Si fa presto a dire inchiostro
Oltre i prodotti per la stampa… Il futuro oggi sembra essere nelle soluzioni innovative messe a punto da Sun Chemical per dare valore al packaging.
Ma c’è da scommetterci, è solo l’inizio di una mutazione non solo tecnologica ma culturale che interesserà converter e brand owner. Stefano Lavorini
Su questo argomento si sono versati... fiumi d’inchiostro, appunto. Eppure per tanti, vale ancora la vecchia e semplicistica classificazione che distingueva solo tra prodotti per scrivere e prodotti per la stampa, grassi o heat che fossero. Tutto vero, ma la tecnologia dimostra di saper cambiare i riferimenti proponendo nuove stupefacenti soluzioni capaci di rendere più coinvolgente le interazioni tra packaging e consumatore, magari offrendogli maggiore tutela anche per quanto attiene a origine e autenticità del prodotto.
Ne abbiamo avuto un essai in occasione del seminario tecnico di aggiornamento organizzato da Sun Chemical, che quest’anno si è svolto a Viareggio il 4 e 5 ottobre scorsi: un momento formativo come sempre caratterizzato dall’intelligente scelta dei temi e dalla preparazione ed esperienza dei relatori, i direttori tecnici Paolo Caiani, per la divisione sheet, UV e serigrafia, ed Egidio Scotini, per la parte inchiostri liquidi, nonché da un’organizzazione inappuntabile.
Dedicato a “Packaging interattivo e brand protection” il meeting ha offerto un quadro allo stato dell’arte sulle potenzialità dell’imballaggio (stampato) tra strumento evoluto di marketing - in grado di coniugare identificazione, promozione del brand e logistica - e medium indispensabile a contrastare il fenomeno della contraffazione. Una piaga che porta alla perdita di 125 miliardi di dollari* ogni anno e che riguarda tutti i settori, dai materiali elettronici al tabacco, dagli alimenti ai farmaci.
Proviamo a mettere ordine tra tante le proposte.
A ogni cliente il suo prodotto
Nel tempo, l’evoluzione del marketing ha spostato il focus dal prodotto all’acquirente: la cosa più importante per un’impresa è dunque “creare il cliente”. In quest’ottica è evidente come le interfacce tecnologiche possano rendere più coinvolgenti le interazioni. Lo hanno sottolineato anche gli “uomini” Sun Chemical: proprio sfruttando le nuove tecnologie, il packaging è infatti destinato a diventare ancor di più un veicolo di marketing fondamentale, in quanto capace di instaurare una relazione diretta tra consumatore e brand owner.
La strada è quella della stampa di sistemi elettronici, che sta trovando nuove applicazione nella produzione di diversi componenti, dai display ai sensori, dai sistemi logici, come tag RFID e indicatori di temperatura ai packaging intelligenti.
Sono già realtà le etichette, alimentate a batteria esterna, che si illuminano reagendo alla musica o che utilizzano inchiostri elettroluminescenti. Andando avanti la tecnologia, e quindi ipotizzando batterie sottili di tipo organico, si potrà avere prodotti stand alone realmente innovativi.
Per coloro che hanno il “coraggio” di provarsi in questo campo, sono già disponibili inchiostri serigrafici e flexo conduttivi a base di argento e di grafite, nonché inchiostri dielettrici UV.
Al momento, la nuova frontiera è rappresentata dall’applicazione Touchcode™, commercializzata da T + Sun, partnership tra Sun Chemical e T+Ink, in cui la prima fornisce gli inchiostri e la seconda è proprietaria della tecnologia.
Touchcode™ utilizza conduttori stampati per permettere a una card, ma prossimamente anche a un imballaggio (rigido o almeno planare), di interagire con un dispositivo touch screen, smartphone o tablet, ovvero di mettere in relazione il mondo della stampa con quello di internet.
In pratica, utilizzando un’apposita App, e posizionare la scheda Touchcode™ sullo schermo, tenendola nella zona di connessione, vengono abilitati gli accessi ai contenuti. Le applicazioni sono molteplici: verifica di un prodotto, shopping on line, offerte, sondaggi, ma anche giochi interattivi. I processi di stampa che possono essere utilizzati da questo sistema sono la flessografia, la rotocalco, con tipologie di inchiostri ovviamente diversi.
Tutela del marchio e sicurezza del prodotto
Altra cosa è la brand protection, in relazione alla quale Sun Chemical propone un approccio multilivello che si fonda sulla combinazione di tre tipologie di soluzioni: quelle visibili, in cui il sistema di sicurezza non necessita di alcuna strumentazione per essere rilevato, e quelle “machine readable” che hanno bisogno di un detector, non specifico (noscosti/rilevabili ) oppure tarato ad hoc per la soluzione (nascosti/non rilevabili).
Nel primo gruppo, rientrano gli inchiostri SunShift a base di pigmenti cangianti che, a seconda dell’angolo di osservazione, restituiscono un diverso colore dell’immagine: questi prodotti, a base acqua, solvente od UV, possono essere utilizzati con tecnologia di stampa flexo e serigrafica. Ma anche gli inchiostri metacromici, principalmente per serigrafia, che cambiano colore in base alla fonte luminosa, e quelli termocromici, che cambiano colore in base alla temperatura.
Il secondo gruppo è costituito dagli inchiostri SunGuard che prevedono l’uso di apparecchiature esterne per poterne rilevare l’utilizzo.
Tra le possibili soluzioni, la combinazione di due diverse tipologie di inchiostri sensibili ai raggi infrarossi, Orion e Apollo, che fungono da traccianti all’interno della stampa e che sono rilevabili con un opportuno rivelatore.
Altra opzione è rappresentata da un inchiostro speciale, utilizzabile con tutte le tecnologie di stampa, in combinazione con una semplice lente, dotata all’interno di un particolare illuminante: il dispositivo consente di identificare in una stampa normale una serie di punti colorati altrimenti invisibili.
Sempre della stessa serie, l’inchiostro nero invisibile all’infrarosso, Reveal: strutturato come un inchiostro tradizionale, e disponibile per tutte le tecnologie di stampa, può essere stampato su qualunque supporto ma scompare se osservato attraverso una videocamera IR, attestando così l’autenticità del packaging e del contenuto. A completamento, gli inchiostri a fluorescenza UV, gamma che si è di recente arricchita delle nuove tonalità bianco e arancio.
Per chi non si accontenta, passando al terzo gruppo dei sistemi di sicurezza, Sun Chemical propone la gamma SunLock, tra cui Verigard che si basa su un detector tarato per rilevare un segnale univoco, creato combinando traccianti inseriti nell’inchiostro (uno strumento calibrato ad hoc per un prodotto unico).
Seguendo la stessa filosofia è disponibile Microtag, una soluzione che lavora sulla risonanza magnetica e che permette di rilevare la veridicità di un segnale univoco dalla distanza di 1 o 2 centimetri: utile soprattutto nel caso di componenti elettronici imballati.
Ma non è tutto. Per casi molto specifici, c’è la possibilità di aggiungere nel prodotto delle microtracce, in quantità così trascurabile da poter essere identificate solo da laboratori specializzati, dietro opportune procedure.
E come se non bastasse… passiamo ai file di prestampa
I sistemi di sicurezza non sono confinati solo all’utilizzo di inchiostri speciali di varia natura, ma possono prevedere anche interventi mirati sui file di prestampa, allo scopo di introdurre delle piccole alterazioni capaci di vanificare qualsiasi tentativo di riproduzione dell’originale.
Per offrire un servizio completo, Sun Chemical ha siglato un accordo in esclusiva nell’ambito delle arti grafiche, con la società americana DSS - Document Security Systems, per la fornitura di sistemi di anticontraffazione basati proprio sull’elaborazione di file grafici.
Seguendo questa strada è possibile, con Secur Print Technology, far apparire dei microelementi come quadrati, distinguibili se ingranditi: copie e scansioni fanno perdere loro gli angoli e ne causano la distorsione. Con Barcode Barricade, invece, si riesce a creare un codice estremamente leggibile in originale, le cui copie però non sono leggibili, mentre con la Tecnologia Phantom, impossibile da replicare, si possono includere immagini che però possono essere viste senza strumenti particolari, solo inclinando lo stampato.
La modifica del file grafico non solo impedisce eventuali copie, ma permette di rilevare con uno smartphone l’originalità del prodotto.
Grazie all’applicazione Authentiguard, l’autenticazione del codice DSS stampato sull’imballo, etichetta o documento, è molto semplice. L’App può essere usata sia dagli ispettori che dai consumatori e l’archivio sul Cloud ne permette il completo controllo.
Dulcis in fundo, PrismViewer, la nuova generazione per quanto riguarda le tecnologia di “immagini latenti”. DSS nasconde l’immagine Prism (brevettata) nell’artwork. L’immagine Prism previene la contraffazione tramite copiatrici, scanner e fotografia ad alta risoluzione. L’immagine latente viene rivelata solo tramite l’Applicazione DSS PrismViewer o l’impiego di un filtro ottico.
* Fonte: Camera di commercio americana
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