September 2000
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The Alchemist

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Sun Chemical - di proprietà della Dainippon Ink and Chemicals Inc. (D.I.C.) - ha acquisito le attività di Coates nel settore degli inchiostri da stampa, diventando così il maggior produttore di inchiostri al mondo. Le società, tuttavia, continueranno a operare nei diversi paesi in parziale concorrenza con prodotti e marchi differenziati, tenuto conto dei grandi investimenti che Coates Lorilleux ha fatto in Italia per migliorare ricerca, sviluppo e servizio.
Elena Piccinelli

D
opo l’incorporazione nel ’92, del settore inchiostri del gruppo Varasi, in Total inchiostri (nome di Coates Lorilleux sul mercato italiano), all’inizio di quest’anno il gruppo è stato acquisito, per l’equivalente di 1.000 miliardi di lire, dalla multinazionale americana Sun Chemical, controllata al 100% dalla giapponese D.I.C., grande attore del comparto a livello mondiale e competitor diretto. È la dura legge del mercato che, in era di globalizzazione, corrisponde alla legge tout court. Infatti, alla Coates Lorilleux in Italia nessuno mostra segni di tensione, anzi: il nuovo presidente e amministratore delegato Carlo Musso commenta il fatto con toni pacati ed enuncia alcuni corollari sulla nascita del nuovo megagruppo.
«L’operazione che ha coinvolto Coates Lorilleux e Sun Chemical – spiega Musso – è per certi versi affine a quella che ha riguardato Fiat e General Motors: la seconda ha acquisito la prima, che però conserva il proprio marchio e continua a farle concorrenza. Ugualmente, Sun Chemical e Coates rimarranno indipendenti dal punto di vista operativo e avversari sul piano commerciale, anche tenuto conto delle diverse caratteristiche dei prodotti e dei differenti servizi. Insomma, partiamo dalle stesse materie prime, dagli stessi pigmenti, talvolta anche dagli stessi semilavorati, ma i prodotti finali sono diversi, così come l’immagine sul mercato. Coates Lorilleux, peraltro, è stata la prima società italiana a fregiarsi del certificato ISO 9001».

Molto di buono per il cliente
Normalmente, a un’operazione di questo genere segue una razionalizzazione tesa a generare economie di scala, basate sull’integrazione di funzioni e impianti, ma in questo caso – dichiara Musso – non è così.
Che tipo di vantaggio si propone di ottenere, dunque D.I.C., concentrando sotto il proprio ombrello due aziende con lo stesso business?
«I giapponesi – spiega Musso – attuano politiche diverse dagli occidentali: guardano le cose in un’ottica di lungo periodo, tanto da scegliere, quando opportuno, di presidiare il mercato anche in assenza di utili clamorosi, in vista di obiettivi di portata strategica. In questo caso, il fine ultimo è la soddisfazione del cliente e il “mezzo” la leadership mondiale.
In pratica, questo significa, innanzitutto, creare un polo unico di acquisizione delle materie prime, contenendo i costi e di conseguenza i prezzi finali dei prodotti; inoltre, la nuova realtà economica presenta evidenti caratteri di internazionalità e specializzazione (è dedicata esclusivamente agli inchiostri da stampa) e opera con tecnologie riconosciute in tutto il mondo: ha quindi tutte le carte per affermarsi come “leader riconoscibile che, partendo da materie prime e conoscenze globali, si rivolge con la massima competenza a tutti i settori industriali, dall’imballaggio ai quotidiani, dall’offset alla serigrafia e ai circuiti stampati”. Di più, è in grado di fornire ai converter tutte le garanzie in materia di sicurezza, know how tecnico, competenza in fatto di normative, ecc. (fondamentali, per esempio, nel packaging alimentare), che l’imballaggio sempre più richiede».
Nessuna tentazione monopolistica, dunque, da parte del nuovo gruppo? «Innanzitutto – dichiara Davide Giannotti, direttore business inchiostri liquidi – sul mercato operano anche aziende di taglia minore ma ben radicate sul territorio, che continueranno ad avere un loro spazio; in secondo luogo, è probabile che questa leadership inneschi ulteriori concentrazioni nel settore».

Dietro e davanti le quinte
Stante, dunque, l’autonomia operativa e di immagine, le opportunità di integrazione esistono, ma resteranno “dietro le quinte” e consisteranno essenzialmente in sinergie produttive (probabilmente sul terreno dei semilavorati). Per il resto, non si preannuncia nessun cambiamento di gestione, impianti e responsabilità.
«L’unica novità sarei io – aggiunge Musso – ma, anche in questo caso, si tratta di una novità relativa, visto che lavoro nel campo degli inchiostri da 22 anni, sono nato in Fisat (una società italiana del settore che da 10 anni fa parte della Sun Chemical ma, continua a produrre con il proprio marchio) e ora, oltre ai precedenti incarichi, ho assunto la carica di presidente e amministratore delegato della Coates Lorilleux SpA con responsabilità anche riguardo allo stabilimento produttivo Coates in Turchia.»
Qualche novità, in realtà, il nuovo amministratore la prefigura, annunciando per la Coates Lorilleux italiana ulteriori progetti di crescita. «Oggi come oggi, la società commercializza 10.000 t di “inchiostri liquidi” nel settore del packaging, circa altre 20.000 sul mercato dell’editoria (una categoria in cui rientrano anche le cartotecniche) e infine 5.000 t nell’offset. Il peso relativo dell’imballaggio è quindi molto rilevante e intendiamo accrescerlo ulteriormente, tanto che abbiamo dei programmi di investimento tesi a migliorare la nostra efficienza produttiva e di servizio».
L’obiettivo primario è quello di crescere attraverso un costante miglioramento del servizio; per esempio, la società si propone di ridurre i tempi di consegna. «Ho assistito personalmente alcuni grossi converter e ho potuto vedere rotocalco montate con 10 colori “girare” per un’ora per cambiare commessa, quindi inserire nuovi inchiostri e lavorare mezz’ora per ottenere due o tre bobine di materiale stampato, e infine riprendere il primo soggetto… È chiaro che, in questa situazione, pianificare l’attività è veramente difficile, ed è altrettanto evidente che, per rimanere sul mercato, il produttore d’inchiostri deve essere in grado di garantire questo servizio».

Macchine, laboratori e uomini
Così Coates Lorilleux sta rivedendo l’intera logistica, anche appoggiandosi a strutture esterne specializzate, in modo da servire dallo stabilimento di Caleppio i clienti in tutta Italia, seguendo una scala di priorità che tiene conto delle necessità di ciascun converter.
«Una prima, importante, risposta a questo tipo di problematica – spiega Musso – sta nella diffusione sul territorio delle mixing station, grazie a cui, combinando un numero limitato di componenti base, il cliente (o il nostro service più vicino) ottiene i colori desiderati. Il sistema permette di snellire drasticamente i flussi di materiale ed evita a noi la necessità di produrre ingenti quantitativi di colori finiti. Inoltre, le macchine possono trattare indifferentemente inchiostri a base di nitro, vinilici o poliammidici».
La mixing station tuttavia, non risolve tutti i problemi. Pur essendo un mezzo efficace, che con la competenza sviluppata da Coates Lorilleux, specie riguardo a inchiostri monosolvente ad altissima concentrazione, permette ai nostri clienti di beneficiare di un servizio qualitativo ed economicamente vantaggioso, deve anche essere integrata con la fornitura di prodotti diversi e specifici. Per questo – dichiara Musso – l’assistenza ai clienti ha per noi un valore strategico, anche e soprattutto nella messa a punto di nuovi prodotti ad hoc per gli sviluppi e l’innovazione sul packaging. Il supporto del nostro laboratorio L.C.A., dedicato alle prove sugli imballaggi, è stato in ciò determinante, tanto che abbiamo deciso di scorporarlo dalla società per assicurargli la massima autonomia, mantenendo al nostro interno l’attuale struttura per il controllo della qualità della produzione e i test applicativi».
Anche in questo radicamento sul territorio, l’approccio della società è atipico rispetto alla tendenza delle multinazionali a organizzarsi nel mondo per centri di eccellenza, e tiene conto delle diverse “culture” di prodotto nei vari paesi. Così, in questo settore la competitività continua a basarsi sulla capacità di essere vicino al cliente, per comprendere le necessità e garantire le risposte più adeguate. La rete commerciale Coates Lorilleux SpA è infatti particolarmente estesa: si compone di una quarantina di agenti con approfondite competenze tecniche, continuamente aggiornate.
In questo contesto, quanto conta il fattore prezzo? Molto: tanto che Musso conclude con una promessa di stabilità: «Questa acquisizione ha rallentato gli aumenti dei prezzi, a tutto vantaggio dei clienti. E se in futuro ci saranno dei rialzi, saranno comunque limitati a pure esigenze reali di recupero di costi di mercato, a differenza di quanto accaduto in altri comparti».
A high concentration of color
Sun Chemical, company owned by Dainippon Ink and Chemicals Inc. (D.I.C.), has purchased Coates’ activity in the printing inks sector, thus becoming the world’s biggest inks producer. The companies will all the same continue to work in the various countries as part-competitors under different brands and with different products, this also bearing in mind the huge investments that Coates Lorilleux has made in Italy to improve research, development and service.

After the incorporation in ’92 of the inks sector of the Varasi group into Total inchiostri (Coates Lorilleux’s name on the Italian market), at the beginning of this year the group was purchased, for the equivalent of 1,000 billion lire, by the American multinational Sun Chemical, controlled 100% by the Japanese company D.I.C., great actor in the segment at world level and its direct competitor. This follows the tough law of the market, that in the era of globalization is the law unto itself. In actual fact, at Coates Lorilleux in Italy noone seemed to be particularly flustered, rather: the new president and managing director Carlo Musso was very calm about the whole affair and announced some corollaries to the creation of the new megagroup. «The operation involving Coates Lorilleux and Sun Chemical - Musso explains - is in certain terms similar to that which involved Fiat and General Motors: the latter bought the former, that though has kept its own brand and continues to be its competitor. Likewise, Sun Chemical and Coates will remain independent in operational terms and adversaries on the commercial front, this also being due to the different characteristics of their products and the different services they offer. That is we start off from the same raw materials, the same pigments, at times from the same semi-processed goods, but the end products are different, the same going for our respective market images. Indeed one should remember that Coates Lorilleux was the first Italian company to gain ISO 9001 certification».

Very good for the customer
Normally, an operation of this kind is followed by a rationalisation with the intent of generating economies of scale based on the integration of functions and systems. However this is not to be in the present case, Musso assured us.
But what type of advantage is D.I.C. set on obtaining, concentrating two companies with the same business under its umbrella?
«Japanese policies - Musso explained - are different to those of westerners: they look at things in the long run and may when it suits them choose to preside over the market even when profits are relatively slim, this in view of attaining given strategic objectives. In this particular case the end is to satisfy the customer and the “means” is world leadership.
Practically speaking, it is aboveall a question of creating a sole purchasing pole for the raw materials, containing the costs and consequently the final prices of the products; furthermore, the new concern presents evident features of internationalisation and specialisation (it is exclusively dedicated to printing inks) and works with technology recognised the world over. It hence has all the right cards to come out as “a recognised leader that, starting off from raw materials and global knowhow, serves all the industrial sectors with max knowhow and ability, from packaging to newspapers, from offset to silkscreen and printed circuits”. What is more, the new structure is capable of giving the converter all the guarantees concerning safety, technical knowhow, knowledge of standards etc. (fundamental for example in food packaging) evermore required by packaging».
Might it not be that the new group is hence planning to set up a monopoly? As Davide Giannotti, head of the liquid inks business declared «You should aboveall consider that the market also hosts companies that are small yet well-placed on the ground that continue to hold their space; secondly, it is probable that our position of leadership will trigger off further concentrations in the sector».

Behind and in front of the scenes
Hence having established the autonomy in operations and image, opportunities for integration exist, but these will remain “behind the scenes” and will essentially consist in producing synergies (probably in the field of semi-processed goods). For the rest, no change in management, systems or responsibilities has been announced.
«I’m the only new feature - Musso adds - but, that too is relative in that I have been working in the Inks field for the last 22 years. I started out in Fisat - an Italian company in the sector that has been part of Sun Chemical for the last 10 year but that continues to produce with its own brand - and now, as well as the other posts, I have taken on the post of president and managing director of Coates Lorilleux SpA, this also includes the responsibility for the Coates production works in Turkey». Though the new managing director does have some new features to announce, what with the further Italian Coates Lorilleux growth projects.
«Right now, the company trades 10,000 t of “liquid inks” in the packaging sector, around 20,000 t on the publishing market (a category that also covers paper&cardboard producers) and finally 5,000 t in offset. Hence the relative weight of packaging in our business is quite considerable, and we intend increasing it further, to the point where we have investment programs for improving our manufacturing and service efficiency».
The main objective is that of growing by way of a constant improvement of service; for example the company has set itself the task of reducing delivery times. «I have personally worked alongside some big converters and I saw a rotogravure assembled with 10 colors “turn” for an hour to then change job, new inks being inserted working for half-an-hour to obtain two or three spools of printed material to then go back to tackling the first subject... It is clear that, in this kind of situation, planning the activity is truly difficult, and it is equally evident that, to stay on the market, the inks producers have to be capable or guaranteeing this service».

Machines, laboratories and men
Thus Coates Lorilleux is overhauling its entire logistics, even relying on specialised structures outside the company, so as to serve customers throughout the company from its Caleppio works, following a scale of priorities that carefully considers the needs of each converter. «A first important reply to this type of problem - Musso explains - lies in the distribution on the ground of mixing stations, thanks to which, combining a limited number of basic components, our customer (or our local service) can obtain the colors they need. The system allows one to drastically slow down the materials flow and avoids our having to produce endless quantities of finished colors. Furthermore, in the same way the machines can treat nitrate, vinyl and polyammide based inks». All the same the mixing station does not solve all the problem. While being an effective means, that with the skills developed by Coates Lorilleux - especially as regard the highly concentrate monosolvent inks - allows our customer to benefit from a service with all its full qualitative and economic advantages, it also has to be integrated with a supply of a variety of specific products. This is why - Musso declares - customer assistance has a strategic value for us also and aboveall concerning the devising of new ad hoc products for developing and innovating packaging. The support of our L.C.A. laboratory for carrying out tests on packaging, was a determining factor, to the point where we decided to detach it from the company to give it max autonomy, keeping the current structure for checking the quality of production and the applicative tests inside the company». Also in its taking root locally, the new group’s approach is atypical to the multinationals’ way of organising themselves in the world through “centres of excellence”. This type of approach leaves the new group more sensitive to the different product “cultures” to be found in the various countries. Indeed in this sector competitivity continues to base itself on the company’s capacity of being close to the customer, of being able understand his needs and guarantee the right kind of response.
Coates Lorilleux SpA’s commercial network is particularly widespread: it is made up of some forty agents who possess in-depth technical skills and who undergo continuous updating. How much does the price factor count in this context? A lot: to the point where Musso finishes off with a promise of stability: «This purchase has slowed down the price increases to the full advantage of the customer. And if there should be rises in the future, they will be purely limited to our need to recover market costs, unlike what has happened in other segments».

Passaggi
Fino al 31 dicembre scorso, la società di Caleppio si chiamava Total inchiostri SpA. Poi, l’assunzione del nome attuale (che sarebbe comunque avvenuta) è stata coincidente con il passaggio all’americana Sun Chemical di tutte le attività mondiali Coates nel campo degli inchiostri.
Con questa vendita TotalFina ha iniziato un processo di focalizzazione nel core business petrolifero.
Coates Lorilleux, a livello mondiale, si ritrova così a far parte dello stesso gruppo del suo concorrente storico – Sun Chemical – pur mantenendo il proprio nome e la più completa autonomia gestionale.
Esclusivamente dedicata alla produzione di inchiostri da stampa (circa 180.000 t/anno di prodotti per offset, imballaggio, serigrafia, circuiti stampati e toner per stampanti), oggi realizza un fatturato di circa 822 milioni $ Usa, con circa 5.000 dipendenti in 40 regioni di tutti i continenti. Sul mercato italiano rimarrà presente con i marchi affermati, di cui elenchiamo tipologie produttive e relative applicazioni.

• Coates Lorilleux - Inchiostri (quotidiani offset e flexo, offset a foglio e rotativa, radiation cure, moduli continui, flexo-roto per imballaggio, rotocalco editoriale, serigrafici, Pantone®, per etichette adesive); vernici sovrastampa oleo resinose, all’acqua, a solvente e UV; ausiliari per la stampa (soluzioni di bagnatura, solventi per lavaggio, ecc.).

• Colorama - Inchiostri (offset a foglio e rotativa, quotidiani offset, radiation cure, waterless, Pantone®, fluorescenti e metallici); vernici sovrastampa oleo resinose e UV; ausiliari per la stampa (soluzioni di bagnatura, solventi di lavaggio, ecc.).

• Cometa- Inchiostri (offset a foglio e rotativa, quotidiani offset e flexo, radiation cure, moduli continui, flexo-roto per imballaggio a solvente e all’acqua, Pantone®, fluorescenti e metallici); Vernici sovrastampa oleo resinose, all’acqua, a solvente e UV; ausiliari per la stampa (soluzioni di bagnatura, solventi di lavaggio, ecc.).

• Rotorama - Inchiostri (quotidiani flexo, flexo-roto per imballaggio a solvente e all’acqua, rotocalco editoriale); vernici sovrastampa a solvente e all’acqua.

• Velaca - Inchiostri (flexo-roto per imballaggio a solvente e all’acqua); vernici sovrastampa a solvente e all’acqua.



Changes
Up to December 31 last, the Caleppio based company was called Total inchiostri SpA. It then took on the current name (a change that was anyway in the offing) that coincided with all Coates worldwide activities in the inks field being passed on to Sun Chemical. With this sale TotalFina began a process of focusing on its petroleum core business.
Thus Coates Lorilleux, at world level, finds itself part of the same group as its age-old competitor - Sun Chemical - while all the same keeping its own name and complete managerial independence.
Exclusively dedicated to the production of printing inks (around 180,000 t/year of product for offset, packaging, silkscreen, printed circuits and printer toner), the company today makes a turnover of around 822 million US dollars, with around 5,000 employees in 40 regions throughout the world. It will remain on the Italian market with its successful brands. We here list their type of products and relative applications.

• Coates Lorilleux - Inks (offset and flexo for newspapers, sheet offset and rotogravure, radiation cure, computer paper, flexo-roto for packaging, publishing rotogravure, silkscreen, Pantone®, for adhesive labels); oil resin, water and solvent based lacquers for overprinting as well as UV; print optionals (bathing solutions, washing solvents, etc.).

• Colorama - Inks (sheet offset and rotogravure, newspaper offset radiation cure, computer paper, waterless, Pantone®, fluorescent and metals); oil resin, water, solvent based as well as UV lacquers for overprinting; print accessories (bathing solutions, washing solvents, etc).

• Comet - Inks (sheet and rotogravure offset, newspaper offset and flexo, radiation cure, computer paper, solvent and waterbased flexo-roto for packaging, Pantone®, fluorescents and metals); oil resin, water, solvent based and UV lacquers for overprinting; print accessories (bathing solutions, washing solvents, etc.).

• Rotorama - Inks (newspaper flexo, flexo-roto for solvent and waterbased packaging, publishing rotogravure); lacquers for overprinting and waterbased solvents.

• Velaca - Inks (flexo-roto solvent and waterbased packaging); water and solvent based lacquers for overprinting.