Digital ink-jet: da bobina a cartone ondulato
HP e KBA l’hanno presentata in anteprima, presso il quartier generale della KBA a Würzburg, a oltre 200 clienti e giornalisti specializzati. Si chiama HP PageWide Web Press T1100S ed è una gigantesca macchina digitale da bobina per copertine di cartone ondulato, che permette di stampare in simultanea lavori di formato e tiratura diversi. La vedremo a drupa e ha già un acquirente.
A dicembre abbiamo visto la prima HP PageWide Web Press T1100S, ovvero la macchina da stampa digitale per cartone ondulato che HP ha sviluppato insieme a KBA, in un intenso lavoro congiunto durato un paio d’anni. Le due imprese hanno messo in campo le rispettive competenze, nel digitale e nella costruzione di grandi macchine da stampa, dando vita a un sistema originale con 2,8 m di luce, alta velocità (fino a 183 metri lineari al minuto e 30.600 metri quadrati all’ora) e, soprattutto, con un’inedita flessibilità, che permette di raggiungere una produttività molto elevata (e dunque anche un ROI interessante).
La HP PageWide Web Press T1100S, che verrà presentata a drupa 2016 e sarà disponibile sul mercato a partire dall’anno successivo, è commercializzata a livello globale dalla rete di vendita HP, che assicura anche l’assistenza tecnica.
Architettura multipiste
Le prestazioni di questa macchina si devono, anzitutto, alla cosiddetta Multi-lane Print Architecture (MLPA) che genera un cambiamento di paradigma nella produzione del cartone ondulato. L’HP MLPA suddivide la larghezza della bobina in più linee (o piste che dir si voglia) in modo da poter stampare contemporaneamente, e senza tempi di preparazione inframmezzo, lavori diversi, con più dimensioni e tirature. Le tirature basse o ultra-basse possono essere avviate in coda e stampate insieme, intanto che i lavori a tiratura più alta vengono realizzati su un’altra linea.Naturalmente, si possono aggiungere codici di sicurezza, bar code e dati variabili.
Oltre noti vantaggi della stampa digitale, dunque, la MLPA assicura un inedito grado di libertà in termini di customization e personalizzazione cost-effective degli imballaggi ondulati, permettendo di realizzare tirature più basse senza dover creare un inventario e, in buona sostanza, consentendo al converter di cartone ondulato di stampare solo ciò che è necessario e quando è necessario, eliminando il magazzino dei cartoni e soddisfacendo le esigenze “just in time” di tanti clienti, ad esempio del commercio online ma anche in innumerevoli altre applicazioni.
Un inkjet che sembra offset
Le HP PageWide sfruttano una tecnologia proprietaria HP, denominata Scalable Thermal InkJet, che mette in campo 1200 ugelli per pollice e teste ottimizzate per assicurare la massima qualità riducendo, al contempo, sprechi di inchiostro.
Questa qualità, comparabile a quella offset, sfrutta una combinazione di prodotti avanzati messi a punto dalla multinazionale americana, che comprende priming, aggrappante e inchiostri CMYK pigmentati a base acqua HP A50, efficaci su supporti standard patinati e non, riciclati o vergini, con spessori fra 80 e 400 g/mq (GSM). Ne risultano un’alta saturazione del colore, densità ottica del nero e testo nitido, incrementati dalle soluzioni di patinatura in-line e near-line e di verniciatura di sovrastampa a base acqua.
Caratteristiche di configurazione opzionali, come soluzioni di patinatura in vernice per sovrastampa, primer e auto-splice/turret rewind, nonché il sistema di essiccazione misto ad aria e raggi infrarossi e l’Automated Paper Logistics System KBA Patras, massimizzano l’efficienza di questa soluzione.
La prima a DS Smith Packaging Division
Il primo converter a installare questa macchina larga 2,8 metri sarà DS Smith Packaging, ovvero il principale fornitore europeo di imballaggi di cartone ondulato riciclato, con impianti in tutto il Continente (Est compreso, grazie alla recente acquisizione della Duropack) e prototipo ideale dell’utilizzatore “tipo”. L’installazione avverrà dopo drupa e gli assicurerà «il vantaggio della soluzione di stampa più produttiva al mondo […] che offre l’efficienza della prestampa e del digitale in un unico impianto», per usare le parole di Eric Wiesner, GM PageWide Web Press division di HP Inc.
«Abbiamo scelto la nuova HP PageWide Web Press T1100S per compiere il prossimo passo del nostro rivoluzionario programma digitale PrePrint», ha dichiarato Stefano Rossi, CEO, DS Smith Packaging Division. «La collaborazione con HP ha generato la prima macchina digitale in grado di stampare grandi volumi di produzione di cartone ondulato con la velocità e la larghezza di cui abbiamo bisogno. Garantirà ai nostri clienti flessibilità, qualità e consistenza senza precedenti per le basse tirature».
E A LABELEXPO… Digitale win-win per l’etichettatura
A Labelexpo Europe 2015 HP ha occupato il consueto grande spazio condiviso con i partner tecnologici, per presentare le ultime novità di prodotto. E molte applicazioni concrete, che testimoniano le prestazioni del digitale come sistema, fatto di macchine e consumabili, supporti, software, attrezzature...
La qualità è fatta di tante cose. «La Qualità - ha dichiarato durante la fiera di Bruxelles Gido van Praag, fresco di nomina a vice presidente e GM del Graphics Solutions Business EMEA HP Printing and Personal Systems Group - richiede il concorso di tutti gli elementi che contribuiscono a realizzare uno stampato, oltre a una progettazione che punti a massimizzare efficacia e sostenibilità, e a un approccio al mercato di tipo win-win, finalizzato a creare valore». Con questa filosofia, il manager ha guidato per 5 anni la filiale HP in Asia, che ha registrato una crescita a due cifre e si è attestata come leader in un confronto diretto con tutti i grandi player del digitale. «Le imprese del Far East - ricorda van Praag al riguardo - esigono lo stesso livello di prestazioni e aggiornamento di quelle occidentali sia perché sono le multinazionali utilizzatrici a dettare ai fornitori, in tutto il mondo, gli stessi standard, sia perché in Asia esistono economie avanzatissime (tipicamente quella giapponese), che necessitano quindi di tecnologie adeguate. In questo contesto, per vincere, bisogna essere al top del mercato, e noi stiamo vincendo».
Un’offerta completa: le novità. Il principale punto di forza di HP, afferma il manager, è la completezza di una gamma di prodotti in grado di realizzare ogni genere di stampato: dal packaging all’etichetta, passando per il POP e la comunicazione su carta. Forte dei massicci investimenti sostenuti in R&D, la società offre la risposta più efficace alle esigenze dominanti di tirature corte, personalizzazione e saving, oltre che di un’immagine sempre più curata su tutti i tipi di packaging.
Allo scorso Labelexpo Europe sono stati presentati gli ultimi aggiornamenti:
- le nuove funzionalità della HP Indigo WS6800 Digital Press, come il Colour Automation Package per l’abbinamento dei colori, con spettofotometro in linea e Labels & Packaging Print Server Esko; l’ElectroInk Fade Resistant Ink per uso esterno; il Michelman DP680 Primer; l’integrazione con workflow leader; nuovi strumenti di proofing, prestampa e automazione; il nuovo e premiato HP SmartStream Designer per dati variabili, QR code, arabescatura dinamica e soluzioni track and trace;
- gli aggiornamenti per HP Indigo 20000 Digital Press, con una nuova taglierina, capacità di reinserimento e HP ElectroInk White per etichette termoretratte. Oggi la 20000 Digital Press è compatibile con soluzioni di finitura convenzionale, tra cui la Digicon 3000 di ABG e il sistema di laminazione Nexus L20000 di Comexi;
- gli aggiornamenti per HP Indigo 30000 Digital Press con nuove opzioni per substrati metallizzati e capacità di reinserimento;
- infine, il servizio HP Indigo Financing per scegliere come e quando pagare i prodotti.
Il cliente? Un partner in affari. «Il nostro obiettivo non è vendere il maggior numero possibile di prodotti, ma di fornire a ciascuno la macchina giusta, che gli permetta di aumentare giro d’affari e campo d’azione. Solo una politica commerciale win-win, infatti, è in grado di sostenere una crescita non effimera ma strutturale». Che non si tratti di pura teoria, van Praag lo può dimostrare con innumerevoli casi di sviluppo condotto insieme agli utilizzatori («e, in questo, i nostri Centri R&D, come quello di Barcellona, rappresentano un aiuto prezioso») e con le success stories dei clienti a cui HP ha fornito non solo tecnologia ma anche e soprattutto il know-how necessario a capire come usarla, per offrire al mercato qualcosa di nuovo (con marginalità più elevate). «Noi dedichiamo moltissime risorse ad attività di education, per divulgare le potenzialità dei nostri sistemi, creare competenze e stimolare la creatività dei converter. Perché adesso la tecnologia digitale è matura ma, soprattutto, la domanda esprime tali e tante esigenze di personalizzazione e “just in time” da renderla non solo vantaggiosa ma anche e soprattutto necessaria».