Imballaggi di vetro: i trend
Dati e fatti di un comparto che ha saputo rinnovarsi nel corso degli anni, puntando su innovazione e personalizzazione.
Grazie a un’efficace azione di comunicazione, connessa a una sensibile innovazione di prodotto, le vetrerie sono riuscite a invertire il trend di progressivo cedimento che aveva caratterizzato gli anni ‘80: forme e colori proliferano, bottiglie e flaconi vengono personalizzati ormai a seconda del tipo di prodotto o della marca, sia che si tratti di contenitori per bevande o profumi o conserve vegetali.
Anche sotto l’aspetto ambientale sono stati compiuti molti progressi in termini di alleggerimento del peso dei contenitori, di cui sono state salvaguardate ovviamente le caratteristiche fondamentali di protezione.
Il vetro è un materiale riciclabile al 100% e per innumerevoli volte, il che comporta un ingente isparmio di materie prime recuperate da cave e miniere necessarie alla produzione: si calcola che, riciclando 100 kg di rottami di vetro si ottengono 100 kg di vetro, mentre 120 kg di materie prime per ottenere 100 kg di vetro nuovo.
Il mercato
L’offerta degli imballaggi in vetro è molto varia, sia dal punto di vista dei formati che per aree di impiego. La classificazione “classica” prevede bottiglie, vasi, flaconeria e imballaggi da vetro tubo, ossia fiale e flaconcini.
Nel 2015 il settore degli imballaggi in vetro (imballaggi vuoti) ha segnato una crescita del 2,5% per quanto riguarda la produzione espressa in quantità. L’aumento produttivo è stato determinato essenzialmente dall’incremento delle esportazioni (+6,1%). Anche le importazioni hanno concluso l’anno con una significativa crescita (+6,8%). L’utilizzo apparente segna un incremento del 2,7%.
Nell’ambito degli imballaggi in vetro l’88,8% è costituito da bottiglie, il 6,3% da vasi , il 4% da flaconeria in vetro cavo e 0,7% da fiale e flaconi in vetro tubo.
Impieghi settoriali
Bottiglie e vasi trovano applicazione essenzialmente nell’area dei liquidi e delle conserve alimentari.
La flaconeria, che comprende vasetti, boccette e flaconi, è utilizzata nei settori della farmaceutica e della cosmesi/profumeria.
Gli imballaggi da vetro tubo sono destinati invece al settore farmaceutico.
Bottiglie. Con riferimento alle bottiglie di vetro cavo nuove immesse sul mercato, esse vengono impiegate in diversi settori merceologici, ma il principale resta l’area delle bevande alcoliche, con uno share del 65,2%.
Nell’ambito delle bevande alcoliche, il vino detiene ovviamente la quota di partecipazione nettamente maggiore (49%). In questo settore, la bottiglia di vetro deve però confrontarsi anche con altre tipologie di imballo, in particolare “brick” e bag in box.
Il vetro risulta molto diffuso nel confezionamento della birra, dove la bottiglia si confronta però con lattine e keg. Resta invece “sovrano” nei super alcolici e vermouth.
Altro campo di utilizzo della bottiglia di vetro è quello delle bevande analcoliche (17,4%), dove l’acqua minerale rappresenta il 9% e deve reggere il confronto, in particolare, con la bottiglia di PET che, tendenzialmente, erode spazi.
Altra importante area di impiego è quella dell’olio di oliva (6%), dove la bottiglia di vetro predomina nettamente sul mercato interno mentre, per quanto riguarda le esportazioni, si deve confrontare con le lattine di banda stagnata e con le bottiglie in PET.
Nonostante siano chiamate a fronteggiare la concorrenza di poliaccoppiati flessibili da converter e di bottiglie in PET, le bottiglie di vetro sono molto apprezzate anche dai comparti dei succhi di frutta, dell’aceto, delle passate di pomodoro e degli sciroppi.
Vasi. Per il 47% i vasi di vetro sono destinati al confezionamento delle conserve vegetali, comprese le categorie dei sughi pronti, dei sott’olio e sottaceti.
Il 23,5% viene utilizzato per confezionare omogeneizzati, il 5% riguarda invece il settore delle conserve ittiche. Il resto è destinato a una miriade di altri prodotti alimentari (olive, spezie, marmellata, salse, ecc.).
In questi ambiti, i principali competitor dei vasi di vetro sono le scatolette di alluminio e d’acciaio, anche se negli ultimi tempi si sono affermati anche i contenitori di cartoncino poliaccoppiato e le buste di poliaccoppiato flessibile da converter (si prevede che, nei prossimi anni, queste due ultime categorie, diventeranno i più temibili competitor del vaso di vetro).
Flaconeria e vetro cavo. Due le principali aree settoriali di sbocco della flaconeria, ovvero cosmesi-profumeria e farmaceutica: il primo ne assorbe l’83% circa, il secondo il 15% (il restante 2% è destinato ad altre aree di impiego).
Per quanto concerne il vetro tubo destinato agli imballaggi la principale area di utilizzo è la farmaceutica (oltre 80% di share).
Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio