Mercati da esplorare: SERBIA
Dalla collaborazione fra ICE-Agenzia ed Edizioni Dativo, la rubrica dedicata alle imprese italiane che operano nell’imballaggio e guardano con attenzione alle possibilità di sviluppo all’estero. La rete di uffici all’estero dell’ICE fornirà un aggiornamento periodico sullo sviluppo del packaging nel breve/medio periodo in alcuni Paesi.
Agricoltura e industria alimentare sono, per la Serbia, settori trainanti che devono ancora effettuare investimenti significativi in ambito packaging: l’interesse prioritario è stato infatti fin qui rivolto a sistemi e attrezzature di produzione, a discapito dunque delle attività di confezionamento, nonché della ricerca di soluzioni di imballaggio e presentazione. Tuttavia, complice la pressione del mercato e dei consumatori, si sta registrando una graduale inversione di tendenza.
Quasi tutte le materie prime per l’industria del packaging sono importate e, per quanto riguarda i macchinari e le attrezzature di imballaggio e converting, le aziende nazionali producono in prevalenza sistemi semplici, di tipo manuale o semi-automatico (mentre le attrezzature più sofisticate vengono di regola importate).
L’import delle macchine da confezionamento
Il settore segue l’andamento generale dell’economia serba, contraddistinta da un basso livello di investimenti diretti (segnatamente quelli in arrivo dall’estero - IDE), da incertezze economiche (innescate anche da fenomeni come un processo non completato di privatizzazione di importanti aziende di Stato), dal rinvio di alcuni investimenti in attesa della finalizzazione della gestione dei fondi IPARD concernente la capacità di spesa. Si tratta di fenomeni, questi, che sono stati bilanciati in positivo dalla crescita del PIL tra l’1 e l’1,5% registrata nel 2015.
L’industria della trasformazione alimentare, caratterizzata da produzioni diversificate e numerose tipologie di aziende, assorbe il 90% della domanda di macchine per l’imballaggio e il confezionamento; il restante 10% è destinato al non food (detersivi, cementi, ecc.).
Paesi di provenienza. L’Italia si colloca tra i principali esportatori in Serbia di attrezzature e macchinari per il packaging e l’imballaggio, in linea con lo status di principale partner commerciale: l’interscambio è pari al 13,7% di quello complessivo del Paese e da anni l’Italia è il principale cliente e il terzo fornitore dopo Germania e Russia.
Le attrezzature italiane sono apprezzate per l’innovazione produttiva offerta a prezzi relativamente accessibili. Il principale concorrente, in questo senso, è la Germania, riconosciuto anch’esso come produttore di attrezzature di qualità, anche se di regola più costose. Per motivi di budget limitati, i produttori medio-piccoli scelgono invece mezzi e attrezzature di origine cinese.
Tuttavia, mentre Italia e Germania sono partner tradizionali e da sempre presenti sul mercato, la posizione di altri Paesi oscilla, anche di molto, di anno in anno.
Statistiche relative alle importazioni e le quote italiane. La Serbia utilizza la tariffa doganale armonizzata e i codici doganali più frequenti per le macchine packaging e imballaggio che sono:
1) 8422.30 - Macchine ed apparecchi per riempire, chiudere, tappare o etichettare bottiglie, scatole, sacchi o altri contenitori, macchine ed apparecchi per incapsulare le bottiglie, i boccali, i tubi e analoghi contenitori;
2) 8422.40 - Macchine ed apparecchi per impacchettare o imballare le merci (comprese le macchine e apparecchi per imballare con pellicola termoretraibile).
In relazione all’export di macchinari ricompresi nella voce doganale 8422.30 nel 2014, la Serbia registra un aumento e la quota italiana di mercato passa dal 26,6% al 40,3%, confermando il nostro Paese quale principale partner del settore.
Per quanto riguarda i macchinari, di cui alla voce doganale 8422.40, nel 2014 l’Italia ripete il risultato 2013, con una quota di mercato stabile al 35%.
Dazi doganali e ostacoli non tariffari. Dal 1° gennaio 2014, grazie all’Accordo di Stabilizzazione ed Associazione tra l’UE e la Serbia, sono stati azzerati i dazi doganali per i macchinari e le attrezzature provenienti dall’UE. In qualità di Paese candidato a entrare nell’UE, la Serbia non ha ancora tuttavia del tutto armonizzato i propri standard di qualità e sicurezza di macchinari e attrezzature con le normative e gli standard dell’UE.
In conclusione
Con la previsione di ulteriori stanziamenti per l’agricoltura, l’incremento della produzione e dell’esportazione di prodotti alimentari (sia freschi che trasformati), l’attesa crescita del PIL del 2% nel 2016, in Serbia si può concretamente ipotizzare un aumento della domanda di macchinari per l’imballaggio e il confezionamento.
NOTA Il progetto è coordinato presso la sede centrale di ICE-Agenzia in Roma, dall’Ufficio Tecnologia Industriale, Energia e Ambiente diretto da Ferdinando Pastore. Funzionario di riferimento: Matteo Masini, tel 06.5992.9356 [email protected]