Oscar dell'Imballaggio 2016: ecco gli 8 vincitori

Milano 15 aprile. La cerimonia di assegnazione dei premi si è svolta presso la sede del Corriere della Sera, sala Dino Buzzati, con un simpatico prosieguo nella location di Via Solferino 27 che ha ospitato, durante la Milano Design Week, i 19 packaging virtuosi, casi di una combinazione esemplare tra funzione, innovazione di materiali, tecnologie e quality design.

L'Oscar dell’imballaggio, organizzato dall’Istituto Italiano Imballaggio, quest’anno in collaborazione con Conai, ha raccontato in primis storie di packaging eco compatibili, ma in generale è stato un momento fondamentale per la promozione dell’immagine e dei contenuti espressi dal mondo del packaging italiano.

Questi i vincitori dell'edizione 2016

Oscar per l'ambiente
Oscar per Quality design
Oscar per la tecnologia (ex equo)

Oscar Overall
 
 
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19 grammi di plastica in meno a flacone

Nei laboratori di ricerca e sviluppo Davines nascono prodotti professionali per l’haircare, formulati con attenzione alla sostenibilità degli ingredienti e confezionati con ingegno per minimizzarne l’impatto ambientale.
Tra i prodotti d’eccellenza più commercializzati, c’è Activator, acqua ossigenata cosmetica per il trattamento di decolorazione dei capelli, da conservare in contenitori perfettamente compatibili con la sua composizione.
Il flacone di Activator è realizzato in polietilene ad alta densità, impiegato in quantità importanti per garantire la stabilità alla struttura del flacone che,  nella versione precedente da 900 ml pesava 75 grammi (il che, tra l’altro, rendeva difficoltoso schiacciare il flacone impedendo l’agevole fuoriuscita del prodotto).
Grazie alla collaborazione dei laboratori Davines con il produttore Tricobiotos e i fornitori del packaging (Pibiplast per il flacone e CoPlast per il tappo), nel 2016 è stata lanciata la prima linea di flaconi Activator realizzati con 19 grammi di plastica in meno. Il risparmio di materia prima su ogni packaging consente di minimizzarne peso e volume, ottimizzando la logistica e abbattendo le emissioni di CO2 durante il trasporto. Ha inoltre permesso di aumentare il volume interno del contenitore, che presenta quindi dimensioni e ingombri minori.
La riduzione di materiale non solo ha reso il flacone più economico e sostenibile, ma anche più morbido e quindi più funzionale all’erogazione del prodotto.



L’imballaggio nato dai fagioli
La sensibilità e le riflessioni degli ultimi anni sul tema dell’ambiente hanno portato le industrie dell’imballaggio - e il settore cartotecnico non fa certo eccezione - a rivedere i propri processi in un’ottica di sostenibilità, soprattutto per quanto riguarda l’impiego e il risparmio di materie prime.
In questa prospettiva ha preso vita un innovativo progetto di filiera, presentato da Lucaprint che ha visto il coinvolgimento della cartiera Favini e della società Pedon, leader nella produzione e commercializzazione di cereali, legumi e semi.
La sinergia industriale è sfociata nella progettazione di un astuccio per alimenti, certificato FSC e OGM free, prodotto con cartone ecologico di Favini Crush Fagiolo, derivato dagli scarti di lavorazione dei legumi forniti da Pedon non utilizzabili per l’alimentazione umana, in parziale sostituzione della cellulosa vergine.
Gli inchiostri ecologici e la finestra trasparente in PLA (ottenuta anch’essa da scarti vegetali) rendono l’astuccio realizzato proprio per Pedon eco-sostenibile e riciclabile al 100%, come dimostrano i seguenti dati:
- riduzione del 15% di cellulosa vergine proveniente da alberi;
- utilizzo del 30% di fibra riciclata da post-consumo;
- riduzione del 20% di gas serra (es. CO2);
- utilizzo del 100% di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili per le attività produttive svolte dalla  filiera.
Oltre a dimostrare le notevoli potenzialità dell’integrazione di filiera, la partnership tra queste tre aziende fortemente radicate sul territorio vicentino  ha aperto la strada a un approccio nuovo nel recupero degli scarti di lavorazione in tutti i settori, non solo quello alimentare.
Un approccio, il loro, che testimonia quanto anche aziende di medie dimensioni, fortemente orientate alla sostenibilità, possano offrire un contributo reale alla diffusione di una sensibilità “green”.

Busta stand-up... con dispenser integrato

Goglio presenta “Fres-co Spready”, la nuova busta stand-up “ready to spread” leggera, pratica e funzionale. Per questo packaging, il team R&D di Goglio ha messo a punto un doppio laminato, dalla struttura semplificata ma ad alte prestazioni: è composto, infatti, dal solo film di polietilene (senza il tradizionale strato di alluminio) che, grazie all’impiego di un’innovativa laccatura barriera garantisce la consueta protezione dall’ossigeno.
Fres-co Spready soddisfa svariati requisiti di sostenibilità. In primo luogo è riciclabile e rilavorabile, poiché deriva da un’unica famiglia di materiali. Inoltre, la confezione vuota pesa circa il 50% in meno di quelle attualmente presenti sul mercato, garantendo un notevole risparmio di materia prima, oltre ai consueti vantaggi del packaging flessibile: minori costi di stoccaggio, trasporto e smaltimento dopo l’utilizzo.
Presentata come un packaging completo, la soluzione integra tutte le funzioni di servizio che creano valore, senza necessità di applicare componenti accessori: i fori, ricavati direttamente nel materiale e protetti da una pellicola facilmente removibile, consentono di dosare e spargere il prodotto senza sprechi; la busta, incisa e sagomata in punti strategici, può essere richiusa in modo semplice e sicuro, anche senza zip.

Confezione in PE leggera e salva spazio
Per minimizzarne l’impatto ambientale del suo nuovo packaging per prese mobili multiple, Vimar ha messo in atto alcuni accorgimenti mirati: l’imballo primario, composto in precedenza da un blister con cartoncino dal peso complessivo 55,5 g, è ora un unico sacchetto di polietilene che pesa soli 7 g.
Il risparmio consistente di materie prime si è tradotto anche in un processo produttivo più efficiente e semplificato. L’imballo in blister richiedeva infatti una specifica attrezzatura per la saldatura, per cui il ciclo di confezionamento consentiva di produrre 65 pezzi/h. Ora, grazie a un’unica operazione, è possibile confezionare in sacchetto 111 prese mobili all’ora.
Anche l’imballo secondario è stato ripensato nell’ottica di una maggiore sostenibilità: infatti, se in precedenza era composto per il 33% da carta riciclata, ora lo è per il 70%.
Il nuovo packaging ha comportato miglioramenti anche nella fase logistica: la consistente riduzione dei volumi ha permesso di ottimizzare le operazioni di magazzino, passando da 150 a 800 pezzi su ogni singolo bancale: un carico più consistente sui pallet equivale a un carico ottimale dei mezzi di trasporto. 

9.3 bottiglia di PET per birra
Il passaggio dal vetro al PET offre numerosi i vantaggi: infrangibilità, sicurezza in fase di produzione, trasporto e uso, maggiore leggerezza e costi inferiori di produzione e movimentazione.
Per questo motivi, il team di P.E.T. Engineering ha sviluppato 9.3, una bottiglia in PET da 500 ml per birra pastorizzata - tradizionalmente confezionata solo in vetro - che coniuga l’aspetto premium a elevate prestazioni fisico/meccaniche.
La preforma, progettata ad hoc e iniettata in-house, assicura infatti la distribuzione ottimale di un materiale monolayer, studiato appositamente per mantenere la forma anche ad alte temperature durante il ciclo di pastorizzazione (10 minuti a oltre 60°). All’elevata stabilità termica si aggiunge una resistenza fino a 30 UP (unità di pastorizzazione).
Con un peso di soli 26,3 g (al posto dei 270 g circa della versione in vetro), il design minimale e distintivo di 9.3 si caratterizza per il fondo champagne e per un tappo pull-off di Pelliconi: soluzione ideale e facile da implementare, per chi voglia passare dal vetro al PET con interventi minimi sulla linea di imbottigliamento esistente.
L’etichetta in HDPE, il corpo in PET e il tappo di HDPE e alluminio consentono di smaltire l’intera confezione nella raccolta differenziata della plastica, senza dover operare alcuna separazione preventiva.


Gamma Cryovac® Sealappeal®
Secondo un rapporto di Essendra Packaging pubblicato nel 2012, l’apertura della confezione è il principale motivo di insoddisfazione per i consumatori; dopo aver incontrato questa difficoltà, il 60% di loro acquisterà addirittura un prodotto diverso.
Cryovac® Sealappeal® è una novità nella gamma di soluzioni di confezionamento messe a punto da Sealed Air per risolvere la problematica in questione: grazie al film pelabile, che si rimuove facilmente senza rompersi, la confezione viene infatti aperta in modo uniforme e nessun frammento di film rischia di finire nel cibo.
Sealappeal® PSF è un film rimovibile (1), con uno speciale strato sigillante pensato appositamente per piatti pronti a base di frutta e verdura fresche confezionati in vassoi. Il film si presenta privo di grinze e offre una trasparenza eccezionale, così da esaltare l’aspetto dei cibi. Lo spessore ridotto non ne compromette le prestazioni e la forte tenuta impedisce ogni contaminazione. La rimozione in un unico pezzo, senza lacerazioni del film superiore, è garantita con tutti i tipi di vassoi e di impostazioni di saldatura.
La variante Cryovac® Sealappeal® OSF - Ovenable Shrink Film (2) è pensata per pasti pronti da riscaldare in forno tradizionale autoventilato e microonde: oltre alle ottime caratteristiche di pelabilità e anticondensa, garantisce una facile esperienza di cottura, consentendo ai consumatori di preparare pasti sani e gustosi senza  perdite di tempo.  
Infine, la riduzione complessiva del peso dei materiali (l’APET/PE è sostituito dal PET) comporta minor consumo di energia in fase di produzione nonché minori costi di smaltimento.

ToBeUnique: creatività senza limiti sui tubetti in alluminio
Benché la stampa digitale su tubetti in alluminio sia una tecnica relativamente recente, Tubettificio Favia ha spinto ancora oltre l’innovazione, implementando un sistema unico al mondo: si chiama ToBeUnique, nasce per esaltare l’unicità del prodotto/brand e, al contempo, tutelarlo dai tentativi di contraffazione.
Si tratta di un procedimento di stampa digitale su allumino che, contrariamente al metodo tradizionale, non si limita al mantello del tubetto, ma è in grado di ricoprire anche la capsula, senza soluzione di continuità, consentendo inedite possibilità di personalizzazione grafica, per comunicare al meglio l’identità di marca.
Oltre a garantire una resa cromatica eccellente, la stampa digitale può essere utilizzata con successo in funzione anticontraffazione: integrata con la tradizionale stampa offset, consente infatti di ottenere risultati grafici unici e inimitabili (a ulteriore tutela dei consumatori e della loro sicurezza).
Infine, assicura una riproduzione ottimale dell’artwork fornito dal cliente, adattandosi alla perfezione ai tubetti deformabili.


Top Smile Lite per frutta secca
Tre aziende, diverse per esperienza e know-how, hanno collaborato a realizzare Top Smile Lite: un nuovo sistema per l’apertura e richiusura delle vaschette top in plastica, 100% riciclabile perché prodotto interamente in PET, frutto di un’esclusiva tecnologia brevettata Smilesys, applicata su un film stampato da Bioplast e utilizzata da Besana per una nuova linea di prodotti.
Il vantaggio di questa soluzione - disponibile con diversi livelli di barriera ai gas  e adatta a tutti gli impianti TOP per vaschette termoformate e preformate senza bisogno di aggiunte o setup - è di garantire la massima praticità a fronte di una sostenibilità maggiore.
Consente, infatti, un considerevole risparmio di materie plastiche (fino 7 volte, rispetto alle tradizionali chiusure con coperchio), nonché una riduzione del volume della confezione: questo si traduce in minori esigenze di spazio per lo stoccaggio a magazzino, in un abbattimento delle emissioni di CO2 e dei costi di smaltimento.
In pratica, Smile Lite è un sistema composto da due strati di film di poliestere, che integra la funzione easy peal con quella apri & chiudi in un’unica soluzione: lo strato inferiore del film rimane saldato alla vaschetta fungendo da bordo interno e un apposito adesivo idoneo al contatto alimentare garantisce la richiusura per svariate decine di volte, evitando così gli sprechi alimentari dovuti al deterioramento del prodotto dopo l’apertura della confezione.
Un blocco di fine apertura agevola il perfetto riposizionamento del film.
Il processo di accoppiamento è studiato per ottenere la massima brillantezza e trasparenza, garantendo la piena visibilità del contenuto, senza compromettere la chiara leggibilità delle istruzioni.

 

 

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