Il valore aggiunto della cosmesi italiana

Comparto d’eccellenza dell’industria nazionale, la cosmesi made in Italy chiude il 2017 al +4,4%, con un fatturato di settore prossimo agli 11 miliardi di euro e un saldo della bilancia commerciale sorprendente (2.500 miliioni di euro). E, per il 2018, prevede un’ulteriore crescita del 5%.

I dati preconsuntivi dell’Indagine Congiunturale di Cosmetica Italia relativi alla chiusura del 2017 confermano le previsioni presentate nel mese di luglio: continua la crescita del fatturato globale del settore cosmetico, che arriva a toccare gli 11 miliardi di euro.
A determinare la performance positiva ha contribuito in parte il mercato interno, che ha registrato una crescita di oltre un punto percentuale e che, secondo le previsioni, continuerà a espandersi anche durante il 2018. L’apporto più evidente rimane, però, quello delle vendite all’estero, che nel 2017 hanno raggiunto i 4,7 miliardi, in crescita del 9% rispetto all’anno precedente.
«L’export si riconferma ancora una volta come motore del settore» commenta il presidente di Cosmetica Italia, Fabio Rossello.
«La cosmesi made in Italy è sempre più apprezzata nel mondo e continua a conquistare nuovi mercati. Nel 2017, infatti, le destinazioni extra UE sono salite al 60%, mentre nel 2016 erano ferme al 48%, indice della competitività dell’offerta italiana anche su mercati meno consolidati».
 
Sul fronte dei consumi interni, a fine 2017 il valore dei cosmetici acquistati in Italia ha raggiunto i 10 miliardi, risultato conseguito anche grazie alla crescita dei canali professionali - i saloni di estetica e acconciatura - che hanno riconfermato un incremento del 2%.
I dati preconsuntivi relativi al II semestre del 2017 attestano una lenta, ma costante espansione per i canali dell’erboristeria (+0,9%) e della farmacia (+1,2%). In aumento di un punto percentuale anche la grande distribuzione, con un valore delle vendite che supera i 4 miliardi di euro: oltre il 40% della distribuzione di cosmetici a livello nazionale.

Sui numeri del canale incidono in maniera significativa i fenomeni della distribuzione monomarca e dei punti vendita casa-toilette. Il comparto della produzione cosmetica conto terzi ha chiuso il 2017 con un fatturato di oltre 1 miliardo di euro, con un trend positivo pari a +8,5%, destinato a riconfermarsi nel primo semestre 2018. Ancora in lieve calo, invece, le vendite in profumeria, con un -0,5% a fine 2017.
Incremento importante quello delle vendite dirette (+7%), spinte dall’e-commerce, che continua a crescere a doppia cifra (+25%). Rimangono, però, ancora marginali i volumi di vendita: 820 milioni di euro per le vendite dirette e circa 300 milioni per l’e-commerce.
«Si parla molto di digital transformation» racconta Gian Andrea Positano, Responsabile del Centro Studi di Cosmetica Italia «ma il processo di adattamento da parte delle imprese non è così immediato come può sembrare. L’industria necessita di un cambiamento graduale, che impatti il meno possibile sulle routine aziendali e, allo stesso tempo, crei valore aggiunto».   

 

 

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