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Il vino come il profumo, ovvero l'importanza dellabito griffato. Tappi, capsule e capsuloni, insieme alle etichette che vestono le bottiglie, sono considerati sempre più di frequente elementi di unestetica da curare con la massima attenzione e da rinnovare a ogni stagione. Tanto che Enoplastic ha iniziato lanno con centinaia di nuovi prodotti, il progetto di un nuovo materiale (top secret) e obiettivi di business in ulteriore crescita.
Stefano Lavorini
Nuova grafica per i tappi, come per le capsule e i capsuloni; una grande attenzione allestetica, anche dei vini meno titolati, che si traduce in unintensa ricerca di idee e tecnologie, e in una cura quasi maniacale dei dettagli e degli abbinamenti giusti. «Insomma - sintetizza Giovanna Macchi, amministratore delegato di Enoplastic SpA - se fino a poco fa limmagine del vino era statica perché veicolava unidea di qualità garantita dalla tradizione, oggi il marketing delle grandi cantine sembra avere imboccato una strada diversa, alla ricerca dellelemento tecnico o visuale che permetta di differenziare il prodotto e di accrescerne lappeal».
Qualche esempio? «Siamo arrivati a definire gli accostamenti di stile e di colore fra tappo, capsula ed etichetta con la stessa cura che si mette nellabbinare camicia, scarpe e calze - afferma limprenditrice - il che ha determinato, fra laltro, il grande successo dei tappi colorati seguendo la stessa paletta cromatica delle capsule. Ma non solo. Lo stesso tappo di plastica ha vissuto una repentina trasformazione, da parente povero del sughero ad accessorio fashion: importante e decorato, potenziale oggetto da collezione. Tanto che abbiamo potuto proporre con successo un tappo blu scuro con stampa a caldo argento, identico nel decoro alla capsula e alletichetta». Ma il fermento non è tutto e solo sul fronte comunicazional-promozionale. Nellolio - che per Enoplastic rappresenta un mercato in netta espansione - assistiamo al progressivo diffondersi della capsula di PVC, di cui si sta scoprendo il possibile impiego come sigillo di garanzia. «In campo alimentare, d'altronde, lesigenza di sicurezza è sempre più avvertita e, a differenza di altre soluzioni tamper evident, la nostra capsula copre lintera testa del contenitore, adattandosi così anche alle esigenze dei produttori di erbe aromatiche e spezie (per la protezione del macinino e dei fori per lerogazione del prodotto), come di acque minerali e di latte. Si tratta dunque di sbocchi dai grandi numeri, per i quali vengono proposte varie tipologie di soluzioni».
Materiali fra innovazione e concretezza
Una tale vivacità si traduce, fra laltro, nella messa a punto di nuovi materiali hi-tech, che si vanno imponendo con unimmagine alta e - a sorpresa ma neanche tanto - convivono senza problemi con i più tradizionali. Compreso il PVC che continua a dominare incontrastato nella produzione di capsule.
«In effetti - commenta al riguardo Giovanna Macchi - a dispetto di polemiche annose, non solo il PVC è un materiale inerte, che non rilascia sostanze nocive neppure in fase di incenerimento (tanto che persino lecologica Olanda ha ritirato il veto posto in passato), ma soprattutto non teme confronti sul piano economico e delle prestazioni. Più precisamente, costa circa un terzo del PET ed è imbattibile in fatto di stabilità e macchinabilità, tanto che noi produciamo ogni anno meno di tre milioni di capsule di PET contro il miliardo e duecento milioni di pezzi di PVC». A queste due famiglie di chiusure Enoplastic affianca una produzione di circa 200 milioni di capsule e 450 milioni di capsuloni per champagne in polilaminato (alu-PET-alu), magnifici ma élitari, e un nuovo materiale per capsule, alternativo a quelli tradizionali, su cui per ora lazienda mantiene la massima riservatezza.
Discorso a parte meritano i tappi sintetici a base PE per il vino, lanciati nel 2000 dopo anni di esperimenti e verifiche in collaborazione con cantine e università, per calibrare in misura ottimale tenuta, lubrificazione, permeabilità, ecc.
Nonostante la relativa giovinezza di questa tipologia di chiusura, e i timori manifestati a tutta prima sulla sua effettiva capacità di tenuta, il tappo di plastica ha sortito un gradimento tale da incoraggiare la casa varesina a proporsi per lanno in corso un obiettivo commerciale di 120 milioni di pezzi.
«Si tratta di un prodotto - precisa limprenditrice - che in Italia è ormai ampiamente accettato e che ci viene richiesto in misura crescente anche dallestero (Usa e Canada in primis), dove attualmente la distribuzione è frenata solo dai limiti di capacità produttiva, che stiamo superando con adeguati investimenti in impiantistica (le macchine impiegate per produrre questi tappi sono realizzate direttamente da Enoplastic stessa, Ndr)».
Cresce la qualità anche nel servizio
Per seguire un mercato animato da queste dinamiche, con una tale quantità e varietà di soluzioni di chiusura, Enoplastic ha strutturato una rete di vendita in grado di servire tanto lItalia quanto lestero, sia il grande cliente multinazionale sia la piccola e media cantina, offrendo, in misura crescente, un adeguato supporto di conoscenze tecniche.
«Spesso si danno per scontate una serie di cognizioni che invece non lo sono affatto. Ragion per cui da qualche anno registriamo evidenti benefici dallaver supportato la vendita con figure professionali in grado di comprendere le esigenze e i problemi delle singole realtà, e di proporre dunque soluzioni adeguate. Fra i nostri clienti dominano le grandi imprese (i primi 50 nomi di una lista di 3.000, rappresentano il 70% del fatturato Enoplastic) ma anche realtà di dimensioni minori che serviamo tramite una rete di agenti e rivenditori per i quali organizziamo corsi di aggiornamento periodici».
Con quali prospettive di mercato? «In termini quantitativi, come tutti sanno, quello del vino è un mercato maturo, ma se focalizziamo lattenzione sugli aspetti qualitativi vediamo che si tratta di una realtà in grande movimento su tutti i piani, molto più difficile da seguire che un tempo ma tuttavia assai promettente. Basti pensare, per rimanere in Italia, al prepotente emergere di nuove regioni produttive, con vini di altissimo pregio, e al parallelo ridimensionamento di altre zone classiche, con la conseguente re-distribuzione sul territorio dei grandi produttori.
Cresce poi la cultura diffusa del bere bene, e dunque la qualità media dei prodotti di tutte le fasce di prezzo, per non parlare della cultura imprenditoriale, che ha raggiunto ormai standard molto elevati. In tutto ciò, gli spazi per una crescita dei fornitori di chiusure possono senzaltro aumentare a patto, ovviamente, che siano in grado di tenere il passo. Il che - detto senza falsa modestia - da un lato ci autorizza a formulare preventivi di sviluppo ulteriore anche per lanno in corso, e dallaltro ci impone di non allentare mai la tensione verso il meglio».
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Capsules: vintage match
Wine as perfume, or that is the importance of designer cladding. Corks, capsules and large capsules, along with the labels that clad the bottle, are evermore frequently now considered parts of a whole whose visual appeal should be given the maximum attention and renewed every season. To the point where Enoplastic started the year with a hundred-or-so new products, the project of a new material (top secret) and with a further growth in business objectives.
Stefano Lavorini
New graphics for corks as well as capsules and large capsules; great attention to visual appeal, this too for the less noble wines, that translates into an intense search for ideas and technology, and in an almost manic care for details and the right match. As Giovanna Macchi, managing director of Enoplastic SpA sums up - if up to a little while back the image of wines was static in that it transmitted an idea of quality guaranteed by tradition, today the marketing of the large wine cellars seems to have adopted another approach, in search of the technical or visual element that allows one to make the product stand out and increase its appeal.
An example? We have got to the point of matching styles and colors between cork, capsule and label with the same care with which one might match blouse, shoes and stockings - she states - which has among other things led to the great success of corks colored in the same palette as that of the capsules. But not only that. The selfsame plastic cork has undergone a swift change, from corks poor cousin to a fashion accessory: important and decorated, a potential collectors item. To the point where we have been able to successfully propose a dark blue cork with hot silver printing, its décor being identical with the capsule and the label. But the ferment is not all and only on the communicational-promotional front. With oil - that for Enoplastic represents a market very much in expansion - we are witnessing the progressive spread of the PVC capsule, where a possible use is being discovered as a guarantee seal.
Indeed in the field of food, the need for safety is evermore felt and, as opposed to other tamper-evident solutions, our capsule covers the entire head of the container, thus suiting itself to the needs of producers of aromatic herbs and spcies (to protect the grinder and the holes for dispensing the product) and likewise for mineral water and milk. Hence we are talking of outlets offering sizeable figures, for which various types of solutions are proposed.
Materials between innovation
and concreteness
A vivacity to this point translated among other things into the design of new hi-tech materials, that are imposing themselves with a high grade image - and surprisingly but not all that much so - they are able to live alongside the traditional materials with not too many problems. This includes PVC that continues its undisputed domination in capsule production. As Giovanna Macchi comments on the subject despite age-old disputes, not only is PVC an inert material, that does not release harmful substances, even in the incineration phase (to the point where even ecological Holland has withdrawn the veto imposed in the past), but aboveall its does not fear comparison on the economic and performance side. More precisely, it costs around a third of PET and is unbeatable in terms of stability and machineability, to the point where each year we produce less than three million PET capsules against a billion and two hundred million pieces in PVC. Alongside these two families of closures Enoplastic produces around 200 million capsules and 450 million large capsules for champagne in polylaminate (alu-PET-alu), magnificent but for the elite market, and a new capsule material, alternative to the traditional one, which the company is keeping strictly confidential for the moment.
The PE based synthetic corks for wine deserve a separate mention, launched in the year 2000 after years of experimentation and controls in cooperation with cellars and universities to calibrate optimum tightness, lubrication and permeability rates, etc. Despite the fact that this type of closure is relatively young, and initial fears on its actual tightness capacity, the plastic cork has become so popular as to encourage the Varese based concern to set itself a trade objective of 120 million pieces for this year. As Giovanna Macchi states - It is a product that has already been broadly accepted in Italy, and for which demand is now growing from abroad (the USA and Canada first of all), where currently distribution is only being limited by production capacity, an obstacle we are overcoming by making the right type of investments in equipment (the machines used to produce these corks have been directly created by Enoplastic itself E.n.).
Quality growing
also in service
In order to follow a market animated by these trends, and with such a vast quantity and variety of closure solutions, Enoplastic has built up a sales network capable of serving both Italy and abroad, both the large multinational customers as well as the small and medium-sized cellars, ever increasingly offering technical back-up to suit the situation.
Often you take the fact they know things for granted when this is not the case.
Reason for which for some years now we have been registering evident benefits from having backed up our sales with professional figures capable of understanding the needs and the problems of the single concerns, and hence of offering adequate solutions. Large concerns dominate among our customers (the first 50 names of a list of 3,000 account for 70% of Enoplastic turnover) that also include smaller concerns that we serve through a network of agents and salespersons for which we organize periodical update courses.
With what market prospects?
In quantitative terms, as everyone knows, the wine market is mature, but if we focus on quality we can see that it is a reality that is very much on the move at all levels, a lot more difficult to follow than it was once but all the same very promising. One only has to think, remaining in Italy, of the strong emergence of new producer regions, making top rate wines, and at the same time of the demise of other classical areas, with the consequent redistribution of the largescale producers throughout the country.
The widespread culture of drinking well is also on the increase, and so to the average quality of products in all price ranges, not to speak of the entrepreneurship, that has by now reached very high standards. In all this, the spaces for growth of closure suppliers can without a doubt increase, on condition obviously that they are able to keep up the pace. Which - saying it without false modesty - on the one hand authorizes us to also formulate estimates for further growth for this year, and on the other it imposes on us never to slacken in our striving for the best.
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Come si costruisce leccellenza
Enoplastic è stata fondata nel 1957 da Francesco Piero Macchi; oggi è leader fra i grandi produttori mondiali di chiusure di garanzia per lindustria enologica e olearia, con un sito da 20.000 m2 coperti, 180 dipendenti e un fatturato di circa 32 milioni di Euro. Ma, al di là delle cifre - e della prestigiosa client list, dove spiccano i bei nomi del settore vinicolo - altri elementi ne definiscono il profilo. A partire dallimpiantistica, ogni anno aggiornata con la massima cura e grandi investimenti, in modo da mantenere il livello di eccellenza tecnologica e continuare a garantire una qualità di prodotto allaltezza della fama. Così, un anno fa è stato potenziato il reparto stampa (rotocalco) con linstallazione di una nuova unità allavanguardia, ed è stato rinnovato limpianto di recupero solvente. Inoltre, vengono realizzate direttamente in casa, e continuamente ammodernate, le macchine per produrre capsule, in modo da poter controllare i singoli passaggi del processo e, di conseguenza, il prodotto che ne risulta.
La medesima tensione al meglio - e quel diretto coinvolgimento dei responsabili dazienda, che origina nella stessa struttura famigliare dellimpresa - si ritrovano sul fronte organizzativo. Qui ha prodotto, fra laltro, una certificazione di qualità, ormai essenziale su un mercato sempre più globale e strutturato, gestita in maniera efficiente in tutti i suoi aspetti: dalla tracciabilità alla documentazione sulle materie prime, dalle schede tecniche al rispetto delle normative di settore.
Ma non solo: di recente si sono modificati anche gli equilibri proprietari, pur mantenendo i Macchi il ruolo di azionista di riferimento. "Questa apertura non è stata dettata da esigenze di ricapitalizzazione, né da altri problemi di tipo finanziario", dichiara al riguardo lamministratore delegato nonché figlia del fondatore, Giovanna Macchi. "Ci ha mosso, piuttosto, la preoccupazione di trovare un partner operativo, motivato e responsabile quanto noi, in grado di svolgere le funzioni che mio padre ed io non eravamo più in grado di coprire con la necessaria efficacia. E, non a caso, abbiamo infine coinvolto unaltra famiglia, formata da due giovani dinamici e competenti, che oggi ricoprono i ruoli di responsabile commerciale e di responsabile della produzione tappi. E che, oltre a dare nuovo impulso a tutta la società, conferiscono un rinnovato senso della prospettiva". |
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How excellency is built up
Enoplastic was founded in 1957 by Francesco Piero Macchi; today it is leader among the largescale world producers of closures for the wine and oil industry, with a covered site of 20,000 sq m, 180 employees and a turnover of around 32 million Euros. But over and above the figures - and the concerns prestigious customer list where one finds the fine names of the wine sector - other points define its profile. Starting from their equipment, updated each year with the greatest of care and investments on a grand scale, so as to upkeep their level of technological excellence and to continue to guarantee a product quality on a par with the companys reputation. Thus a year ago the (rotogravure) print section was bolstered with a new cutting edge unit, and the solvent recovery plant was renewed. As well as that, the capsule producing machines are directly made inhouse and continuously modernised, so as to be able to control the single steps of the process, and consequently the resulting product.
The same striving to achieve the best - and that direct involvement of the company heads that springs from the selfsame family structure of the concern - can be found on the organizational side. This has among other things led to quality certification, by now essential on an ever increasingly global and structured market, efficiently run in all its aspects: from traceabililty to the documentation of the raw materials, from technical data sheets to the respect of sector standards.
But things do not stop here: recently there have been changes in the balance of ownership, while all the same the Macchi family have kept the role of key shareholder. As managing director and the founders daughter Giovanna Macchi explains this opening was not dictated by needs for recapitalisation, nor by other financial type problems.
What egged us on was the desire to find a working partner as motivated and responsible as we are, capable of performing the functions that my father and I were no longer able to cover fully. And not by chance we in the end involved another family, formed by two young dynamic and highly skilled persons that now cover the roles of commercial head and head of cork production; and that, as well as giving new impulse to all the company, have conferred new prospects on the concern.
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