Pomodoro da industria: come cambia il mercato

Il Congresso mondiale del pomodoro da industria, organizzato da Association Méditerranéenne Internationale de la Tomate e World Processing Tomato Council, quest’anno si svolge dall’8 all’11 giugno a Sirmione, sul Lago di Garda (segreteria Fiere di Parma).

Intitolato “Dalla terra alla tavola: un impegno comune per il futuro dei prodotti trasformati a base pomodoro”, vedrà più di 500 operatori discutere di produzione, trasformazione, distribuzione e consumo a livello globale, e vedrà la partecipazione, per la prima volta, della GDO. Punto di partenza, le previsioni elaborate sulla base di un modello unico che tiene conto dei dati reali di filiera, e che vedono la Cina scalare la classifica dei produttori con 3,8milioni di t (dati 2013), insidiando il secondo posto occupato dall’Italia con 4 milioni di t. In testa resta la California, e gli altri grandi sono Turchia, Spagna, Iran, Brasile e Portogallo.

La produzione mondiale del pomodoro da industria ha conosciuto una decrescita continua, passando da 42,3 milioni di t nel 2009 a 33,2 t nel 2013; diverso il trend dei consumi, che sembrerebbe assestato sui 38 milioni: giusto la quantità di produzione prevista per il 2014. Cosa si prospetta nei prossimi anni a livello economico, ma anche tecnologico e ambientale, sarà oggetto di trattazioni specifiche nelle varie sessioni del Congresso, dove si parlerà anche delle nuovi frontiere del packaging.

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