Il settore cartario presenta la “Roadmap 2050”

20 giugno 2017 - L’industria cartaria presenta in anteprima la sua “Roadmap 2050 verso una bioeconomia a basso tenore di carbonio”, in linea con gli obiettivi europei dopo l’Accordo di Parigi sul clima.

La tabella di marcia messa a punto da CEPI (Confederazione Europea dell’Industria Cartaria) traccia ed analizza i percorsi di investimento che l’industria dovrebbe seguire per raggiungere l’obiettivo dell’80% di emissioni di carbonio in meno creando al contempo il 50% in più di valore aggiunto entro il 2050.

Tale massiccia riduzione delle emissioni dirette e indirette e la creazione di valore sostenibile richiedono l’allineamento di politiche europee e nazionali per gli anni a venire in un quadro normativo stabile che consenta la riduzione dei costi normativi che – secondo uno studio CCI Cumulative Cost Impact commissionato dalla CE – sarebbero pari a un terzo della redditività d’impresa (6% del valore aggiunto).

Una sfida, quella lanciata nella Roadmap, che la manifattura "made in Europe" sta raccogliendo e che dovrebbe portare dagli attuali 16.5 miliardi di euro di valore aggiunto generati dall’industria cartaria europea dal 1990 al 2015 a quota 25 miliardi di euro, con la crescita di segmenti di prodotto come packaging, igiene e carte speciali unitamente a nuovi prodotti su misura per un valore di circa 5 miliardi di euro ai quali si aggiungeranno 3,5 miliardi dallo sviluppo di nuovi bioprodotti realizzati con tecnologie fortemente innovative in fase di studio.  

L’80% di emissioni di carbonio in meno si otterrà, invece, dalla riduzione combinata delle emissioni dirette (efficienza energetica, cambio di combustibile, flessibilità della domanda di energia elettrica e tecnologie emergenti) e indirette (trasporti ed elettricità acquistata) pari a 37 milioni di tons di CO2 che porterebbe nel 2050 alla quota minima di 12 milioni di tons di CO2.

La decarbonizzazione e i percorsi di creazione del valore richiederanno nei prossimi 35 anni (dal 2015 al 2050) un incremento del 40% degli attuali livelli di investimento pari a 44 miliardi di euro complessivi (rispettivamente 24 + 20 miliardi di Euro).

L’industria cartaria europea è un settore maturo, dinamico ed ancora in crescita che dal 2010 ad oggi ha investito in media 3,5 miliardi di euro l’anno in impianti e macchinari in Europa e che intende raccogliere la sfida lanciata con la Roadmap e centrare l’obiettivo di riduzione dell’80% di emissioni di CO2 decarbonizzando l’industria e mantenendo, al contempo,  gli impianti in Europa a beneficio dell’economia e dell’occupazione e del benessere dei cittadini europei.

L’industria cartaria italiana ha raccolto la sfida contenuta nella Roadmap del settore cartario europeo e intende percorrere tutte le strade possibili per raggiungere l’obiettivo di decarbonizzazione con il supporto delle istituzioni nazionali affinché creino un quadro normativo stabile ed in linea con gli obiettivi previsti. Il settore ha già ridotto in modo significativo le emissioni di CO2 grazie alla cogenerazione ad alto rendimento, al continuo processo di efficientamento energetico e al passaggio a combustibili a basso tenore di carbonio.  

L’industria cartaria e forestale europea rappresenta il 23% del mercato globale in termini di approvvigionamenti. Impiega 181.000 addetti in un totale di 505 aziende e 920 stabilimenti, e contribuisce all’economia europea con ben 16 miliardi di euro e un giro d’affari di 75 miliardi di euro l’anno. Oltre il 20% della produzione Europea di carta e paste per carta viene esportato.

Il settore cartario utilizza principalmente materie prime locali: l’83% delle fibre utilizzate sono di origine europea. I produttori di carta e paste fanno parte di una più ampia filiera a base forestale che rappresenta nel suo complesso il 7% del PIL manifatturiero europeo.

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