Mercati da esplorare: BRASILE

Dalla collaborazione fra ICE-Agenzia ed Edizioni Dativo, la rubrica dedicata alle imprese italiane che operano nell’imballaggio e guardano con attenzione alle possibilità di sviluppo all’estero. La rete di uffici all’estero dell’ICE fornirà un aggiornamento periodico sullo sviluppo del packaging nel breve/medio periodo in alcuni Paesi.

Come riportato dall’ufficio ICE - San Paolo, secondo uno studio realizzato da IBRE/FGV (Istituto Brasiliano di Economia e Fundação Getúlio Vargas), nel 2015 il settore del packaging ha generato più di 200 mila posti di lavoro, registrando un fatturato netto di 57,2 miliardi di Reais, con un incremento di circa il 4,76% rispetto ai 54,6 miliardi del 2014. Le previsioni parlano di una crescita ulteriore pari a circa 60,5 miliardi di Reais nel 2016.

I migliori risultati sono stati ottenuti nell’ambito dell’industria alimentare e delle bevande; tuttavia, in tutti i comparti, si registra una richiesta crescente di nuove tecnologie che mirano a ridurre i costi di produzione utilizzando imballaggi di formato ridotto e peso specifico minore o realizzati con materiali diversi, come ad esempio i nuovi polimeri a minore impatto ambientale. La sostenibilità degli imballaggi e la facilità di riciclo sono gli obiettivi principali, comuni a tutti i comparti e applicazioni.

Importazioni
Nel corso del 2015 è stato registrato un calo del 4,91% nelle importazioni di macchinari per confezionamento e imballaggio. L’Italia continua a essere, comunque, il principale fornitore del Brasile con il 29,44%, seguita dalla Germania con il 27,03% e dalla Svezia con l’8,77%.
La tabella 1 illustra la performance dei principali paesi fornitori, tra il 2013 e il 2015.
I macchinari italiani godono di un’ottima reputazione presso gli imprenditori brasiliani, che li considerano tra i migliori al mondo sia in termini di tecnologia applicata sia di qualità ed efficienza produttiva.
La riduzione dei costi di finanziamento tramite creazione di joint-venture con aziende brasiliane e un’efficiente assistenza post-vendita, caratterizzata dalla rapidità nel rifornimento dei pezzi di ricambio, potranno aggiungere valore e rendere maggiormente competitive le aziende italiane.

Costo dell’importazione e Regime Doganale
Il Brasile è un Paese di giovane industrializzazione e, come tale, ha ancora un approccio protezionista verso la propria industria, che si traduce in barriere tariffarie e non tariffarie che, di fatto, non facilitano le importazioni. L’elevato carico fiscale, tra diritti doganali e imposte, fa lievitare notevolmente il prezzo per il consumatore finale, rendendo i prodotti dei vari settori industriali non sempre competitivi.
In tabella 2 si riporta il calcolo delle imposte che gravano sulle importazioni di macchine per imballaggio.
Di seguito le precisazioni circa le voci elencate in tabella.
 
1 - Dazio: (I.I. = Imposto de Importação) imposta che incide su tutti i prodotti importati provenienti da paesi con i quali il Brasile non ha un accordo di collaborazione, che ne preveda l’esenzione totale o parziale.

2 - IPI (Imposto sobre Produtos Industrializados, ovvero Imposta sui Beni Lavorati). Tale imposta incide anche sui prodotti fabbricati in Brasile, ma con una diversa base di calcolo. Nel caso di un prodotto importato, l’IPI viene calcolata sul valore CIF + Dazio. Come succede con il dazio, l’aliquota dell’IPI varia da prodotto a prodotto e gode di esenzioni in alcuni casi e per alcune origini.

3 - ICMS (Imposto sobre a Circulação de Mercadorias e Serviços, ovvero Imposta sulla Circolazione delle Merci e dei Servizi). Viene calcolata sul valore CIF + Dazio + IPI + Altre Spese di Sdoganamento/Imposte e sull’ICMS stessa.

4 - AFRMM (Adicional de Frete para Renovação da Marinha Mercantil, ovvero Addizionale sul Nolo Marittimo). È un’imposta creata al fine di generare un fondo per favorire il rinnovo della Marina Mercantile Brasiliana e quindi, del 25% sul valore del nolo marittimo.

5 e 6 - PIS (Programma di Integrazione Sociale) e COFINS (Contributo per il finanziamento della Sicurezza Sociale). Per il calcolo, basta applicare le rispettive aliquote sul valore CIF della merce.                                                                                

NOTA
Il progetto è coordinato presso la sede centrale di ICE-Agenzia in Roma, dall’Ufficio  Tecnologia Industriale, Energia e Ambiente diretto da Ferdinando Pastore. Funzionario di riferimento:
Matteo Masini, tel 06.5992.9356 [email protected]

 

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