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Al prossimo Macfrut di Cesena si incontreranno, come di consueto, domanda e offerta di impianti, tecnologie e servizi per la filiera ortofrutticola. In uno scenario internazionale in rapido mutamento, e in un contesto domestico problematico, i dati dell'ultimo bilancio relativi a domanda e offerta del settore. A cura della redazione
Meno ma meglio. Potrebbe essere questo, volendo considerare il bicchiere mezzo pieno, il "succo" del consuntivo 2001 riferito all'ortofrutta.
Infatti, lo scorso anno in Italia sono calati sia la produzione sia i consumi di frutta e verdura, ma in compenso è aumentata la spesa delle famiglie italiane e, nel complesso, anche il bilancio nazionale è abbastanza positivo.
Ecco una fotografia dettagliata del settore, così come è stata proposta dagli organizzatori del Macfrut 2002, ovvero della più importante fiera internazionale di riferimento, che quest'anno si terrà a Cesena da giovedì 9 a domenica 12 maggio.
Come cambia il contesto
La progressiva globalizzazione dei mercati ha portato alla ribalta dello scenario mondiale operatori commerciali e aree di consumo che solo fino a pochi anni fa erano ritenuti di secondaria importanza. Più precisamente, nel corso degli ultimi 15 anni è diminuita l'incidenza dei primi cinque esportatori mondiali sui movimenti complessivi di merce, a causa del progressivo emergere di nuovi e sempre più importanti operatori commerciali da Cile, Sud Africa, Nuova Zelanda, ecc.
Contemporaneamente, si è registrata una progressiva frammentazione del mercato al consumo, tanto che i primi cinque paesi importatori hanno anchessi sensibilmente diminuito il proprio peso, riequilibrato dallaumento delle aree di consumo.
Infine, la presenza sui tradizionali mercati di sbocco di nuovi esportatori sempre più forti e competitivi, associata alla stagnazione dei consumi, impone ai principali produttori la ricerca di nuovi mercati di destinazione.
In sintesi, si può dunque concludere che, in genere, oggi il "primo mondo" avverte la concorrenza dei paesi emergenti, mentre in Italia calano le produzioni, il saldo import-export fa un piccolo passo indietro e le famiglie italiane acquistano meno ortofrutta (ma spendono di più, e non a caso il 2002 è iniziato con una serie di polemiche sui rincari dei prezzi al consumatore).
Italia 2001: dimensioni del comparto
In questo scenario va dunque contestualizzato il bilancio dell'ortofrutticoltura italiana (tabella 1), che resta uno dei settori più importanti delleconomia nazionale, con oltre 25,8 milioni t di prodotti, circa 2 milioni di addetti fra produzione, trasformazione e commercializzazione (indotto compreso), e un fatturato di 19.109 milioni Euro.
Dunque un comparto portante, che però mostra segni di rallentamento (il che non rappresenta una novità assoluta, Ndr.). Infatti, a fronte di un volume complessivo di 29,3 milioni t di frutta e verdura raccolti nel 2000, nel 2001 la produzione è scesa a 25,8 milioni t, con una contrazione percentuale di quasi dodici punti (-11,98%). I principali fattori che hanno condizionato questo risultato sono landamento climatico dell'anno in esame e lormai endemico calo delle superfici destinate a coltivazione nel Centro-Nord della penisola.
A fronte di questo sensibile calo di volumi, si riscontrano però una maggior spesa complessiva e un buon margine di remuneratività per i produttori, con una crescita abbastanza rilevante sia della PLV (Produzione Lorda Vendibile) sia del fatturato complessivo del settore.
Bilancia in attivo (ma il saldo cala)
Nel complesso A.N.E.I.O.A (Associazione Nazionale Esportatori, Importatori Ortofrutticoli e Agrumari) ha valutato il 2001 abbastanza positivamente, considerato che il calo produttivo ha stimolato la ripresa delle contrattazioni e un confortante risultato economico.
Dallesame dei risultati di interscambio 2001, emerge un dato particolarmente significativo: sia l'export sia l'import sono stati superiori al 2000. Più precisamente, durante lo scorso anno l'Italia ha esportato ortofrutta per 2.853 milioni di Euro , in crescita del 10,7% sul 2000, e ha importato merce per 1.940 milioni di Euro segnando +20,7%.
Anche se di molto inferiore, questo aumento si ritrova anche nei quantitativi, dove si registrano esportazioni per 3.749.760 t (+0,1%) e importazioni per 2.392.344 t (+4,6%).
Una tale crescita, avvisano però i commentatori, è in buona parte da ascrivere allo spazio lasciato libero dai nostri partner a causa della crisi produttiva nei rispettivi paesi. Comunque sia, il saldo della bilancia commerciale di settore resta positivo e si attestato sui 913,5 milioni Euro, anche se in calo del 5,7% rispetto al 2000 (tabella 2).
Export e import per macrocategorie
Nel 2001 è aumentato l'export di ortaggi (+15,2%, per 1.173.132 t complessive) e di agrumi (+4%, 271mila t), mentre risultano in calo frutta fresca (-5,4%, 2,1 milioni t) frutta secca (-11,4%, 50mila t) e frutta tropicale (-18,4%, 152mila t). Guardando ai risultati economici, si segnala un incremento per ortaggi (+27,7% 854, 6 milioni Euro), agrumi (+25,1%, 143,1 milioni Euro) e frutta fresca (+5%, 1.584 milioni Euro). Al contrario, frutta secca e frutta tropicale hanno fatto registrare una contrazione del risultato economico rispettivamente del -4,5% (148,8 milioni Euro) e del -4,6% (122,8 milioni Euro). Ecco l'andamento del commercio
Sul fronte delle importazioni, si registra un incremento dei volumi in tutti i comparti - la media è del +4,6% - con la sola esclusione della frutta tropicale. La crescita più evidente riguarda la frutta fresca (+25,6%, 542.497), seguita dalla frutta secca (+20,8%) e dagli agrumi (+2,3%, 257.177 t). L'entità dell'import appare ancora più evidente guardando al risultato economico globale, cresciuto del 20,7% sul 2000. Da questo punto di vista, si segnalano fra gli altri il +47,5% della frutta fresca (544,8 milioni Euro) e il +25,1% degli agrumi (187 milioni Euro), mentre più contenuti risultano gli incrementi relativi a ortaggi (+6%), frutta secca e frutta tropicale.
In linea con quanto segnalato per le esportazioni, laumento economico degli scambi è dovuto soprattutto al rialzo generalizzato dei prezzi dei prodotti ortofrutticoli nel 2001.
La spesa delle famiglie
Chi ha sbirciato nella borsa della spesa dei connazionali (figura 1) è invece lOsservatorio dei Consumi ortofrutticoli delle famiglie italiane, realizzato da Iha Italia per conto di Agri Cesena.
Dall'indagine relativa al 2001 risulta che gli oltre 20 milioni di nuclei familiari hanno acquistato 9.488.516 t di derrate (considerando frutta e verdura fresche assieme a ortaggi surgelati), in calo del 2,1% rispetto al 2000, con una media di 459,8 kg per nucleo. Il totale della spesa (fresco più surgelato) è stato di 12.213 milioni Euro , in aumento del 3,53%.
Se consideriamo solo il fresco, le famiglie italiane hanno acquistato nel 2001 frutta e verdura per 9.310.455 t (-2,1%) e hanno speso 11.675 milioni Euro (+3,46%). I consumi annuali di ortofrutta per ogni famiglia sono passati dai 460 kg del 2000 ai 450 kg del 2001, con un calo del -2,17%. Il maggior divario fra calo dei volumi e aumento della spesa riguarda la frutta fresca, con una contrazione del -3% nellacquisto (4.337.704 t) e un incremento del +4,9% nella spesa (5.558 milioni di Euro), mentre per la verdura fresca la forbice si apre fra il 1,1% delle quantità e il +2,1 del valore.
Consumi e canali
Le percentuali degli acquisti nei vari canali risultano pressoché stabili (figure 2 e 3).
Iper, supermercati e self service rimangono a quota 34,9%, gli ambulanti e i mercati coperti al 37,9%, i negozi tradizionali passano dal 23,8% al 23,6% e i discount salgono dal 3,4 al 3,6%.
Considerando il valore della spesa, si nota invece una perdita del negozio tradizionale (7%), non tanto a favore della moderna distribuzione che ci guadagna uno 0,1%, quando di ambulanti e mercati coperti (dal 33,1% del 2000 al 33,4% del 2001) e discount (dal 3,2% al 3,5%). In generale si può sostenere che le famiglie italiane acquistano la frutta più costosa nella distribuzione moderna (circa il 35% in peso, ma 39% in spesa) mentre dagli ambulanti comprano quella a minor prezzo (quasi il 38% in volume contro il 33,4 in valore).
Il maggior scostamento fra i diversi luoghi di acquisto si nota negli ortaggi freschi. Considerando le quantità, nel 2001, la distribuzione moderna aumenta (33,7% contro il 33,3%), i negozi tradizionali scendono (dal 24 al 23,5%), restano stabili i discount (3,3%) e si presentano in leggera crescita ambulanti e mercati coperti (dal 34,1% al 35,5%).
Più accentuate le variazioni in valore: la distribuzione moderna passa dal 38,1% al 38,7%, i negozi tradizionali calano dal 24,5% al 23,9%, i discount salgono dal 3,3% al 3,5%, mentre ambulanti e mercati registrano una contrazione dal 34,1% al 33,9%.
Gli ortaggi surgelati
Un discorso a parte riguarda gli ortaggi surgelati, che da tempo registrano una crescita dei consumi particolarmente elevata. Nel 2001 si sono attestati a 178.061 t, in crescita del +5,5%, mentre la spesa è salita del +5%, passando a 537,5 milioni Euro. e lacquisto medio annuo per nucleo è aumentato da 9,6 a 9,8 kg (+2,08%).
Gli ortaggi surgelati sono acquistati in prevalenza nei canali della distribuzione moderna, che rappresenta il 73,4% dei volumi e il 74,8% della spesa. Si rileva, al riguardo, una leggerissima flessione rispetto al 2000, quando le quote erano 73,5 in quantità e 75% in valore. Risultano invece decisamente in calo gli acquisti nei negozi tradizionali - che passano dall8,5% al 7,8% in volume e dal 9,2% all8,7% in valore - mentre aumenta la quota degli ambulanti e dei mercati coperti, dall8,7% al 9,2% in volumi e dal 10,3 al 10,9% in valore.
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Fruit and vegetables: background and consumption
The next Macfrut in Cesena will, as usual, be a meeting place for the supply and demand of equipment, technologies and services for the fruit and vegetable sector, against a rapidly-changing international background, and in a problematic home context. Here are the data relating to the last survey of supply and demand.
By the editorial staff
Less but better. This could be the optimist thinking of the cup as half-full, the juice of the 2001 balance-sheet for fruit and vegetables. In fact, last year in Italy both production and consumption of fruit and vegetables fell, but this was compensated for by the increase in spending of Italian families and on the whole the balance is fairly positive.
This is a detailed snapshot of the sector, as put forward by the organisers of Macfrut 2002, the most important international fair, which this year takes place in Cesena from Thursday 9 to Sunday 12 May.
How the context is changing
Progressive globalisation of the market has brought into the limelight of the world stage commercial operators and areas of consumption which up until a few years ago were considered to be of secondary importance. To be more precise, over the last 15 years the influence of the five biggest international exporters on the overall movement of merchandise has diminished, owing to the steady emergence of new and ever more important commercial operators from Chile, South Africa, New Zealand, etc.
At the same time, there has been a progressive fragmentation of the consumer market, so much so that the five most important importing countries have noticeably reduced their influence, brought into balance by the increase in consumer areas.
Finally, the presence in outlet markets of new, ever stronger and more competitive exporters, together with the stagnation in consumption, has forced the main producers to search for new markets.
To sum up, It may be concluded that today, generally speaking, the first world is experiencing competition from emerging countries, while in Italy production is falling, import/export revenue is falling slightly and Italian families are buying less fruit and vegetables (but spending more it is no coincidence that 2002 has begun with a series of arguments over price increases to the consumer).
Italy 2001: the size of the sector
Against this background we must therefore put into context the balance-sheet of Italian fruit and vegetables (table 1), which remains one of the most important sectors of the national economy, with more than 25.8 million tonnes of produce, employing about 2 million people in production, processing and marketing, and a turnover of 19,109 million Euro.
It is therefore an important sector, but one which is showing signs of a slowdown, (which is not a totally new phenomenon, Ed.). In fact, compared with a total volume of 29.3 million tonnes of fruit and vegetables produced in 2000, in 2001 production fell to 25.8 million tonnes, a percentage reduction of almost twelve points (-11.98%). The main factors leading to this outcome are the weather in the year in question and the now endemic reduction of land available for cultivation in the centre-north of the peninsula.
Compared with this significant fall in volumes, however, there was greater total spending, a good margin of profit for the producers, with a significant increase in both Gross Saleable Production and the overall turnover of the sector.
Balance in profit (but profits fall)
Overall, A.N.E.I.O.A (the National Association of Exporters and Importers of Fruit, vegetables and Citrus Fruits) reckon 2001 to have been a fairly positive year, taking into consideration that the fall in production stimulated an upturn in transactions and a comfortable economic outcome.
An examination of the results of import-export transactions for 2001 reveals some particularly significant data: both exports and imports were higher than in 2000.
To be more precise, during last year Italy exported fruit and vegetables worth 2,853 million Euro, an increase of 10.7% over 2000, and imported goods to the value of 1,940 million Euro, an increase of 20.7%. Although much lower, this increase can also be seen in quantities, where exports were 3,749,760 tonnes (+0.1%) and imports 2,392,344 tonnes (+4.6% ).
However such an increase, commentators point out, can in large part be ascribed to the space left empty by our partners due to production crises in their own countries.
But the commercial balance of the sector remains positive, reaching 913.5 million Euro, even though this is a drop of 5.7% compared with 2000 (table 2).
Exports and imports for macro listings
In 2001 the export of vegetables grew (+15.2%, for an overall total of 1,173,132 tonnes) and citrus fruits (+4%, 271 thousand tonnes), while exports of fresh fruit fell
(-5.4%, 2.1 million tonnes), as did dried fruit (-11.4%, 50 thousand tonnes) and tropical fruit (-18.4%, 152 thousand tonnes). A look at the economic results reveals an increase for vegetables (+27.7% 854.6 million Euro), citrus fruits (+25.1%, 143.1 million Euro) and fresh fruit (+5%, 1.584 million Euro). On the other hand, dried fruit and tropical fruit showed a contraction of the economic result, with respectively
-4,5% (148.8 million Euro ) and
-4,6% (122.8 million Euro). This is how trade went.
On the imports front, there was an increase in volume in all areas the average was +4.6% - with the sole exception of tropical fruit. The most obvious increase was in fresh fruit (+25.6%, 542,497 tonnes), followed by dried fruit (+20.8%) and citrus fruits (+2.3%, 257,177 tonnes). The extent of imports becomes even more evident when we look at the total economic result, up by +20.7% compared with 2000. In this respect, the outstanding performers were fresh fruit (+47.5% 544.8 million Euro) and citrus fruits (+25.1% 187 million Euro), while increases were rather less for vegetables (+6%), dried fruit and tropical fruit. In line with what has been noted for exports, the financial increase in transactions is above all due to the general rise in prices of fruit and vegetable products in 2001.
Family spending
Investigations into spending by Italians appeared in Observations on Consumption of fruit and Vegetables by Italian Families (figure 1), carried out by IHA Italia for Agri Cesena. The 2001 survey shows that 20 million nuclear families bought 9,488,516 tonnes of foodstuffs (fresh fruit and vegetables and frozen vegetables) a fall of 2.1% compared with 2000, with an average of 459.8 kg per family.
Total spending (fresh and frozen produce) was 12.213 million Euro, an increase of 3.53%.
Taking account of fresh produce only, in 2001 Italian families bought 9,310,455 tonnes of fruit and vegetables (-2,1%) and spent 11.675 million Euro (+3,46%).
Annual consumption of fruit and vegetables per family went from 460 kg in 2000 to 450 kg in 2001, a fall of -2.17%.
The major difference between the fall in volumes and the rise in spending was in fresh fruit, with a contraction of -3% in purchases (4,337,704 tonnes) and an increase of +4.9% in spending (5,558 million Euro), while for while for fresh vegetables the gap was -1.1% in quantity and +2.1 in value.
Consumption and channels
The percentages of purchases through the various channels remain more or less stable (figures 2 and 3).
Hypermarkets, supermarkets and self-service stores remain at 34.9%, mobile outlets and covered markets at 37.9%, traditional shops slip from 23.8% to 23.6% and discount stores rise from 3.4 to 3.6%.
Regarding the value of purchases, there is a fall in traditional shops (7%), but not to the advantage of modern distribution methods which only show a gain of 0.1%, but to mobile outlets and covered markets (from 33.1% in 2000 to 33.4% in 2001) and discount stores (from 3.2% to 3.5%).
Generally speaking, it can be said that Italian families buy more expensive fruit in the modern distribution outlets (around 35% by weight, but 39% of the expenditure) while they buy less expensive items from mobile outlets (almost 38% of the volume but only 33.4% of the value).
The greatest disparity between the various sales outlets is seen in fresh vegetables.
As far as quantity is concerned, in 2001 modern distribution outlets showed an increase (33.7%, up from 33.3%), traditional shops fell (from 24% to 23.5%), while discount stores remained stable (3.3%) and mobile outlets and covered markets showed a slight increase (from 34.1% to 35.5%).
The differences in value were more marked: modern distribution outlets rose from 38.1% to 38.7%, traditional shops fell from 24.5% to 23.9%, discount stores rose from 3.3% al 3.5%, while mobile outlets and markets showed a fall from 34.1% to 33.9%.
Frozen vegetables
Frozen vegetables are another matter as for some time they have shown a particularly high growth in consumption.
In 2001 they reached 178,061 tonnes, a rise of +5.5%, while spending rose by +5%, for a total of 537.5 million Euro, and the average annual purchase per family unit rose from 9.6 to 9.8 kg (+2.08%).
Frozen vegetables are mainly bought from modern distribution outlets, representing 73.4% of the volume and 74.8% of the spending.
A slight increase was noted compared with 2000, when the levels were 73.5% by quantity and 75% in value. However, purchases from traditional shops showed a significant fall from 8.5% to 7.8% in volume and from 9.2% to 8.7% in value while there was growth for mobile shops and covered markets, from 8.7% to 9.2% in volume and from 10.3% to 10.9% in value.
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Macfrut 2002
Macfrut presenta ogni anno impianti, tecnologie e servizi per la produzione, lavorazione, commercializzazione e trasporto dei prodotti ortofrutticoli. Accanto al "corpo" espositivo principale, si sono sviluppati dei Saloni satellite, che permettono di approfondire alcuni importanti segmenti della filiera, dedicati ai prodotti biologici, ai mezzi di trasporto e alle sementi. Organizzata da Agri Cesena e promosso dal Comune e dalla Camera di Commercio locali, la manifestazione ha assunto nel tempo l'importanza di un appuntamento internazionale, dove confluiscono buyer da tutto il mondo. Quest'anno si svolgerà dal 9 al 12 maggio e ospiterà oltre 600 espositori su una superficie di 40.000 m2 (compresi gli spazi all'aperto). Gli organizzatori prevedono un afflusso di oltre 35.000 operatori e sono annunciate anche più di 80 delegazioni e rappresentanze ufficiali straniere. Molto ricco, come di consueto, il programma di convegni, fra cui figurano momenti di approfondimento dedicati ai prodotti biologici, agli OGM, alla tracciabilità di filiera e al delicato equilibrio fra valorizzazione del prodotto e garanzie al consumatore. Importanti incontri saranno inoltre dedicati ai mercati del Brasile e della Russia, analizzati nella struttura e come possibili partner, ma anche, più in generale, all'innovazione di prodotto e alle politiche di marca che sostengono la crescita del comparto sui mercati domestici e nell'espansione all'estero.
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Macfrut 2002
Every year, Macfrut provides a platform for equipment, technologies and services for the production, processing, marketing and transport of fruit and vegetable products. Next to the main body of the exhibition satellite Salons have developed, which allow more exposure to several important parts of the sector, devoted to organic produce, transport and seed. Organised by Agri Cesena and promoted by the Local Authority and local Chambers of Commerce, over the years the event has assumed the international importance, as it attracts buyers from all over the world. This year it is to be held from 9 to 12 May and will host more than 600 exhibitors in an area of 40,000 m2 (including outdoor space).
The organisers expect 35,000 operators to visit the exhibition, in addition to more than 80 delegations and official foreign representatives. As usual, there is a full programme of conferences, some of which offer opportunities for more awareness of organic produce, genetically-modified foods, the future course of the sector and the delicate balance between publicising the product and guarantees to the consumer. There will also be important meetings devoted to the Brazilian and Russian markets, with an exploration of their structures and their potential as partners, but also, more generally, to innovative products and quality policies to sustain the sectors growth inn home markets and expansion abroad.
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