T’insegno Milano
C’era una volta una città, con le sue vie, i suoi negozi e i suoi talenti ... Ma i lettori più attenti sapranno che, a Milano, c’è ancora tutto (e forse anche di più), se solo si lasceranno stupire dai racconti di Pixartprinting, in viaggio tra insegne storiche e rappresentazione dell’oggi, tra garbata nostalgia ed elegante senso pratico.
C’è un nuovo capitolo nella strategia di comunicazione di Pixartprinting, protagonista europeo dei servizi di stampa on line: accattivante il progetto, di ottima fattura la realizzazione del sito che accoglie le immagini e le parole di “T’insegno Milano”, un tour suggestivo fra le antiche insegne di negozi e di botteghe storiche del capoluogo lombardo.
Alla base di tutto, il potenziale innovativo che travalica il core business specifico dello stampatore veneto, fatto di contaminazione di linguaggi e condivisione di contenuti, con l’obiettivo di diffondere cultura nell’ambito del visual communication e del design, ampliando la community di riferimento e coinvolgendo anche i consumatori finali.
Non a caso, dunque, in questo originale itinerario, troviamo in primo piano le insegne di storici punti vendita o di ristorazione, che incantano per varietà di stili e creatività, per la scelta di caratteri tipografici eleganti e perfettamente restaurati: un dovuto omaggio a quegli esercizi commerciali che hanno contribuito alla storia e al decoro della città.
Shopping visivo. I 30 scatti del fotografo Marco Valmarana danno vita a una narrazione appassionata, che invita a “fare un giro per vetrine” per godere del patrimonio estetico, molto radicato nell’immaginario collettivo milanese offerto dalle insegne: artefatti che, pur rappresentando un’eccellenza del Made in Italy di altri tempi, contribuiscono a caratterizzare l’immagine della città cosmopolita di oggi.
«D’altronde - spiega Andrea Pizzola, Sales & Marketing Director Pixartprinting «con il progetto “T’insegno Milano” abbiamo voluto aprire un collegamento ideale tra la creatività del retail design contemporaneo e il gusto e le immagini di un passato, ancora capaci di trasmettere emozione.
Se oggi, da un lato, c’è un ritorno del negozio di prossimità, dall’altro, la visual communication dedicata ai punti vendita ha abbandonato l’artigianalità a favore di tecniche produttive industriali che, in fase progettuale, possono però ancora attingere all’immenso know-how storico che abbiamo raccontato in questo progetto».
Il valore dell’uomo. Ma... in “T’insegno Milano” non ci sono solo i negozi e le insegne della tradizione: protagonisti sono anche gli attuali gestori delle varie attività, ritratti in posa davanti alle loro vetrine, testimoni di un’eredità di passione e coinvolgimento che, spesso, va oltre le ragioni economiche. E le loro storie, ben raccontate con immediata semplicità da Marina Ruberto, si intrecciano inevitabilmente con quella della città, offrendo spunti curiosi e inediti.
In conclusione. Senza paura di essere tacciati di campanilismo, ci piace chiudere “in bellezza” con una citazione ripresa dal sito che, a nostro avviso, riassume lo spirito di quanti hanno lavorato al progetto “T’insegno Milano” e da cui hanno imparato «La tenacia, l’orgoglio, la passione, il rispetto e la dignità. Il garbo, la sapienza, l’umorismo, la speranza e l’ironia. Il fatalismo, la resistenza, storie passate e visioni future. Ringraziamo le “nostre” insegne per gli sfoghi e l’amarezza (che non è mai disperazione). Per il bellissimo italiano (che non è affatto scontato).
E per la parlata asciutta e insieme morbida. Con quel retrogusto di sarcasmo trattenuto che è solo (solo!) dei milanesi “dentro”».
ICONE DI MESTIERE... “T’insegno Milano” è tutto lì, nelle immagini di insegne che testimoniano il gusto per una laboriosità d’antan tutta meneghina, per un mestiere coltivato con amore e passione. Ma è anche nelle trenta storie di uomini e donne che prendono vita sul sito “www.pixartprinting.it/content/milan-re-tale” e che raccontano di come sia possibile continuare a essere artigiani, coltivando il piacere per i dettagli del passato pur guardando al domani. Il Bar Magenta, la gastronomia Peck, la pasticceria Cova e il chiosco dei gelati Sartori, ma anche il corniciaio e vetraio C. Grassi con i suoi lavori su misura, la cartoleria Pettinaroli - che propone eleganti quaderni rilegati in pelle e confezionati a mano), l’orologeria e oreficeria Piccolo con l’esposizione di attrezzi del mestiere degli anni ‘40... E poi, come non citare la più antica libreria d’Italia Bocca, il Gin Rosa, il negozio di cappelli Mutinelli (che, oltre all’insegna in stile Liberty, conserva gli arredi originali e la pavimentazione di fine ‘800)... O la Cartoleria Fratelli Bonvini, “salvata” da un gruppo di appassionati, che non ci stavano a perdere pennini, tamponi, inchiostri, cassettini per i caratteri tipografici con i punti e le virgole. E ancora, la Merceria Grassi P., unica sopravvissuta in via Poliziano con la sua inarrivabile collezione di bottoni e un’insegna un po’ retrò, che fa tenerezza... |