Dati su produzione e consumo di carta per imballaggio in Italia. Confezioni primarie, di presentazione e per il trasporto compongono
comunque un panorama ampio e variegato, dove limpiego di questo materiale rimane un punto fermo. I cellulosici arrivano a coprire il 32% della produzione globale di imballaggi, con riferimento alle quantità, e il 20% in relazione al fatturato. Plinio Iascone
Nel 2003, il settore degli imballaggi in carta e cartone ha espresso una produzione pari a 5.160.000 t (+0,4% rispetto al 2002), con un fatturato di circa 3.790 milioni di Euro (valore di poco inferiore allanno precedente).
A livello globale luso degli imballaggi cellulosici è ripartito nel modo seguente:
alimentare 40,5%, di cui ortofrutta 9% e bevande 13%;
non food 46,5%, di cui arredamento e traslochi 10%.
La battuta di arresto degli interessanti tassi di crescita (circa 2,5% medio annuo) che hanno caratterizzato lultimo triennio è stata causata dal perdurare dello stato di crisi dellattività manifatturiera italiana (si ricorda, a questo proposito, che lintero settore degli imballaggi ha infatti limitato la crescita allo 0,2%).
In linea con le precedenti rilevazioni, la componente estera della domanda continua a mostrarsi modesta, dato che le esportazioni incidono per il 6,4% sulla produzione globale di imballaggi cellulosici. Le importazioni corrispondono all'1,5% del consumo apparente che, nel 2003, è ammontato a 4.902.000 t (+0,3% rispetto al 2002).
Il settore degli imballaggi di carta e cartone comprende svariate tipologie, tra cui scatole di cartone ondulato, astucci pieghevoli di cartoncino, sacchi di carta di grande dimensione, shopper bag e sacchetti, fusti di cellulosa, scatole di cartoncino di medio/alto spessore, contenitori di cartoncino accoppiato e carta per avvolgere.
Il settore di punta, in termini di dimensioni produttive, è quello dellimballaggio di cartone ondulato che, in qualità della funzione duso legata al trasporto, presenta ampie possibilità di applicazioni settoriali, seguito dagli astucci pieghevoli.
Con riferimento alla produzione espressa in peso, il mix dellofferta degli imballaggi cellulosici vede il cartone ondulato al 71%, astucci e scatole di cartoncino teso al 16,5% e altre tipologie al 12,5% (le percentuali sono sostanzialmente simili a quelle del 2002).
Scatole di cartone ondulato
Nel 2003 il cartone ondulato ha riconfermato sostanzialmente i valori del 2002, interrompendo la lunga serie di risultati positivi degli anni precedenti. Le cause di tale risultato vanno ascritte, per il terzo anno consecutivo, ai cedimenti nellattività dellindustria manifatturiera italiana. Il settore è caratterizzato dalla presenza di grandi produttori integrati, molti dei quali multinazionali, che producono sia il foglio di cartone che le scatole vere e proprie.
Le maggiori concentrazioni produttive si hanno in Toscana (23%) e in Lombardia (20%).
La diffusione del cartone ondulato è legata alla sua versatilità in termini di impiego, non solo come imballaggio da trasporto (assolvendo con questo la funzione duso per antonomasia), ma anche in qualità di imballaggio di presentazione e, sempre più di frequente, anche come imballaggio primario.
Una stima di larga massima pone al 25% circa la quota del cartone ondulato usato come imballaggio primario, che sembra abbia raggiunto il 26-27% circa.
In sensibile e progressiva crescita anche l'impiego delle scatole di cartone ondulato in qualità di imballaggio da esposizione e nellarea delle-commerce.
Astucci di cartoncino
Nel 2003 il settore degli astucci pieghevoli ha espresso una produzione di 668.000 t (+2,5% rispetto al 2002). Nellultimo triennio il comparto ha espresso un trend di sviluppo del 4% medio annuo: levoluzione positiva dipende in particolare dal buon andamento del settore dei surgelati, in particolare dei piatti pronti, dei gelati e, seppure in maniera più contenuta, dei dolci e dei prodotti da forno. Ma anche la graduale affermazione delle-commerce ha contribuito alla buona affermazione.
Anche in questarea il peso del commercio estero rimane modesto e lofferta si presenta molto frazionata. Si valuta che gli operatori del settore siano oltre 200, di cui i primi dieci coprono il 35% circa della produzione nazionale, mentre il restante 65% è suddiviso tra oltre 190 operatori.
La produzione di astucci in senso stretto è costituita per il 54% circa da manufatti interamente di cartoncino; contenitori abbinati a film di PE o a film di alluminio (share in progressivo aumento) coprono il restante 46%. Labbinamento del film plastico o del film di alluminio si rende in genere necessario per conferire allastuccio particolari caratteristiche di immagine di alta gamma, o per particolari esigenze legate allimpiego (alta barriera allumidità e ai gas, ai grassi e agli oli).
Per quanto riguarda le scatole di cartoncino teso, nel 2003 ne sono state prodotte 180.000 t (-5% circa): il calo va ascritto alla crisi vissuta da alcuni comparti dellabbigliamento (scarpe, borse, vestiario).
Sacchi di carta di grandi dimensioni
In questo settore operano in Italia circa 35 aziende, che hanno espresso nel 2003 una produzione di 188.000 t: rispetto al 2002 si evidenzia un aumento dell1,6%, ma il trend risulta rallentato rispetto al recente passato.
La crescita del settore, seppure limitata, è stata sorretta dalla domanda interna e le esportazioni, che incidono per il 29%, hanno di fatto subito una battuta di arresto dopo lo sviluppo registrato nel 2002.
I sacchi di carta di grande dimensione vengono sostanzialmente impiegati per confezionare i seguenti prodotti: cemento e leganti idraulici (54%, in crescita), alimenti (farina, zucchero, riso, 38%), mangimi e prodotti chimici vari (in calo a causa del non positivo andamento dellattività del settore chimico, 8%)
Altre famiglie
di imballaggio
Il panorama degli imballaggi cellulosici viene completato da altre tipologie, ovvero: shopper bag, fusti di cellulosa di grandi dimensioni, imballaggi e accessori di cartone tubo, carta da incarto sia di pergamena che politenata oltre a quella semplice, fogli di carta da supporto per i capi di abbigliamento, foglio microndulato di protezione e sacchetti di piccole dimensioni. Globalmente la produzione è stata di 457.000 t, in linea dunque con i valori rilevati per il 2002.
Le valutazioni riferite a questarea sono state effettuate dallIstituto Italiano Imballaggio, esaminando il consumo di materie prime cellulosiche destinate alla produzione di imballaggi e lattività di alcune principali aree di utilizzo.
Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio
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Paper and board packaging
Data on output and consumption of paper packaging in Italy. Primary and presentation packs and shipping packaging form a very wide range of products where the use of this material continues to be strong. Cellulose packaging accounts for 32% of global packaging output in terms of quantity and 20% in terms of turnover. Plinio Iascone
The paper and board packaging sector in 2003 saw output of 5,160,000 t (+0.4% on 2002) and turnover of roughly 3,790 million Euros (a value just under that for the previous year).
Generally speaking, the areas of use of cellulose packaging can be split as follows:
food 40.5%, with fresh produce accounting for 9% and drinks 13%;
non food 46.5%, with furnishings and removals 10%.
The check in the interesting growth rate (approx. 2.5% annual average) of the past three years was caused by the continuing crisis in Italian manufacturing (note that the entire packaging sector has enjoyed very limited growth, just 0.2%).
In line with previous findings, exports continue to be modest, given that these only account for some 6.4% of overall cellulose packaging output. Imports come to 1.5% of apparent consumption, amounting to 4,902,000 t in 2003 (+0.3% on 2002).
Paper and board packaging includes a wide range of different types, including corrugated cardboard boxes, folded board cartons, large paper sacks, shopper bags and paper bags, cellulose drums, cardboard boxes of medium/high thickness, laminated board containers and wrapping paper.
The most important sector in terms of output is the corrugated cardboard industry, with many applications in various fields thanks to its use for shipping. The second most important is that of folded cartons.
When talking about output in terms of weight, the mix of the cellulose packaging offer is made up of 71% corrugated cardboard, 16.5% flat board cartons and boxes and 12.5% other types (very similar levels to those seen in 2002).
Corrugated cardboard boxes
Corrugated cardboard in 2003 basically matched its 2002 levels, breaking a long series of positive results in previous years. The reasons for this can be ascribed to problems in the Italian manufacturing industry (for the third year running). This sector is characterised by the presence of big integrated producers, many of which are multinationals, who produce both cardboard sheet and the actual boxes.
The main concentrations of production sites are in Tuscany (23%) and Lombardy (20%).
The spread of corrugated cardboard is linked to its versatility in terms of use, not just as packaging for shipping (its principal, classic function), but also as a form of presentation packaging and, increasingly so, as primary packaging.
As a rough estimate, some 25% of all corrugated cardboard is used for primary packaging, though there are signs it's now reached 26-27%.
Use of corrugated cardboard boxes for display purposes and in the area of e-commerce is also growing consistently and quite noticeably.
Folding cardboard boxes
The sector of folded board cartons in 2003 saw output of 668,000 t (+2.5% on 2002). Over the past three years, this sector has seen mean annual growth of 4%: this positive evolution depends greatly on the frozen food sector, especially ready meals, ice-cream and, to a lesser extent, desserts and bakery products.
Also the gradually increasing popularity of e-commerce has helped produce good results.
Here too exports are modest and the offer is extremely fragmentary. It's estimated that there are more than 200 operators in this sector, with just the top ten accounting for roughly 35% of Italian production, while the remaining 65% is split between more than 190 operators.
Strictly speaking, production of cartons is made up of about 54% entirely board products; containers with PE film or aluminium film (whose share continues to grow) account for the remaining 46%.
The combination of plastic film or aluminium film is generally needed to give the cartons a special high barrier image or due to special needs linked to use (high barrier to moisture or gas, to fat and oil).
As for flat board boxes, some 180,000 t were produced in (approx. -5%): this fall is due to the crisis in certain areas of the clothing industry (shoes, bags, wear).
Large paper sacks
Italy has some 35 companies working in this sector, producing 188.000 t in 2003: an increase of 1.6% on 2002 figures, but the basic trend has slowed down compared to the recent past.
Growth in this sector, while limited, has been sustained by both domestic demand; exports, amounting to 29%, have failed to repeat the good growth seen in 2002.
Large paper sacks are mainly used to pack the following products: cement and hydraulic binders (54%, rising), foodstuff (flour, sugar, rice, 38%), animal feed and various chemical products (falling, due to negative trends in the chemical sector, 8%)
Other families
of packaging
This look at the world of cellulose packaging ends with the other types: shopper bags, large cellulose drums, tubular board packaging and accessories, wrapping paper (vellum, polythene coated and simple), sheets of paper supporting items of clothing, micro-corrugated products for protection and small paper bags. Global production came to 457,000 t, in line with the figures for 2002. The data and estimates in this article have been prepared by Istituto Italiano Imballaggio, taking into account consumption of the raw materials (cellulose) used for the production of packaging and trends in a few key areas of use.
Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio |
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Oltre la carta
Una vita sempre più nomade, linquietudine che spinge (se non a cambiare) almeno a variare il proprio habitat, l'impulso a lasciare la propria impronta personale magari trasformando gli oggetti di uso quotidiano. Queste e altre tendenze contemporanee offrono ai designer lo spunto per esplorare una dimensione progettuale a metà strada tra l'"usa e getta" e il "per sempre", tra il "provvisorio" e il "definitivo", tra la "materia effimera" e la "materia eterna". Una sfida a cui molti rispondono ricorrendo a uno dei materiali di più antico utilizzo, ovvero carta e cartone. È quanto ha evidenziato la mostra Beyond Boxes. Paper & Cardboard Design, che si è svolta a Roma dal 20 al 30 maggio. Organizzato dalla Facoltà di Architettura dell'Università "La Sapienza", in collaborazione con Comieco, lallestimento comprendeva circa 80 pezzi, per lo più oggetti di uso quotidiano, ideati da designer di diverse nazionalità e selezionati secondo criteri estetici, funzionali e di eco-compatibilità. Accanto alle realizzazioni di nomi affermati ed emergenti, anche una collezione di prototipi di oggetti in cartone di giovanissimi progettisti italiani. Ne abbiamo scelti alcuni per illustrare questo articolo.
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Beyond paper
An evermore nomadic life, restlessness that forces one (if not to change) at least to vary ones own habitat, the impulse of leaving ones own personal mark perhaps by transforming daily objects. These and other contemporary trends offer designers the change to explore a design dimension halfway between disposable and forever, between provisory and definitive, between ephemeral material and eternal material. A challenge that many have responded to resorting to a material of timehonored usage, or that is paper and cardboard. This is what was seen in the show Beyond Boxes. Paper & Cardboard Design, held at Rome 20th to 30th May. Organized by the Faculty of Architecture of the "La Sapienza" University, in cooperation with Comieco, the show included some 80 items, for the most objects of daily use, created by designers of different nationalities and selected following aesthetic, functional and eco-compatible criteria.
Alongside the creations of wellknown and up-and-coming designers, a collection of prototypes of cardboard objects made by young Italian designers. We have chosen some of them to illustrate this article.
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