Mercati da esplorare: Malaysia
Dalla collaborazione fra ICE-Agenzia ed Edizioni Dativo, la rubrica dedicata alle imprese italiane che operano nell’imballaggio e guardano con attenzione alle possibilità di sviluppo all’estero. La rete di uffici all’estero dell’ICE fornirà un aggiornamento periodico sullo sviluppo del packaging nel breve/medio periodo in alcuni Paesi.
L’industria del converting, confezionamento e imballaggio - in Malaysia un’unica filiera - dà vita a un settore in continuo sviluppo, tra i più dinamici e vivaci nel quadro economico nazionale. In particolare, il comparto dei materiali per imballaggio e confezionamento negli ultimi anni è cresciuto in maniera costante.
Materiali: dominano le resine
Ad oggi, sono circa un centinaio i produttori locali di materiali per imballaggio, con un output che soddisfa quasi completamente le richieste dell’industria malese; buona parte della loro produzione viene però esportata in Cina, Hong Kong, Singapore, Giappone e Indonesia.
Entrando nel merito, la Malaysia produce più del 60% delle resine utilizzate per la produzione di materie plastiche ed esporta materie plastiche primarie e secondarie e materiali per imballaggio.
Le principali resine impiegate nell’industria del packaging sono PET, HDPE, LDPE, PVC, PP, PS, PE e ABS.
La disponibilità di quasi 2 milioni t/anno di resine prodotte in loco ha sostenuto in particolare la crescita di lastre, fogli, pellicole, bobine, nastri e tubi, prodotti finiti per imballaggio e confezionamento che vengono esportati. La Malaysia è anche uno dei maggiori fornitori al mondo di sacchetti di plastica, film e altri materiali per il packaging flessibile, in particolare nel sud est asiatico, Giappone e Australia.
L’import delle macchine di confezionamento
Nell’ultimo triennio, l’introduzione di nuove tecnologie e processi nella manifattura locale ha innalzato la qualità e quantità della produzione malese, innescando al contempo una maggiore richiesta di macchine e sistemi per imballaggio e confezionamento, la cui produzione nazionale è tuttavia molto limitata.
La domanda è perciò quasi completamente soddisfatta dalle importazioni, il cui tasso di crescita negli ultimi dieci anni è in costante ascesa. Questo andamento è stato confermato anche per i prossimi anni dai principali analisti di mercato.
I settori di sbocco. Il food&beverage rappresenta il primo comparto utilizzatore di sistemi per imballaggio e confezionamento. In particolare, crescono a ritmo sostenuto le attrezzature per il confezionamento di prodotti oleosi, chimici, farmaceutici e per la cura personale.
Lo sviluppo dei consumi interni è associato al miglioramento del tenore di vita nel Paese che, attualmente, può vantare il reddito pro capite più alto dell’ASEAN (con l’eccezione di Singapore), ossia oltre 15.000 US $ che, secondo le autorità, nel 2020 supereranno i 20.000 US $.
In particolare, nei prossimi anni, la richiesta di sistemi per l’etichettatura e codifica da parte dell’industria alimentare, farmaceutica e cosmetica crescerà molto ma, soprattutto nel food, la domanda di macchinari e attrezzature classiche come dosatrici, riempitrici, sigillatrici rimarrà sempre sostenuta.
I paesi di provenienza. I macchinari più diffusi nel Paese provengono da Cina Taiwan, Giappone, Italia e Germania e il costo risulta essere un fattore determinante per la scelta e l’acquisto.
Gli imprenditori locali apprezzano molto la tecnologia italiana, che tuttavia risulta essere molto più cara rispetto a quella cinese o taiwanese, sebbene non comparabile per qualità e affidabilità. Da notare che, spesso a parità di offerta, i malesi preferiscono acquistare macchine giapponesi, poiché ritengono che l’assistenza post vendita sia più strutturata e rapida.
Le statistiche relative alle importazioni e le quote italiane. La Malaysia utilizza i seguenti codici doganali:
1) HS 8422.30: Machinery for filling, closing, sealing or labelling bottles, cans, boxes, bags or other containers; machines for capsuling bottles, jars, tubes and similar container; machinery for aerating beverages;
2) HS 8422.40: Other packaging or wrapping machinery (including heat shrink wrapping machinery).
L’importazione dei macchine (voce 8.422.30) nel 2014 è cresciuta di oltre il 20% rispetto al 2013. La quota di mercato italiana è stata del 16,1%, quasi alla pari con quella cinese, passando dal quinto posto del 2012 al secondo nel 2014.
L’importazione di macchine per l’imballaggio “voce 8422,40” ha registrato una forte crescita nel 2014, con un aumento di oltre il 27%. L’Italia è stato il primo Paese esportatore, con una quota di mercato di oltre il 28% e un aumento del nostro export del 48% rispetto al 2013.
Dazi doganali. Sui macchinari per imballaggio e confezionamento non vengono applicati dazi all’importazione. Dal 1° aprile 2015 è stata introdotta l’imposta GST/Good and Service Tax pari al 6%.
In conclusione
Negli ultimi cinque anni, la Malaysia ha registrato una crescita costante del PIL, superiore al 5% annuo, cui si è associato lo sviluppo del settore manifatturiero, con prodotti destinati sia al mercato locale che all’export. In questo panorama, l’introduzione di nuove tecnologie, macchinari e attrezzature per il packaging è stata una delle chiavi di volta per posizionare la produzione italiana tra le più apprezzate nell’area AEAN/Pacifico.
Le previsioni economiche di crescita nel medio periodo del Paese dovrebbero garantire lo sviluppo del settore manifatturiero che utilizza tali macchinari.
Determinante, per incrementare le vendite e migliorare il posizionamento sul mercato, è la possibilità di garantire un’efficiente e rapida assistenza post vendita.
NOTA Il progetto è coordinato presso la sede centrale di ICE-Agenzia
in Roma, dall’Ufficio Tecnologia Industriale, Energia e Ambiente diretto da Ferdinando Pastore. Funzionario di riferimento: Matteo Masini, tel 06.5992.9356 [email protected]