La Federazione Carta e Grafica ad ARERA: manteniamo alti gli standard delle raccolte differenziate
Le istanze più strategiche e urgenti per il mantenimento dei livelli produttivi della filiera carta e grafica sono state portate all’attenzione di ARERA- l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente - da Massimo Medugno della Federazione Carta Grafica.
Nell’incontro, che si è tenuto il 22 luglio scorso in modalità virtuale, è stata evidenziata anzitutto l’importanza, per la produzione cartaria, di assicurare il mantenimento degli elevati standard qualitativi e quantitativi delle raccolte differenziate che costituiscono la principale materia prima della filiera.
Tra i temi dibattuti quello della componente tariffaria dei costi operativi: “Anziché identificare un unico centro di costo relativo a tutte le attività di raccolta delle frazioni differenziate, vanno previsti singoli centri di costo finali, uno per ciascuna categoria di materiale (flusso) in base all’effettiva significatività del rilievo economico a livello di raccolta e trasporto (es.: rifiuti da imballaggio, rifiuti umidi, rifiuti ingombranti, rifiuti indifferenziati)” – ha proposto Medugno.
Ma la necessità inderogabile è senz’altro quella di migliorare il sistema di infrastrutture che nell’assetto attuale condiziona fortemente il riciclo. “Senza infrastrutture non vi è neanche un mercato per la gestione dei rifiuti – ha aggiunto Medugno – “Occorre, infatti, prendersi cura degli scarti del riciclo, essenziali per il nostro Paese privo di materie prime. Una soluzione potrebbe essere quella di gestire ciò che residua dal processo di riciclo attraverso la valorizzazione energetica, trattandosi di scarti a base di biomassa che hanno un alto potere calorifico. Ciò avviene già con successo in Germania, nostro diretto competitor industriale”.
Italia già oltre gli obiettivi di riciclo UE
La filiera della carta e del cartone muove quantitativi di materiali che ammontano a circa un terzo degli obiettivi di riciclo in Italia. La raccolta complessiva di carta e cartone (raccolta urbana e raccolta su superfici private) è di circa 6,6 mln di tonnellate, delle quali 3,5mln provengono dalla raccolta dei Comuni.
Oggi il tasso di circolarità (rapporto tra materie prime secondarie e la produzione di carta e cartoni) del settore è del 57%, che arriva all’80% nel settore dell’imballaggio, già oltre gli obiettivi di riciclo previsti al 2025 e in linea con quelli previsti al 2030 dalle direttive europee (UE) 2018/851 e (UE) 2015/852 in corso di recepimento.
L’Italia ha quindi già anticipato gli obiettivi di riciclo e recupero e questo deve essere motivo di riflessione a supporto del mantenimento del carattere della sussidiarietà su tutto il territorio nazionale per il sistema CONAI e anche per gli altri sistemi EPR (responsabilità estesa del produttore). Solo un sistema sussidiario al mercato e tenuto all’obbligo di servizio universale sull’intero territorio nazionale può continuare a garantire i Comuni sul ritiro e la valorizzazione delle raccolte differenziate indipendentemente dall’andamento economico, evitando così fenomeni connessi al c.d. “cherry picking” che assicurerebbero il servizio solo nelle aree del Paese più remunerative tralasciando quelle meno convenienti perché in ritardo sull’impiantistica e sui servizi.