Nuovo Regolamento Packaging: il forum di ItaliaImballaggio
Operatori del mercato, enti e istituzioni si confrontano sul PPWR e sul suo impatto sulla quotidianità, in produzione e non solo.
Maria Costanza Candi
No al monouso, uno sguardo attento all’evoluzione tecnica dei biomateriali, maggiore attenzione allo spreco alimentare con l’ammissibilità delle buste per insalata pronta e in generale delle confezioni di prodotti lavorati di cui serva preservare turgore, sicurezza alimentare e shelf life; aperture verso il riciclo purché in percentuali molto elevate (80%) e una spinta al vuoto a rendere; regole per la logistica che spingono a ottimizzare consumi, spazi e impatti. Sono queste alcune delle principali traiettorie su cui si è articolata la versione del PPWR in approvazione da parte di Parlamento Europeo e Consiglio d’Europa.
Tra le novità positive per l’industria del packaging c’è il riconoscimento effettivo del ruolo funzionale essenziale svolto dal confezionamento in tutte le sue forme, superando quindi l’approccio ideologico e selettivo verso certi materiali (plastica in primis) quasi demonizzati. A questo si aggiunge una maggiore attenzione alle tematiche ambientali, a cui il settore dedica da anni investimenti e sforzi organizzativi, nonché l’ammissione che anche il packaging, nelle sue diverse forme, è coinvolto a pieno titolo nell’economia circolare.
Tra gli aspetti discutibili, secondo autorevoli voci di operatori e stakeholder, c’è invece lo spazio alle eccezioni lasciato agli stati membri, espressione di un ascolto non abbastanza puntuale delle diverse componenti del tessuto economico europeo. Questo non solo comporta un serio ostacolo al rafforzamento del Mercato Unico, ma rappresenta un problema per l’import/export interno ed esterno all’UE.
E sono proprio queste voci, calate nei contesti produttivi, nei centri decisionali e nelle istituzioni che si occupano di packaging e quindi di sostenibilità da anni, che ItaliaImballaggio ha raccolto, per capire meglio le declinazioni del PPWR nei diversi settori di mercato.