Rapporto sullo stato dell’imballaggio – Maggio 2018
Osservatorio quadrimestrale della filiera dell’imballaggio: situazione a maggio 2018. Le informazioni sul quadro economico sono tratte dai dati messi a punto da Confindustria, Prometeia e dalla banca dati dell’Istituto Italiano Imballaggio.
In questa sede si rende, in sintesi, uno spaccato dell’andamento dei comparti dell’industria manifatturiera dove più intenso è il consumo di imballaggi: l’andamento dell’industria manifatturiera resta dunque l’indicatore più significativa per capire come si dovrà muovere l’industria del packaging.
A guidare l’andamento dell’attività manifatturiera nel medio periodo sarà il settore della meccanica, caratterizzato da un tasso di crescita a prezzi costanti al di fuori della norma, con un +4,2%. Tale trend sarà confermato anche nel biennio successivo, guidata essenzialmente dalle esportazioni.
Input positivi arrivano anche da tutti quei settori a elevato contenuto tecnologico: l’area del Largo Consumo dovrebbe chiudere il 2018 con un +2,6%, quello degli autoveicoli e moto con +2,3%.
Positivi anche i trend del settore farmaceutico ed elettrotecnico, entrambi con un +2,2%.
Il quadro previsivo per il settore della metallurgia tiene conto della situazione di incertezza relativo all’esito della ristrutturazione del comparto siderurgico italiano.
I vari settori dei beni intermedi risentiranno del venir meno del ciclo scorte che ha caratterizzato e sostenuto l’attività relativa al 2017. Nello specifico, l’area “Altri intermedi e gli Intermedi chimici” cresceranno dell’1,7%, mentre i “Prodotti e materiali da costruzione dell’1,2%”. Anche per questi settori, comunque, si intravedono spunti di crescita sui mercati esteri, dove le imprese italiane potranno beneficiare dell’incremento di competitività derivante dalle ristrutturazioni degli ultimi anni, con la comparsa di nuove linee di produzione tecnologicamente all’avanguardia.
Sempre positivi, sebbene a tassi inferiori rispetto alla media del manifatturiero, gli altri settori: il “Sistema Moda” dovrebbe registrare un +1,5%, “Mobili” e “Alimenti e Bevande” +1,3%.
Restano come fanalino di coda, con tassi inferiori al +1% l’Elettronica e gli Elettrodomestici.
Evoluzione dei settori nel medio termine per il 2018 (elaborazioni dell’Istituto Italiano Imballaggio su dati messi a punto da Prometeia).
Quadro economico generale Secondo Confindustria
In base alle analisi definitive relative al 2017, il PIL chiude con un +1,4%. L’export italiano nel 2017 è cresciuto del 6,3% sul 2016, sia rispetto ai paesi dell’area Euro (+4,9%) sia ai paesi extra area euro (+7,3%).
Recupera terreno anche l’occupazione: il 2017 si chiude con 236mila persone occupate in più rispetto all’ultimo quarto 2016. Il tasso di disoccupazione scende al 10,9% a fine 2017 rispetto all’11,8% di un anno prima. Per quanto riguarda i primi mesi del 2018, la situazione è la seguente. Nel primo trimestre la produzione nell’industria ha registrato un ribasso dello 0,5% a febbraio, dopo il calo di gennaio; in lieve flessione gli ordini, ma il trend risulta in crescita; rallentano i servizi, secondo l’indice PMI di marzo, anche se i livelli restano elevati. Ciò potrebbe determinare una frenata del PIL nel primo trimestre, dopo il +0,3% a fine 2017. Per quanto riguarda le esportazioni italiane, si registra un calo nel mese di febbraio, concentrato nei paesi extra-UE. A marzo gli ordini manifatturieri dall’estero crescono, sebbene in maniera debole. La domanda interna a inizio anno risulta più debole, i consumi sono sostenuti dall’aumento del reddito disponibile e dalla ridotta inflazione, ma frenati da un aumento della propensione al risparmio.
Secondo Prometeia
In base alle analisi di Prometeia (dati disponibili maggio 2018), l’attività manifatturiera crescerà nel 2018 con un tasso del 2,4%. Crescita che si confermerà anche per il 2019, +2,1%. L’industria manifatturiera italiana negli ultimi anni è stata caratterizza da un importante processo di rinnovamento, che ha reso il nostro sistema industriale più competitivo.
Dopo aver archiviato un 2017 molto positivo, con il migliore andamento post crisi con un +2,9%, nella prima parte del 2018 sono emersi segnali di rallentamento, dovuto soprattutto all’incertezza politica che ha caratterizzato il nostro paese per diversi mesi. Per il biennio 2020-2022, Prometeia prevede un tasso di crescita dell’1,8%.