Lungimiranti e, quindi, preparati

Capsulit vs. Covid 19

Gianluca Rossi, Capsulit Spa (Roncello, MB), produttore di capsule di sicurezza per l’industria farmaceutica.

Capsulit ha effettuato una valutazione del rischio pandemia già nella primavera 2009, in occasione della diffusione del virus dell’influenza AH1N1v (influenza suina).

«In quell’occasione - spiega Gianluca Rossi - abbiamo elaborato un piano con l’obiettivo di limitare il contagio dei dipendenti e poter garantire le consegne dei prodotti alle aziende farmaceutiche, anche in un periodo critico. Tale piano, aggiornato e revisionato periodicamente negli anni successivi, è stato messo in atto ancor prima che il Governo italiano dichiarasse il recente lockdown, con l’adozione di tutte le contromisure necessarie».

Oltre allo sforzo per procurare rapidamente DPI e liquidi disinfettanti - nonostante le note difficoltà contingenti - e aver seguito tutti i protocolli di prevenzione stabiliti dal Governo, Capsulit ha organizzato incontri di formazione e addestramento a tutto il personale, attivando ove possibile la modalità di smartworking per alcune funzioni aziendali.

Impegnate nel mercato farma, Capsulit e le proprie controllate Giglioli e Capsulit Iberica, non hanno dunque mai interrotto la produzione, consentendo ai laboratori e alle multinazionali del farmaco di confezionare i medicinali salvavita fondamentali durante l’emergenza sanitaria. Riconosciuta da numerosi clienti come “fornitore strategico”, in ottemperanza ai protocolli, è sempre infatti stata pienamente operativa «il che - precisa Rossi - ci ha anche consentito di non fare ricorso a nessun ammortizzatore sociale. Al proposito, vogliamo esprime massima gratitudine ai nostri dipendenti che, in un momento tanto difficile, hanno compreso l’importanza del lavoro, dando dimostrazione di serietà, impegno e disponibilità garantendo la continuità delle produzioni».

«Se qualche problema è sorto in relazione al reperimento delle materie prime, lo abbiamo tuttavia gestito grazie alle scorte approvvigionate con tempestività secondo quanto previsto dal piano pandemia. E comunque, la maggioranza dei fornitori con cui abbiamo collaborazioni consolidate da anni ha risposto in maniera egregia alle nostre richieste. Dal punto di vista del fatturato, oltre al positivo effetto di alcuni progetti avviati ancor prima dell’emergenza, registriamo una domanda delle aziende farma in sensibile aumento: da un lato, le richieste sono orientate dal bisogno contingente di confezionare farmaci salvavita, dall’altro ravvediamo la volontà dei big del farma di non trovarsi sotto scorta e correre il rischio di non poter distribuire i prodotti necessari. Di fatto, l’emergenza Covid-19 ci induce a prevedere un trend di crescita incrementale del nostro business».

Il gruppo Capsulit investe buona parte del fatturato in innovazione tecnologica, il che ha certamente giocato un ruolo determinante in questi mesi, dove «per esempio, alcune forniture consegnate in tempi record, hanno trovato giustificazione nell’elasticità del servizio che siamo in grado di offrire al mercato». E il futuro? Difficile fare previsioni, «anche perché - conclude Rossi - molto dipenderà da quanto saremo bravi a mantenere il distanziamento e i protocolli previsti per evitare l’ulteriore diffusione del virus».

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