Dimmi chi sei. Ti dirò che etichetta vuoi

“Comunicare il vino: new packaging trends” è il titolo della terza tappa del Tonutti Label Tour, una microfiera itinerante degli operatori del wine packaging, che quest’anno si è rivolta alle cantine vitivinicole e agli studi grafici del Nord Italia.

Cristina Rossi

La nuova edizione, che si è tenuta lo scorso 30 novembre presso il Chervò Golf Hotel Spa & Resort San Vigilio a Pozzolengo (BS), segue la Tappa Zero del 2021 a Marsala e la Tappa Uno di Cison di Valmarino (TV) dello scorso anno.

La trilogia di eventi è stata promossa da Tonutti Tecniche Grafiche - storica azienda friulana specializzata nella stampa di etichette per il mercato del vino, degli spirits e del food&beverage, entrata a far parte da dicembre 2022 del gruppo francese Alliance Etiquettes* - con il supporto di prestigiosi partner, quali Fedrigoni Self-Adhesives per la carta autoadesiva, Luxoro per le lamine e i cliché, Vinolok per le chiusure in vetro e Verallia per le bottiglie in vetro.

«Fare rete con altri operatori del mercato per veicolare ai clienti contenuti di qualità testimonia l’importanza che la nostra azienda dà al valore delle relazioni» ha dichiarato in apertura Barbara Pagnutti, responsabile marketing e comunicazione di Tonutti Tecniche Grafiche. «La risposta dei clienti, che quest’anno hanno superato le cento iscrizioni, conferma l’apprezzamento del mercato per eventi di alto spessore culturale che si trasformano in momenti di formazione per gli operatori del mercato vitivinicolo e i designer. Dopo i difficili anni della pandemia, il 2024 sarà finalmente l’anno della reazione - REACT! - e per la nostra rinascita ci affideremo all’arte, un movimento libero e creativo che valorizza il nostro lavoro di stampatori. Partendo da un importante studio condotto da un’agenzia francese abbiamo individuato per il 2024 quattro principali categorie di consumatori: educatori, emulatori, istintivi e top performer. In base a tali profili i designer francesi e italiani del Gruppo hanno dato vita a 16 progetti che rispondono a queste tendenze e che abbiamo presentato alla scorsa edizione di Luxe Pack. A ogni categoria di consumatore sono indirizzati 4 progetti, in esposizione a questo evento».

* Il gruppo francese Alliance Etiquettes comprende 12 stamperie, di cui 11 in Francia e una in Italia. Conta circa 600 dipendenti, con un fatturato di più 100 milioni di euro e un portfolio di 10.000 clienti attivi che opera all’interno di 5 mercati di riferimento: beverage, wine&spirits, food gourmet, luxury e cosmesi.

L’abito fa il monaco…

… Una provocazione lanciata da Barbara Pagnutti per spiegare quanto sia importante, prima di progettare un’etichetta o in generale un packaging, prestare particolare attenzione al target di riferimento.

«Ce lo dice anche Coca-Cola, un brand globale e riconosciuto, che ha sentito la necessità di declinare il proprio prodotto a seconda delle diverse categorie di consumatori».

Al proposito, analizziamo le quattro principali tipologie di consumatori individuate da Tonutti Tecniche Grafiche per il 2024.

  1.  Educatori. Reagiscono placando gli animi. Hanno un approccio armonioso alla vita quotidiana, scelgono un ritmo lento e pacato per avvicinarsi alla bellezza, sono indipendenti ma amano la condivisione. Sposano lo spiritualismo simbolico e si caratterizzano per un forte legame alla tradizione. I quattro progetti di packaging abbinati a questa categoria sono una bottiglia di champagne che “indossa” un’etichetta legata all’arte bizantina con una profusione di materiali (peltro, velluto e carta) per consumatori e clienti premium; un diffusore di profumo in porcellana ispirato all’arte ellenistica con un’etichetta narrativa che racconta il viaggio, le vacanze, le isole greche; una bottiglia di vino ispirata all’arte greca antica con un’etichetta in peltro a forma di serpente che si avvolge attorno alla bottiglia e un collarino in carta con fibre riciclate e stampa a un colore. Infine, una bottiglia di tequila ispirata all’arte barocca messicana con un’etichetta trimaterica (due carte e il peltro).
  2. Emulatori. Reagiscono suscitando ammirazione. Sono sensibili, capricciosi e provocatori. Puntano a superare ogni limite per migliorare il mondo attraverso illusioni preziose e stranezze “extra-ordinarie”. Il packaging abbinato a questa categoria è molto sofisticato. In primis abbiamo una bottiglia di distillato che mostra la sua forza grazie a una fustella che sale a formare una fiamma. Su due strati di carta bianca, un tratteggio quasi invisibile incita il consumatore a scoprire lo spirito del prodotto: siamo di fronte a un’etichetta atipica, giocosa e interattiva. Il secondo progetto è una lattina di vino rosé ispirata all’arte ottica di Vasarely, il terzo una bottiglia di whisky con etichetta “cubista” destrutturata nella sua forma grafica e, infine, una bottiglia di olio di oliva speziato con un’etichetta che crea l’illusione dell’animazione.
  3. Istintivi. Reagiscono proponendo alternative. Sono spontanei, frivoli, instancabili, nomadi, trasgressivi e creativi. Il packaging che li rappresenta contiene espedienti ingegnosi. Due barattoli di marmellata riprendono l’idea della banana nastrata dell’artista italiano Maurizio Cattelan, con etichette stampate in flessografia, l’ideale per le grandi quantità richieste dall’industria agro-alimentare. Il secondo packaging è una bottiglia di sciroppo di frutta ispirata al manierismo di Arcimboldo, con un’etichetta a strappo che rivela una seconda etichetta sottostante, il tutto generato dall’intelligenza artificiale. Poi abbiamo una bottiglia di vino Sauvage con etichetta dedicata all’arte contemporanea realizzata con tre carte ecologiche. Infine, un’originale bottiglia di vodka ispirata al Rinascimento italiano che raffigura il David di Michelangelo.
  4. Top performer. Reagiscono stimolando l’innovazione. Il loro profilo: urbano, moralista, razionale e rigoroso. Il pack ergonomico è quello che meglio si abbina a questa categoria. Il primo progetto è una bottiglia di bubble tea con tratti grafici ispirati all’artista Keith Haring, il secondo una bottiglia di gin analcolico con un’etichetta che utilizza due carte ecosostenibili con effetto strappo simulato in fase di stampa con decorazioni ispirate alla fauna selvatica. Una bottiglia di spumante incarna l’eleganza dei ritratti di Modigliani con un’etichetta che utilizza una lamina in oro microincisa con rilievo per attrarre un target femminile urbano alla ricerca dell’eccezionale. Infine, una scatola nera opaca decorata con sottili linee curve o verniciate e un’etichetta nera traslucida per un packaging cosmetico elegante e di alta gamma.

Dare valore al contributo dei partner

Stampa a caldo e nobilitazioni. Alessandro Carnevale, brand ambassador di Luxoro nonché partner esclusivo in Italia di Kurz, ha ricordato che uno dei settori applicativi dei prodotti Luxoro è quello della grafica, in particolare stampa a caldo, stampa a freddo e stampa digitale. La stampa a caldo è il processo che assicura massima coprenza e assoluta aderenza della lamina al materiale che viene stampato.

«Parlando di trend, in Italia per le etichette da vino di pregio si privilegiano nuance meno brillanti e più colorate e il successo che sta avendo la nostra linea Extra!Ordinari lo dimostra. È un’esclusiva Luxoro e racchiude le nostre più recenti proposte, rispecchiando i trend e offrendo ispirazione per idee originali e autentiche. Lumafin è, invece, una lamina semitrasparente con effetto traslucido disponibile in numerose colorazioni e metallizzazioni, perfetta per sovrastampa su grafiche preesistenti o per design dall’aspetto glossy. Infine, i cliché H+M in ottone, adatti alla stampa su tutti i supporti».

Carnevale ha poi illustrato vari progetti realizzati per brand importanti, quali Campari, Calzedonia e Varvaglione e ha ricordato come le lamine Kurz siano sempre più ecosostenibili grazie al fatto di essere sempre più sottili. Infatti, nel caso della stampa a freddo si è passati da 12 a 6 micron, mentre nella stampa a caldo da 12 a 10 micron.

«Lo strato di alluminio che viene depositato sul prodotto finito è pari a 0,0002 mm, 6.000 volte più sottile di un capello umano».

Bottiglie di vetro: più leggere, riciclabili e creative.

Giulia Ferronato, responsabile sviluppo marketing di Verallia Italia, ha presentato una sintesi dei trend emersi da uno studio realizzato in collaborazione con l’agenzia creativa francese Carlin, alla ricerca d’ispirazione per la creazione di nuove bottiglie per il mercato del vino e degli spirits. Leader europeo e terzo produttore mondiale di imballaggio in vetro per l’industria delle bevande e dei prodotti alimentari, Verallia è un gruppo che vanta 34 stabilimenti per la produzione del vetro in 12 Paesi, tra cui l’Italia.

Ogni anno produce 17 miliardi di bottiglie e vasi di vetro che fornisce a 10.000 aziende clienti, dai produttori locali ai grandi marchi internazionali. Sono quattro le macro-tendenze emerse dallo studio, ovvero:

  • Back to the roots (Ritorno alle radici). Attenzione alle risorse naturali e locali, riduzione dell’impatto ambientale, aumento della produzione di vino vegano e biologico e agricoltura rigenerativa in alternativa a quella intensiva e industriale. C’è una tendenza anche alla valorizzazione delle proprie tradizioni, proponendole però in chiave moderna.
  • Instant pleasures (Piaceri istantanei). Rappresenta il desiderio di leggerezza e piacere post Covid. I consumatori sono alla ricerca di prodotti più creativi e divertenti. Si avverte, inoltre, un cambiamento negli stili di consumo: sempre maggiore offerta di bevande pronte all’uso con basso contenuto alcoolico, in piccole confezioni facilmente trasportabili. Anche i luoghi del consumo cambiano: si privilegia il consumo a casa anziché nei bar e nei ristoranti. Lo slancio creativo è supportato dall’intelligenza artificiale.
  • The best of the best (Il meglio del meglio). Nonostante il calo dei consumi generalizzato cresce la domanda di prodotti premium. Tra questi il vino analcolico, il cui volume CAGR aumenterà del 9% tra il 2022 e il 2027. La ricerca di qualità porta i consumatori a pretendere una maggiore trasparenza su ingredienti e processi produttivi.
  • Disruptive (Le innovazioni) - le nuove tecnologie, quali l’intelligenza artificiale, andranno a incrociarsi con le sfide ambientali relative al cambiamento climatico. Si va sempre più verso un imballaggio a basso impatto ambientale: un pack più leggero, riciclabile e con inferiori emissioni di CO2.

Collarino e retroetichetta, nuovi strumenti di marketing. Micol Valle, Italy&Germany business development manager di Fedrigoni Self-Adhesives, ha presentato il nuovo catalogo con la nuova gamma di prodotti, tra cui i collarini o neck label in mono-materiale destinati a diventare sempre più strumenti di marketing. Acquisisce fascino anche il “lato B” dell’etichetta nel mondo dei vini, in particolare quelli rosé in cui le bottiglie sono solitamente chiare e mostrano facilmente le informazioni stampate sulla retroetichetta.

Nell’intervento di Micol Valle si è parlato anche di economia circolare e di come sia possibile partire dallo scarto per ridare nuova vita ai materiali. In particolare, Fedrigoni ha creato una nuova gamma di fibre alternative alla cellulosa, quali bambù, paglia, canapa, gusci di cacao e fili d’erba.

Novità per il 2024: un adesivo wash-off per il riutilizzo del vetro e una nuova tecnologia “plastic free” per le carte barrierate.

Non è un tappo… è un gioiello. Gaia Gottardo, division manager di Amorim Cork Italia, ha ripercorso le tappe principali dell’azienda, leader nella produzione di tappi di sughero, che nel 2019 per diversificare la propria gamma prodotti ha deciso di acquisire il 50% di Vinolok- azienda con sede a nord di Praga specializzata nella produzione di tappi in cristallo per bottiglie di vino - diventandone distributore in Italia.

Vinolok è la prima e unica chiusura in vetro di Boemia che garantisce un alto valore funzionale ed estetico per packaging premium. È un sistema composto da tappo e capsula. La capsula garantisce la sicurezza del sistema durante la conservazione e il trasporto, mentre la chiusura in vetro è resistente ai danni meccanici.

Vinolok si declina in varie collezioni e colori. La Classic collection è disponibile in vetro trasparente, rosa e nero in varie misure. Vinolok Woody è la simbiosi di materiali naturali, quali legno e vetro. Edge Collection è una collezione di chiusure disponibile nei formati 21,5 e 23 mm, Premium collection è dedicata ai superalcolici importanti, mentre Vinolok Ego è una collezione di chiusure personalizzate.

«Un cliente è disposto a pagare fino al 10% in più per un prodotto sostenibile» ha affermato Gaia Gottardo. «Il vetro è un prodotto sostenibile che nasce dalla sabbia ed è riciclabile all’infinito. Personalizzandolo, il tappo in vetro diventa uno strumento promozionale che crea brand awareness. Consigliamo la chiusura in vetro per i vini che hanno una shelf life di circa 36 mesi, sapendo comunque che il 90% dei vini sono consumati entro un anno».

Le neuroscienze e la comunicazione efficace

Nel corso dell’evento “Comunicare il vino: new packaging trends”, Fiamma Rivetti, ricercatrice di neuromarketing presso il Behaviour and BrainLab IULM a Milano, ha illustrato come lo studio delle neuroscienze possa creare condizioni favorevoli a una comunicazione incisiva e persuasiva.

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