L’imballaggio della salute

Dati e fatti sul mercato italiano e sul confezionamento delle diverse forme farmaceutiche: un’analisi dei medicinali per uso umano (etici e OTC) venduti
in farmacia, con l’esclusione di quelli consumati in ospedale.


Secondo Prometeia, il settore farmaceutico nella sua globalità (OTC e prodotti da banco, compreso gli ospedalieri ed escluso i farmaci veterinari) ha espresso negli anni 2013 e 2014 un aumento del fatturato, rispettivamente del +2,5% e +0,7%, in controtendenza quindi rispetto al generale calo produttivo dell’industria manifatturiera.
La situazione è stata determinata essenzialmente dai medicinali destinati all’esportazione, in crescita del 16% nel 2013 e del 5,9% nel 2014.
Lo sviluppo delle esportazioni ha continuato a essere trainato dagli scambi molto intensi “intra-societari” tra multinazionali.
Sempre secondo Prometeia, nel corso del biennio 2013-2014, la domanda interna ha segnato un modesto tasso di crescita (mediamente dello 0,5%) a fronte di un tasso evolutivo intorno all’1,5-1,7% medio del biennio 2011-2012.
Federfarma riporta che, nell’ultimo biennio, il consumo nazionale di farmaci ha evidenziato un arretramento medio annuo del 2-3% espresso in valore, mentre in quantità (con riferimento in pratica ai farmaci rimborsabili) la crescita è valutata intorno al 2-3% medio annuo.
Federfarma ritiene che il calo in valore derivi dai ripetuti tagli dei prezzi dei farmaci, dopo la scadenza dei brevetti di molti medicinali sostituiti da  equivalenti.
Le prospettive evolutive per il 2015, stando alle valutazioni di Prometeia, sono moderatamente positive, con esportazioni in crescita e un lieve miglioramento del trend della domanda interna.

I numeri del confezionamento
Le confezioni commercializzate possono essere ripartite nel modo seguente:
- 87% circa prodotti etici delle classi A, B e C (con riferimento alla ripartizione del Ministero della Sanità);
- 2% circa altri prodotti etici venduti senza prescrizione medica;
- 11% farmaci da banco, tendenzialmente in aumento.
Si valuta che, nel 2014, l’area di mercato in esame (etici e OTC venduti in farmacia) abbia espresso 2.081 t/000 di confezioni, pari a circa 1.118 milioni di confezioni, in crescita dello 0,5% circa rispetto al 2013.
Dal 2000 al 2014 i consumi di farmaci etici e OTCsiano cresciuti del 2,2% medio annuo.
Il numero di confezioni vendute nel 2014, con riferimento alle principali forme farmaceutiche ha raggiunto i seguenti quantitativi:
- 624,3 t/000 di confezioni di forme farmaceutiche liquide (iniettabili, orali, oftalmici ecc), in flessione del 2,7%;
- 1.331,8 t/000, in aumento del 2,1% per le forme farmaceutiche solide (compresse, capsule, polveri ecc.);
- 124,9 milioni di altre tipologie di farmaci (pomate, gel, spray ecc.), in crescita dello 0,6%.
Le vendite dei farmaci in forma liquida sono da tempo trainate essenzialmente dagli iniettabili, a seguito della diffusione delle vaccinazioni contro l’influenza e di quelle ai bambini appena nati (da notare che, da due anni, le nascite risultano in aumento per la massiccia presenza di immigrati). Nel 2014, però, la crescita dei farmaci iniettabili si è arrestata a causa della sensibile contrazione degli anti-influenzali, ritenuti in un primo momento responsabili dei decessi di alcuni anziani (la situazione è però mano a mano  rientrata).
La crescita delle forme farmaceutiche solide è stata trainata dagli orali; per quanto riguarda infine le altre specialità farmaceutiche, se ne valuta un lieve incremento grazie alla crescita di creme, gel, pomate e  schiume.

Il packaging delle forme farmaceutiche
Il confezionamento di un farmaco è un’attività molto delicata.
Anzitutto l’imballaggio deve soddisfare alcune funzioni primarie: proteggere il prodotto, assicurare l’assenza di interazioni negative tra contenitore e farmaco, renderne facile e funzionale l’uso, impedire la manomissione e gli usi impropri.
La scelta dell’imballaggio è ovviamente legata alla tipologia di farmaco (liquida, solida, spray ecc.), ma anche alle caratteristiche delle sostanze contenute nel farmaco stesso (come noto, anche il packaging di un nuovo medicinale deve essere approvato dal Ministero della sanità).
Si valuta che, nel 2014, siano state realizzate per le diverse tipologie di farmaci 2.081 milioni di confezioni (+0,5% rispetto al 2013).

Interessante anche il quadro evolutivo del mix del confezionamento (di seguito le percentuali sulla globalità dei contenitori per il farma).  
- I farmaci blisterati hanno raggiunto una quota del 56% e risultano ancora in progressiva crescita.
- Il confezionamento in vetro (20,2%) è risultato in lieve flessione rispetto al 2013, a causa del calo dei farmaci iniettabili.
- Il confezionamento in plastica (flaconi, tubetti flessibili ed erogatori) risulta al 12,1%, tendenzialmente in crescita.
Sulla totalità dei farmaci non bevibili (oftalmici, otologici ecc.), i contenitori di plastica la fanno da padroni con il 93%, per scendere al 41% nel confezionamento dei farmaci in forma solida per uso esterno (creme, polveri ecc.). Nel settore creme e pomate la plastica è presente per il 24%.   
- Il confezionamento in plastica o in poliaccoppiato flessibile da converter (alveoli, strip, bustine e microclismi) evidenzia uno share del 6,5%.
- Il confezionamento in alluminio (tubetti flessibili e rigidi) sta al 3,8%. Creme e pomate ne assorbono il 66% circa, le polveri e i granulati il 50%.
- Le bombolette in alluminio presentano una partecipazione al mercato dell’1%. Il principale settore di applicazione è negli spray e nelle schiume (92%), dove l’alternativa offerta dal flacone di plastica risulta all’8%.
Le altre principali tipologie di imballaggi primari utilizzati per i farmaci, con uno share dello 0,4%, sono: tubetti flessibili sia in plastica che in alluminio, i tubetti rigidi in alluminio, i contenitori cellulosici e quelli di carta spiralata (usato per i farmaci granulari per uso orale).
Si rileva un altro trend interessante, ovvero il maggiore orientamento all’uso di monodosi, che hanno raggiunto uno share del 5% nell’area oftalmica-otologica, del 3,5% nell’area orali-solidi, del 9% nei farmaci per uso esterno e del 10% in pomate e schiume.
Come ovvio, oltre agli imballaggi primari l’attività di confezionamento dei farmaci contempla anche imballaggi secondari (astucci di cartoncino) e imballaggi da trasporto (casse di cartone ondulato, pallet, film estensibile,  ecc.).
Per quanto concerne gli astucci pieghevoli, il loro impiego è di fatto necessario non solo a protezione del contenitore ma anche per contenere il “bugiardino”, il foglietto con le caratteristiche del medicinale e le prescrizioni d’uso. Tutti i farmaci etici e otc venduti in farmacia sono contenuti negli astucci (41.519 t).
Scatole di cartone ondulato e pallet sono invece impiegati nella  movimentazione dei farmaci.                               
 
Plinio Iascone
Istituto Italiano imballaggio
 

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