Tetra Pak: così normativa, sostenibilità e nuovi stili di vita disegnano il packaging del futuro

Intervista a Paolo Maggi, managing director e presidente di Tetra Pak South Europe

di Maria Costanza Candi

Comunicazione al consumatore, packaging design, sostenibilità, nuovi stili di vita e di consumo sono alcune delle parole chiave che caratterizzano l’azione globale di Tetra Pak, che con Paolo Maggi offre un punto di vista di ampio respiro sul mercato mondiale del packaging, tra nuove tendenze e vincoli normativi che, uniti alla sensibilità dei consumatori, guidano l’innovazione nello sviluppo di nuove soluzioni di confezionamento. 

Paolo Maggi

Dopo il voto del PPWR, il mercato guarda alla normativa facendone un punto di riferimento e un obiettivo. Come valuta il nuovo quadro?
“Seguiamo la vicenda PPWR fin dai suoi primi passi”, esordisce Maggi. “L’aspetto che ritengo fondamentale è che ci sia piena consapevolezza dell’impatto degli atti esecutivi sui diversi mercati. Un tema su cui stiamo sensibilizzando gli stakeholder sia a livello nazionale che europeo, per far comprendere il significato che la nuova normativa ha sulla filiera dell’imballaggio e agroalimentare. Manteniamo quindi un dialogo continuo con una varietà di interlocutori che spaziano dai trasformatori ai distributori come la GDO, senza dimenticare i clienti dei nostri clienti, i consumatori. Quanto all’impatto sulle politiche legate al monouso, dipende dalle categorie merceologiche, ma è chiaro che il PPWR sposti la responsabilità sulla grande distribuzione; ecco perché serve un dialogo con i consumatori. L’Osservatorio Packaging del Largo Consumo 2025 di Nomisma parla con chiarezza del ruolo svolto dai clienti nella spinta al packaging sostenibile, considerando che nel 75% dei casi i consumatori usano le qualità green della confezione come uno dei veicoli di informazione che orientano le decisioni d’acquisto. Visto il ruolo ricoperto da Tetra Pak nella filiera alimentare, siamo i primi a sostenere la paperizzazione del nostro packaging, spendendo 100 milioni in R&D in uno sforzo concentrato verso un packaging sempre più sostenibile per materiale e design. Puntiamo infatti a una semplificazione che coniughi funzionalità e sostenibilità con l’obiettivo di raggiungere il 90% di base carta proveniente da filiere rinnovabili nelle nostre confezioni”. 

In questa logica quale prodotto della vostra ampia gamma riflette l’impegno per la sostenibilità dell’azienda?
“Tetra Recart è la nostra risposta alle richieste di maggiore sostenibilità del consumatore”, prosegue Maggi, “a cui va offerto un packaging che garantisca la food safety e contestualmente riduca l’impatto ambientale. Si tratta di una soluzione che offre numerosi vantaggi funzionali oltre alla sostenibilità: tra questi, la facilità di apertura senza forbici, la shelf life, l’efficienza nel trasporto e scaffalatura grazie a cube efficiency e leggerezza. Si tratta di qualità che riducono ulteriormente le emissioni con una funzionalità che offre vantaggi sia al retailer che al consumatore, senza dimenticare le ampie superfici del pack che aiutano sia la comunicazione che l’informazione sul prodotto e la confezione”. 

Parlando di comunicazione al consumatore il passaggio al labelling è inevitabile…
“Tetra Pak ha sviluppato una soluzione tecnologica di digital printing che permette di migliorare la qualità della stampa, introducendo sistemi di tracciabilità a monte e a valle della filiera. Questo ci permette di attribuire una vera e propria identità individuale a ogni singola confezione, che si tratti di personalizzazione a fini di marketing o tracciabilità del prodotto, che siamo in grado di seguire dal trasformatore al distributore. Oggi è possibile seguire la storia del singolo prodotto fino al lotto di produzione, avvicinandosi sempre di più alla sensibilità del consumatore con logiche tipiche della tracciabilità farmaceutica”. 

Una multinazionale globale ha una visione panoramica sulla geopolitica del packaging: a quali trend assistete nei mercati in cui siete operativi?
“Il nostro osservatorio è globale visto che operiamo in 160 paesi. Investiamo quindi molto tempo e risorse nel cogliere le tendenze di clienti, consumatori e distributori. Due in particolare meritano di essere condivise in termini di prodotto e soluzioni. La prima guarda ai prodotti FSN, cioè funzionali, nutrizionali, arricchiti di proteine. Un trend visibile anche nel nostro mercato dove un esempio emblematico sono latte e yogurt arricchiti e in generale tutti i prodotti che guardano ai clienti che cercano prodotti ad elevato contenuto proteico. Si tratta di un trend che modifica le abitudini alimentari del consumatore italiano, introducendone di nuove o ampliando quelle esistenti. Il latte, ad esempio, è una tipica referenza da colazione che oggi viene consumato tutto il giorno on the go, richiedendo formati di packaging innovativi. Per rispondere ai nuovi stili di vita e di consumo, abbiamo quindi introdotto formati da 200 a 300 ml con soluzioni che favoriscono il consumo senza cannuccia. Sui succhi da 200 ml, in particolare, abbiamo introdotto una tecnologia che ci permette la macro injection in contenitori che sono allo stesso tempo più sostenibili poiché senza cannuccia e appealing. Un secondo aspetto importante è il cambio della struttura demografica, che vede nuclei famigliari più piccoli che richiedono porzioni inferiori e quindi nuovi packaging design funzionali e sempre più sostenibili”.

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