Report sullo stato dell’imballaggio - Luglio 2023
Osservatorio quadrimestrale della filiera dell’imballaggio: situazione aggiornata a luglio 2023. Quadro economico generale; analisi dell’attività manifatturiera 2023; dati definitivi dell’industria del packaging 2022.
Barbara Iascone
Istituto Italiano Imballaggio
In questa sede si sintetizza l’andamento dei comparti dell’industria manifatturiera dove più intenso è il consumo di imballaggi, suddivisi nelle macroaree food e non food. I quadri evolutivi dei settori manifatturieri sono tratti dalle analisi settoriali elaborate da associazioni di categoria, ISTAT, banca dati dell’Istituto Italiano Imballaggio, Prometeia. Come ormai appurato da diverso tempo il settore del packaging è strettamente legato all’andamento dell’attività manifatturiera, specie ai trend di quei settori ad alto utilizzo di packaging, alimenti e bevande, largo consumo, farmaceutico, cosmetico, ecc.
Food & Beverage
In base all’analisi dei dati ISTAT relativi ai primi 7 mesi dell’anno, ci troviamo davanti a un’industria manifatturiera decisamente in stallo, con i settori a maggior utilizzo di imballaggi che dovrebbero chiudere in maniera sostanzialmente stabile.
Questo vale per il settore alimentare che, dopo un primo semestre dove si sono registrati andamenti tendenziali negativi vicini al -2%, dovrebbe vivere un’inversione di tendenza chiudendo al -0,6%. Anche per il settore delle bevande l’iter risulta essere lo stesso, con trend negativi intorno al -3% nel primo semestre; tuttavia, considerando la stagione estiva, ma anche soprattutto le possibili evoluzioni durante il periodo natalizio, si dovrebbe arrivare a chiudere il 2023 con un +0,2%. Altra area ad altissimo impatto sull’industria del packaging è il settore Largo consumo che, nel 2023, dovrebbe registrare un +1%.
Non food
Per quanto concerne l’industria non alimentare, sempre in riferimento al manifatturiero a maggior utilizzo di packaging, sono quella cosmetica e quella farmaceutica ad essere tra le più rilevanti del settore, entrambe in crescita nel 2023. L’industria cosmetica chiuderà il 2023 in crescita di un 10% circa, confermando l’andamento positivo già registrato nel 2022 e a riprova che i trend negativi legati alla pandemia siano ormai lontani.
Il settore farmaceutico dovrebbe chiude re il 2023 con una produzione in crescita, dove l’indice tendenziale sarà intorno al +6%. Sempre parlando dell’industria non alimentare si registra un trend negativo sia per i materiali per costruzione sia per il Sistema moda.
Caratteristica che accomuna l’intero mondo del manifatturiero è il sensibile calo nel commercio estero che abbraccia un po’ tutti i settori in particolar modo quelli a forte utilizzo di imballaggi; tale calo riguarderà sia le importazioni, ma in particolar modo le esportazioni, questo andrà a determinare influenze importanti anche nell’industria del packaging, di cui, per quanto riguarda il 2023, al momento abbiamo solo una stima relativa al dato complessivo.
Il settore degli imballaggi
Il settore degli imballaggi chiude il 2022, ultimi dati consuntivi disponibili, con una produzione espressa in tonnellate, in calo dell’1,3%. Complici, da una parte, il rallentamento dei consumi e dall’altra gli aumenti dei prezzi nella gestione della produzione.
Assistiamo, di contro, a un notevole aumento di fatturato, che si assesta al +10,9%. Per quanto concerne la produzione espressa in tonnellate va considerato anche un altro fattore: il calo potrebbe riguardare infatti anche un assestamento produttivo seguito all’importante crescita registrata nel 2021. Una volta ripristinato il parco scorte risulta abbastanza normale che gli andamenti produttivi ritornino pian piano a livelli più in linea con il regolare andamento tendenziale. Il forte divario tra andamento del fatturato e andamento della produzione espressa in tonnellate è giustificato dall’aumento considerevole dei prezzi delle materie prime verificatosi nel corso del 2022, ma anche dai fortissimi aumenti relativi ai costi energetici ed, in generale, di produzione. Ciò ha portato inevitabilmente i produttori di imballaggi a dover applicare aumenti significativi nei prezzi del prodotto finito che, ovviamente, non si sono tramutati in aumenti in termini di profitti (gli aumenti dei prezzi sono andati a coprire esclusivamente quelli dei costi).
Le tonnellate di imballaggio prodotte nel 2022 sono scese di poco al di sotto delle 18.000 t/000, accompagnate da un calo delle esportazioni intorno al -2,5% e una crescita delle importazioni del +7,2%. Quest’ultimo dato ci conferma la tendenza degli ultimi anni, che vede le importazioni protagoniste di un importante percorso di crescita; il saldo commerciale tra import ed export rimane positivo, sebbene nel 2022 sia calato di ben il 52%!
Partendo da questi dati consuntivi, in base alle primissime analisi con i dati che si riferiscono ai primi sei mesi del 2023, le ipotesi per il settore italiano dell’imballaggio vedono profilarsi una piccolissima ripresa per quanto riguarda la produzione, che dovrebbe invertire l’andamento tendenziale registrando una crescita pari allo 0,5%. Il fatturato dovrebbe continuare a crescere, anche se in misura decisamente più contenuta al +3%. La vera sorpresa per il 2023 dovrebbe riguardare le importazioni che, per la prima volta nella storia, potrebbero arrivare a superare le esportazioni; infatti, gli imballaggi importati nel 2023 dovrebbero crescere intorno al +2%, mentre le esportazioni dovrebbero calare del 5% circa.
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2020 | 2021 | 21/20 | 2022 | 22/21 | Ip. 2023 | 23/22 | |
Fatturato (Mln. di euro c.a.) (Stime) | 33.256 | 35.216 | 5,90% | 39.039 | 10,90% | 40.210 | 3,00% |
Addetti numero (stima) | - | - | - | 109.491 | - | - | - |
Aziende numero (stima) | - | - | - | 7.257 | - | - | - |
Produzione (t/000) | 17.002 | 18.154 | 6,80% | 17.915 | -1,30% | 18.004 | 0,50% |
Esportazione (t/000) | 2.846 | 3.029 | 6,40% | 2.955 | -2,40% | 2.808 | -5,00% |
Importazione (t/000) | 2.091 | 2.419 | 15,70% | 2.592 | 7,20% | 2.643 | 2,00% |
Utilizzo apparente (t/000) | 16.247 | 17.543 | 8,00% | 17.551 | 0,05% | 17.840 | 1,65% |
Quadro economico generale
Dopo un 2022 dove si era registrata nuovamente una crescita in volume del PIL pari al +3,7% e del +6,8% a prezzi di mercato, il 2023 si apre in modo del tutto diverso, con una contrazione che nel secondo trimestre è arrivata allo 0,4% trainata dall’andamento negativo della domanda interna. In base a quanto emerso, la Commissione europea ha modificato le previsioni dell’andamento del PIL per l’anno in corso: le attese infatti sono di una crescita di appena lo 0,9% su base annua.
Il parere di Confindustria. Secondo le analisi del centro studi di Confindustria, la flessione rilevata nel secondo trimestre ha riguardato principalmente il calo dell’industria e delle costruzioni, prosegue invece la crescita nell’ambito dei servizi trainati dall’andamento positivo del turismo. Le attese per il 3° trimestre sono, anche se di poco, più positive rispetto al trimestre precedente. L’industria rimane comunque debole, e anche se nel mese di maggio si è assistito a un rimbalzo positivo, +1,6%, va considerato che il calo registrato a inizio anno del -1,9%, -2,4% era imputato al manifatturiero. Anche le costruzioni registrano un calo e non sostengono più il manifatturiero come negli ultimi due anni (-0,7% nel mese di maggio). I consumi interni risultano incerti, in calo da inizio anno, ma potrebbero subire rimbalzi positivi in alcuni settori a causa delle temperature molto elevate registrate in estate (consumo di elettrodomestici, ma anche di bevande).
Il parere di Prometeia. Le ipotesi elaborate da Prometeia per il manifatturiero al 2023 sono di stabilità; infatti l’anno dovrebbe chiudere con un esiguo +0,4% del fatturato a prezzi costanti, andando a consolidare l’andamento degli ultimi due anni. Le prospettive per il periodo 2024-2027 sono per una crescita più spinta, con un +1,3% medio annuo per il fatturato a prezzi costanti. Nel 2023 e nel medio termine, tra i settori trainanti troviamo Elettrotecnica, Meccanica, Elettronica e Autoveicoli e moto. Gli altri settori che potranno dare impulsi positivi saranno quelli più proiettati al mercato estero (Sistema moda, Farmaceutica e Largo consumo).
Nota. I dati utilizzati per l’elaborazione del report sono tratti dalla banca dati dell’Istituto Italiano Imballaggio.