Opinioni

  • 2018: l’anno della Plastics Schizophrenia

    Scrive lo psichiatra Thomas Szasz: «Il proverbio suggerisce di non mordere la mano che ti nutre. Ma forse dovresti farlo, se quella mano ti impedisce di nutrirti da solo»*.
  • È forse una favola?

    Alla soglia dei 100 anni, l’avvocato Bruno Segre, dopo aver elencato in un’intervista una serie di critiche puntuali e sferzanti all’attuale momento storico, conclude in modo laconico: «L’Italia resta un grande Paese. È come una bella donna volgare. E io non posso smettere di amarla»(1). 
  • Ognuno sia speranza di se stesso*

    L'EDITORIALE DI STEFANO LAVORINI. L’uomo sembra, tra gli esseri viventi, il solo che sia reso felice dalle speranze, che si esalti di gioia pensando alle ragioni che potrebbero metterlo nella condizione di possedere una cosa desiderata, ma è anche l’unico che pianga quando le scopre perdute.
  • Sulle ginocchia degli dei…*

    L'EDITORIALE DI STEFANO LAVORINI. Non ci si dimette dalla storia, e neppure si può dichiararla chiusa a proprio piacimento. Il che presuppone che si continui a sognare, con la coscienza che niente è ineluttabile e che è necessario cercare vie di miglioramento al proprio presente.
  • Almanacco dell’anno in corso

    L'EDITORIALE DI STEFANO LAVORINI. Scrive Slavoj Žižek: «Oggi non sappiamo cosa fare, ma dobbiamo agire subito, perché le conseguenze dell’inattività potrebbero essere catastrofiche. Dovremo correre il rischio di compiere passi nell’abisso del Nuovo in situazioni completamente inadatte: dovremo reinventare aspetti del Nuovo al solo scopo di conservare ciò che di buono c’era nel Vecchio (…)».
  • Io faccio quello che sono

    Editoriale di Stefano Lavorini. Metti un pomeriggio del penultimo giorno a interpack: seduto in compagnia di Simona Michelotti nel bello stand della “sua” SIT, approntato con entusiasmo e partecipazione fuori dal comune per la fiera di Duesseldorf, approfitto di un raro momento di quiete per fare con lei il punto della situazione.
  • Dal generale al particolare

    Una panoramica sui contenuti delle relazioni presentate nel corso dell'Economic Packaging Conference (Venezia, 7-8 Giugno 2017), organizzata dall'Istituto Italiano Imballaggio in collaborazione con Conai.
  • ATTENZIONE: così va il mondo!

    Editoriale di Stefano Lavorini. A colloquio con Bernd Jablonowski… Considerazioni a ruota libera (ma non troppo) sul ruolo, sulle strategie in ambito internazionale e sul futuro delle fiere specializzate.
  • Nuceria: pensiero e sentimento

    Editoriale di Stefano Lavorini. Entrare in un’azienda è come sfogliare a caso un libro recuperato da uno scaffale, aprire una finestra su un mondo di inconosciute meraviglie, di sentimenti potenti occultati, di panorami emotivi insospettati.
  • A ognuno il suo (mestiere)

    Editoriale di Stefano Lavorini.  Ma chi me lo fa fare? È la domanda di fondo che molti, se non tutti, si pongono nel tentativo di dare un senso al proprio vivere.
  • Seri, col sorriso

    Editoriale di Stefano Lavorini - “I guerrieri vittoriosi prima vincono, poi ingaggiano battaglia”: così scriveva 2.500 anni fa Sun Tzu (Sunzi, L'arte della guerra).
  • Aziende pensanti

    Quando un bilancio parla di umanità e di business, di cultura e gioia di vivere, di bellezza e amore... stiamo sfogliando il Living Company Report di BoxMarche. Di pagina in pagina, lo spirito di un’azienda. L.G.
  • Tanto di cappello

    Il mondo dell’imballaggio continua, per fortuna, a riservarmi bellissime sorprese. Perché, al di là delle considerazioni su tecnologia e mezzi di produzione, è ancora possibile raccontare storie in cui l'Uomo è artefice e non artefatto, motore e protagonista del proprio destino. Editoriale di Stefano Lavorini
  • Or tu le ragioni tue puoi dire a lui...

    Or tu le ragioni tue puoi dire a lui / Che mi pare uom assai giusto e saputo*. Bilancio della Economic Packaging Conference, organizzata dall’Istituto Italiano Imballaggio in collaborazione con Conai a maggio. Editoriale di Stefano Lavorini                 
  • Dopolavoro Nostalgia

    Editoriale di Stefano Lavorini. Osservo. Nessun compiacimento nel riconoscermi diverso. Nulla della pericolosa arroganza, che viene da quell’idea di sentirsi per certi versi superiori, solo perché capaci di farsi spettatori disincantati di una commedia, di cui intuiamo trama e scopo.

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