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July/August 2004




Ambiente da Oscar
Oscar Environment



Il valore della bellezza
The value of beauty

M&D News







Vetro da esportazione
Glass for export

F&F News






Un airless a metà… che vale doppio
An airless down to half… that is worth double

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Green procurement: i capitolati della plastica
Green procurement: plastics contracts

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E&L News







Il futuro dell’etichetta
The future of labeling

M&M News








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Le notizie .


Cambiamenti in etichetta
Changes in labeling



Imballaggio metallico, sicurezza e igiene
Metal packaging, safety and hygiene



Atmosfera esplosiva
Laws on explosive atmospheres


News

Cambiamenti in etichetta
Chiamato a un dialogo impegnativo con il consumatore, il mondo della cosmesi deve dar seguito alle esortazioni di massima trasparenza. E l’etichetta diventa un mezzo decisivo per guidare un consumo sempre più consapevole. Focus sul “PaO”, ovvero l’indicazione della durata dei cosmetici post-apertura. L.G.

In un incontro allargato ad aziende, media e associazioni dei consumatori Unipro (Associazione delle Industrie Cosmetiche Italiane) ha puntato l’attenzione sulla normativa che regola l’etichettatura dei prodotti per la bellezza e la cura del sé. Ma ha anche introdotto e spiegato i cambiamenti apportati dalle nuove disposizioni comunitarie. Moderato dalla sensibilità del giornalista Marrazzo (attento conoscitore delle dinamiche di consumo), il convegno ha avuto un serio scopo “didattico”. Di fronte a un consumatore sempre più esigente e desideroso di informazioni e chiarimenti sui prodotti di uso quotidiano, Unipro si fa dunque promotore e garante della massima trasparenza del comparto, affidando ad alcuni esperti qualificati il compito di illustrare senso e utilità delle informazioni da riportare in etichetta, oltre al significato dei simboli da rappresentare sulle confezioni.

Informazioni trasparenti e garantite
• La Direttiva 2003/15/CE, meglio nota come VII Modifica, è stata pubblicata l’11 marzo 2003 sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea e gli Stati Membri sono ora tenuti a integrarla nel proprio sistema normativo. I punti introdotti sono numerosi e significativi per il comparto cosmetico, ma non completamente nuovi per gli operatori che, già negli anni passati e comunque indipendentemente da una regolamentazione nazionale o comunitaria, adottano un’informazione corretta e completa.
Come ha affermato Cristiana Gaburri di Procter & Gamble, le modifiche apportate dalla Direttiva vanno a favore della garanzia di sicurezza dei prodotti cosmetici e l’informazione sull’imballaggio diventa ancora più utile, aggiungendo ulteriori informazioni per l’uso corretto del prodotto. Inoltre, leggendo l’etichetta, sarà possibile conoscere i dati relativi al responsabile dell’immissione del prodotto sul mercato e, se necessario, la data di durata minima del prodotto e le precauzioni nell’uso; inoltre, rimane l’elenco degli ingredienti contenuti nel cosmetico in ordine decrescente di peso. La VII Modifica completa infatti quest’ultima disposizione, inserendo l’indicazione di alcuni specifici ingredienti potenzialmente presenti, in particolare, in miscele complesse.
• Si tratta, in particolare, delle 26 sostanze contenute in materie prime (estratti e oli vegetali, aromi e profumi) identificate dagli esperti del SCCNFP (Comitato Scientifico sui prodotti cosmetici e non alimentari della Commissione Europea) come potenzialmente allergizzanti, che dall'11 marzo 2005 dovranno essere indicate in etichetta "indipendentemente dalla funzione che hanno nel prodotto".
Come ha spiegato Leonardo Celleno (dermatologo, direttore del Centro di Ricerche Cosmetologiche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma), la modifica rappresenta un utile strumento non solo per l’utilizzatore, ma anche per il dermatologo, che potrà così monitorare e meglio attribuire l’origine delle sensibilizzazioni cutanee causate da sostanze ubiquitarie e non esclusive del prodotto cosmetico.
• La VII Modifica alla Direttiva Cosmetici introduce, inoltre, nuovi obblighi relativi all’etichettatura dei prodotti con durata superiore ai 30 mesi: il periodo post-apertura o “PaO” (Period after Opening), dovrà essere indicato sull’imballaggio primario e secondario del cosmetico con un pittogramma pubblicato dalla Commissione Europea il 5 Settembre 2003 (Direttiva 2003/80/EEC).
Cristina Emanuel (direttore scientifico L’Oréal Italia) ha evidenziato come, indipendentemente dai vincoli imposti dall’Unione Europea, l’industria cosmetica si sia ormai da anni sensibilmente impegnata nella tutela del consumatore, dato che da tempo, nelle prove di stabilità, il produttore prende in considerazione non solo le caratteristiche del prodotto e la sua presentazione, ma anche le abituali condizioni di utilizzo. In questo senso, il PaO fornirà all’utilizzatore uno strumento in più per l’uso corretto del prodotto.
La Commissione Europea sta, in ogni caso, predisponendo Linee Guida per un’applicazione univoca del PaO, garantendo la libera circolazione dei prodotti sul mercato comunitario.
Il simbolo del pittogramma in se stesso è "nudo", poiché il 7° Emendamento ha già stabilito che dovrà essere accompagnato dalla durata minima post-apertura espressa in mesi e/o anni.
• Come ha osservato Ettore Veriani (direttore Packaging Europe & Africa/Me di Johnson & Johnson), l’etichettatura e la simbologia da riportare sull’imballaggio del cosmetico nella UE è tra le più elaborate fra i prodotti di largo consumo (tanto da suscitare qualche perplessità sulla mancanza di spazio). Tuttavia, riconosce che con la VII modifica della Direttiva, l’informazione sull’imballaggio diventerà ancora più utile e rappresenta il risultato di una cooperazione costruttiva tra industria e autorità, a beneficio di un bene collettivo (la salute) e della conoscenza.



Note sul PaO
Per chiarire il significato e l’interpretazione del periodo post-apertura, vale la pena ricordare che:
- il PaO è un periodo di tempo indicativo stabilito sulla base delle conoscenze acquisite dai produttori sui loro stessi prodotti;
- l’indicazione del PaO non dovrebbe comportare l’introduzione di nessun imballaggio addizionale, per ragioni di economia e protezione ambientale;
- il PaO sarà preferibilmente indicato in mesi (con simbolo “M” per “menses”), dentro o fuori il simbolo;
- un cosmetico è considerato “aperto” quando viene utilizzato per la prima volta. Il periodo di durata post-apertura deve, quindi, essere computato a partire da questo primo uso;
- il PaO non è applicabile ai prodotti monodose (perché non c’è “periodo d’uso”, in senso stretto), ai prodotti che non possono essere aperti e per i quali, perciò, non c’è contatto tra il prodotto e l’ambiente (es. aerosol) e ai prodotti che non presentano alcun rischio di deterioramento dopo l’apertura;
- la responsabilità di valutare sia l’eventuale possibilità di deterioramento del prodotto dopo l’apertura, con conseguenti rischi per il consumatore, sia la durata del PaO è affidata al responsabile dell’immissione del prodotto sul mercato;
- le informazioni che giustificano la presenza o l’assenza del PaO sono accessibili alle Autorità di Controllo competenti.

Notes on PaO
To explain the meaning and interpretation of the Period after Opening (PaO), it’s worth noting that:
- the PaO is an approximate period of time established on the basis of a manufacturer’s knowledge of his own products;
- the indication of the PaO should not call for the introduction of any additional packaging, for economic reasons and to protect the environment;
- the PaO should preferably be indicated in months (with “M” for “menses”), inside or outside the symbol;
- a cosmetic is held to be “open” after being used for the first time. The safe period after opening must therefore be calculated as from the first time it is used;
- the PaO is not applicable to single dose products (as strictly speaking there is no “period of use”), to products that cannot be opened and so there is no contact between the contents and the environment (e.g. aerosols) and products without any risk of deterioration after opening;
- the person responsible for placing the product on the market is responsible for assessing the risk of deterioration of the product after opening, with consequent risks for the consumer, and the length of the PaO;
- the competent Control Authorities must have easy access to the information used to justify the presence or absence of the PaO.




Changes in labeling
Called upon to communicate more with consumers, the world of cosmetics must meet the demand for max transparency. And so the label has become a decisive means for guiding increasingly aware consumption. A focus on the “PaO”, i.e. the indication of the life of cosmetics after opening.

In a meeting attended also by companies, the media and consumer associations, Unipro (the Italian Association of Cosmetic Industries) drew people’s attention to the rules governing the labeling of beauty and personal care products. It also introduced and explained the changes made by recent European Directives. Skillfully chaired by the journalist Marrazzo (an informed expert on the dynamics of consumption), the meeting had a serious “teaching” purpose. Faced with ever more demanding consumers, calling for information and details on products of everyday use, Unipro acts as the promoter and guarantor of max transparency in the industry, giving a number of highly qualified experts the task of illustrating the sense and usefulness of the information to be included in the label, as well as the meaning of the symbols to be used on the packs.

Transparent, guarantee information
• European Directive 2003/15/EC, better known as the 7th Amendment, was published on the Official Journal of the European Union on 11th March 2003 and Member States are now required to add it to their own set of laws. The points introduced by this Directive are many and significant for the cosmetics industry, although not completely new to operators who, in recent years without any obligation under national or Community laws, have already adopted a policy of correct, complete information.
As Cristiana Gaburri of Procter & Gamble pointed out, the changes made by the Directive favour guaranteed safety of cosmetics and the information provided on the packaging becomes even more useful by adding further information on the correct use of the product. Moreover, on reading the label, consumers can learn about who is responsible for putting the product on the market and, where necessary, the date indicating the min life of the product and any precautions as to its use; plus, the list of ingredients contained in the cosmetic continues to be shown in order of decreasing weight. The 7th Amendment completes the latter provision by adding the indication of certain specific ingredients that may, especially, be present in complex mixes.
• More specifically, these include the 26 substances contained in the raw materials (plant extracts and oils, aromas and perfumes) identified by SCCNFP experts (the European Commission’s Scientific Committee on Cosmetic and Non Food Products) as being potential allergens; substances that must be indicated on the label as of 11th March 2005 “regardless of the function they have in the product”. As Leonardo Celleno (dermatologist and Director of the Cosmetology Research Centre at the Sacro Cuore Catholic University in Rome) explained, this amendment is a useful tool not just for the user, but also for the dermatologist, who can thus monitor and better attribute the origin of cases of skin sensitivity to commonly used substances, not exclusive to a given cosmetic product.
• The 7th Amendment to the Cosmetics Directive also introduces some new obligations as to the labeling of products with a shelf life of more than 30 months: the “PaO” (Period after Opening) must be indicated on the primary and secondary packaging of the cosmetic product using a symbol published by the European Commission on 5th September 2003 (Directive 2003/80/EEC).
Cristina Emanuel (Scientific Director at L’Oréal Italia) showed how, independent of European Union regulations, the cosmetic industry has, for years, been very committed to consumer safety, given that manufacturers don’t just take into account the actual characteristics of their product and its presentation during stability testing, but also the normal conditions of use. In fact, the PaO will provide users with an extra tool to ensure the correct use of the product. The European Commission is, in any case, drafting some Guidelines for unequivocal application of the PaO, guaranteeing the free circulation of the products on the common market.
The symbol to be used is, in itself, “nude”, as the 7th Amendment has already established that it must be accompanied by the min life after opening expressed in months and/or years.
• As Ettore Veriani (Director Packaging Europe & Africa/Me at Johnson & Johnson) pointed out, the labeling and symbols to be used on the packaging of cosmetics in the EU are among the most complicated for commodity products (so much so that there is a problem with a lack of space).
Nonetheless, he recognised that thanks to the 7th Amendment of the Directive the information provided on the packing will become even more useful and is the result of constructive cooperation between the industry and the authorities, to the common good (health) and greater knowledge.




Imballaggio metallico, sicurezza e igiene
Presso la Stazione Sperimentale per l’Industria Conserve Alimentari di Parma, lo scorso 18 maggio, si è svolto l’incontro “Imballaggio metallico per alimenti. Sicurezza ed igiene”.
Organizzata da Anfima (Associazione Nazionale Fabbricanti Imballaggio Metallico e Affini), la giornata di lavoro ha approfondito le seguenti questioni: disciplina dei materiali a contatto con gli alimenti, quadro aggiornato per banda stagnata e verniciata, Regolamento 242/2004 e Direttiva 16/2004 sulla presenza e controllo dello stagno nelle derrate alimentari; sistemi di autocontrollo HACCP e regole GMP per i fabbricanti di contenitori metallici; attività di audit nell’industria dell’imballaggio metallico, valutazione e qualificazione dal punto di vista della sicurezza ed igiene; impatto del Regolamento 178/02 CE sulla sicurezza alimentare nel comparto packaging metallico.


Metal packaging, safety and hygiene
The meeting entitled “Metal Packaging for Food: Safety and Hygiene” was held at the Stazione Sperimentale per l’Industria Conserve Alimentari (Experimental Station for the Preserved Food Industry) in Parma was the venue on 18th May.
Organised by Anfima (the Italian Association of Manufacturers of Metal Packaging and Related Businesses), the meeting looked at the following matters in great detail: the laws regulating materials destined to come into contact with food, the current legal framework for tinplate and coated tin, Rules 242/2004 and Directive 16/2004 concerning the presence and control of tin in food; HACCP self-control systems and GMP rules for manufacturers of metal containers; auditing in the metal packaging industry, assessment and qualification from a safety and hygiene perspective; impact of EC Rules 178/02 on food safety in the metal packaging sector.



Atmosfera esplosiva
Il Gruppo Rossi Motoriduttori di Modena (riduttori, motoriduttori, motori elettrici normali e autofrenanti, variatori elettronici di velocità) ha organizzato lo scorso 19 maggio un convegno rivolto ai responsabili tecnici e della qualità delle aziende clienti. Scopo dell’incontro, aumentare la conoscenza della nuova direttiva Atex ed evitare, quindi, incomprensioni in fase di richiesta d’offerta e nella scelta del prodotto. Ricordiamo che la direttiva europea Atex (Atmosfera Esplosiva), entrata in vigore il 1° luglio 2003, si applica nei Paesi membri dell’UE e riguarda i rischi da incendio ed esplosione derivanti dalle atmosfere potenzialmente esplosive e dai prodotti in esse utilizzati.


Laws on explosive atmospheres
The Rossi Motoriduttori Group from Modena (reduction gears, motor reducers, normal and self-braking electrical motors, electronic speed variators) organised a meeting on 19th May for technical managers and quality managers for its customers. The aim of this meeting was to increase awareness of the new Atex directive and so to avoid misunderstandings during offer enquiries and choice of product. It should be noted that the European Atex (Explosive Atmospheres) Directive, which came into force on 1st July 2003 and applies to all Member States of the EU, concerns the risks of fire and explosion arising from potentially explosive atmospheres and the products used in these.