May 2003





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Fruit & vegetable: new model

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2002: avventura nel nylon biorientato
2002: a biaxially oriented nylon odyssey

M&M News








Dal "monopolio" giapponese, alle aperture in Europa e America: storia di un materiale d'imballaggio che sta vivendo fasi di crescita tumultuose. Tecnologie produttive a confronto, analisi di domanda e offerta, capacità e strategie di sviluppo.
Daniele d'Amico

È facile parafrasare il titolo di quel famoso film che ha segnato la cultura cinematografica di molti, la loro fantasia, il modo di guardare al futuro. Potrebbe perfino sembrare irriguardoso scomodare il genio di Kubrick, ma il 2002 deve essere considerato come l'anno della svolta per il film di nylon biorientato e il mercato dell’imballaggio flessibile, che lo utilizza.
Negli ultimi dodici mesi hanno preso infatti corpo una serie di eventi in apparenza scollegati ma che, considerati nel loro insieme, risultano decisivi e importanti, tali da condizionare in maniera significativa lo sviluppo di questo particolare materiale nel breve e medio periodo.

Visioni
Se analizziamo in prima battuta il mercato del film di nylon biorientato rispetto a quello del polipropilene e poliestere biorientato, è interessante notare come il suo sviluppo si sia concentrato essenzialmente nel settore dell’imballaggio flessibile (alimentare, farmaceutico e medicale), con applicazioni limitate, per numero e quantitativi, in altri settori industriali.
Si tratta di un motivo di differenziazione forte rispetto agli altri film biorientati, che può trovare una spiegazione plausibile solo nell'analisi dell’evoluzione vissuta da questo prodotto, sia in termini di aree geografiche, di produttori, di tecnologie produttive disponibili e, non ultimo, delle caratteristiche specifiche della materia prima, in relazione a offerta e requisiti tecnici.

Partiamo dall'inizio…
Il nylon biorientato è stato messo a punto nei primi anni Settanta da tre società chimiche giapponesi, già operative nel settore delle fibre di poliammide; Unitika, Kohjin e Toyobo, basandosi sulla conoscenza della materia prima in quanto tale e delle tecnologie di produzione di fibre e di altri film a differente base chimica, svilupparono in quegli anni la tecnologia produttiva, tramite l’identificazione delle caratteristiche degli impianti e dei processi. La necessità di possedere un know how di processo e competenze precise sugli aspetti critici legati alla trasformazione della poliammide, fino alla metà degli anni Novanta, hanno limitato la nascita di nuovi produttori (oltre tutto, la tecnologia era disponibile solo attraverso licenze tecnologiche concesse dai produttori giapponesi).
Lo sviluppo era inoltre frenato da una sorta di "limitatezza" delle applicazioni, ristrette all'imballaggio flessibile, e ampiamente coperte dall'offerta di materiale esistente.
Il mercato si è quindi sviluppato attraverso la crescita di domanda e la conseguente offerta, sotto il controllo degli storici produttori giapponesi che, all'inizio, puntarono ad ampliare le proprie capacità, decidendo poi di concedere licenze produttive o (fenomeno successivo) siglare joint venture, così da coprire in modo adeguato le aree di interesse individuate.

Protagonisti del mercato
Il quadro di riferimento, in relazione alla produzione di nylon biorentato, è alquanto complesso e merita un approfondimento per identificarne i criteri di sviluppo.
Nella prima fase di vita del nylon biorientato, che arriva praticamente fino agli inizi degli anni '90, l’offerta produttiva si è differenziata in tre filoni principali, legati alle tecnologie impiegate e, soprattutto, ai loro "detentori":
• la biorentazione simultanea a testa piana messa a punto da Unitika: principale produttore giapponese, licenziatario di Allied Signal oggi Honeywell) negli Stati Uniti; licenziatario e socio di minoranza nella jv con Snia e Marubeni, Emblem Europe (oggi CFP) in Europa; licenziatario e socio di minoranza in una jv con Marubeni e un gruppo privato indonesiano (Emblem Asia) in Indonesia;
• la tecnologia di biorentazione simultanea a doppia bolla messa a punto da Kohjin: terzo produttore giapponese, licenziatario a Otto Nielsen (oggi Amcor) e Snia (oggi CFP) in Europa e a Kolon in Corea e Indonesia;
• la tecnologia di biorentazione non simultanea a due stadi (derivata dai processi di biorentazione dei film di poliestere e di polipropilene) sviluppata da Toyobo e Mitsubishi Kasei, rispettivamente secondo e quarto produttore giapponese. In questo periodo, a fianco degli impianti e dei processi produttivi già consolidati in Giappone, anche il produttore di impianti a bolla Yamaguchi aveva installato alcune linee produttive, valide in termine di qualità del prodotto ma di limitata capacità, presso la giapponese Idemitsu e, successivamente, la coreana Hyosung.
Al di fuori del Paese del Sol Levante, il mercato del nylon si è sviluppato in maniera completamente diversa. Non solo le dimensioni e le percentuali di utilizzo mostrano differenze nette, ma hanno subito l'influenza della distribuzione geografica dei produttori, della disponibilità di materiale e, soprattutto, della presenza locale di produttori di altre tipologie di film biorientati.
Se infatti agli inizi del 2000 il Giappone e i paesi asiatici dell’area del Pacifico esprimevano una domanda potenziale di nylon biorientato pari a circa il 63% della domanda mondiale (contro una capacità produttiva installata pari al 71% di quella mondiale), in Europa e in America la situazione era molto diversa. Nel Vecchio Continente la domanda si attestava al 18% sul globale (contro una capacità installata del 19%) e nel Nord America sul 14% (contro una capacità installata del 15% circa).
La distribuzione percentuale della domanda, a fronte di una stima quantitativa fatta nel 2001 di circa 100.000 tonnellate, indica chiaramente che l’utilizzo di nylon biorientato è proporzionale all'effettiva disponibilità di prodotto, nonché a richieste applicative nell'imballaggio in grado di soddisfare specifiche abitudini di consumo. Per dare un'idea delle dimensioni del mercato del film di nylon biorientato rispetto agli altri film, basta fare un raffronto con l'impiego di poliestere (circa 1.200.000 tonnellate impiegate nello stesso periodo) e del polipropilene (3.000.000 di tonnellate distribuite in differenti settori industriali, oltre a quello dell’imballaggio flessibile per il food).

Tutto cambia
L’installazione della prima linea produttiva in Cina, a metà degli anni Novanta, determina il primo grande cambiamento nel mercato del film di nylon biorientato. Il punto nodale non sta tanto nella localizzazione geografica, quanto nel fatto che la linea non è stata installata su licenza dei produttori storici, ma si avvale della tecnologia Mitsubishi Heavy Industry (riconosciuto produttore di impianti per la produzione di film biorientati a base poliestere e polipropilene) di biorentazione non simultanea a due stadi, particolarmente critica da utilizzare per la produzione di film di nylon (Toyobo e Mitsubishi Kasei avevano sviluppato specifiche conoscenze del processo e delle materie prime da utilizzare, spesso brevettandone i relativi sviluppi tecnologici).
Accolta con scetticismo e sarcasmo dagli operatori del settore, la linea cinese ha rappresentato una pietra miliare per il settore. Infatti, attraverso opportune modifiche tecnologiche e la ricerca sulle resine di nylon utilizzabili, dopo un periodo di transizione relativamente breve è stata utilizzata dal produttore cinese Eastern Packing a Foshan (Guanzou) ottenendo un prodotto discreto, per qualità e quantità.
Questo parziale successo ha spinto Mitsubishi Heavy Industry a tentare una penetrazione ulteriore, per coprire tutti gli investimenti fatti fino al 2002 e sostenendo al contempo la nascita di nuovi operatori (non controllati e non controllabili dagli storici produttori di film e di impianti): la coreana Kohap (oggi Kolon), Biaxis in Europa e Biaxis Nord America in Canada. La maggiore disponibilità di materiale ha sostenuto le richieste di alcuni segmenti industriali, per esempio quello dell’imballaggio farmaceutico. Mentre alcune aree geografiche (Usa in primis) hanno dedicato un'attenzione diversa alle opportunità di impiego del film di nylon biorientato, tanto che la domanda ha assorbito nel giro di poco tempo la capacità installata.

Travaso di esperienze
e fattori di sviluppo

Oggi il mercato del nylon biorientato sembra aver superato la fase di sana turbolenza "generazionale" per raggiungere una "maturità consapevole".
I fattori che hanno condotto alla situazione attuale sono molteplici e si sono concentrati temporalmente, quasi che "una regia occulta" abbia voluto creare una nuova realtà, dove differenti attori, consolidati o nuovi, sappiano operare per affermarsi, testimoniando capacità di evoluzione e di adattamento.
Andiamo con ordine e analizziamo gli eventi.
• Il primo "scossone" (le cui conseguenze sono limitate nel breve periodo ma potenzialmente enormi a lungo termine) è arrivato con l’installazione di tecnologie produttive a biorentazione non simultanea a due stadi da parte di due produttori europei (i primi non giapponesi), con grande esperienza nella costruzione di impianti per la produzione di film biorientati di poliestere e di polipropilene.
- Eastern Packing installa in Cina la seconda linea di produzione, acquisendo la prima linea per nylon prodotta da DMT, sperando di ripetere l’esperienza positiva avuta nel passato con Mitsubishi Heavy Industry. Si trattava di un investimento più economico rispetto alle linee tradizionali, dato che ormai anche MHI si era consolidata e non mostrava l'esigenza di dover "fare" esperienza sul campo, collaborando con il produttore stesso.
- Contemporaneamente Dornier installa presso MF Monofeinfolien (Kempten, Germania) la prima linea dedicata alla produzione di nylon, sperando di coniugare la propria esperienza nella produzione di film di polipropilene (avendo al proprio attivo oltre 18 linee installate fra il 2002 /2003 in Cina). Va ricordato che Dornier aveva un accordo di cooperazione con produttori storici di nylon biorientato ed MF aveva sviluppato competenze nella produzione di film di nylon cast e aveva studiato il comportamento della resina di nylon durante il processo di estrusione.
Quali sono dunque, allo stato dell'arte, le conseguenze ipotizzabili?
Una volta consolidata la produzione in termini qualitativi e quantitativi, queste due linee potrebbero permettere ad altri produttori e investitori, anche di piccole e medie dimensioni, di entrare nel mondo del film di nylon biorientato, considerando i costi di investimento più contenuti, e il più facile accesso alla tecnologia, non più limitata dalle licenze e dai costi imposti dagli stessi licenziatari.

• In questo contesto, va considerato come fattore dirompente proprio la "partenza" di un produttore come MF. Se si esclude infatti la cinese Eastern Packing posseduta per il 95% dalla municipalità di Foshan, il tedesco è il primo operatore a non essere inserito in una realtà industriale di dimensioni e cultura multinazionale, ed è quindi abituato a operare un controllo sui costi e ad attuare politiche gestionali, commerciali e finanziarie ben diverse da quelle messe in atto dalle grandi realtà impegnate nella produzione del nylon.
Questo evento, se coronato da successo, potrebbe addirittura indurre altri produttori di film per imballaggio flessibile (non di nylon) a investire in questa direzione.

• Anche la politica perseguita in questo ultimo anno dai produttori storici di film di nylon biorientato avrà conseguenze importanti. Essi hanno infatti operato per concentrare le attività nelle proprie aree di competenza geografica e, a differenza di quanto sta accadendo per gli altri film biorientati, tendono a mantenere la propria identità senza logiche di concentrazioni industriali.
Rientrano in questa logiche le azioni che riguardano:
- Unitika, che ha ceduto la propria quota in Emblem Europe a Snia (successivamente CFP), concentrandosi sulle esigenze del proprio mercato interno (il Giappone) e dei paesi limitrofi (area del Pacifico);
- la rottura della cooperazione (che prevedeva la produzione) fra Mitsubishi Kasei e Kohjin, con probabili espansioni produttive in competizione reciproca;
- l’assorbimento da parte di Kolon delle attività produttive relative al film di Kohap, permettendo a Kolon di accedere a due delle tre tecnologie produttive (biorentazione a bolla e a testa piana). Una situazione analoga era avvenuta in passato solo con Snia (oggi CFP). Questa nuova acquisizione, invece di portare ad un contenimento delle capacità produttive, amplierà le disponibilità di ulteriore capacità produttiva grazie all'avviamento di una delle due linee di Kohap, fino ad ora bloccata dalla grave crisi finanziaria vissuta dal produttore dal ‘96 in poi.

• A partire dal 2002, è stata prevista la forte espansione di capacità produttiva, che inciderà sull'equilibrio fra domanda e offerta.
Nel 2002 sono partite, o sono state annunciate, le seguenti espansioni:
- in Giappone una linea per Kohjin (attivata nel corso del 2004) e possibile linea Mitsubishi Kasei per il medesimo periodo;
- in Indonesia dovrebbe partire nel 2004 una nuova linea di Emblem Asia, oltre al trasferimento di una linea Kohap presso lo stabilimento Kolon;
- in Cina la già citata linea di Eastern;
- in Europa, la già citata linea di MF; una quarta linea a tecnologia a doppia bolla da parte di CFP (operativa entro l'estate 2003), e forse un’ulteriore nel 2005; la nuova linea di Biaxis Finlandia (operativa da metà 2003);
- in Nord America la seconda linea per Biaxis Nord America (fine 2004).

• Un quinto "fattore di turbolenza" deve essere identificato nella struttura dell’offerta della materia prima di base (il granulo di poliammide). In questo senso, decisiva è stata l'uscita dal mercato del produttore storico Snia, che ha deciso di chiudere le line di polimerizzazione. Seguono la concentrazione che si sta realizzando intorno a BASF (che ha acquistato Honeywell) e la sua posizione pressoché dominante in alcuni segmenti di mercato relativi alla produzione di resine specifiche (BASF è attualmente il fornitore di riferimento per i produttori di film di nylon biorientato in Europa e Nord America, con quote oltre al 50% presso tutti i produttori locali), ma anche la politica espansionistica della DSM, legata all’accesso interno al caprolattame.

• Da ultimo, non deve essere sottovalutato il passaggio del principale produttore europeo di film di nylon biorientato, la CFP, da realtà industriale a finanziaria, con logiche operative differenti da quelle tipiche di questo settore industriale.

Opportunità di crescita
In questa fase lunga di transizione, il film di nylon biorientato si confronta con un mercato che, indipendentemente dalle situazioni contingenti, presenta opportunità di crescita legate alle specifiche caratteristiche meccaniche del materiale. Esso apre infatti allo sviluppo di applicazioni non influenzabili da fattori esterni o materiali competitivi per prezzi e caratteristiche tecniche. Il comparto dove il nylon biorientato potrà esprimere al meglio le proprie potenzialità è l'imballaggio flessibile destinato ai prodotti farmaceutici, alimentari liquidi e freschi. Le stime fanno prevedere una crescita progressiva della domanda sia nelle aree consolidate che in via di sviluppo. Esse prendono in considerazione non solo il mercato potenziale, ma soprattutto il programma di investimenti annunciati da importanti produttori di laminati flessibili, in zone geografiche ad alta densità di popolazione, con specifiche di prodotto già definite e con ottimo potenziale di crescita.

Daniele d'Amico
Aragorn Srl (Milano) associata a Lorien Partners Srl, dove operano esperti che curano la gestione commerciale e la distribuzione film e resine per il settore imballaggio flessibile e altri settori industriali, la promozione e la vendita di impianti di metallizzazione e taglierine; consulenze tecniche su materiali e impianti.


2002: a biaxially oriented nylon odyssey
From the Japanese "monopoly" to the entrance by Europe and America: the history of a packaging material that is undergoing phases of tumultuous growth. An excursion into new manufacturing technologies, analyses of supply and demand, capacities and strategies for further development.
Daniele d'Amico


We probably stretched a little by paraphrasing the title of that famous film that marked the cinematographic culture of many others, their imagination, and the way of looking at the future. It might seem disrespectful to some to parody the genius of Kubrick, but 2002 can well be considered a watershed year for biaxially oriented nylon film and the flexible packaging market that uses it.
In the past twelve months, a series of seemingly unrelated events have taken place that, when considered together in a broader spectrum, are decisive and important and significantly influence the development of this particular material in the short and medium term.

Visions
If we first take a closer look at the market for biaxially oriented nylon film with respect to the market for biaxially oriented polypropylene or polyester film, it is interesting to note how its development has concentrated mainly in the flexible packaging sector (food grade, pharmaceutical and medical uses), with more limited applications in terms of number and quantity, in other industrial sectors.
One possible reason for the clear differentiation with respect to other biaxially oriented films might be gained from an analysis of the evolution going on in this product area, in terms of geographical areas, manufacturers, available manufacturing technologies and, last but not least, the specific characteristics of the raw materials, in relation to supply and technical requirements.

Let's begin from
the beginning…

Biaxially oriented nylon manufacturing was perfected in the early seventies by three Japanese chemical companies, already operating in the sector of polyamide fibre. Basing their research on their experience and expertise with the raw materials and the technologies used in producing fibres and other films having different chemical bases, Unitika, Kohjin and Toyobo were hard at work developing their manufacturing technology by studying system and process characteristics. The need to possess process know how and precise spheres of expertise in the critical aspects related to the transformation of polyamide stifled the emergence of new manufacturers until the middle of the nineties. Also because the technology was only available through technological licenses granted by the three Japanese manufacturers. Development was also slowed by the relatively limited nature of the applications, restricted mainly to flexible packaging, whose demand was sufficiently covered by the existing supply of material.
Thus, the market developed when the demand grew and as a result, so did the offer, under the control of the historic Japanese manufacturers. At the beginning, these manufacturers concentrated on expanding their manufacturing capacities, but later opted to grant manufacturing licenses and (later still) sign joint venture agreements to cover other areas of interest.

Market players
With regard to the manufacture of biaxially oriented nylon, the reference framework is extremely complex and deserves deeper discussion to identify the parameters of development.
In the early stages in the life of biaxially oriented nylon film - launched at the start of the nineties - the production offer was differentiated into three main product lines, split according to the technologies used and especially which company held the manufacturing rights:
• simultaneous cast biaxial orientation, perfected by Unitika: the main Japanese manufacturer, licenser to Allied Signal (today Honeywell) in the United States; license holder and minority shareholder in the joint venture with SNIA and Marubeni, Emblem Europe (today CFP) in Europe; license holder and minority shareholder in the joint venture with Marubeni and a private Indonesian group (Emblem Asia) in Indonesia;
• the double-bubble process simultaneous biaxial orientation technology, perfected by Kohjin: third Japanese manufacturer, licenser to Otto Nielsen (today Amcor) and SNIA (today CFP) in Europe and Kolon in Korea and Indonesia;
• sequential two-stage biaxial orientation technology, also identified as two steps biaxial orientation technology derived from processes of biaxial orientation of polyester and polypropylene films) developed by Toyobo and Mitsubishi Kasei, respectively the second and fourth Japanese manufacturers.
In this period, along with the already established systems and manufacturing processes in Japan, Yamaguchi, the manufacturer of bubble systems, installed high quality but fairly limited capacity manufacturing lines at the Japanese Idemitsu company and, subsequently, the Korean Hyosung company.
Outside the Land of the Rising Sun, the nylon market evolved and grew in a completely different direction. The dimensions and the percentage of use not only demonstrated clear differences, but were also subjected to the influence of the geographic distribution of the manufacturers, the availability of materials and most especially, the local presence of manufacturers of other types of biaxially oriented films.
Although at the beginning of the new millennium, Japan and other Asian countries registered a potential demand for biaxially oriented nylon of about 63% of total world demand (against an installed productive capacity of 71% worldwide), the situation was very different in Europe and America. In the Old Continent, the demand stood at about 18% of the global demand (against an installed capacity of 19%) and in North America about 14% (against an installed capacity of 15%).
Percentage-wise, the distribution of the demand, against a quantitative estimate made in 2001 of some 100,000 tons, clearly indicated that use of biaxially oriented nylon was proportional to the real availability of product, plus the applicative packaging requirements able to meet specific consumption habits. To get an idea of the market dimensions of biaxially oriented nylon film with respect to other films, let's compare the use of polyester film (some 1,200,000 tons used in the same period) and polypropylene film (3,000,000 tons distributed in different industrial sectors, in addition to flexible packaging for the food industry).

Major changes
Installation of the first manufacturing line in China in the mid-nineties represented the first big change in the biaxially oriented nylon film market. The biggest news was not the geographic location as much as the fact that the line was not installed on license of historic manufacturers, but used technology developed by Mitsubishi Heavy Industry (a recognized manufacturer of systems for biaxially oriented polyester and polypropylene film) in sequential two-stage biaxial orientation, particularly important for use in manufacturing nylon film (Toyobo and Mitsubishi Kasei had developed specific expertise in the process and the raw materials, often patenting the relative technological developments).
Greeted with scepticism and derision by the rest of the sector, the Chinese line represented a true milestone in the sector. In fact, after a relatively brief period of transition and with the appropriate technological modifications and research into the usable nylon resins, the Chinese manufacturer, Eastern Packing of Foshan (Guanzou) implemented the technology to obtain a fairly good product in terms of both quality and quantity.
This partial success stimulated Mitsubishi Heavy Industry to attempt further penetration to compensate for the investments made to the end of 2002 and simultaneously sustaining the emergence of new operators (neither subsidiaries of nor controlled by the historic manufacturers of the film and the systems): the Korean Kohap (today Kolon), Biaxis in Europe and Biaxis North America in Canada. The increased availability of the material has helped meet the needs of some industrial segments, for example pharmaceutical packaging. In the meantime, some geographic areas (the US first and foremost) have dedicated different attention to the opportunities of using biaxially oriented nylon film and the demand was covered by the installed capacity in a very short period of time.

Transfer of experience and factors
of development

Today the market of biaxially oriented nylon film seems to have left the phase of healthy generational "turbulence" to reach more rational, experienced maturity.
The factors that have led to the current situation are numerous and have concentrated in a single period, as if an "unseen guidance" was behind the creation of a new reality, where different players, established and new, could operate to gain a foothold in the market, testifying to the ability to evolve and adapt.
Let's take a closer look at the events
• The first big shake up (with limited short-term consequence but with potentially massive long-term effects) came with the installation of new sequential two-stage biaxial orientation technologies by two European manufacturers (the first non-Japanese to break in) with years of experience in building equipment for biaxially oriented polyester and polypropylene film.
- Eastern Packing installed the second manufacturing line in China, purchasing the first line for nylon produced by DMT, hoping to repeat Mitsubishi Heavy Industry's positive past experience. This was a more economic investment with respect to the traditional lines, given that at this point MHI was already well-established and no longer needed to accrue experience on the field by cooperating with the manufacturer.
- Concurrently, Dornier installed the first line dedicated wholly to nylon manufacture at MF Monofeinfolien (Kempten, Germany), hoping to add to their experience in the manufacture of polypropylene film (with more than 18 lines installed between 2002-2003 in China). It is worth remembering that Dornier had previously signed a partnership agreement with the historic biaxially oriented nylon film manufacturers and MF had developed expertise in the production of cast nylon film and had studied the behavior of nylon resin during the extrusion process.
So, at the state of the art, what are the plausible consequences?
Once production is established in terms of product quantity and quality, these two lines would enable other manufacturers and investors, including the smaller- and medium-sized ones, to break into the biaxially oriented nylon film market, mainly due to the lower costs of investment and the easier access to technology, no longer limited by licenses and costs imposed by the license holders.

• In this context, a defining moment might be the entrance of a manufacturer such as MF. With the exception of the Chinese Eastern Packing, owned for 95% by the city council of Foshan, the German company was the first operator not to belong to an industrial enterprise with multinational culture and dimensions, and was used to having control over the costs and enacting its own managerial, commercial and financial policies very different from those implemented by the large enterprises involved in nylon manufacturing. If successful, this event might encourage other manufacturers of flexible packaging film (not based on nylon) to invest in this direction.

• The policy pursued this past year by the historic biaxially oriented nylon film manufacturers will have significant consequences. They have worked to concentrate operations in their specific geographic areas and, unlike the current trends in other biaxially oriented films, tend to maintain their own identity without specific industrial focuses.
This philosophy is behind the following events:
- Unitika sold its share in Emblem Europe to SNIA (successively to CFP) in order to concentrate on the needs of its domestic market (Japan) and the surrounding areas (Pacific rim countries);
- cessation of the manufacturing partnership between Mitsubishi Kasei and Kohjin, with probable manufacturing expansion in reciprocal competition;
- Kolon's absorption of the manufacturing activities related to the film produced by Kohap, enabling Kolon access to two of the three manufacturing technologies (bubble and cast extrusion biaxial orientation). A comparable event took place in the past only with SNIA (today CFP). Rather than limiting manufacturing capacities, this new acquisition should expand the availability of further manufacturing capability due to the start-up of one of the two Kohap lines, which had been halted until now by the financial crisis plaguing the manufacturer since 1996.

• Starting in 2002, major expansion is planned for total manufacturing capacity, that should greatly influence the supply and demand balance.
In 2002, the following expansion projects have commenced or have been announced:
- in Japan, a new line at Kohjin (to be started up during 2004) and potential line at Mitsubishi Kasei for the same period;
- in Indonesia, a new line at Emblem Asia should start up in 2004, as well as transfer of a Kohap line to the Kolon plant;
- in China, a line at Eastern Packaging, mentioned earlier;
- in Europe, a new line at MF, mentioned earlier; a fourth line using double bubble technology at CFP (operational as of summer 2003), and perhaps another in 2005; the new line in Biaxis Finlandia (operational as of mid-2003);
- in North America, the second line for Biaxis North America (as of the end of 2004).

• A fifth "factor of turbulence" must be identified in the structure of the basic raw material offer (polyamide pellets). Historic manufacturer SNIA's departure from the market, when it decided to close its polymerisation lines, was a very important event. What followed was BASF (which took over Honeywell) picking up the large part of the market and becoming a dominant force in certain market segments for specific resin manufacture (BASF is currently the reference supplier for manufacturers of biaxially oriented nylon film in Europe and North America, holding shares of more than 50% of the overall manufacturing market), and the expansionist policy of DSM, associated with the internal access to caprolactam.

• Lastly, we can hardly underestimate the importance of the transition made by the main European manufacturer of biaxially oriented nylon film, CFP, from industrial to financial enterprise, with different operating logistics from those typical of the industrial sector.

Opportunities for growth
In this long phase of transition, biaxially oriented nylon film deals with a market that, regardless of the contingent situations, presents major opportunities for growth related to specific mechanical characteristics of the material. The market is open to development of applications not influenced by external factors or materials, competitive for prices and technical characteristics. The sector where biaxially oriented nylon best expresses its potential is flexible packaging, mainly for pharmaceutical products and fresh and liquid food products.
The estimates lead us to foresee progressive growth in demand both in already established areas and those undergoing development. These include not only the potential market, but especially the programme of scheduled investments by important manufacturers of flexible laminates, in densely populated geographic areas with pre-defined product specifications and with excellent potential for growth.

Daniele d'Amico
Aragorn Srl (Milan) an affiliate of Lorien Partners Srl, employs experts who handle the commercial management and distribution of films and resins for the flexible packaging and other industrial sectors; the promotion and sale of metalization systems and welding machines; and technical consulting on materials and systems.



Film di nylon biorientato: le applicazioni nel pack

Il film di nylon biorientato è essenzialmente utilizzato per le sue caratteristiche meccaniche, in particolare per la resistenza alla punturazione. Nel recente passato era percepito come anche come un materiale dalle alte caratteristiche di barriera ai gas rispetto ad altri film biorientati, ma le possibilità di ottenere proprietà barriera con strutture alternative ha modificato la percezione del mercato su questa caratteristica del prodotto. In tale contesto le applicazioni tipiche di questo film sono da ricercarsi in quei settori alimentari, dove le caratteristiche del prodotto da imballare e le condizioni relative durante la vita del prodotto imballato stesso siano particolarmente critiche. Focalizzando l'attenzione sul mercato europeo, il nylon biorientato è stato sviluppato in funzione di alimenti come i formaggi (con un'attenzione specifica alla mozzarella), carni, salumi, paste fresche ripiene. Ma viene impiegato anche nel settore medicale (per la realizzazione di sacche nutrizionali e relativi imballi secondari) e nel farmaceutico, dove è il materiale d'eccellenza per il blister cosiddetto "tropicale". È proprio quest'ultimo segmento applicativo, in Europa e Usa, a presentare le maggiori potenzialità di crescita.



Biaxially oriented nylon film: packaging applications
Biaxially oriented nylon film is largely used because of its superior mechanical characteristics, in particular, its excellent puncture resistance. Recently, biaxially oriented nylon film has also gained a reputation as a material with optimal gas barrier characteristics with respect to other biaxially oriented films, but the opportunities to achieve barrier properties with alternative structures have changed the market's perception of this product characteristic. In this context, the typical applications of this film lie in the food production sector, where the properties of the product being packaged and the respective conditions during the life of the packaged product are particularly critical.
Taking a closer look at the European market in particular, biaxially oriented nylon has been developed for use with food products such as cheese (especially liquid-packed mozzarella), meats, cold cuts and fresh stuffed pastas. Biaxially oriented nylon film is also used in the medical sector (for production of intravenous feeding bags and related secondary packaging) and in the pharmaceutical industry, where it is the quintessential material for use in "tropical" blister packing. This particular application appears to offer the best potential for growth in Europe and the US.