Il confezionamento dei prodotti chimici

Dalle materie plastiche ai fertilizzanti, dalle fibre ai fitofarmaci, dai prodotti per la detergenza domestica agli inchiostri...
Il settore chimico è un comparto dell’industria manufatturiera estremamente diversificato. La presente analisi, in un contesto così complesso, si limita a esaminare lo stato di vernici, prodotti ausiliari per pitture e vernici, inchiostri, lubrificanti e grassi.


Nel 2015 l’industria chimica nazionale ha continuato a recuperare produzione (+1,5 in volume). Il superamento della recessione degli anni precedenti ha trovato conferma in un’occupazione più stabile, con il consistente rientro del ricorso alla cassa integrazione guadagni.
Come anticipato, la presente analisi si è limitata al seguente gruppo di prodotti: vernici, prodotti ausiliari per pitture e vernici, inchiostri, lubrificanti e grassi. La scelta di queste cinque aree deriva dalla presenza significativa di imballaggi utilizzati.
Globalmente, le cinque aree hanno evidenziato nel 2015 una produzione in peso pari a 2.589 t/000, con una crescita del 2%. Tuttavia, rispetto al periodo antecedente la lunga fase recessiva, si evidenzia una flessione del 10%.
Nel corso del 2016 ci dovrebbe essere un rafforzamento progressivo dello sviluppo, guidato sia dalla domanda interna che dalle esportazioni.

Materiali e tipologie di imballaggio
La scelta del materiale di imballaggio nel settore dei prodotti chimici è essenzialmente fatta in funzione delle caratteristiche chimico-fisiche del prodotto da confezionare. Tuttavia non è solo l’inerzia nei confronti del prodotto a determinare la tipologia di imballaggio, ma anche la resistenza alle sollecitazioni durante il trasporto e l’impilamento a magazzino.
I cambiamenti dettati da esigenze di marketing risultano meno dinamici rispetto a quelli di altri settori e le variazioni di share nell’ambito del packaging mix derivano dall’andamento economico dei diversi segmenti che compongono il comparto chimico. Lo stesso avviene, ovviamente, per il panel selezionato.
Il settore privilegia l’utilizzo di contenitori di grandi dimensioni (contenitori di capacità >10 kg, fusti di capacità compresa tra 50 e 200 kg - essenzialmente 200 kg - cisternette di capacità superiore a 200 kg).
Ciò dipende essenzialmente dai vantaggi maggiori logistici ed economici che derivano dall’impiego di questi contenitori.
Ovviamente non mancano i formati di capacità limitata, diffusi ad esempio nel settore pitture.

Analisi delle cinque aree in esame
Pitture e vernici. Dopo un triennio di cedimenti, il comparto ha chiuso il 2015 con una crescita in quantità dell’1,8%, grazie essenzialmente all’ottimo sviluppo delle esportazioni. Ma anche la domanda interna ha dato i primi cenni di recupero. Le previsioni sono orientate a un progressivo rafforzamento della ripresa, guidata sia dalla crescita dell’export sia della domanda interna.
L’imballaggio più diffuso è il contenitore di acciaio, con uno share del 50%, suddiviso in lattine di diversi formati, fusti da 200 kg in acciaio non stagnato e bombolette spray. I contenitori di plastica sono alternativi alla soluzione acciaio e comprendono contenitori sino a 30 kg di capacità e fusti da 200 kg. Hanno raggiunto quota  40% e, tendenzialmente, stanno guadagnando spazio. In particolare i contenitori di plastica sono utilizzati per i colori a base acqua.
Il rimanente 10% riguarda il “cisternato”, con buone potenzialità di crescita nei prodotti ausiliari per pitture e vernici. Questi ultimi hanno concluso il 2015 con una crescita dell’1,5% grazie all’export ma le prospettive evolutive nel corso del 2016 sono orientate a un trend di crescita progressivo guidato anche dalla ripresa della domanda interna.
Il confezionamento prevede solo imballaggi d’acciaio, in particolare, banda stagnata per confezioni sino a 50 litri e acciaio non rivestito per confezioni superiori ai 50 litri (essenzialmente da 200 litri).

Inchiostri. Il settore degli inchiostri da stampa ha concluso il 2015 con una crescita dell’1% circa e anche nei periodi peggiori ha risentito meno di altri comparti degli effetti negativi della crisi.
Questo dipende in parte dalla progressiva affermazione della stampa sugli imballaggi, e in particolare dal positivo andamento del settore dei poliaccoppiati flessibili da converter, che hanno continuato a segnare trend evolutivi positivi anche durante la flessione.
Altro motivo della sostanziale tenuta dei consumi di inchiostri è l’aumento della superficie di stampa sulle scatole di cartone e sulle etichette. Per il confezionamento degli inchiostri si ricorre principalmente ai contenitori di banda stagnata di capacità sino a 30 litri (share 47%).
I contenitori di plastica per prodotti sino a 30 litri di capacità, in crescita tendenziale, hanno raggiunto uno share del 13,5%.
Il comparto utilizza anche fusti da 200 litri di acciaio o di plastica, rispettivamente al 9% e al 5% di share.
L’impiego della cisterna di acciaio risulta al 25,5%, tendenzialmente in crescita.

Lubrificanti e grassi. Il settore, da alcuni anni, è in sostanziale stagnazione a seguito del progressivo calo delle quantità utilizzate dal comparto automotive (autovetture, autocarri ecc.) e dalle modeste crescite per gli usi industriali (lubrificazione di impianti e macchinari in genere).
Per quanto riguarda gli oli lubrificanti e i grassi per auto, va però rilevato che il calo dei consumi deriva essenzialmente dalle caratteristiche dei nuovi motori rispetto ai vecchi modelli. Altro grande cambiamento, sempre nell’ambito della lubrificazione per autotrazione, deriva dalla progressiva tendenza al passaggio da contenitori (sia di banda stagnata che di plastica) da 1 litro e da 30 litri ai fusti di acciaio o plastica da 200 litri e, in molti casi, alla cisternetta. Il fenomeno si spiega facilmente: in passato, il “rabbocco” avveniva solitamente presso le aree di servizio che impiegavano contenitori da un litro o mezzo litro di capacità, ma negli ultimi anni, la diffusione dell’assistenza a tagliando presso officine specializzate, ha spinto gli operatori a scegliere contenitori di capacità superiore.
Per quanto concerne il confezionamento dei lubrificanti continua il calo progressivo dei contenitori di banda stagnata a vantaggio della soluzione in plastica.
Per quanto concerne i grassi, il confezionamento riguarda soltanto il contenitore d’acciaio.                                                     

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio

 

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