italiaimballaggio
July/August 2004




Ambiente da Oscar
Oscar Environment



Il valore della bellezza
The value of beauty

M&D News







Vetro da esportazione
Glass for export

F&F News






Un airless a metà… che vale doppio
An airless down to half… that is worth double

I&D News







Green procurement: i capitolati della plastica
Green procurement: plastics contracts

I&L News

E&L News







Il futuro dell’etichetta
The future of labeling

M&M News










Metà costo, metà tempo di sviluppo, “metà” stampo. AirFree di Plastohm vanta un’economicità del tutto inedita per questa tipologia di prodotto, quindi vale doppio. Ecco i vantaggi dell’ultima novità della casa francese, che continua a crescere in struttura, fatturato e offerta. E a investire in ricerca.
E.P.

“Innovazione utile” è lo slogan che ne qualifica l’orientamento. Plastohm, multinazionale francese specializzata nella progettazione e produzione di contenitori di plastica per il cosmo-farma, ne ha fatto il cuore di un’identità forte, che testimonia dei due filoni di business percorsi con pari determinazione. Da un lato, infatti, l’azienda si propone come fornitore di contenitori e complementi standard, seppure radicalmente modulari per favorirne la personalizzazione; dall’altro coltiva con successo la capacità di proporre linee e accessori sempre nuovi, rispondendo - oggi più che mai - alle richieste di soluzioni ad hoc.
Quest’anno, a Cosmoprof, ha mostrato entrambe le facce, esponendo le ultime creazioni in fatto di vasi, chiusure e altro ancora, ma soprattutto ha presentando il nuovo sistema “erogatore/flacone” airless, denominato AirFree, a cui ha lavorato in gran segreto negli ultimi due anni.
Frutto di una tecnologia inedita, sottolinea il direttore della filiale italiana Bruno Mousset, è stato sviluppato in casa e brevettato a livello mondiale, per il confezionamento di prodotti senza contatto con l’aria (tipicamente i cosmetici “naturali” privi di conservanti).

Una tecnologia “democratica”
Semplice sul piano ideale, ma non altrettanto su quello industriale, l’obiettivo che ha guidato il lavoro dei progettisti: ottenere un flacone airless coestruso a sacca, con una sola operazione. Con quale intento? «Anzitutto, di conseguire economicità» spiega Mousset. «I pezzi che compongono questo imballaggio sono infatti ridotti al minimo (corpo bicomponente e pompa con erogatore) così come le operazioni di assemblaggio; è necessario un solo stampo, semplice e veloce da mettere a punto, che può essere utilizzato anche per produrre lo stesso contenitore senza dispositivo airless, il che anche sul piano finanziario rappresenta un vantaggio davvero rilevante; inoltre AirFree può essere riempito con facilità sulle linee già esistenti.
Per tutti questi motivi, il costo di industrializzazione risulta decisamente ridotto rispetto ai sistemi affini più complessi, e ciò amplia in misura rilevante le potenziali applicazioni, abbattendo l’importante barriera del prezzo che fino ad oggi ha limitato l’adozione di questo tipo di tecnologia».
Ma non basta. Nel progettare questo nuovo sistema airless Plastohm ha puntato a ottenere la massima efficacia e sicurezza: man mano che si dispensa il prodotto, all’interno della sacca che lo contiene, si crea il vuoto e le pareti si avvicinano, fino ad aderire completamente fra di loro a consumo ultimato.
«La sua versatilità - sottolinea inoltre Mousset - viene aumentata dal fatto che è in grado di erogare liquidi o creme di densità diversa, oltre che dalle superiori proprietà barriera. In più, AirFree è pratico da usare in tutte le posizioni, il che rappresenta un plus di non poco conto, soprattutto per determinate categorie di cosmetico, come i solari o i prodotti per capelli e la cura del corpo».
Massima libertà, infine, sul piano della presentazione e del marketing. «AirFree può essere abbinato a contenitori di qualsiasi forma, capacità (da 30 a 250 ml) e finitura (anche in versione soft touch), senza limitare a priori le possibilità di decoro e comunicazione. La sua industrializzazione è avviata, da questo giugno, sulla linea di contenitori a marchio Senso, che dunque sono già disponibili in versione “normale” e airfree. Ma si tratta solo di un avvio».

Investimenti e nuovi strumenti
Il sistema airless non rappresenta la sola novità di rilievo messa a punto in Plastohm negli ultimi mesi.
Vi si affiancano i vasetti a marchio Duo e la capsula Zeno, entrambi dotati di una “personalità” spiccata, oltre ad alcuni progetti su commessa di particolare rilievo, come il nuovo portablister o il vaso per creme per la multinazionale Oriflame.
«Tutto questo - tiene a precisare Mousset - non significa che stiamo spostando il focus originario dallo standard allo “speciale”, ma che abbiamo imparato a valorizzare e condividere il grande patrimonio di competenze maturate nel tempo.
Il che, naturalmente, richiede l’investimento di risorse adeguate e la creazione di strumenti ad hoc. Per sviluppare AirFree, per esempio, abbiamo impiegato oltre un milione di euro e un paio di anni di lavoro.
Sul fronte dei mezzi, invece, abbiamo strutturato il cosiddetto Pack Forum virtuale, dove confluiscono tutti i lavori realizzati nei vari mercati di riferimento, ad alimentare un know how condiviso, mentre per favorire il coinvolgimento del cliente anche in fase di progetto abbiamo creato il sito interattivo packconcept.com, che permette all’utilizzatore di assemblare on line il “suo” imballaggio, vestirlo della grafica personalizzata ed eventualmente anche gestire l’ordine per via informatica. Parallelamente, negli ultimi anni abbiamo rafforzato il reparto sviluppo, dove oggi lavorano 20 specialisti contro i 5 degli inizi, e il marketing che prima era seguito da una sola persona e ora comprende 15 addetti.
Si tratta, è evidente, di investimenti impegnativi, ma è altrettanto evidente che nel corso del tempo creano plusvalore, sia in termini stretti di risultati economici sia, più in generale, di miglior capacità di dialogo e risposta al cliente».



An airless down to half… that is worth double
Half the cost, half the development time, “half” the mould. AirFree by Plastohm can boast an inexpensiveness that is highly unusual for this type of product, and that is hence worth double. Here are the advantages of the latest new feature of the French producer, that continues to grow in structure, turnover and product offer. And they are investing in research. E.P.

Their slogan “useful innovation” shows the direction they are headed in. Plastohm, French multinational specialised in the design and production of plastic containers for cosmo-pharmaceutical products, has made their slogan the core of a strong identity, culminating in two veins of business followed with equal determination.
On the one hand in fact the concern offers itself as a supplier of standard containers and complements - even though these are radically modular to favour the customisation of the same; on the other it successfully cultivates a capacity to offer ever new lines of accessories, today more than ever responding to demands for ad hoc solutions.
This year at Cosmoprof they showed both faces, displaying their latest creations in terms of jars, closures and other items, but aboveall presenting the new airless dispenser/flacon called AirFree, on which the concern has worked with great secrecy over the last two years. The result of an original technology - as the head of the Italian branch Bruno Mousset underlines - it has been developed in-house and patented at world level and is for packaging no air contact cosmetics (typically “natural” cosmetics with out preservatives).

A “democratic” technology
Simple in terms of idea, but not so from an industrial viewpoint, the design engineers followed a set objective: obtain a bag extruded airless flacon in one single operation. What was their intent? “Aboveall to be more economical” Mousset explains. He goes on “the pieces that go to make up this packaging are in fact down to a minimum (bicomponent body and pump with dispenser) as are the assembly operations; only a single mould is required, simple and quick to make, that can also be used to produce the same container without the airless device, truly an advantage on the cost side of things; as well as that AirFree can easily be filled on existing lines. For all these reasons its industrialisation costs are hugely down compared to similar, more complex systems, and this considerably broadens the potential applications, knocking down the important price barrier that up to today has limited the adoption of this type of technology”.
But this is not all. In designing this new airless system Plastohm has aimed at attaining maximum efficiency and safety: as the product is dispensed, inside the bag containing the same a vacuum is created and the walls close in on each other, up to adhering to each other totally at the end of consumption. “Its versatility - Mousset adds - is increased by the fact that it can dispense liquids and creams of different densities, this as well as its superior barrier properties. What is more AirFree is practical to use in all positions, that stands as a considerable plus point, aboveall for given types of cosmetics such as suncreams, haircare or bodycare products”.
Maximum freedom in the end on the level of presentation and marketing. “AirFree can be combined with container of any format, capacity (from 30 to 250 ml) and finish (also in soft touch version), without prior limits to communication and decoration possibilities. It was industrialised in June on the Senso brand containers line, and is hence already available in “normal” and airfree versions. But this is just the start-up”.

Investments
and new tools

The airless system is not the only key new feature that has been devised by Plastohm over the last months. The company has also introduced the Duo brand jars and the Zeno capsule, both provided with an outstanding “personality”, as well as some commissioned projects of particular importance, like the new blister carrier or the jar for cream for the multinational Oriflame.
“All this - Mousset strives to state - does not mean we are shifting out original focus from standard to “special”, but that we have learned how to exploit and share the great wealth of skills and knowhow built up in time. Which naturally entails the investment of adequate resources and the creation of special tools. To develop AirFree for example, we committed over a million Euro and a couple of years of work. In terms of means, we have structured the socalled virtual pack Forum, where all the work done on the various reference markets is channelled, this to foster shared knowhow.
In turn in order to also favour customer involvement in the project phase we have created the interactive site packconcept.com, that allows the user to assemble his personal packaging on-line, "clad” it with customised graphics and also manage the order via computer if needed.
Alongside this in the latter years we have reinforced our development department, where today 20 specialists work seen against the initial 5, and while beforehand one person looked after marketing we now have a team of 15.
Clearly these are sizeable investments, but it is equally evident that in time they create added value, both in the limited sense of economic results, and more generally in improving our capacity to dialogue and offer adequate customer response.




Una crescita fuori standard
Plastohm (sede in Francia, 4 siti produttivi, filiali nazionali in Italia, Spagna, UK, Germania e Svizzera) è specializzata nella produzione di flaconi e complementi di PE, PP e PET.
Per crescere in termini di capacità, varietà e completezza di offerta ha scelto il modello flessibile degli accordi commerciali, costituendo una rete di partner che oggi comprende la spagnola EDP (focalizzata sui flaconi di PET), l’ungherese Tu-Plast (tubetti di PE coestruso), la francese Mino Gaillard Sndg (contenitori di SAN e PP per l’alto di gamma, e relativi decori) e da pochi mesi anche la polacca Witoplast, a sua volta specializzata nella produzione di tubetti morbidi.
Insieme costituiscono il circuito Plastohm nell’imballaggio, ovvero la divisione dell’omonima multinazionale specializzata nella trasformazione di materie plastiche, che da sola realizza ben oltre la metà dei 90 milioni di Euro fatturati nel 2003 dal gruppo nel suo insieme.
Una divisione che cresce in misura davvero considerevole, anche in questo periodo di fatica generale, tanto che lo scorso esercizio ha registrato un clamoroso +23% medio, e un altrettanto formidabile +25% nel nostro Paese, ad opera della filiale di Lainate (MI).



A beyond standard growth
Plastohm (headquartered in France, 4 production sites, national branches in Italy, Spain, UK, Germany and Switzerland) is specialised in the production of PE, PP and PET flacons and complements. To grow in terms of capacity, variety and completeness of offer the concern has chosen the flexible model of commercial agreements, constituting a network of partners that today includes the Spanish EDP (focussed on PET flacons), the Hungarian Tu-Plast (coextruded PE tubes), the French Mino Gaillard Sndg (high range SAN and PP containers and relative decorations) and in recent months also the Pollish Witoplast, in turn specialised in soft tubes. Together they constitute the Plastohm packaging circuit, or that is the division of the multinational of the same name specialised in the conversion of plastics, that alone generates well over half of the 90 million Euros invoiced in 2003 by the group as a whole. A division that is growing considerably, also in this period of general stall, to the point where in the last business year it registered a striking +23% on average, and an equally formidable +25% in Italy, this wholly to be put down to the Lainate based branch (MI).