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Non si tratta di un nuovo manuale sul bon ton, ma delle valutazioni di Krones - riguardo agli sviluppi di prodotti e macchine per letichettatura nei diversi mercati di sbocco.
Elena Piccinelli
Termoretraibile o estensibile, magari avvolgente con colla a caldo, sicuramente di plastica. Così è, secondo Krones, letichetta del futuro o forse, più modestamente, letichetta che ancora per qualche tempo presenterà il migliore tasso di sviluppo. Lo confermano i dati elaborati dal gruppo tedesco, sulla scorta di rilevazioni ufficiali e, soprattutto, della propria esperienza diretta, presentati lo scorso marzo in occasione dellultimo Forum delle Opportunità. Lappuntamento, che da qualche anno coinvolge fornitori e clienti di Krones accanto a giornalisti specializzati ed esperti del settore, questa volta era infatti dedicato alletichettatura.
Ne sono emerse conferme e precisazioni sullandamento delle varie famiglie di materiali e di macchine per lapplicazione di etichette, e qualche cenno a nuovi prodotti. Sullo sfondo, le ultime proposte Krones in fatto di etichettatrici, adesivi e sistemi di ispezione.
Europa e mondo: mercati e prodotti
Stabile la domanda di carta a fronte di una crescita, recente ma impetuosa, delle etichette in materiali sintetici; in particolare, aumentano le etichette no label look, grazie al loro appeal, e crescono i vari tipi di sleeve per una vestizione completa del contenitore. Lo testimonia Franco Tomba, amministratore delegato di Krones Srl, che spiega i successi e le ulteriori potenzialità della plastica con le elevate prestazioni dei vari polimeri in gioco, sommate alla possibilità di ridurre in misura consistente gli spessori dei film (e i costi conseguenti) e agli ultimi sviluppi delle tecnologie di stampa, che permettono di ottenere interessanti risultati estetici.
Lesperienza della Krones lo conferma. La multinazionale tedesca, infatti, produce e commercializza worldwide macchine, sistemi, complementi e attrezzature per limbottigliamento, letichettatura e limballaggio. La forte presenza nelle diverse aree del mondo le permette di effettuare, da una posizione di privilegio, il monitoraggio dei trend della domanda. «I sistemi Krones per letichettatura da bobina con colla a caldo - informa il manager - rappresentano oggi circa il 30% del nostro business e vivono un trend assai vivace di crescita ulteriore, mentre si va contraendo la quota del 41% detenuta fino ad ora dalletichettatura con colla a freddo, che peraltro continua a costituire il valore più elevato. Di molto inferiori, ma con sviluppi impetuosi, le soluzioni per la sleeveratura, oggi al 4,4%, e soprattutto per letichettatura autoadesiva, che ha conquistato il 7,5% delle quote (figura 1)».
Secondo i dati del gruppo tedesco, relativi al proprio parco macchine installato nel biennio 2001 e nel 2002, diminuiscono le applicazioni sui contenitori di vetro (circa -10% in un anno), a tutto favore della plastica; "in notevole calo" risulta anche il cartone, mentre aumentano seppur di poco i contenitori di metallo, non solo per i vari segmenti del beverage ma anche per prodotti chimici e farmaceutici.
Le quote della plastica
Considerando solo i sistemi per letichettatura di recipienti di PET e di altri materiali sintetici, ecco lincidenza delle diverse tipologie di macchine nel business del gruppo (figura 2): etichettatura da bobina con colle a caldo 50%, etichette pretagliate con colle a caldo 19%, etichettatura con colla a freddo 12%, etichette autoadesive 10%, sleeve 6% (nonostante Krones sia entrata in questo segmento del mercato solo di recente), etichettatura combinata con colla a freddo e a caldo 3%. «Questultimo dato sottolinea Tomba riguarda lultima generazione di macchine, evoluzione delle precedenti combi, progettate per poter lavorare con gli aggregati più diversi in risposta alla crescente richiesta di flessibilità».
Allinterno di questo quadro, i soft drink rappresentano circa il 73% delle applicazioni e, più in generale, continuano a crescere tutti i segmenti del beverage, espandendo anche in valori assoluti il mercato di riferimento per questi tipi di soluzione (figura 3).
Considerando ora le etichette di plastica, vediamo che quasi sempre si tratta di OPP, oggi al 93% del totale; rispetto ad esso, polistirene e PVC restano decisamente marginali. I motivi di una tale affermazione? Estetici, ambientali e soprattutto economici (figura 4).
Etichette: confronti e prospettive
Krones divulga unaltra serie di dati che riguardano la diffusione dei prodotti e le tendenze di sviluppo nelle differenti aree del mondo.
Considerando il mercato europeo delle etichette nel 2003 (figura 5), si rileva che le etichette autoadesive rappresentano il 54% del totale; le etichette con applicazione di colla - indipendentemente dal materiale con cui sono realizzate - sono al 30%; il 12% è costituito dai diversi tipi di sleeve; il 4% dalle etichette in mould e il 2% da altre. Krones stima che attualmente lEuropa esprima il 32% della domanda complessiva di etichette, preceduta di poco dal Nordamerica (35%) e seguita dallAsia del Pacifico (27%); il resto del mondo si attesta al 6%.
Sempre considerando i valori riguardanti la vendita di etichette, il gruppo presenta le seguenti stime: la Cina presenta un trend di crescita del 15% annuo, lEuropa dellEst del 12% e lAmerica Latina del 10% (figura 6).
Tornando infine allEuropa, vendiamo che si tratta di un mercato in crescita (5% annuo), dove le in mould label crescono del 15%, le sleeve termoretraibili del 10% così come le etichette avvolgenti da bobina, le autoadesive del 7%, gli altri tipi di sleeve del 4% e le avvolgenti pretagliate del 3%. Sarebbero invece ferme (dunque a crescita zero) le etichette con colla a freddo, le autoadesive in foglio e le gommate.
Gli input della tecnica (e dei listini)
Le tecnologie di stampa più diffuse per la produzione di etichette sono la roto e flexo, mentre - considera Tomba - la flexo con UV viene impiegata in misura ancora modesta e in digitale vengono perlopiù realizzati i piccoli lotti campione. Attualmente, gli sviluppi più interessanti riguardano lapplicazione di inchiostri speciali, la metallizzazione e, in generale, tutte le soluzioni che aumentano lappeal del prodotto e producono barriere alla luce (unesigenza, questa, che va di pari passo con la diffusione delle bottiglie di PET).
Si riscontra, inoltre, un crescente interesse per le tecniche di numerazione della singola etichetta, trainato dallesigenza di tracciabilità e dalle iniziative di marketing (giochi, concorsi, ecc.) che richiedono la riproduzione su ciascun contenitore di codici, password e simili, spesso stampati a getto dinchiostro sul retro delletichetta, prima della sua applicazione sulla bottiglia.
La diffusione relativa dei vari tipi di etichetta, infine, resta ovviamente influenzata dal costo dei prodotti presenti sul mercato.
Facendo una media dei prezzi europei, stampa e adesivo inclusi, Krones ha confrontato i diversi materiali sintetici (PP nelle varie versioni, polietilene e PET) e tipologie di prodotto, evidenziando come il PP da bobina rappresenti ad oggi la soluzione più economica, mentre la sleeve di PET con retrazione si posizioni allestremo opposto della classifica (figura 7). «Le sleeve - ha sottolineato peraltro il manager - non richiedono luso di adesivo, offrendo vantaggi sul piano economico come su quello della sicurezza».
Il concetto Modul
Dunque, sul mercato assistiamo allaffermazione di nuovi materiali, etichette e tipologie di contenitori, tecnologie di stampa, ecc., con un proliferare di soluzioni che si affiancano alle precedenti, senza peraltro sostituirle completamente. Questa situazione ha stimolato i produttori di macchine a progettare seguendo il criterio privilegiato della flessibilità delle funzioni. Anche Krones lo ha fatto, ma nel tempo ha radicalizzato questo approccio seguendo un criterio di modularità estrema (Modul), che ha dato vita a una nuova generazione di etichettatrici, in grado di utilizzare prodotti e adesivi differenti (colla a freddo, hot melt, etichette autoadesive, etichette pretagliate, etichette avvolgenti
).
Modul ha generato quattro aggregati, autoalimentati, che si agganciano con grande semplicità alla macchina di base, ottenendo di volta in volta linsieme desiderato. Settaggio e sincronizzazione sono automatici, permettendo di spostare facilmente i vari moduli e di ricomporre quindi una nuova unità completa.
Con questa soluzione si riducono drasticamente i cambi formato, aumenta in maniera esponenziale la flessibilità in fase di etichettatura ed è più facile soddisfare le richieste di innovazione avanzate dallufficio marketing in materia di confezionamento. La disponibilità di diversi modelli permette di lavorare alla velocità desiderata (fino a 72.000 bottiglie/ora), mentre unelettronica particolarmente sofisticata guida non solo l aggancio del modulo alla macchina base, ma anche movimenti come il ri-orientamento dei piattelli-bottiglia (ciascuno dei quali è dotato di un proprio motore brushless), in funzione del tipo di etichetta che si va ad applicare.
Non per questo i progettisti della Krones hanno rinunciato ad altri vantaggi già acquisiti: le macchine sono completamente aperte e, in qualunque configurazione, occupano uno spazio molto limitato.
Le macchine più gettonate
Contiroll rappresenta una delle etichettatrici Krones più avanzate e gradite dal mercato: in una decina danni ne sono state installate nel mondo 1.500 unità, di cui circa un decimo in Italia. La macchina, che lavora con tutti i tipi di materiale in bobina - sintetico o a base cellulosica - applica etichette avvolgenti con hot melt. Fra le sue caratteristiche distintive figurano lelevata precisione di incollaggio e la drastica riduzione dei consumi di adesivo (circa 0,25 g per etichetta alta 100 mm, ha precisato Tomba), da cui deriva anche unassai minore necessità di manutenzione. Lalta velocità di funzionamento (che a seconda dei modelli può superare le 70.000 bottiglie/h) è sostenuta da unefficace alimentazione delle bobine, dai ridotti tempi di avviamento e dal raffinato sistema di taglio messo a punto da Krones. Inoltre, lutilizzatore può attrezzare la propria Contiroll con unampia serie di dispositivi ausiliari, anche successivamente allinstallazione (dai sistemi di essiccazione UV al tunnel di retrazione dotato di nastri trasportatori a velocità variabile
) nonché effettuare lupgrading dei software. Due, fra le tante, le applicazioni significative citate durante il convegno a titolo di esempio: una macchina da 72.000 bott/h, che applica etichette di OPP Roso, integrata con un tunnel di retrazione vapore, e quella da 48.000 bott/h, con retrazione fino al 18% e stazione intermedia di essiccazione colla mediante UV integrata con un tunnel di retrazione ad aria calda.
Anche in fatto di sleeveratrici Krones vanta un know how sofisticato, dovuto anche alloriginaria specializzazione sulle macchine ad altissima velocità (fra 25 e 42.000 bott/h), di recente integrata, per completare lofferta, con le macchine lineari a bassa cadenza.
Lofferta della Krones comprende la gamma Sleevematic DS, macchine flessibili che applicano etichette shrink di PVC, OPS o PET sullintero corpo della bottiglia (a 22.000 bott/h in versione lineare e 42.000 bott/h in versione rotativa) e le sofisticate Sleevematic AF, dove ogni singola sleeve - di norma stretch, ma alla bisogna anche shrink - viene presa e calzata sul contenitore allaltezza prescelta. Queste ultime macchine calzano la sleeve in maniera particolarmente semplice, assicurando un cambio formato veloce. Entrambe le linee di sleeveratrici si possono attrezzare con diversi sistemi di alimentazione del materiale: da quello classico a doppia bobina, al multirotolo con magazzino verticale, in grado di ospitare 8 bobine, fino al nuovo magazzino ottagonale di etichette già orientate, in grado di ospitare circa 12 rotoli da 10 mila sleeve ciascuno.
Complementi preziosi
Durante il Forum Krones ha anche aggiornato sullimportanza del corretto impiego degli adesivi, che rappresentano uno dei più delicati fattori di criticità dei sistemi di etichettatura, e sulle evoluzioni dei controlli qualità.
Sul primo argomento, accanto alle informazioni di base, lesperto della Krones Giorgio Cobelli, responsabile post-vendita, ha fornito una serie di consigli su come evitare gli sprechi, ottimizzare le prestazioni e trattare i supporti per ottenere la migliore adesione possibile, senza problemi. Il secondo tema, invece - introdotto dal PM Ennio Ghiringhelli - ha offerto loccasione per presentare la più recente versione del sistema di ispezione multifunzione Checkmat, per il controllo delle etichette, del livello di riempimento e del tappo, e, buon ultimo, della data e del bar code.
Richiesta non solo nel beverage, ma in tutti i settori dove una corretta etichettatura è fondamentale (cosmo-pharma in primis), questa macchina può lavorare anche con 6 telecamere grandi 4x5 cm, che impiegano due possibili tecnologie: OCR, dove la R sta per Riconoscimento, e OCV, che opera invece per Visualizzazione. In pratica, la prima compara ciò che vede con i caratteri alfanumerici precedentemente memorizzati, rilevando le eventuali discrepanze, mentre la seconda effettua la comparazione dellimmagine da valutare con unimmagine campione, registrata a inizio processo con una procedura di auto apprendimento. Anche in questo caso la macchina denuncia le difformità dallo standard, e se la differenza è superiore alle tolleranze prestabilite il contenitore difettoso viene eliminato.
Con il sistema OCV si possono controllare anche gli elementi grafici e, nellultima versione presentata allo scorso Simei, anche i nuovi codici a barre bidimensionali, in grado di registrare più di un milione di informazioni in uno spazio ridottissimo, aprendo così nuove frontiere anche alletichettatura. Ma non solo: Checkmat integra le soluzioni che il gruppo Krones ha messo a punto per consentire una completa tracciabilità del prodotto.
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The future of labeling
The ratings made by Krones on the development of labeling products and machines in the various outlet markets.
Elena Piccinelli
Heatshrink or stretch, maybe hot glued wrap-around, certainly made out of plastic. According to Krones this is the label of the future or perhaps, put more modestly, the label that will still for some time show the best growthrate. This is confirmed by the data processed by the German group, based on official studies - and aboveall on its own direct experience - presented last March during the latest Forum of Opportunities. The encounter, that for some years now has involved Krones suppliers and customers along with trade journalists and sector experts, this time around was in fact dedicated to labeling.
Europe and the world: markets and products
The demand for paper labels appears stable in the face of the recent yet impetuous growth in demand for labels in synthetic materials; in particular, thanks to their appeal, an increase has been registered for the no label look type, while demand for the various types of sleeve that completely clad the container is also on the increase. This is borne witness to by Franco Tomba, managing director of Krones Srl, who puts the success and the further potential of plastics down to the high performance of the various polymers used, added to the possibility of reducing film thickness considerably (and consequent costs with it) and the latest developments in print technology, that enable the attainment of interesting visual effects.
The above has been confirmed by Krones experience. The German multinational in fact produces and trades machines, systems, complements and equipment for bottling, labeling and packaging worldwide. Its strong presence in the various areas of the world give it a privileged position for monitoring demand. As the Krones manager illustrated "The Krones systems for labeling from roll using hot glue today account for 30% of our business and are showing very lively further growth, while the share held up to now by cold glue labeling is down to 41%, though still constituting the highest rating. A lot lower, but developing impetuously one has sleeving solutions, today at 4.4% and aboveall pressure sensitive labeling, that has conquered a share of 7.5% (figure 1).
According to the data of the German group covering machines it installed in the period 2001-2002, applications on glass containers are down (around
-10% in a year), this totally in favour of plastic; cardboard is also dropping considerably, while metal containers are up slightly, this not only in the various beverage segments but also for chemical and pharmaceutical products.
The ratings for plastic
Considering the systems for labeling recipients in PET and other synthetic materials on their own, the following is a breakdown of the various types of machines traded by the group (figure 2): hot glue labeling from roll 50%, precut labeling with hot glue 19%, cold glue labeling 12%; contact sensitive labeling 10%, sleeves 6% (despite the fact that Krones has only recently entered onto this market), labeling combined with cold and hot glue 3%. As Tomba underlines "This last figure concerns the latest generation of machines, evolution of the preceding combis, designed for working the most different aggregates in response to a growing demand for flexibility".
Within this picture, soft drinks account for around 73% of the applications and, more in general, all beverage segments are continuing to grow, also expanding the reference market for these types of solutions in absolute figures (figure 3).
Taking a look at the plastic label, it can be seen that it is nearly always in OPP, today accounting for 93% of the total; compared to the same, polystyrene and PVC remain decidedly marginal (figure 4). The reasons for this success are visual, environmental and aboveall economic.
Labels: comparisons
and prospects
Krones divulged another series of figures covering the distribution of their products and the growthtrends of the different areas of the world.
Considering the 2003 European label market (figure 5), pressure sensitive labels are seen to account for 54% of the total; glue application labels - whatever the material they are made of - stand at 30%, the various types of sleeves constitute 12%; 4% is made up by in-mould labeling and 2% by other types. Krones estimates that currently Europe constitutes 32% of overall label demand, only just preceded by North America (35%) and followed by Pacific Asia (27%) with the rest of the world standing at 6%.
Still considering the figures concerning the sale of labels, the group presents the following estimate: China has a growthtrend of 15% per year, East Europe of 12% and South America of 10% (figure 6). Coming back to Europe we see that the market is growing (5% per year), where in mould labels grow of 15%, with heatshrink sleeves at 10%, the same going for wrap-around labels from rolls, pressure sensitives standing at 7%, other types of sleeve at 4% and precut wrap-around labels at 3%. In turn, cold glue labels along with sheet-form and rubberised pressure sensitive labels show zero growth.
Input on techniques
(and price listings)
The most widespread print technologies in label production are roto and flexo, while - Tomba considers - UV flexo is still used in modest amounts and digital is for the most used in small sample lots. Currently the most interesting developments regard the application of special inks, metallization and, in general, all the solutions that increase product appeal and produce barriers to light (a need this that goes hand in hand with the spread of the PET bottle). A growing interest for ways of numbering the single labels has also been noted, this driven by the need for traceability and by marketing operations (games, competitions etc) that require the reproduction on each container of codes, passwords and the like, often inkjet printed on the back of the label before the same is applied to the bottle.
The relative distribution of the various types of labels, lastly, is obviously influenced by the cost of products present on the market. Taking the average of European prices, including print and adhesives, Krones has compared the different synthetic materials (PP in its various versions, polyethylene and PET) and the product types, revealing how PP on rolls stands at the present as the most economical solution, while PET shrink sleeves stand at the opposite end of the rating (figure 7). As the manager also explained Sleeves do not require the use of adhesives, offering advantages in economical terms as well as in terms of safety.
The Modul concept
Hence, the market is witnessing the success of new materials, labels and types of containers, print technologies etc with a proliferation of solutions accompanying the previous ones, that though have not been totally replaced by the same. This situation has stimulated machine manufacturers to design their machines favouring flexibility of function. Krones has done so, but at the same time it has radicalised this approach following an extreme modular criteria (Modul), that has given birth to a new generation of labelers, capable of using different products and adhesives (cold glue, hot melt, pressure sensitive labels, precut labels, wrap-arounds...). Modul has generated four aggregates, that are auto-fed, that can be very simply connected up to the basic machine, thus attaining the structure wished for as the case may be. Setting and synchronising are automatic, enabling easy exchange of the various modules and hence the easy recomposition of a complete new unit. With this solution format changes are drastically reduced, flexibility in the labeling phase is increased, and satisfying the demands made by the marketing office regarding packaging becomes much easier. The availability of the various modules means one can work at ones desired speed (up to 72,000 bottles/h), while a particularly sophisticated electronics not only guides the link-up of the module to the machine base, but also movements like the re-orientation of the bottle plates (each of which is equipped with its own brushless motor), depending on the type of label one wishes to apply.
But all this has not compelled the Krones technicians to forgo the other established advantages: the machines are completely open and, in any configuration, occupy a very limited space.
The most popular machines
The market rates Contirol as one of the most advanced and most popular Krones machines: in a decade or so around the world 1,500 units have been installed, about a tenth of which in Italy. The machine, that works with all types of material on a roll (synthetic or cellulose based) applies wrap-around labels using hot melt. Its salient features include high glue precision and the drastic reduction of adhesive consumption (around 0,25 g for labels 100 mm high, Tomba states), also leading to a much lesser need for maintenance. The high running speed (that depending on the models can exceed 70,000 bottles/h) is sustained by a good roll feed, shorter start-up times and by a refined cutting system devised by Krones. As well as that the user can fit out his own Contiroll with a broad series of auxiliary devices, this even after installation (from UV drying systems to shrink tunnels fitted with variable speed conveyor belts
) as well as carry out a software upgrading. Citing two among the many important applications cited during the convention as an example: a 72,000 bott/h machine, that applies Roso OPP labels, integrated with a steam shrink tunnel, and a 48,000 bott/h, with 18% shrink and intermediate UV glue drying station, integrated with a hot air shrink tunnel .
Krones can also boast a sophisticated knowhow in sleeving machines, thanks also to its initial specialisation in high speed machines (between 25 and 42,000 bott/h), to which the low rate linear machines have recently been added to complete the range.
Kroness range includes the Sleevematic DS range, flexible machines that apply PVC, OPS or PET shrink labels over the entire bottle body (22,000 bott/h in linear version and 42,000 bott/h rotational version) and the sophisticated Sleevematic AF, where each single sleeve (normally stretch but if demanded also shrink) is picked up and fitted on the container at the set height. The latter machines fit the sleeve in a particularly simple manner, ensuring a speedy format change. Both sleeving lines can be equipped with different material feed systems: the classic double reel system, the multiroll system with vertical magazine, capable of hosting 8 rolls, up to the new octagonal magazine of already oriented labels, capable of hosting around 12 rolls of 10 thousand sleeves each.
Precious complements
During the Krones Forum there was also an important update on the correct use of adhesives, that stand as one of the delicate critical factors of labeling systems, and on the evolution of quality control.
On the first subject, alongside the basic information, the Krones expert Giorgio Cobelli (post-sales responsible) gave advice on how to avoid waste, optimize performance and treat the supports in order to attain the best trouble-free adhesion possible.
The second topic in turn - introduced by PM Ennio Ghiringhelli - offered the opportunity of the presentation of the most recent version of the Checkmat multifunctional inspection system, for checking the label, the filling level and the cap, and lastly data and barcode. In demand not only in the beverage sector, but in all sectors where a correct labeling is fundamental (cosmetics-pharmaceuticals first and foremost), this machine can also operate with 6 largescale 4x5 cm cameras, that use two possible technologies: OCR, where R stands for recognition, and OCV, that operates by visualisation. Practically speaking the former compares what it sees with the alphanumeric characters memorised previously, revealing any discrepancies, while the latter compares the image being checked with a sample image, recorded at the beginning of the process with a self-learning process. Here to the machine denounces non conformity to the standard, and if the difference exceeds the preset tolerance the faulty container is got rid of.
The OCV enables control of graphics and in the latest version presented at the Simei also enables the control of the new bidimensional barcodes, capable of registering more than a million pieces of information on an extremely small space, also opening new frontiers to labeling. But not only that: Checkmat integrates the solutions that the Krones group has devised to enable complete product traceability.
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Il Forum e gli ospiti-relatori
Si chiamano Forum delle Opportunità e rappresentano ormai un appuntamento fisso del settore imbottigliamento, dove Krones e i propri fornitori aggiornano sullo stato dellarte delle tecnologie a sui nuovi prodotti disponibili sul mercato. Lultimo, organizzato lo scorso 12 marzo al Boffenigo Boutique Hotel di Costermano (VR), è stato dedicato alletichettatura. Accanto ai manager di Krones, sono intervenuti i rappresentati di una serie di aziende di spicco, che producono materiali e adesivi per letichettatura, fra cui citiamo, nellordine in cui si sono susseguiti sul palco, Arconvert SpA (gruppo Fedrigoni), Rotoflex Metallized Paper SpA, ExxonMobil e la filiale italiana del gruppo ITW Auto Sleeve (ma al convegno erano rappresentate anche Bruno Viappiani Srl, Gerosa Group, GPS SpA, Grafiche Rekord Srl, Grafiche Seven SpA, Industria Grafica Eurostampa SpA, Irplast SpA, Manuli Film SpA, Poligrafica San Faustino SpA, RadiciFilm SpA, Rotopack Srl, Vibac SpA).
Arconvert è specializzata nella produzione di materiali autoadesivi, standard e speciali, tra cui figurano le carte di sicurezza autoadesive per etichette. Certificata ISO 9001, lazienda trentina ha richiamato lattenzione dei convenuti sul problema delle contraffazioni e delle falsificazioni che, secondo stime del 2001, interessa una quota stimata fra il 5 e l8% dei prodotti in circolazione sul mercato mondiale. In termini monetari, nella sola UE si valutano perdite per 2 miliardi di Euro, senza contare i danni in immagine e per eventuali risarcimenti dovuti al consumatore danneggiato. Il product manager Andrea Bolner ha quindi illustrato i numerosi sistemi di sicurezza nel settore delle carte autoadesive per la realizzazione di etichette anticontraffazione e antifalsificazione, con un cenno alla nuova linea di prodotti lanciata allultimo Labelexpo di Bruxelles.
Rotoflex, focalizzata sulla produzione di carte metallizzate, ha voluto anzitutto chiarire - per il tramite del direttore tecnico Giancarlo Rossetto - che con questo termine non si intendono gli accoppiati carta/alluminio ma, esattamente al contrario, lalternativa monomateriale, ottenuta per metallizzazione sottovuoto e successiva laccatura. Nel mondo, se ne producono circa 150.000 t/anno, con una crescita a due cifre in Asia (fra il 10 e il 15% annuo) e intorno al 4% in America ed Europa. Apprezzata per il suo appeal, la carta metallizzata conferisce allimballaggio un aspetto lussuoso e migliora la leggibilità del marchio. La sua qualità dipende essenzialmente dalla bontà della carta, che deve essere formulata ad hoc, e dallesperienza del produttore in fatto di metallizzazione sui vari supporti, lisci e non. Ne risulta un prodotto brillante, macchinabile, stabile, che non si imbarca e non genera elevati consumi di colla.
ExxonMobil Chemical Films Europe, produttore globale di OPP, ha illustrato le caratteristiche intrinseche e di lavorazione che conferiscono ai suoi film quelle proprietà per cui vengono sempre più apprezzati nelletichettatura: rigidità, stabilità dimensionale ai trattamenti termici, caratteristiche ottiche e barriera ai gas e alla luce
Un cenno, in particolare, è stato dedicato ai film cavitati, ovvero arricchiti, in fase di estrusione, con un additivo che ne determina il rigonfiamento, riducendone la densità e dunque il peso (e il costo) complessivo. Il relatore - Michele Fiori, southern European label manager - ha inoltre fatto riferimento alletichettatura ROSO - un wrap around monofilm, termoretraibile al 18% in senso di macchina che rappresenta unalternativa alla stampa diretta sul contenitore ed è particolarmente apprezzata per le promozioni, oltre che per le sempre più gettonate etichette invisibili. Infine, è stato citata una novità: lultimo film ExxonMobil per la produzione di etichette pretagliate o in bobina da applicare con colla ad acqua, utilizzando le normali macchine in produzione.
ITW Auto Sleeve è una multinazionale austriaca con sede italiana a Cremona, conosciuta per la produzione di etichette tubolari stretch (di LDPE bianco o trasparente, estruso in bolla) e shrink (di PVC o PET). In sinergia con altre realtà del gruppo, copre lintero processo di progettazione, produzione e stampa flexo delle sleeve, seguendo rigorose procedure di qualità e con unimpiantistica allo stato dellarte. Francesco Ferrari, business development executive manager, ha valorizzato i vantaggi intrinseci di questo tipo di etichetta, fra cui primeggiano lassenza di colle e la facilità di separazione dal contenitore in fase di riciclo. Inoltre ha ricordato le funzioni complementari a quella primaria, di comunicazione: le sleeve vengono impiegate con successo come sigilli anti-manomissione, mostrano tutta la loro verve comunicativa come supporti di campagne promozionali, offrono una particolare visibilità a scaffale e possono essere utilizzate anche per limballaggio multipack in campi disparati (dai cuscinetti a sfera alle acque minerali
).
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The Forum and guest speakers
They are called "Forums of Opportunity" and are now a regular feature in the bottling sector, where Krones and its suppliers keep up to date on the state of the art of technology and new products on the market. The latest Forum, organised on 12 March at the Boffenigo Boutique Hotel in Costermano (VR), was devoted to labeling. Alongside Krones managers were representatives of several top companies which produce materials and adhesives for labeling, including, in order of appearance on stage: Arconvert SpA (Fedrigoni group), Rotoflex Metallized Paper SpA, ExxonMobil and the Italian subsidiary of the ITW Auto Sleeve group (but also represented at the conference were Bruno Viappiani Srl, Gerosa Group, GPS SpA, Grafiche Rekord Srl, Grafiche Seven SpA, Industria Grafica Eurostampa SpA, Irplast SpA, Manuli Film SpA, Poligrafica San Faustino SpA, RadiciFilm SpA, Rotopack Srl, Vibac SpA).
Arconvert specialises in the production of self-adhesive materials, both standard and specialised, including security self-adhesive papers for labels. Certified ISO 9001, the Trento company focused the attention of the conference delegates on the problems of counterfeiting and falsification which, according to 2001 estimates, affect between 5% and 8% of products in circulation on the world market. In monetary terms, in the EU alone losses amounted to 2 billion Euro, not counting damage to image and possible compensation to aggrieved consumers. The product manager Andrea Bolner illustrated the many security systems in the sector of self-adhesive papers for anticounterfeiting and security labeling, giving some hints of a new line of products launched at the last Labelexpo in Brussels.
For Rotoflex, specialising in the production of metallised papers, its technical manager Giancarlo Rossetto wanted first and foremost to clarify that this expression was not intended to mean bonded paper/aluminium. Just the opposite, it is an alternative single material, obtained by metallisation under vacuum followed by lacquering. Worldwide, around 150,000 tonnes are produced every year, with growth in double figures in Asia (between 10 and 15% annually) and around 4% in America and Europe. Much appreciated for its appeal, metallised paper gives packaging a look of luxury and improves legibility of the brand name. The quality essentially depends on the quality of the paper, which must be formulated to demand, and on the experience of the producer in the field of metallisation on various supports, both smooth and rough. The result is a product which is glossy, machinable, stable, which does not create extra bulk and does not consume excessive amounts of glue.
ExxonMobil Chemical Films Europe, international producer of OPP, illustrated the intrinsic features and processing which give their films those properties for which they are so much appreciated in the labeling sector: rigidity, dimensional stability under heat treatment optical and light and gas barrier characteristics
One mention in particular was devoted to hollow films, enriched at the extrusion stage with an additive which determines their "swelling", reducing density and therefore overall weight (and cost). The speaker - Michele Fiori, southern European label manager - also made reference to ROSO labeling (a wrap-around monofilm, 18% heat shrinkable in the direction of machining) which is an alternative to printing directly onto the container and is particularly appreciated for promotions, as well as the ever more common invisible labels. Finally, a new product was mentioned: the latest ExxonMobil film for the production of labels pre-cut or in reels for application with water-based glue, using normal production machines.
ITW Auto Sleeve is an Austrian multinational with its Italian headquarters in Cremona, well known for the production of stretch tubular labels (in white or transparent LDPE, extruded in bubbles) and shrink labels (in PVC or PET). In synergy with other members of the group, it covers the entire process of design, production and flexographic printing of the sleeves, following rigorous procedures of quality control and with state of the art equipment. Francesco Ferrari, business development executive manager, extolled the intrinsic advantages of this type of label, among the most important being the absence of glue and ease of separation from the container during the recycling stage. Also pointed out were the functions complementary to the primary one of communication: the sleeves are used successfully as anti-tamper seals, they demonstrate their communicative verve in support of promotional campaigns, provide great visibility on the shelf and can be used for multipack packaging in very diverse fields (from ball bearings to mineral waters
).
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