Un converter a impatto zero

Un sito industriale dismesso da anni torna a vivere e diventa la nuova sede di Imball Center: sempre più “verde” il produttore di imballaggio flessibile ad alta tecnologia per il food ed il tissue, che ha fatto della qualità e del rispetto per l’ambiente la propria bandiera.


Dopo un lungo lavoro di recupero e ristrutturazione, Imball Center ha inaugurato nel 2016 la sua nuova “casa” nell’ex Cotonificio Oliva del Piaggione, nella Valle del Serchio: quasi 18.000 metri quadri dedicati ai reparti stampa, laminazione, taglio e saldatura, ma anche a confezionamento e produzione di buste termiche (ambito in cui il converter toscano è stato antesignano).
Importanti gli investimenti (oltre 7 milioni di euro) messi in campo dalla società lucchese nella riqualificazione della struttura - e, di concerto, anche del territorio di prossimità - nonché di adeguamento dei sistemi di stampa.
Gli interventi rispondono ovviamente a criteri di razionalizzazione produttiva, ma sono lo specchio di una logica industriale precisa, che sta segnando i più recenti sviluppi dell’azienda.  
Non solo il nuovo stabilimento è infatti “autosufficiente” sul fronte energetico, dotato di una centrale idroelettrica autonoma (eredità del vecchio cotonificio, riadattata e rimessa in funzione), ma è stato anche ridotto drasticamente l’impatto ambientale di tutte le lavorazioni: l’immissione di inquinanti nell’ambiente è ormai vicina allo zero, così come la produzione di reflui.
Tra fine 2015 e inizio 2016, Imball Center Srl ha di fatto rinnovato in modo radicale il parco macchine, acquistando due flexo Windmöller & Hölscher di ultimissima generazione, che stampano ad acqua anche su film plastico e lavorano ormai a 144 linee/cm2, con risultati di qualità paragonabili alla stampa in roto. Al riguardo, poi, non essendo più necessari impianti di distillazione solventi e di abbattimento emissioni, il risparmio di energia elettrica risulta essere pari a circa 400 MW/ora.
«Grazie a questi investimenti - dichiara Nicola Giuliani, Marketing & Development manager di Imball Center - siamo passati dalla precedente autorizzazione ambientale AIA, destinata alle aziende con impatto ambientale medio-alto, all’autorizzazione AUA, che certifica quelle a basso impatto ambientale, fatto del tutto straordinario per un converter delle nostre dimensioni».

La cultura dell’imballaggio “green”
L’eliminazione pressoché totale dei solventi dal ciclo della stampa/laminazione ha comportato anche un deciso decremento del rischio chimico, al quale sono sottoposti i lavoratori. La quasi totalità dei prodotti impiegati è infatti classificata come “non pericolosa” e l’esposizione ai SOV nel reparto stampa si è praticamente annullata.
«Tutto questo - sintetizza Giuliani - si traduce in un’offerta di packaging sicuro, con riduzioni di migrazione, a “zero emissioni”» e senza compromessi sulla qualità, garantita da 30 anni di esperienza nella stampa flexo di imballaggi flessibili e certificata UNI EN ISO9001.    


IN WATER WE TRUST
Imball Center ha creato il logo Water Ink Pack per promuovere la stampa con inchiostri a base acqua. Già adottato da numerose aziende clienti sui propri imballaggi, risulta essere un’ottima leva di marketing nei confronti della grande distribuzione.    

IL PERCORSO VIRTUOSO INTRAPRESO DA IMBALL CENTER è valso al converter numerosi attestati di merito: primo nella categoria “Film Banda Media” del concorso Best in Flexo 2016, dove si è anche posizionato al secondo posto nella categoria “Uso creativo della stampa flessografica“; “Best Sustainable Project - categoria Medium Companies” al Sofidel Supplier Sustainability Awards 2016.
           
 

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