to host heavy shows such as Plast, to the point where the organisers commitment only went part of the way in solving some serious logistical shortcomings. Hence hoping for a solution to the age-old problem of the constitution of a modern fair structure, perhaps outside Milan, Enfiplast has already scheduled the next edition of Plast, that will take place 5 to 10 May 2003. | Allacciàti nel Tango Per le bottiglie da 250 ml dei nuovi drink alla frutta Tango, lanciati sul mercato inglese in primavera, la britannica Britvic Soft Drinks era alla ricerca di un imballaggio multiplo da 6 unità efficiente e redditizio, che riducesse al minimo limpiego di materiale mettendo però in risalto il prodotto. La soluzione è arrivata dal converter Crest Cartons che, combinando la rigidità del Frövi Light da 310 g/m2 della AssiDomän a un design dalle immediate valenze comunicazionali, ha messo a punto un multipack funzionale e resistente. Il cartoncino di fibre vergini a quattro strati (quello superiore bianchito e gli altri avana) della AssiDomän è stato scelto anche per la resistenza alla lacerazione, necessaria sia per realizzare fustellature a stella che trattengano convenientemente le bottiglie, sia per dare ai fori-maniglia sufficiente resistenza allo strappo. Il cartoncino, che ha consentito la realizzazione di un multipack sottile e leggero, offre inoltre una perfetta superficie per la stampa, in questo caso a sei colori con verniciatura UV. Hold on to your Tango For the new 250 ml bottles of the new fruit drink Tango, launched on the UK market this spring, the UK Britvic Soft Drinks was on the look-out for a 6 unit multipack that was both efficient and that reduced the use of material to a minimum while emphasising the product. The solution arrived from the converter Crest Cartons that combining the stiffness of AssiDomäns Frövi Light 310 g/m2 with a design with a direct communicative appeal, has devised a functional and sturdy multipack. The AssiDomän four-layer virgin fibre cardboard (the upper one whitened and the other ones light brown) was also chosen for its tear resistance, needed both for making star dies that hold down the bottle conveniently, as well as for giving handle holes that are tear resist. The cardboard, that has allowed the creation of thin and light multipacks, also offers a perfect surface for print, in this case in six colors with UV spray. | |