Caterina Arcuri

Caterina Arcuri opera nel campo della ricerca e della sperimentazione visiva ed espone dagli anni Novanta.


Caterina Arcuri Ascoltarci, 2019 Ceramica, pluriball

La sua ricerca attuale è riconducibile soprattutto al disegno, all’installazione, al video.
Le installazioni - che nascono dalla sovrapposizione e interazione dialogica di forme essenzializzate in un progressivo itinerario di sublimazione - coinvolgono lo spettatore che, guidato da una “segnaletica” minimale, può scegliere se sintonizzarsi con le intenzioni dell’artista o compiere un percorso autonomo che spesso inizia (o si conclude) con un attimo di consapevolezza del sé, incontrato in una superficie specchiante o intravisto al di là di una membrana opaca.
L’incontro e il confronto rappresentano un momento topico nel lavoro di questa artista, insieme all’energia e alle suggestioni dei luoghi, dei quali percepisce le stratificazioni geotemporali.
Sue opere sono presenti in musei, collezioni pubbliche e private.
È docente di pittura all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro.

La parola all’AUTRICE
Ascoltarci. Artista è colui che custodisce e nutre. In questi due verbi, tanto femminili e materni, odo le note che accompagnano costantemente il mio fare.
Arte è narrazione di idee e forme che, concepite a volte dalla mente, altre dal cuore, nascono protette da involucri trasparenti come la pelle dei girini.
Nelle mie installazioni il vedere attraverso rappresenta un tema ricorrente, giacché lo sforzo compiuto dallo spettatore per discernere o immaginare, segna un valido punto d’incontro con me e con il senso dell’opera.
L’occhio ci consente di passare attraverso materiali trasparenti od opachi, la mente di attraversare ostacoli ben più consistenti.
La semplice esperienza del guardare attraverso, ci può, dunque, rendere consapevoli di quali dispositivi eccezionali l’uomo sia dotato e di come li usi poco e male.


 

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