Cosmetici made in Italy: i più amati a Hong Kong

Oltre 100 società italiane hanno animato l’edizione 2018 di Cosmoprof Asia e Cosmopack Asia, che si è svolta a Hong Kong secondo la formula “1 Fair 2 Venues” e dove l’Associazione nazionale Cosmetica Italia* ha promosso una collettiva composta da 36 aziende.

«A Hong Kong, nonostante un mercato interno pressoché stabile, la domanda di cosmetici prodotti da aziende italiane continua a crescere in maniera consistente» ha commentato il presidente di Cosmetica Italia, Renato Ancorotti. «Qui, come nel resto del mondo, viene riconosciuta l’unicità dell’offerta italiana in grado di proporre una combinazione perfetta tra qualità, sicurezza, innovazione e servizio. A Cosmoprof Asia le nostre aziende ne hanno dato testimonianza, rappresentando le diverse sfaccettature del settore, dalla filiera al prodotto finito».
Per quattro giorni, il mondo della cosmesi ha dunque guardato a Oriente, pronto a cogliere le ultime tendenze del beauty oltre a importanti occasioni di business. Grazie al consolidato format “1 Fair 2 Venues” si è infatti rinnovato l’appuntamento a Hong Kong con la manifestazione  Cosmoprof Asia, coniugazione asiatica di Cosmoprof che accoglie le imprese di prodotto finito (Hong Kong Convention and Exhibition Centre, dal 14 al 16 novembre) e Cosmopack Asia, declinazione asiatica di Cosmopack, riservata alla filiera produttiva (Asia World Expo, dal 13 al 15 novembre).

Un business di valore
Alto l’interesse delle aziende cosmetiche nazionali verso il più importante evento fieristico nell’area Asia-Pacifico: oltre 100 produttori del Bel Paese, di cui circa la metà associate a Cosmetica Italia, vi hanno infatti preso parte, confermando la propria attenzione ai processi di internazionalizzazione.
D’altronde, anche nel 2017, le esportazioni hanno registrato un andamento in crescita (+7,1%) per un valore di 4.617 milioni di euro.
Se poi si considera la sola area asiatica, Hong Kong è la prima destinazione dell’export cosmetico italiano, con un valore di 199 milioni di euro e un significativo trend positivo del 27,1% rispetto all’anno precedente.
In particolare, la categoria dei prodotti per il viso e il corpo rappresenta circa la metà dei cosmetici italiani esportati a Hong Kong per un valore di quasi 99 milioni di euro (+26% rispetto al 2016); segue la profumeria alcolica che, con un valore prossimo ai 76 milioni di euro, ricopre il 38,1% delle esportazioni italiane verso questo mercato. In terza posizione si collocano i prodotti per capelli che, pur con cifre più contenute (8,9 mili oni di euro), segnalano una vivace dinamica di crescita (+76%).
Sfiorati gli 11 miliardi di euro di fatturato nel 2017, per l’industria cosmetica italiana resta quindi fondamentale il ruolo dei mercati esteri: il trend positivo delle esportazioni ha infatti generato un saldo commerciale attivo di oltre 2,5 miliardi di euro. Se consideriamo poi l’intera filiera cosmetica allargata - dagli ingredienti ai macchinari, passando per l’imballaggio fino al prodotto finito - il fatturato ha superato i 15.600 milioni di euro.
 
Fatti e meriti di un comparto
Alcuni dati possono aiutare a meglio inquadrare il valore del settore.
In Europa, il nostro Paese è il quarto sistema economico della cosmetica dopo Germania, Francia e Regno Unito con 35mila occupati, che salgono a 200mila con l’indotto.
Le donne impiegate nel settore rappresentano il 54% degli addetti (circa 19.000), mentre la media dell’industria manifatturiera è ferma al 28%. I laureati totali sono pari all’11% degli occupati, contro una media nazionale del 6% e le donne laureate sono circa 1.700, il 45% dei laureati nel settore. Oltre agli specializzati in chimica farmaceutica e cosmetologia, sono numerosi gli addetti specializzati in economia e marketing di canale.
Per l’innovazione e la tecnologia, la ricerca e lo sviluppo le imprese della cosmesi in Italia investono circa il 7% del fatturato, contro una media nazionale stimata attorno al 3%.
Non si dimentichi, inoltre, che la cosmetica copre il 44% degli investimenti in comunicazione dei beni “non food” e che oltre il 65% del make up consumato in Europa è prodotto da imprese italiane.
Il rapporto export/produzione è pari al 42% a fine 2017, ma esistono ancora ampi margini per i processi di internazionalizzazione. Dal 2000 la crescita delle esportazioni è superiore all’incremento della domanda di cosmetici, a testimonianza dell’aumento della competitività italiana nel settore.

* Fondata nel 1967, Cosmetica Italia è l’associazione nazionale delle imprese cosmetiche che riunisce oltre 500 aziende, dalle PMI alle multinazionali, rappresentative del 95% del fatturato del settore.
A Hong Kong ha firmato un Memorandum of Understanding con China Beautèville, con lo scopo di formalizzare una collaborazione volta a favorire lo scambio di informazioni sul settore cosmetico, le disposizioni regolamentari e le tendenze del mercato.

 

 

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